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Autore: jawaadsv0ice    18/02/2015    0 recensioni
Harry e Louis si ritrovano dopo circa 10 anni che la distanza tra loro li divide; andranno al parco a passeggiare, ma sarà solo una semplice passeggiata?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spaces between us

 

 

 

They don’t know about the things we do
They don’t know about the “I Love You’s”
But I betcha if they only knew
They would just be jealous of us
They don’t know about the up all night
They don’t know I’ve waited all my life
Just to find a love that feels this right
Baby they don’t know about, they don’t know about us

 

(They don’t know about us – One Direction)

 

 

 

“Guarda! Uno scoiattolo sulla cima di quell’albero! È da molto tempo che non venivo qui a camminare, credo da quando avevo circa 7 anni; mi mancava questo parco così verde e tranquillo, è tutta la mia infanzia…”
“Sapevo che ti avrebbe fatto piacere, perché era da tempo che parlavi di questo luogo e sono felice ti susciti nella mente bei ricordi… speriamo se ne creino altri ancora più belli qui.”
Mi voltai per guardare il mio migliore amico negli occhi; sì, negli occhi più belli che avessi mai visto, dove ti ci perdi ed anneghi; anneghi in un prato verdissimo, proprio come quello in cui ci trovavamo ora. Mi incantai e senza accorgermene lo stavo fissando assolto nei miei pensieri, pensando e ripensando ancora a quella frase appena detta, sperando in qualcosa di possibile tra un noi, se mai ci fosse stato un noi.
Sentii Harry chiamarmi e, gesticolando davanti a me, cercava in qualche modo di attirare e riavere la mia attenzione sui suoi discorsi. Scossi leggermente la testa tornando alla crudele realtà e continuando a camminare.
“Beh… dimmi un po’ come va con la Calder; aggiornami sulla vostra relazione.” disse Harry guardando da tutt’altra parte all’infuori dei miei occhi.
“Non stiamo più insieme…” dissi a basso tono schiarendomi la voce e guardando verso il basso cercando qualcosa di “più interessante” calciando i sassi che mi si presentavano sul sentiero.
Improvvisamente il riccio si girò di scatto con un’aria di sorpresa evidentemente, spalancando leggermente gli occhi e guardandomi. Non c’era niente da fare: ogni fottuta volta che incrociavo il suo sguardo era inevitabile che mi venissero le farfalle allo stomaco e un’innata agitazione.
Aprì bocca, aspettandomi chissà quale risposta, mentre ricevetti un semplice e secco “An.”, ringraziandolo tra me e me per non aver aggiunto nient’altro ed essersi limitato, tenendo magari ogni tipo di domanda per se.
“Fa niente, non era destino stessimo insieme… ci sono sicuramente persone migliori in questo mondo e al mio fianco, basta trovarle.”
Mi sentivo osservato anche se non ne ero certo perché stavo ancora guardando la ghiaia sotto i nostri piedi. La nostra conversazione era giocata sui diversi significati che le frasi dette dalle nostre bocche celavano; qualcosa di segreto che avrei voluto dirgli in ogni momento della nostra amicizia, ma che ancora tenevo dentro di me e che forse avrei tenuto per sempre.
“Tu? Hai novità da dirmi, Harry?” chiesi cercando di rompere il silenzio imbarazzante che si era creato in quei brevi istanti.
“No, niente novità su cui poter chiaccherare… a parte che Gemma è andata a vivere a New York per lavoro e i miei si sono separati… era da tempo che litigavano e ormai avevano capito tutti che il loro matrimonio non avrebbe retto ancora per molto.”
“Mi dispiace Harry, non meriti nulla di tutto questo, sappi che se hai bisogno di qualcuno, ci sarò sempre.”
“Quello l’ho sempre saputo Louis” mi disse guardandomi per un millesimo di secondo e accennando un lieve sorriso dandomi poi un leggero pugno sulla spalla; un gesto d’amicizia ricorrente tra noi due, in segno di solidarietà reciproca.
“Ti voglio bene” accennai leggermente sapendo che le mie parole avrebbero sconvolto la situazione in quel momento e aggiunto imbarazzo, anche se per me era più di un semplice voler bene.
Harry si fermò di scatto e me ne accorsi dopo alcuni passi; mi sentivo ancora una volta osservato e, con un po’ di esitazione, mi voltai cercando di guardarlo negli occhi senza far trasparire alcuna emozione, anche se dentro di me ero come un vulcano, tra pensieri e stati d’animo che volevano prendere il sopravvento su di me.
