Certo
che il posto era
davvero splendido.
Cigni
neanche l’ombra,
neanche qualche papera spennacchiata, ma tuttavia doveva ammettere che
l’organizzazione era stata eccellente. Nonostante tutto,
poteva essere una
serata piacevole.
Begonia
Perez Usera non era
quella che si dice una donna di mondo, né una di compagnia.
Non aveva ancora
idea di come avesse fatto a cacciarsi in un simile ginepraio. Maledetta
scommessa e maledetto orgoglio.
La
cosa che tuttavia le dava
più da pensare e che le faceva aggrottare il viso,
rendendola se possibile
ancora più grinzosa e sgradevole, era che il suo partner per
la serata sembrava
essere stato incastrato quanto lei.
Ma
mentre lei sedeva rigida e
impassibile, il suo compagno si agitava nervoso sulla sedia,
tormentandosi chissà
perché un orecchio.
“Tutto
bene?” chiese dunque, un
sopracciglio alzato.
“Ehm,
sì” balbettò lui
“E’
che… sai, otite” concluse con un sorriso
stiracchiato.
“Capisco”
rispose asciutta.
Severus
non ebbe,
fortunatamente per lui, il tempo di maledirsi per la risposta idiota
che le
aveva rifilato. Un distinto maggiordomo li aveva ormai raggiunti,
spingendo un
carrellino.
“Signori”
si inchinò
lievemente “sarò io a servirvi questa sera. Lo chef ha preparato per voi
qualcosa di speciale.
Cominceremo con un risotto ai funghi e del vino bianco abbinato. Buon
appetito”.
Chissà
perché, ma quell’uomo
a Severus sembrava familiare. I baffi, soprattutto.
“Mi
scusi” lo interruppe
timido “ma per caso ci conosciamo?”.
L’Oscuro
cominciò a sudar
freddo. Lo sapeva, lo sapeva che sarebbero arrivati a quel punto. Quasi
ci
sperava che andasse tutto a farsi benedire, così Black
avrebbe avuto ciò che
meritava.
“Mais non, monsieur”
tentò lui, ricordando quelle quattro parole di
francese che aveva imparato in vacanza “Sci deve essere uno
sbalio…”.
“No
no, sono sicuro di averti
già visto” annuì Piton convinto
“Fammi indovinare: al torneo di Bocce Magiche”.
“No,
signore, non credo…”.
“Al
Club del Libro?”.
“Neppure”.
“
Al concerto dei Village
People? Ti riconosco, sei quello che è saltato nudo sul
palco quando è partita YMCA!”.
“Va
bene, ora basta!” si
spazientì finalmente Voldemort, sbattendo in malo modo i
piatti di risotto sul
tavolo e schizzandolo ovunque “non mi hai visto da nessuna
parte, non ci conosciamo,
non abbiamo avuto mai nulla a che spartire, e anche fosse mangia e non
rompere,
idiota!”.
Severus
Piton lo vide allontanarsi
a gran passi, infuriato.
“Mi
ha chiamato idiota!”
mugolò col labbro tremulo, rimestando il risotto con aria
infelice.
“Ah
beh,” fece Begonia,
avvicinando elegante una forchettata alla bocca “almeno ora
sei sicuro che ti
conosca”.
“Secondo
voi è normale che
Piton luccichi?”.
Cinque
faccine si sporsero
dal roseto, dietro al quale erano nascosti, per guardare meglio.
“Mah,
magari ha messo una
lozione apposita” azzardò Remus Lupin
“Sai, in commercio esistono. Ma da quel
che sapevo erano indirizzate alle signore”.
“Piton
non mi sembra davvero
il tipo che si sprechi con creme e robe simili”
affermò sicuro James Potter
“Sarà già tanto che si sia fatto una
doccia”.
“Oh,
per quello ci ho pensato
io. Ci ho messo un po’ a convincerlo ma alla fine
l’ha fatta” disse Silente.
Sirius
Black si sporse ancora
un po’, gli occhi socchiusi per mettere meglio a fuoco la
scena.
“Ma…
ma è unto!” sbottò
incredulo “E’ lo strato di unto che ha che riflette
la luce, altro che
lozione!”.
