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Autore: Silviax    17/02/2015    2 recensioni
Appena assaporo la nicotina in gola tiro quasi un sospiro di sollievo, riesco per qualche istante a sentirmi più tranquilla, anche se quella tranquillità passa subito vedendo la faccia di Castiel leggermente irritata davanti al mio mutismo.
-Puoi onorarmi delle tue parole o è chiedere troppo?-
-Smettila Castiel, lasciami un po' in pace-
Non parla. Non dice un parola, mi guarda e basta. Non riesco a sostenere il suo sgardo e guardo altrove, non ho bisogno della compassione di nessuno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Kentin, Lysandro, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 - Presto avremo ospit


-Allora, che dovevi dirmi?-
Era la terza volta che riprendevamo questo discorso e forse questa volta, finalmente, riesco a sapere cosa vuole dirmi
-Ecco, hai presente ieri sera quando ho ritrovato il tuo cane da me?-

"Sto cercando ininterrottamente da mezzora il mio cane, l'ho cercato in ogni giardino possibile ma di lei non c'è traccia.. Mentre ritorno verso casa il fumo causato dalla condensa inizia a uscire dalla mia bocca, ho corso ed ho il fiatone. Non è mai scappata da casa e non so neanche dove può essere andata.
Ormai ho quasi perso le speranze e qualche goccia di pioggia inizia a scendermi addosso, decido di tornarmene a casa, ho bisogno di mangiare e poi uscirò di nuovo a cercarla.
Nel tragitto verso casa mi accendo una sigaretta, innervosendomi più volte per quel vento che non riusciva a far rimanere accesa la fiamma dell'accendino, quando si accende e assaporo, finalmente, la nicotina che mi scende per la gola mi riesco a calmare un attimo. La pioggia si fa sempre più forte riuscendo a bagnare ogni centimetro dei miei vestiti e il vento che soffia mi fa sentire sempre più quel freddo pungente di fine novembre.
Noto in lontananza un ombra che si dirige verso di me, non riconosco subito chi è, ma dal passo veloce che ha sembra che abbia fretta. Più si avvicina e più riesco a collocare quell'ombra a una persona, fino a quando ogni mio dubbio diventa certezza, quei capelli rossi coperti dal cappuccio potevano appartene solo a una persona. Castiel si avvicinava velocemente verso di me, forse ha trovato Nala? Quell'idea mi rassicura e mi spinge ad andargli incontro.
-Allora? L'hai trovata?-
-Si! Era dietro casa mia- fa una pausa, come se non volesse dire il seguito della frase -Con Demon. E.. Ehm.. Stavano facendo delle cose-
-Non mi interessa! L'importante è che sta bene e che l'hai trovata-
Inizio a correre verso casa mia, non mi importa più del freddo o della pioggia, non mi importa di essere bagnata fradicia o di aver lasciato Castiel là da solo come un cretino.
Ma il mio respiro inizia a farsi corto dopo qualche metro, penso che dovrei smettere di fumare. Il mio passo diventa sempre più lento, ritrovandosi ad essere una semplice camminata con il fiatone e nel frattempo Castiel mi ha raggiunto dopo pochi secondi.
-Potevi anche aspettarmi!-
-È strano che è scappata così. Ha finito il calore, più o meno da una decidna di giorni, non è possibile che scappa ora e non è scappata prima-
-Ah, ha appena finito il calore?-
Castiel si ferma improvvisamente, mentre io continuo a camminare accorgendomi dopo un po' di passi che lui non sta più camminando difianco a me e mi giro irritata, se vuole che lo aspetto almeno non deve fermarsi così all'improvviso!
-Perché ti sei fermato?!-
-Mi è venuta in mente una cosa-"


