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Autore: Rika88    05/12/2008    3 recensioni
(N.B.: Crossover tra le quattro serie di "Digimon") Nel 2012, i Digiprescelti sono ormai visti come criminali, coloro che permettono le invasioni dei Digimon nel Mondo Reale. Ad alimentare queste voci, un’organizzazione che ha preso legalmente il potere, l’Anti Digimon Organization: in Giappone, sede dell’ADO, Davis e gli altri sono costretti a vivere come ribelli, mentre Ken è stato catturato due anni prima, e di lui si sono perse le tracce. Riusciranno i Digiprescelti a salvarsi dall’odio, dall’ignoranza, dalle temibili Prigioni dei Dannati? (E secondo voi vado a svelarvelo nell’introduzione?)
Genere: Dark, Drammatico, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventuno(e ultimo, con un po’ di fortuna!):

 

La fine di tutto, l’inizio di tutto

 

 

Alice si avvicinò a Yolei e Mimi, togliendosi gli occhiali.

- Alla buonora! - esclamò la Digiprescelta dell’Amore, irritata - Come diavolo fai a restare attaccata a quel dannato computer mentre qui fuori succede il finimondo? -

 - La mia presenza è superflua - rispose piatta la bionda - Che ci sia o meno, non aiuterò Imperialdramon a vincere. Quindi, ritengo inutile restare qui come se stessi assistendo ad una partita di calcio. -

Così dicendo, voltò le spalle e si avviò verso l’interno della base, inseguita da Mimi che gridava:

 - Se sai di Imperialdramon, allora stavi guardando!! -

Alba sospirò, esasperata.

 - Mi spiace ammetterlo, ma Alice mi è molto antipatica! -

Estibaliz ridacchiò:

 - È solo introversa. Credo che, in fondo, anche lei sia interessata -

Improvvisamente, uno strillo prolungato riempì l’aria.

 

La luce dell’alba cominciò a rischiarare il campo di battaglia: Imperialdramon respirò profondamente, osservando il suo gigantesco ed immobile avversario.

Improvvisamente, Kimeramon si lanciò sull’altro Digimon, che riuscì a scansarsi restando sospeso in aria.

 - Luce Celeste!! -

Il raggio colpì il mostro, che ruggì per la rabbia, prima di scagliarsi contro di lui. La battaglia si trasformò in un corpo a corpo serrato, in cui il Digimon più piccolo sfuggiva agli attacchi del più grande, senza tuttavia riuscire a piazzare colpi.

Così non va! ruggì Davis Ci stiamo stancando troppo, tra poco non potremo più difenderci!

Eppure, nessuno dei nostri attacchi...

Con una mossa velocissima, Kimeramon arrivò alle spalle di Imperialdramon, colpendolo con una delle mani di SkullGreymon sulla schiena e mozzandogli il fiato: approfittando del disorientamento dell’avversario, prese a tempestarlo di colpi, fino a scagliarlo al suolo.

 

 - O ci inventiamo qualcosa - esclamò Agunimon - o siamo nei guai! -

 - Imperialdramon è appena digievoluto - fece notare Tommy - Non ha abbastanza esperienza per utilizzare al meglio i suoi attacchi. -

 - E in più deve destreggiarsi con quattro personalità distinte. - fece eco T.K.

Hikari arrivò di corsa sulle mura, trafelata:

 - Possiamo fare qualcosa? Non riesco a restarmene con le mani in mano - gemette, torcendosi le mani.

(Ma tu non eri impegnata? N.d.Tutti)

L’Invincibile rimase impassibile.

 - Kimeramon deve finire nella Lapis - dichiarò - Non deve mai più essere risvegliato -

Cody si voltò verso di lui:

 - Sei stato davvero tu a creare Pleroma? E la Lapis? -

La creatura scosse la testa, e per la prima volta la sua indifferenza parve lasciare il posto alla frustrazione.

 - Non ho creato né l’uno né l’altra. Sono una specie di... controllore. In effetti, credo che le voci intorno a me siano state amplificate... altrimenti, a quest’ora saprei cosa fare! - aggiunse, stringendo i pugni infantili - Il fatto è che il materiale di cui è composta la Lapis reagisce con i Digivice: e a Pleroma, io sono l’unico a possederne uno! -

 

Kimeramon si avventò sul nemico, disteso per terra, per finirlo, ma quello riuscì a scansarsi e librarsi in aria.