“Ma
non avevi detto che si
era fatto la doccia??” chiese Potter, voltandosi verso il
Preside.
“Certo,”
confermò questi “ma
evidentemente ha un unto waterproof”.
“Come
il mascara?” chiese
curioso Fred.
“Più
o meno” fece Silente
pensieroso, grattandosi la barba.
Il
sesto e ultimo membro della
banda li raggiunse a grandi falcate nervose.
“Sono
stufo!” sbraitò “Penso
di aver espiato la mia colpa ormai, voglio piantarla, da
quell’idiota io non ci
torno! Oltretutto stava facendo andare tutto a quel paese!”.
“Va
bene, va bene” concesse
Sirius “La prossima portata la faremo levitare fino al
tavolo. Piuttosto, come
se la cavano?”.
“Hai
presente il peggio del
peggio? Bene, è così, soltanto peggio”
sbuffò sarcastico il Lord, lasciandosi cadere esausto su una
sedia “Lei non
spiccica parola neanche sotto minaccia di morte, lui se possibile sta
raggiungendo nuove vette di idiozia, che francamente non ritenevo
possibili”.
“Un
vero idillio” grugnì
Black “Sarà il caso di cominciare a usare quella
dannata ricetrasmittente”.
“Penso
proprio di sì. Ok,
Fred, sporgiti un poco per vedere quel che fa, mentre noi gli
suggeriamo il da
farsi” disse Silente.
“Mamma Oca a Pulcino
Nero! Ripeto: Mamma Oca a Pulcino
Nero! Se mi senti forte e chiaro, grattati l’orecchio
sinistro!”.
Severus
sospirò di sollievo
impercettibilmente. Persino lui si era dovuto rendere conto che quella
serata
stava volgendo verso un inevitabile sfacelo. Finalmente Albus si era
deciso ad
intervenire.
“E’
incredibile, lo fa!”.
Fred
Weasley saltellò
sghignazzando, incredulo. “Si gratta davvero!”.
“Beh,
per forza Fred,
gliel’ho detto io di farlo” ribattè il
Preside, senza capire “Il che è una
buona cosa, vuol dire che questa macchinetta funziona a
dovere”.
“Ma
non capisci?? E’
praticamente in nostro potere, possiamo fargli fare
pressocchè qualsiasi
cosa!”.
“Teoria
interessante,
Weasley” saltò improvvisamente su Potter,
ritornando rumorosamente per terra
con la sedia su cui si stava dondolando “Amico mio, qui
entriamo in gioco
noi!”.
“Oh,
eccome… ” sospirò
d’anticipazione Sirius Black, un sorriso estatico sul volto.
“E
ti dirò di più, ho già una
cosuccia in mente”. James Potter ghignò in maniera
allarmante “Albus, digli
esattamente questo…”.
Ci
doveva essere un errore.
Aveva capito male il messaggio.
“Pulcino Nero, qui manca
un tocco di sensualità, una
scintilla di erotismo! Prova a dare una scossa alla serata ammiccando
provocante. Lecca la forchetta come fosse un gelato!”.
Sperò
seriamente che Albus
sapesse sopra ogni dire e senza possibilità di errore che
cosa stesse facendo.
D’altronde, la frequenza degli sbadigli di Begonia era
aumentata
esponenzialmente negli ultimi quindici minuti; qualcosa doveva pur
fare, e
almeno aveva la patetica sicurezza che la serata non sarebbe potuta
andar
peggio. Se non altro, l’avrebbe stupita così tanto
che avrebbe smesso di
sbadigliare, la simpaticona.
Afferrò
incerto la forchetta…
“Oddio
ti prego, fallo
smettere!!”.
“Shhh, Fred, abbassa la voce!!!”.
“Ma
è orribile, non puoi
lasciarglielo fare!”.
Fred
Weasley era
letteralmente accasciato per terra, la carnagione verdognola, le mani
strette a
coppa sulla bocca e il corpo scosso dai conati.
“Lo
so” si torturò le mani
Silente “dì grazie a quei due furboni…
a proposito, dove sono James e Sirius?”.