-Si, e qual è il problema?-
-Che quando ho cercato di dirti una cosa tu sei scappata, non facendomi finire la frase-
-Dimmela ora-
-Ti stavo dicendo che ho trovato il tuo cane con il mio, e che stavano facendo delle cose insieme.. Insomma, ehm.. Zozzerie-
Il mio cane con il suo? Che cosa orrenda.
-Solo che quando mi hai detto che aveva finito il calore ci ho pensato un attimo, e la mia conclusione è che il tuo cane potrebbe aspettare dei cuccioli-
I miei occhi si succhiudono, formando uno sguardo veramente fulminante verso di lui. Come poteva dirmi una cosa del genere così tranquillamente?
Apro più volte la bocca per dire qualcosa ma non mi escono le parole, non so veramente che cosa dirgli. Non sapevo se ucciderlo per quello che il suo cane aveva fatto o se essere contenta che tra qualche mese avrei potuto avere dei piccolini in casa, tutti scondinzolanti che corrono per casa giocando e rosicchiando ogni cosa che gli capita a tiro, così piccolini e con quegli occhioni che farebbero tenerezza a tutti,
quasi mi sciolgo alla dolcezza di quei pensieri.
-Mi farebbe piacere una risposta- la voce di Castiel mi distoglie da ogni mio pensiero
-Non so se ucciderti il cane o abbracciarti!-
-Sarebbe una cosa ripugnante in entrambi in casi- Quel suo sorrisetto da stronzo non scompare nemmeno in queste circostanze, e arrivo a pensare che questa cosa fa più piacere a lui che a me.
-Lo so che mi apprezzi, non dovresti mentire così spudoratamente- 
-E anche se fosse?- dice avvicinandosi, a mio parere anche troppo vicino. Riesco a sentire il suo profumo addosso a me e il suo respiro che mi sfora
-Ei, alt!- indietreggio -Tu mi apprezzi, ma io no-
-Tutte mi apprezzano, tranquilla che finirai per farlo anche tu-
-Oh, abbiamo qui Brad Pitt- una risatina mi soffoca in gola, è impossibile non divertirsi con questo ragazzo -E comunque si è fatto tardi, sono le cinque e mezza e devo tornare a casa-
-Vuoi che ti accompagno?-
-No, Brad Pitt non si può far vedere con le ragazzine come me. Poi non mi piacciono le moto, preferisco andare a piedi-
-Non sai cosa ti perdi, ragazzina-
-Non mi interessa saperlo, ciao Castiel-
Inizio a camminare verso casa mia, il rumore delle foglie cadute che sto calpestando mi mette addosso addosso una certa irritazione, ma il paesaggio ricoperto di foglie e alberi con tutte le tonalità del giallo e dell'arancione mi piace un sacco. L'autunno è la mia stagione preferita, dopo la primavera, non per il freddo o le foglie, ma per il modo in cui si colora il paesaggio intorno a me, riesce a renderlo unico e mi da un senso di tranquillità.
Quando rientro a casa c'è uno strano silenzio, probabilmente in questo momento non c'è nessuno. Mi lascio cadere sul mio morbido divano nero in pelle, è un po' freddo ma compenso subito con il calore della coperta in pile. È stata una giornata faticosa oggi, penso che farò un riposino. D'istinto le palpebre mi si abbassano, faccio davvero fatica a tenerle aperte. 