 - Luce Celeste! -

Il fascio luminoso fu così potente che il gigantesco mostro digitale venne scaraventato al suolo, formando un cratere

Sbrighiamoci, prima di esaurire completamente le energie! esclamò Ken.

Una spada apparve tra le mani di Imperialdramon, che la portò con entrambe le mani sopra la testa, pronto a vibrare il colpo.

 - Spada del Paradiso!!! -

Kimeramon gridò, facendo risuonare di nuovo la voce che aveva usato prima che la Lapis assorbisse Euclione. Imperialdramon rimase immobile, aspettando che il polverone che si era alzato dopo il suo colpo si diradasse.

Ce l’abbiamo fatta... sospirò Davis, sollevato.

Eppure...

ExVeemon non riuscì a terminare il pensiero: la gigantesca zampa di Devimon afferrò Imperialdramon, bloccandolo al suolo.

 

Yolei si illuminò:

 - Forse ho un’idea! - esclamò

 - Avanti, non tenerci sulle spine! - gridò Gatomon, agitata come tutti gli altri Digimon

 - I Digivice! - strillò convulsamente la ventiduenne, afferrando goffamente il suo e facendolo quasi cadere - La Lapis reagisce con i Digivice, no? -

 - La Luce dei Digivice, dici? Come dieci anni fa? - chiese Takeru.

 - Esatto! -

 - Ma cosa succederà? - domandò Catherine.

 - Qualcosa dovrà ben accadere! Però, per favore, tentiamo: sta per venirmi una crisi isterica! -

Tutti i Digiprescelti, sotto lo sguardo perplesso delle persone rifugiatesi nella base, estrassero i Digivice e li alzarono verso il cielo.

Tra la folla, i genitori dei Digiprescelti trattennero il fiato.

(Perché, perché non sono il padre/la madre di un normalissimo ragazzo che va in giro a rubare autoradio e scippare vecchiette??? T_T N.d.Genitori di Digiprescelti)

Dopo alcuni istanti, i piccoli apparecchi cominciarono ad illuminarsi.

Alba urlò, indicando il terreno vicino allo scontro:

 - Guardate la Lapis! -

La pietra, rimasta abbandonata nella polvere da Euclione, si era illuminata debolmente, di un bagliore che non poteva essere dovuto alla fioca luce dell’alba. L’ennesimo ruggito di Kimeramon, che già pregustava la vittoria si tramutò in un verso strozzato, di sorpresa prima, e terrore quando cominciò a venire trascinato verso la Lapis.

Imperialdramon, riverso per terra, tentò di liberarsi dalla morsa esercitata dalla zampa dell’avversario, ma non ebbe la forza di opporsi; poco dopo, si accorse con orrore di essere a sua volta attirato da quel gorgo virtuale. Convulsamente, tento di sfuggire al vortice, ma era troppo stanco e malconcio, con lividi e ferite su tutto il corpo.

Non ce la faccio pensò, arrendendosi e sparendo all’interno della pietra.

 

Un refolo d’aria sollevò la polvere del campo di battaglia, ora deserto.

(Ops... o.O N.d.Digiprescelti)

Loukàs, con un fagotto in braccio, si avvicinò, incredulo come gli altri.

 - DAVIS! KEN! -

Le voci dei ragazzi rimasero senza risposta. Il sole sorse su una pianura vuota e devastata dalla recente battaglia.

Yolei crollò in ginocchio, in lacrime, mentre Cody ripeteva: - Non doveva andare così... cos’è successo? -

I civili di Tokyo, uscendo dalla base, si guardavano intorno, stupiti; Tai, tra di loro, spostandosi una ciocca di capelli per spaziare con lo sguardo per tutto il campo di battaglia, vide distintamente il marchio dell’ape sul braccio di un DigiHunter di fianco a lui sparire in pochi attimi.

La signora Motomiya chiuse gli occhi, sperando di aver avuto un incubo, mentre la madre di Ken, mortalmente pallida, veniva sorretta da suo marito e da Eiji.