“Li
ho lasciati alla
toilette” fece Voldemort, pulendosi la bocca con una manica
“e non erano messi
bene. Mio Dio, non ho mai visto un’ecatombe simile. E dire
che io di ecatombe
me ne intendo”.
“Pensare
che gli abbiamo solo
chiesto di leccare una forchetta,” boccheggiò
Remus Lupin, raggiungendo a
fatica una sedia “se gli avessimo chiesto una lap dance, a
quest’ora come
stavamo?”.
“Non
ci voglio pensare!”
piagnucolò Silente.
Due
figure cadaveriche li
raggiunsero trascinandosi e si lasciarono cadere distrutti.
“Mai
più” disse Potter
tergendosi il sudore “Mai più”.
“Mai
più davvero” gli fece
eco Black “Quando ha incominciato a leccare tra un dente e
l’altro per pulire
lo sporco lo avete visto??”.
Fred
Weasley sussultò e prese
a correre a perdifiato fino alla toilette.
“Comunque
la ragazza è una
dura” commentò Voldemort “Neanche un
conato. Al massimo un sopracciglio
inarcato. Averla conosciuta tempo fa, l’avrei Marchiata
subito, altro che
quell’idiota”.
“Meglio
così, allora” disse
Remus “Ma non potrà sopportarlo ancora per molto.
E’ il caso di impugnare
seriamente la situazione… e niente
scherzi”.
“Te
lo giuro, non lo facciamo
più” piagnucolò piccolo piccolo James
Potter.
“Ok, Pulcino Nero, direi
che sia il caso di lasciar
perdere l’erotismo e concludere questa serata in maniera
soddisfacente! Tu non
fare nulla. Diciamo che…arriverà una spintarella
esterna. Vedrai”.
Begonia
accolse l’arrivo
della seconda portata con un sospiro di sollievo. Il silenzio si stava
solidificando in maniera quasi palpabile tra loro, e del resto lei non
aveva la
minima voglia di interromperlo. Tremava al pensiero di qualsivoglia
tipo di
conversazione da intavolare con l’ebete che si trovava
davanti.
Due
piatti fumanti e colmi di
arrosto calarono pigramente davanti a loro. Stranamente, neanche
l’ombra del
cameriere che li aveva serviti poco prima. Eppure aveva detto che
sarebbe stato
al loro servizio per l’intera serata. Evidentemente
l’idiota lo aveva
innervosito a tal punto con le sue domande, che aveva mollato la
spugna. Beh, peccato,
era affascinante. Mica come l’ameba con cui si ritrovava a
cenare.
A
proposito di cenare. Guardò
in basso verso il suo piatto: l’arrosto aveva
un’aria favolosa. Peccato che a
causa dello spettacolino poco prima concesso da Piton, la fame fosse
ormai un
discorso lontano.
Leccare la forchetta. Come diavolo gli era venuto in
mente?? Rabbrividì
impercettibilmente al ricordo:
prima si era umettato le labbra, in un modo che forse voleva risultare
sensuale; in realtà, era riuscito solo a sbavare. Poi aveva
cominciato a
leccarla. Lì le si era rovesciato lo stomaco, soprattutto
quando lui più che
leccarla lascivo si era messo a ripulire i residui di risotto.
Sospirò
un’altra volta. Però
quell’arrosto aveva un’aria troppo buona per
lasciarlo lì…
“Se
non funziona neanche
questo, non so davvero cosa potrebbe farlo”.
Sei
paia d’occhi sbirciavano
furtivi al di là del roseto. L’idea di Remus era
stata favolosa; hai capito il
lupastro, e chi si sarebbe più aspettato che covasse ancora
in sé un po’ di
sano animo Malandrino??
“Deve
funzionare” asserì
risoluto Lupin “Sospettavo saremmo arrivati a questo punto, e
mi sono
preparato. Quello è in assoluto l’arrapante
più potente che esiste in
commercio”.
“Oddio,
se non si è neanche
scomposta alla scena pietosa di prima, dubito sarà un
farmaco nella cena a
piegarla” borbottò scettico l’Oscuro.
