Il giorno era arrivato, se avevamo fatto bene i nostri conti e il nostro piano avesse funzionato, molto probabilmente il tutto si sarebbe risolto quella sera.

Io e Tae trascorremmo quella fredda mattinata a lavorare al quartier generale, oltre all’aspetto pratico, che prevedeva l’impiego di alcuni uomini tra cui noi, era necessario occuparsi anche dei sistemi che avremmo utilizzato di conseguenza le mie conoscenze tecnologiche erano indispensabili. Ero disposta a tutto per vedere quei due tipi dietro le sbarre e non avrei di sicuro sbagliato, non quella volta.
- Se qui abbiamo finito vado a portare il materiale agli agenti che si occuperanno di sistemarli a dovere - riferì Tae alzandosi e andandosene momentaneamente.
Io nel frattempo ricontrollavo per l’ennesima volta che tutti i sistemi funzionassero, era la prima volta che progettavo e lavoravo senza il supporto dei miei colleghi e l’approvazione di Kibum quindi ero più tesa del solito.
Tae mi aveva riferito che quel pomeriggio Kibum sarebbe passato a dare un’occhiata ai lavori dato che era uscito dall’ospedale ma non era ancora in grado di agire sul campo in altre parole ci avrebbe monitorato dalla sede. Nonostante fosse a conoscenza del nostro piano non era stato avvertito del fatto che io i Tae avremmo preso parte alla missione direttamente e per quel motivo ci aspettavamo un discussione. Per quel motivo ci eravamo precedentemente preparati cercando motivazioni convincenti.

- Eccomi! - disse la voce squillante di mio fratello entrando dalla porta con due sacchetti in mano. Notandoli capii il motivo del suo ritardo, era andato a prendere il pranzo e dopo aver visto che l’orologio segnava le 13.45, lo ringraziai. L’adrenalina e l’agitazione avevano inibito il mio senso di fame che ricomparve non appena vidi quelle sportine.
- Cos’hai comprato di buono? - domandai allontanandomi dal pc e dirigendomi al tavolino di fronte ad esso.
- Sono passato per un convenience store e ho preso due pranzi pronti poi mentre tornavo ho notato uno stand tteokbokki e non potevo non prenderteli.
Sfoderando un enorme sorriso abbracciai mio fratello - Grazie mille! - espressi - È un po’ che non li mangio… Li adoro!! - conclusi. I tteokbokki sono senza dubbio uno dei miei piatti preferiti e mio fratello lo sa bene.

Stavamo pranzando quando la porta dell’ufficio si aprì e comparve il suo proprietario, Kibum, che vedendoci mangiare beatamente sul suo tavolino fece una smorfia per poi riprenderci ma non in tono cattivo, sembrava più un abitudine che altro - Spero si mangi bene sul mio tavolo - intervenne guardando prima Tae poi me.
Io annuii - Effettivamente il cibo ha un non so che di particolare - replicai ironica.
- Allora non sarà un problema se ne approfitto! - disse di rimando lui rubandomi l’ultimo tteokbokki che avevo lasciato appositamente come conclusione di un pasto perfetto.
- Aish, Kibum!! - gridai fulminandolo - Lo hai fatto apposta, ammettilo! - Kibum annuì compiaciuto.
Fu allora che Tae s’intromise - Sbaglio o sei diventato più gentile con Ila-chan? - proferì riportandomi al mio sogno. Anche io mi stavo comportando come se quello che avevo sognato fosse successo, ma in realtà lui non sapeva ancora nulla dei miei sentimenti…
Kibum allora lo guardò stizzito - Non mi sembra che sia il caso di discutere di un argomento così futile in un momento del genere! - replicò lui distruggendo l’idillio di qualche secondo prima. - Dobbiamo catturare due criminali tra i più pericolosi e se permetti intendo farlo senza avere altri feriti! - la sua voce era diventata dura e d’altro canto potevo capire il suo stato d’animo. Essendo il capo si sentiva responsabile per tutto ciò che era successo.
- Sono pienamente d’accordo! - lo supportò Tae - E per questo ho elaborato un piano che ha buone possibilità di successo. Il nostro obiettivo principale è Jonghyun - spiegò mentre Kibum ascoltava impassibile - Abbiamo intenzione di catturarlo mentre è solo per evitare brutte sorprese - rivelò. La sua idea era assolutamente buona. Forse separandoli avremmo avuto più possibilità di catturarli.
- Come farai ad assicurarti che Minho non intervenga? - lo interpellò Kibum dubbioso.
Tae sorrise - Se la discussione che stavano facendo la sera prima che scappassi è ancora valida non interverrà.
- Che intendi? - domandai curiosa e ansiosa di sapere.
Tae si mise comodo sulla sedia - Ho sentito per caso mentre discutevano di una riunione straordinaria a cui Minho avrebbe partecipato mentre Jonghyun si sarebbe occupato di un furto alla mostra privata che si terrà questo weekend nella villa dei Kim - rivelò stupendomi ulteriormente. Sapevo che le abilità di mio fratello erano straordinarie ma non avendo mai avuto occasione di lavorare con lui non avevo ancora avuto la possibilità di vederlo all’opera.
A quel punto Kibum intervenne - Mi fido di te! Sono certo che porterai a termine la missione in modo impeccabile come sempre. - concluse sorridendo in un modo strano, sembrava realmente certo che tutto sarebbe andato come progettato…