 - Che è successo? - gridò T.K., rivolto verso l’Invincibile.

 - La Lapis si è attivata, assorbendo al suo interno tutto ciò che ha trovato nel suo raggio d’azione. - la creatura si morse il labbro inferiore, il gesto più umano che le avessero visto fare.

 - Questo l’ho visto anch’io, -  ruggì il biondo, troppo fuori di sé per farsi impietosire dallo sconforto dell’altro - voglio sapere dov’è Imperialdramon, e come facciamo a farlo tornare! -

La bambina - Digimon abbassò lo sguardo, frustrata.

 - Non lo so. -

 

Ken sbatté più volte gli occhi, per abituarli alla luce troppo vivida e improvvisa: per alcuni istanti non poté fare altro che starsene impalato a raccogliere le idee, per ricordare come fosse finito lì e, soprattutto, dove si trovasse questo .

La Lapis! riuscì infine ad articolare Ma sono ancora vivo?

Beh, essere assorbiti dalla Lapis non voleva necessariamente dire morire: i loro Digimon non erano morti, la volta precedente.

Dove saranno finiti gli altri?

Provò a guardarsi intorno, a muovere qualche passo, ma si trovava in un luogo sconosciuto e indefinito, dove tutto ricordava la superficie di una bolla di sapone e non esisteva né un pavimento, né un soffitto.

 - KEEEEEN! KEEEN! -

Le voci di Wormmon e Davis lo fecero voltare verso sinistra, da dove gli altri tre erano improvvisamente comparsi.

 - State tutti bene? - domandò, preoccupato.

 - Niente di rotto! - esclamò baldanzoso Veemon.

 - Siamo all’interno della Lapis, a quanto pare - considerò Davis.

 - Già. Come ne usciamo?? - il piccolo drago azzurro si voltò con aria fiduciosa verso il proprio partner.

 - Veemon, se lo sapessimo non resteremmo qui a parlarne! -

I quattro si guardarono, preoccupati. Daisuke, messe le mani a coppa vicino alla bocca, gridò:

 - C’È NESSUUUUUUUNOOOOOOOOO???? -

Ken, nonostante tutto, fece fatica a non ridere. Tuttavia, mai si sarebbe aspettato che qualcuno rispondesse davvero, con un educato:

 - Buongiorno, Digiprescelti. -

Wormmon sobbalzò, alla vista dell’uomo dai capelli grigi e il viso magro e spigoloso, vestito con una tunica bianca: Veemon agitò il lungo indice verso il nuovo arrivato.

 - Euclione! - strillò.

 

L’Invincibile raccolse da terra la Lapis.

 - Devo tornare a Pleroma. -

 - C-cosa? - domandò Yolei.

 - Devo tornare a Pleroma. E devo portare con me la pietra. -

Cody sbiancò:

 - Ma tu sai come tirarli fuori! Sei stato tu ad aiutare i nostri Digimon, non è così? -

La bambina dai capelli azzurri lo guardò a lungo, prima di rispondere.

 - È così. Temevo che Euclione, dopo la Terra, volesse attaccare anche Pleroma, la sua terra natale. Quindi, ho deciso di aiutare voi ribelli, per quanto mi era possibile, liberando i vostri Digimon e, trasformato in Iryon, avvertendo i Dieci Leggendari Guerrieri di questa mossa. -

 - Allora che aspetti? - chiese Eiji.

 - Non posso aiutare Imperialdramon. -

 - Perché? - gridò Yolei.

 - Per due ragioni: primo, il mio potere funziona solo con i Digimon, così come il Digivice ha poteri solo su di essi. Dunque, dato che difficilmente sono riusciti a mantenere la digievoluzione, potrebbero tornare solo Veemon e Wormmon. Secondo, non ho possibilità di scegliere chi riportare fuori e chi no: dovrei far uscire anche Kimeramon. -

Il silenzio calò tra i ragazzi: neppure loro potevano davvero pretendere di ritrovarsi di fronte Kimeramon, soprattutto in quel momento, in cui i loro Digimon erano stanchi e troppa gente innocente si trovava nelle vicinanze.

 - Ti prego, almeno lasciacela! - implorò Takeru - È l’unico mezzo per riportare qui i nostri amici! -

La creatura scosse la testa.

