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Autore: Emy Potter    18/02/2015    3 recensioni
"Rebecca e Noemi sono migliori amiche e partono per un viaggio studi nella città di San Fransokyo.
Hiro, invece, ora va alla SFIT con i suoi amici, vivendo nel ricordo di suo fratello. Un giorno, queste persone tanto diverse si incontreranno, e vivranno un'avventura che non dimenticheranno mai".
Ciao, io sono Crazyemy, e questa è la mia prima Fanfiction. Dedico questa storia alla mia migliore amica, a cui voglio un mondo di bene. Se vi ho incuriosito, leggete e lasciate una recensione (sempre se volete).
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baymax, Hiro Hamada, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New city, new life'
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Capitolo 12: Nuovo piano
 
Quel giorno, le strade di San Fransokyo erano meno affollate del solito: dopo le ultime notizie riguardanti la SFIT e il "Takishima Group" un sentimento comune si era fatto strada tra la gente. Paura.
La maggior parte dei cittadini aveva preso alte misure di sicurezza e usciva il meno possibile. E tutti si chiedevano chi stava terrorizzando la città e perché.
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Alla San Fransokyo Istitute of Tecnology, intanto, il gruppo dei nerd era chiuso nel laboratorio di Hiro, uno dei loro luoghi di incontro per parlare di questioni importanti e non.
"Complimenti! Davvero complimenti!" disse Wasabi a Noemi "Eravamo a tanto così da riuscire a dimostrare tutto e ora è come se fossimo già in prigione, con poco cibo e igiene inesistente."
Per l'ennesima volta, la rossa trattenne le lacrime. "Lo so, mi dispiace, se potessi tornerei indietro e rimedierei al mio errore!"
"Ragazzi, siamo venuti qui per trovare una soluzione, non per dare la colpa a Noemi!" sbottò Hiro. "Siamo stati attaccati e il mio zaino era difettoso già da un po’. Ora, chi ha qualche idea?"
Silenzio. Nessuno aveva la minima idea di cosa fare. Si sentivano perduti e sconfortati. Tutti, tranne una.
“Dobbiamo contrattaccare” disse Gogo “Sono stufa di questi metodi: dobbiamo rientrare in azione”
“Sono d’accordo con Gogo” si intromise la rossa “Takishima gioca in modo sleale e va fermato.”
“Per me è ok!” esclamò Fred, ovviamente entusiasta all’idea di ritornare a indossare la sua tuta.
Il ragazzo di colore si affiancò alla mascotte “Per una volta sono d’accordo con Fred”
“Ci sto anch’io” continuò Rebecca.
Hiro guardò gli amici e sorrise, determinato a vincere questa battaglia. “Ok, allora dopo la scuola andiamo a casa di Fred e si riprende l’allenamento. Organizziamo un piano e domani contrattacchiamo.”
Gli altri annuirono e tornarono ai loro laboratori, lasciando Hiro ai suoi dubbi.
Come faceva a sapere che i fogli li avevamo noi? Con un rilevatore? No, impossibile o avrebbe notato che Noemi aveva li aveva persi. Allora come?
Era già da tempo che se lo chiedeva, ma non voleva condivide il suo pensiero con i suoi amici per non spaventarli: la situazione era già abbastanza critica. Ma aveva bisogno di parlarne con qualcuno, voleva conoscere altri pareri che magari lo avrebbero portato ad una conclusione e solo un nome gli venne in mente: Baymax.
Prese la valigetta del robot e la attivò.
“Ciao, io sono Baymax, il tuo assistente sanitario personale. Che succede, Hiro?”
“Avevi scannerizzato l’androide dell’altra volta?” domandò il ragazzo.
“Certo. Il mio compito è occuparmi di tutti. Androide con un simbolo legato al “Takishima Group” programmato per spaventare”
Hiro sgranò gli occhi. “Aspetta cosa? Spaventare?”
Che diamine significa?; si chiese.
“Aveva uno scanner?” chiese ancora.