Le sue guance diventarono improvvisamente più rosee e colorite, forse a causa delle vampate di calore che la mia frase aveva  provocato in lui, ma sarebbe stato troppo bello per essere vero. Dopo tutto quel tempo lontani, rivedere l’uomo che ormai era diventato, era qualcosa di indescrivibilmente bello e troppo perfetto che prima o poi sarebbe svanito. Rivederlo mi aveva riacceso la fiamma che dentro di me si era affievolita a causa della distanza, ma che ora bruciava ardentemente il mio amore per lui. Lo amavo, ne ero certo. Potevo vedere lo stupore nei suoi occhi che volevano dirmi, se non urlarmi, qualcosa; volevo sapere proprio quella cosa, volevo sapere tutto quello che pensava in quel momento. Invece eravamo ancora una volta fermi, uno difronte all’altro a guardarci negli occhi in cerca di una risposta impossibile da trovare nelle sue iridi così verdi, piene di vita e allo staso tempo misteriose e serie. E anche in quest’occasione, era rimasto del tutto impassibile e cresceva in me una sensazione di depressione e rimorso nell’aver fallito miseramente alla potenza dei suoi occhi e alla sua maestosa bellezza che era apprezzata da me in ogni singolo suo gesto.
Mi stava ancora fissando quando si accorse che ero tra i suoi pensieri e, schiarendosi la voce, tornò a guardare oltre me per poi alzare la testa ed osservare le chiome ormai spoglie degli alberi che coprivano dall’alto le nostra figure minute in confronto alla loro grandezza.
“Sta facendo freddo, è ora di andare Lou.” Mi disse guardando avanti e poi me con la coda dell’occhio.
“Si, hai ragione” dissi annuendo con la test in segno di una seconda conferma e ci incamminammo per andare verso la sua macchina.
Una volta saliti sulla sua bianchissima Range Rover, accese con abbastanza naturalezza la macchina e ci immettemmo nella strada per tornare a casa; aveva voluto accompagnarmi a tutti i costi fin sotto casa mia e mi era stato impossibile dirgli di no. Durante il tragitto c’era sempre quel maledetto silenzio imbarazzante, intriso di tensione che si poteva tagliare con un coltello. Odiavo quei momenti.
Dopo venti minuti abbondanti di strada, eravamo arrivati difronte al vialetto di casa mia.
“Grazie Harry per il passaggio e specialmente per la giornata; era da tempo che non passavamo pomeriggi insieme e da soli.” dissi aprendo la portiera della macchina e mettendo un piede per terra.
“Anche a me ha fatto piacere trascorrere una giornata diversa dal solito.”
Gli diedi le spalle per mettere entrambi i piedi per terra e scendere dalla macchina, quando sentii dietro di me la portiera del conducente aprirsi e successivamente chiudersi. Chiusi a mia volta quella del passeggero e mi girai nella direzione in cui era provenuto il rumore un attimo prima e, con mia sorpresa, vidi Harry che era sceso dalla macchina e lo guardai con leggero stupore.
“Che c’è? Non posso accompagnarti fino alla fine del vialetto di casa tua?” mi disse con un po’ di imbarazzo.
“Certo, mi farebbe piacere!” sbuffai leggermente sorridendo e abbassando la testa con un po’ di malizia.
Accennai con la testa di seguirmi e spinsi il cancello di casa mia che prima di uscire con Harry avevo appoggiato, perché spesso e volentieri dimenticavo le chiavi in casa e rischiavo di aspettare in strada per ore a causa della mia sbadataggine. Entrammo nel piccolo giardino ben curato e verde che precedeva casa mia e camminammo lungo il vialetto. Volevo fosse stato lungo chilometri e chilometri per stare accanto a quel bellissimo ragazzo castano e riccio ancora per qualche istante in più; quel pomeriggio con lui il tempo era volato e non me ne ero nemmeno reso conto. Dovevo mettermi l’anima in pace che non l’avrei rivisto più per altrettanto tempo e che non sarebbe mai stato mio, che non potevo esser certo che nessuno me lo avrebbe portato via; ma tutto questo era inevitabile.
Tornato alla realtà, mi accorsi che il vialetto era finito e mi girai verso Harry avendolo così esattamente difronte a me; stavo per immergermi un’altra volta nei suoi occhi verdi e per non far sì che questo accadesse ancora per la millesima volta in un giorno, guardai in basso e tastai con le mani le tasche posteriori dei miei jeans neri: cellulare, portafogli e… chiavi di casa. Quelle fortunatamente non me le ero dimenticate e, con un po’ di tristezza, le infilai dentro la serratura della porta di casa, mentre il mio migliore amico mi fissava, facendomi salire inevitabilmente l’ansia e diventando così impacciato anche in un semplice gesto.