 - So benissimo che, se ve la lasciassi, voi la terreste. E io voglio distruggerla, per evitare che finisca di nuovo in mani sbagliate. -

 - Potremmo... - iniziò Cody - Potremmo tenerla solo per qualche tempo... -

L’Invincibile lo guardò con freddezza.

 - No. - ribadì.

 

L’uomo sospirò:

 - Sarebbe più corretto da parte tua chiamarmi Stefanos, di Nuova Atene. È il mio vero nome. -

 - E il bambino? - chiese Ken, confuso. Come il piccolo Stefanos, anche questo sembrava poco più che un’ombra.

 - Io sono il bambino. Io sono Euclione. Ormai non esistono più differenze. -

 - Ormai? -

L’uomo di Pleroma annuì, rivolto verso Davis:

 - In qualche modo, quel poco che era rimasto di me si è riunito con Euclione, il mio corpo fisico. -

 - Scusi se glielo faccio notare, ma non mi pare in possesso di un... ehm... corpo fisico. -

 - Davis, piantala di fare l’impiccione! - lo rimproverò Veemon.

L’altro, invece, rise mestamente.

 - No, no, hai assolutamente ragione. Questo è tutto ciò che rimane di me, in effetti. -

 - Sei... morto? - sussurrò Ken.

 - Sì, direi di sì. Comprensibile, in un certo senso: non avevo più l’età per risvegliare Digimon artificiali malefici e tentare di controllarli. - l’ombra di un sorriso rassegnato continuava ad aleggiare sulle labbra spettrali di Stefanos - Kimeramon, per vivere, aveva bisogno di qualcuno che gli fornisse energia: in pratica, mi ha prosciugato. -

 - Terribile. - rabbrividì Wormmon, stringendosi ancora di più a Ken.

 - La considero una giusta punizione per tutto quel che Euclione ha combinato nel vostro mondo. -

 - Ma tu non sei esattamente Euclione, no? Come... -

I Digiprescelti non ebbero difficoltà a completare la frase del Digimon bruco: come l’Imperatore non era esattamente Ken.

 - Ipotesi interessante. Non la condivido, ma è gentile da parte tua considerarmi un qualcosa a parte: ne discuterei ancora, però credo che siate ansiosi di uscire da qui. -

Ken ricordò all’improvviso il problema di base:

 - E come? -

 - Che domanda: avete con voi i Digivice, vero? -

 - Sì, ma... -

 - Aspetta, Ken! - lo interruppe Davis - Eu... cioè, Stefanos ha ragione: se i Digivice hanno attivato la Lapis dall’esterno risucchiandoci, forse dall’interno attiverebbero l’effetto contrario, facendoci uscire. -

Ken gli lanciò un’occhiata perplessa:

 - In effetti... - concesse, prendendo in mano il proprio Digivice.

 

Loukàs appoggiò una mano sulla spalla di Yolei: la ventiduenne, inginocchiata nella polvere con la Lapis di fronte a sé, aveva lo sguardo perso nel vuoto, senza riuscire a capacitarsi dell’accaduto.

Cody, Takeru e Hikari le si fecero intorno, ignorando la folla radunata ancora lì, mentre l’Invincibile restava immobile a qualche metro da loro, palesemente seccato dall’impossibilità di andarsene con la pietra.

 - È inutile restare in questo stato. - fece notare lentamente il biondo - Non ce li riporterà -

Il grido sbalordito della bambina - Digimon attirò l’attenzione dei ragazzi sulla Lapis, che si era nuovamente illuminata: tutti quanti fecero un salto indietro, spaventati, ma Loukàs, spingendo Miyako, mosse bruscamente il fagotto che teneva ancora in braccio, che prese a strillare.

 

Di certo Davis si era immaginato un’accoglienza più calorosa: sta di fatto che, quando i quattro ricomparvero, trovarono gli amici distratti dalle urla della piccola Niki Seferou, che aveva monopolizzato per alcuni istanti l’attenzione.

 - Allora è nata! - esclamò Veemon.

I cinque si voltarono a scatti, sbalorditi, incapaci di spiccicare parola. Solo Loukàs riuscì a muovere le braccia, per non far cadere la povera figlia che, a poche ore di vita, ne aveva già viste di tutti i colori.