Baymax controllò i suoi dati e rispose: “Il robot era privo di scanner. Tuttavia era informato su dove si trovava il suo obiettivo, cioè all’interno del tuo zaino.”
Non è possibile. Come faceva a saperlo? E se Takishima…? Possibile che lui…?
I pensieri del ragazzo vennero interrotti dal bussare della porta.
“Avanti” disse.
Si aprì e, sul ciglio, c’era Noemi.
“Che ci fai qui?” fu la domanda del ragazzo.
La giovane si torceva le mani nervosamente. “Ecco, dovrei parlarti…ti disturbo?”
“No, no dimmi pure”
La rossa chiuse la porta e si voltò nuovamente verso Hiro. “Vedi, Rebi mi ha detto di come hai reagito al fatto del coltello…mi dispiace”
Il giovane Hamada le sorrise. “Tranquilla: è acqua passata. Piuttosto, Rebecca mi ha detto che reagisci così per una questione di sensibilità su una cosa passata. Che è successo?”
Noemi si morse il labbro inferiore, sempre più nervosa. “Non è nulla di che, solo… non ho avuto molto affetto in passato. Certo, avevo una bella famiglia, ma riguardo ad amici non ne avevo. Per questo sono così: non so bene cosa voglia dire amico. Venivo sempre derisa e insultata pesantemente, quindi ora mi sento in colpa per ogni minima cosa, avendo paura di ferire qualcuno, sia emotivamente che fisicamente.”
“Oh…non lo sapevo” fu tutto ciò che riuscì a dire Hiro. Noemi era sempre così allegra e solare che non immaginava questo suo lato triste.
“Non è niente di importante comunque: succedono cose nettamente peggiori nel resto del mondo, quindi non farne un dramma. Solo... so che non è facile starmi vicina, avendo un carattere complicato, ti chiedo solo di sopportarmi ancora per un po’, ok?”
Il ragazzo le sorrise mettendole una mano sulla spalla. “Sarà un piacere, Emy”
La giovane riprese il suo sorriso giocoso. “Ah! Finalmente anche tu mi chiami Emy!”
“Sì, sono stato contagiato” rispose lui assecondandola.
“Secondo il mio scanner tu stai bene” disse Baymax, che era rimasto attivo ad ascoltare.
Hiro fece un’espressione rassegnata. “Era una battuta, Baymax”
La ragazza rise di gusto: quei due erano davvero buffi insieme. “Beh, tolgo il disturbo. A dopo!” e si precipitò fuori.
Doveva ammetterlo: Noemi gli aveva rallegrato la giornata.
In fondo non è tanto male; si disse. Rebecca aveva ragione.
Hiro non capì il perché, ma a quel nome gli batté forte il cuore. Il ricordò di quella mattina in cui lei gli aveva parlato dolcemente lo faceva sentire stranamente felice.
Scosse la testa e tornò a parlare con il suo robot della questione “nemico”: doveva capire se la sua nuova teoria era fondata.
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NOTA AUTRICE: Rieccomi! Sì, anche questo capitolo è un po’ corto (e anche abbastanza noioso, forse), ma l’ispirazione si sta facendo desiderare. Come credo abbiate capito, ormai mi è praticamente impossibile aggiornare ogni giorno. I’m sorry. Comunque ho scritto un’altra One-Shot chiamata “I was enchanted to meet you”. Se vi va potete leggerla. Non è legata a questa storia. Nel prossimo capitolo si vedrà un bel combattimento.
Ringrazio Rebianime, Pelelen_moon6 e Chia29 per le recensioni e tutti quelli che stanno leggendo questa Fanfiction. Mi piacerebbe sapere che ne pensate, così da non deludervi, perché è l’ultima cosa che voglio fare.
Raga, 250 visualizzazioni nel primo capitolo! E compresi gli altri capitoli sono 834! Ora posso morire felice XD.
Recensite in tanti! Kisses, Emy.
   
 
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