Remus
Lupin alzò gli occhi al
cielo: “Non è un farmaco qualunque. E’Super
Lover 2000! Garantito anche per le situazioni più
impossibili, o almeno
questo è quel che dice la pubblicità. Per
sicurezza gliene ho messo in quantità
doppia rispetto alle consigliate. Dice anche che ha effetto immediato,
quindi
dovremmo esserci…”.
Perché
faceva così caldo? Eppure
fino a cinque minuti prima tirava un venticello fresco. Meglio
allentare un po’
la camicetta. Magari anche aprire i primi due bottoni. Sì,
così andava
decisamente meglio.
Forse
era l’arrosto a
mettergli tutto quel caldo, il cuoco poteva aver esagerato con le
spezie.
Chissà perché tutto quel dannato caldo.
Eppure
stava bene; si sentiva
davvero rilassata e un pigro sorriso soddisfatto le balenò
finalmente in viso.
Allungo le gambe e abbandonò la posa da bacchettona che
aveva fino a un attimo
prima. La crocchia era davvero troppo stretta: meglio scioglierla.
Sorrise
all’uomo di fronte a lei.
Lui la guardò tra lo spaventato e l’incerto,
ricambiando teso il sorriso.
Poverino, era evidente che l’avesse messo davvero in
difficoltà durante la
serata. Doveva essere più indulgente.
“Severus,
mi spiace se ti ho
messo in imbarazzo questa sera” disse lei, e
all’uomo sembrò che più che
parlare stesse facendo le fusa.
“N-non
ti preoccupare…
Immagino che sia in gran parte colpa mia” sorrise lui,
più rilassato.
“No
davvero” fece lei,
prendendogli la mano.
Severus
Piton non fece in
tempo a chiedersi a cosa fosse dovuto un così repentino
cambiamento che la
donna aveva preso a sbattere gli occhioni come una gatta e ammiccava
protendendo le labbra tumide… e
quella
mano sulla coscia??
“Ok,
ok, le mie più sentite
scuse a Super Lover
Spazio dell'autrice:
FERAO: Io direi che Sev in versione Flashdance batta qualsivoglia altro possibile candidato al titolo di "Ridicolo dell'anno"! L'organizzazione ti ha soddisfatto??
19SUNFLOWER88: Doccia effettutata, eggià, ma i risultati, come vedi, non sono comunque dei migliori!!
HOTARU_TOMOE: E' stato scritto per assomigliare in tutto e per tutto a Lerch!!! Silente dice che per le lezioni non ci sono problemi, e che potrebbe persino prestarti gli stivali per qualche occasione speciale. Ti aspetta domani pomeriggio nel bar di Bart. Ah, naturalmente, se vuoi raggiungerlo devi riuscire a morire nelle prossime 24 ore XD E grazie per i complimenti... avevo le guance così calde che Bart è riuscito a cuocermi due uova sopra ;-)
GIOIA_IN_BLU: Hai dunque fatto una full immersion, bravissima! Spero di aver placato la tua curiosità!
HERMIONEFOREVER92: Beh, sì, come immagine faceva piegare XD Fai te che inizialmente (ora mi do al gossip) in quell'infausta situazione ci avevo immaginato mio papà, e già così ridevo come un'invasata. Poi, al supermercato, carrello alla mano, mi blocco di colpo fulminata come Paolo sulla via di Damasco e mi vedo Piton. Semplicemente irresistibile XDHERMIONECH: Perdono!! Ma era decisamente troppo lungo come capitolo per lasciarlo lì tutto insieme, Dai, all'uso ho aggiornato abbastanza velocemente... curiosità appagata??
ALABASTER: Piton è l'inetto medio per eccellenza XD Beh, alla fine ci siamo riusciti, non credi??
ALOYSIA PITON: Che dici, avevo ragione a dirvi di prepararvi psicologicamente? P.S: Silente sta scegliendo la foto da inviarti. Autografata, ci mancherebbe XD
JDS: Sì, anche secondo me i baffi sono la parte che più fa piegare ;-) Il Lord, comunque, ci tiene a precisare che non indosserebbe mai un parrucchino in stile "quel-dannato-voltagabbana-doppiogiochista-e-infingardo". Che vuoi farci, è in piena crisi premestruale XD
Bene, gente, avevo ragione a dirvi di prepararvi??? Manca solo l'epilogo...
Erin87