 - KEN! - riuscì a gridare dopo alcuni istanti Yolei, saltando in piedi per abbracciare il suo fidanzato e, di fatto, travolgendolo.

 - Pensavamo davvero che... - Cody si interruppe, sospirando di sollievo.

 - Grazie mille, Cody, sempre incredibilmente ottimista! - gridò Davis, fingendosi offeso.

 - Come avete fatto? - domandò Sàndor.

 - Stefanos ci ha suggerito di usare i Digivice... - spiegò Wormmon, lentamente, prima che Davis prendesse la parola per raccontare l’accaduto.

 

 - Semplicemente assurdo. - decretò alla fine l’Invincibile, evidentemente seccato dal fatto che quei ragazzi avevano scoperto qualcosa che lui ignorava.

 - Pazienza. L’importante è che abbia funzionato. - replicò T.K.

La creatura scrollò le spalle:

 - Immagino di sì. Ora, se permettere, me ne andrei. -

 - Ti serve un Digivarco? Un computer? - chiese Yolei, molto più servizievole.

 - No, grazie, posso fare da solo. -

Fece per voltare le spalle, ma fu fermata da Cody:

 - Aspetta! E la Lapis? -

 - Ci ho pensato, - rispose l’altro, scrollando le spalle - e ho deciso che potete distruggerla voi. Ne avete tutto il diritto, visto quel che vi ha causato. -

Takeru si sfregò le mani, soddisfatto:

 - Bene, allora... - si guardò intorno, cercando qualcosa per distruggere la pietra.

Catherine, arrivata in quel momento, gli porse un grosso mazzuolo.

 - E questo dove l’hai preso? - le chiese, perplesso, il Digiprescelto.

 - Trovato in giro, per la base. - fu la laconica risposta.

 - Credo che tocchi a voi due. - dichiarò il Digiprescelto della Speranza, rivolto a Davis e Ken. Il primo gli strappò praticamente il pesante attrezzo di mano, e si preparò con la cura di un giocatore di golf professionista: con le gambe divaricate per aver maggiore stabilità, sollevò il pesante martello, per poi abbassarlo con tutte le sue forze sulla Lapis, che si incrinò con un sonoro schiocco.

 - Non è poi così resistente! Ken, a te l’onore di darmi una mano! - esclamò, porgendo l’arnese all’amico.

Il ventunenne afferrò il mazzuolo e menò il fendente decisivo: la crepa creata dal primo colpo si allargò, e la pietra si spezzò, tra l’esultanza dei ragazzi e le grida della figlia di Loukàs e Noriko.

 - Come chiamerete la bambina? - domandò Ken, rialzandosi.

 - Niki, ovviamente. E Hikaru. -

 - Hikaru? -

 - Perché è nata alle prime luci dell’alba. -

 - E non ad un’alba qualsiasi! - esclamo T.K. - L’alba del venticinque agosto 2012! -

 

Fine

 

Gothika: FINALMENTEEEEEEE!!!!!

Rika88: Oh, no O.o

Go: Non dirmi che hai dimenticato qualcosa!

Rika88: Arriva! O.O

Go: Cosa?

Rika88: Buuuuuuuuuuh, ho finito la ff! T____T

Go: Di già? -.-

Rika88: Cosa posso farci? :°°°°°(

Gothy: Smetterla di dire idiozie, per esempio.

Rika88: Ho deciso!

Go: Eh?

Rika88: Faccio l’epilogo!

Gothy: NO!

Rika88: Sììììììììììììì! >:D

Ringraziamenti vivissimi a tutti quelli che hanno recensito: Talpina Pensierosa (l'Invincibile non fa nulla, per contratto. I protagonisti sono i Digiprescelti, non lui/lei...e poi, con la storia dei superpoteri e dell'invincibilità, sarebbe un protagonista noioso, non credi? :-) ), giusyangel, SHUN DI ANDROMEDA, Killkenny, Goddes of Water (neppure io volevo farla diventare così lunga, ma non potevo tagliare spiegazioni doverose... sigh), hikary, Francesca Akira89 e HikariKanna!

   
 
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