Non sapevo cosa dire e tantomeno cosa fare; senza volere gli dissi semplicemente “Ciao Hazza.” e feci per entrare nella stanza fredda che c’era oltre l’ingresso di casa mia, quando mi sentii tirare un lembo della maglietta e chiamare il mio nome a bassa voce. Mi girai di scatto guardandolo intensamente negli occhi, come se quel gesto fosse stato tutto quello che volevo da sempre, quel gesto in cui riponevo tutta la mia speranza e la mia fiducia in un futuro migliore con lui.
“Si?” dissi con un’espressione impassibile ai suoi occhi e a tutti quelli che potevano vederci, mentre dentro stavo gioendo e sperando allo stesso tempo.
“Devo dirti una cosa Lou…”
“Dimmi tutto Harry… sono il tuo migliore amico e in fondo si dice tutto al proprio migliore amico, no?”
Prese un respiro profondo, me ne accorsi dal leggero sibilo che l’aria aveva provocato passando velocemente nelle sue narici e gonfiando un po’ il petto muscoloso e tatuato che si intravedeva sotto la sua maglietta bianca semi-trasparente.
“È inutile ripeterti che è stato un bel pomeriggio quello di oggi, perché lo sappiamo entrambi che lo è stato.”
Continuavo a guardarlo anche se ora avevo timore per quello che poteva dire, ma ero comunque curioso e l’unica cosa che dovevo fare in quel momento era ascoltarlo.
“È da più di 10 anni che non ti vedevo” continuò, “e vederti mi ha fatto sentir bene, mi sono accorto che non mi mancava più nulla, che ero felice e lo sono tutt’ora stando qui sul ciglio di casa tua a parlarti col cuore in mano; sono completo perché solo ora ho capito che quel pezzo mancante in me eri tu. Non sono mai stato bravo a parole e tu lo sai bene, perché i brutti voti nelle più semplici interrogazioni a scuola dicevano tutto su di me. Magari non avrei mai dovuto dirti quello che ti sto dicendo ora, ma sarebbe stato troppo pesante e difficile sopportare un’altra volta la distanza che ci separa; forse non l’avrei mai accettato se fosse successo ancora, una seconda volta. Amo tutto di te: il sorriso, gli occhi così azzurri, il carattere, i capelli che toccherei un’infinità di volte e anche le tue labbra… tutto di te, perché ti amo, sì, ti amo Louis Tomlinson e non mi importa della gente, lasciamoli parlare di noi perché sono solo gelosi.”
Avevo le lacrime agli occhi e l’intenzione di rimanere impassibile difronte a lui, era andata a farsi fottere; Harry non aveva più un tono calmo e ansioso allo stesso tempo, ma era diventato più uno sfogo che era stato represso da anni. Non potevo credere che era successo, non poteva essere vero, essere la mia vita; il giorno prima era monotona e noiosa, mentre ora avevo davanti l’amore della mia vita che mi stava dicendo tutto quello che avevo sempre voluto sentirmi dire.
Lo guardai negli occhi col viso rigato dalle lacrime e senza pensarci più volte gli risposi con felicità e tutto ad un fiato “Facciamo in modo che la gente sia realmente gelosa di noi due allora… ti amo Harry Styles.”
Lo presi avidamente per il polso della mano destra e lo tirai verso di me facendolo entrare nell’atrio della casa; entrambi avevamo un sorrisetto malizioso e allo stesso tempo felice stampato sulle nostre bocche. Harry chiuse la porta dietro le sue robuste spalle spingendola piano con il piede mentre mi cinse i fianchi con le sue grandi e morbide mani e il resto… beh, potete solo che immaginarlo.

Ciao ragazze!!

è da troppo tempo che non scrivevo qualcosa, quindi mi è sembrato giusto postare almeno una O.S Larry. Mi piace molto questa breve storia, anche perchè quando l'avevo scritta ero ispirata e volevo fare un buon lavoro che piacesse a più persone... (almeno spero :) si, l'avevo scritto tempo fa e non ero molto sicura se pubblicarla o no, ma alla fine mi sono convinta ed ora eccola qui!

Spero che piaccia anche a voi tanto quanto piace a me, e se fosse così, mi farebbe molto piacere e mi rendereste felice se scriveste e lasciaste una recensione nella pagina, anche per sapere se sono stata abbastanza brava nel descriverla nei suoi particolari! ;)

Grazie se lo farete, baci ragazze! <3

  
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