9.37, questa mattina mamma mi ha fatto stare a casa da scuola per aspettare Alyson all'aereoporto. Atterrerá tra qualche minuto, e io sono seduta su una fredda sedia ad aspettarla. Se mi guardo intorno vedo gente che corre per non perdere il proprio aereo, gente che riabbraccia i proprio cari, gente che mi squadra della testa ai piedi, gente felice per il suo ritorno a Parigi che racconta per telefono com'è andato il viaggio.
Sento qualcosa di caldo prendermi la mano, instintivamente mi giro e quella visuale mi sorprende. Perché mai quella testa dai capelli rossi mi sta tenendo la mano? E poi, cosa ci fa lui qui?!
-Scusa, ma che ci fai tu qui?-
-Mi hai chiesto tu di venire, ieri?-
-Davvero? E perché mi stai tenendo la mano?-
-Perché dopo quello che è successo mi sento in dovere di farlo-
Ma cos'è che sarebbe successo? Io non mi ricordo nulla, ho il vuoto in testa, i miei ricordi sono neri. Eppure non ho bevuto, e questa situazione non mi piace affatto. Non sono fatta per stare con un ragazzo, io ho bisogno di me stessa e basta.
Tolgo la mia mano dalla sua istintivamente. Non so cosa sia successo tra di noi e non lo voglio nemmeno sapere. E poi io gli avrei detto di accompagnarmi? A prendere Alyson? Ma sono impazzita? Ditemi che è solo un incubo, perfavore!
In lontananza noto dei bellissimi capelli biondi e ricci, che possono appartenere solo ad una persona: Alyson. Più si avvicina e più il cuore mi salta nel petto, mi fa piacere rivederla anche se avrei preferito andare io da lei. Noto che sta attirando gli sguardi di tutto la parte maschile dell'aereoporto, che massa di pervertiti.
Volto la testa per vedere la faccia di Castiel davanti a quella stangona della mia migliore amica, ma scopro con un certo stupore che non c'è più, ma dov'è andato?
Quando Alyson ormai è a davvero pochi passi da me inizio a sentire un fastidioso groppo in gola, non so a cosa è dovuto ma non preannuncia niente di buono.
Lei mi abbraccia, il suo profumo mi entra dritto nel naso, è una fraganza dolce, come piace a me. Il suo corpo caldo mi stringe tantissimo e si fonde magnificamente col mio che è congelato, guardandola negli occhi vedo lo stesso sguardo dolce di sempre, che ha sempre avuto solo con me.
-Devo raccontanti tante cose. Ma prima voglio presentarti mia cugina, anche lei ha saltato scuola per venire qui-
-Si? Dai presentamela-
Usciamo a passo svelto dall'aereoporto, ignorando le occhiate di tutti rivolte esclusivamente a lei. 
È un'immagine che non avrei mai voluto vedere, è quasi raccapricciante. Alyson stava abbracciando proprio lei, l'ultima persona che speravo fosse sua cugina e che avrei voluto vedere.
Alyson stava abbracciando Ambra.

Apro gli occhi di colpo.
Sento una goccia di sudore percorrermi la fronte, sto sudando. Ho il fiatone, e ad ogni respiro mi sembra di morire, menomale che è stato solo un sogno, anzi un incubo!
All'improvviso il mio cellulare vibra, odio il suono del telefono, preferisco tenere la vibrazione anche se a volte mi infastidisce un sacco. Allungo svogliatamente il braccio per prenderlo.
Leggendo il nome della persona che mi ha mandato quel messaggio sento un brivido partire per tutto il corpo, ed la cosa è strana, visto che ho sudato fino alla punta dei piedi.
È Kentin, il mio ex ragazzo.
*Dove sei? Mi hanno detto che ti sei trasferita*
Ormai l'ho visualizzato, non posso non rispondergli. Stupide spunte blu di whatsapp!
Faccio un respiro, prendendo tutta l'aria che riesco per poi espirare tutta quella che ho in corpo.
*Si, sono a parigi adesso.*
Invio.
Non ho neanche il tempo di fare un altro respiro che sento nuovamente quell'insulso aggeggio elettronico che emette un altra vibrazione. Ho paura a leggere qualunque sua risposta. Cosa poteva dirmi? Sei una stronza che non mi ha aspettato, oppure sono cambiato e adesso ti rivoglio nella mia vita?
Sinceramente adesso non mi importa più, siamo distanti kilometri e kilometri e così lo sono anche i nostri cuori da quando lui se n'è andato portandomi via quel pezzo di felicità che mi aveva regalato ma restituendomi tutta la mia libertà e tranquillità.
*Sto venendo a riconquistarti. Aspettami*

 
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