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Autore: BY_THE_ANGEL    18/02/2015    0 recensioni
Fare un lavoro sporco usando le anime degli altri per pulirsi la propria. Sporco è fare un lavoro disonesto per guadagnarsi la dignità. Ma la dignità e la disonestà non sono mai andate a braccetto. Sporco è fare una lavoro nel quale si arriva sempre alla fine, dove si vive nell’ombra degli altri ma in qualche modo ci si deve occupare sempre del compito più difficile. È un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve pur fare. // storia scritta a quattro mani//
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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// Un uomo osserva pensieroso l’acqua del placido fiume. Le catene al collo sono ormai invisibili, ma i segni sono rimasti dentro di lui.//

Reietto, come il figlio dei servi.
Solo, come il più spietato assassino.
Le carceri, sono le ombre del mio passato;
le sbarre, sono i limiti che mi sono imposto.
Ritrovare il presente lasciando il passato?
O ritrovare il passato togliendo il presente?
È giusto trovare consolazione nel fare azioni cattive?
Sarebbe così ingiusto?
Sembro un bambino. Non so decidere.
Lascerò al fato trovare le risposte prima che le braccia congelate di questo fiume mi accolgano.
Morte farà il resto.

// Le foglie secche gli passano accanto, scivolano nell’acqua non curanti del sangue sulle pietre. Le sirene assordanti sono accese.//

Si, è morto. Che cosa pensate sia la morte?
Vuoto totale? Fiumi di latte e miele? Acque salmastre di infiniti dolori? E pensate… io ne ho viste tante di morti.
Quando penso alla morte una delle prime immagini che mi viene in mente è quella di un bosco, magari in autunno, un bosco spoglio dove il marrone delle foglie cadute è dominante e dove gli uccelli ormai non cantano più. Uno di quei posti grigi e freddi dove se ci vai, per cacciare la malinconia che trasmette, inizi a immaginare quanto di bello ci sia stato prima e cosa sia dovuto accadere per farlo diventare così.
E magari qualcuno riuscirà anche a capire la bellezza di quel posto perché certo, è un bosco appassito, ma sempre un bel bosco.

// Morte, Thanatos, Mors …//

Sì, è morto.
L’ora è giunta. Scoccata l’acqua, si infrange l’orologio.
Osservo il suo corpo senza vita essere trasportato dal fiume, mentre mi calo su di lui per assicurarmi che nei suoi occhi non sia rimasto nemmeno il più piccolo barlume di speranza, comunemente chiamata vita.
La carnagione già chiara è stata imperlata dalle gocce fredde del fiume facendogli assumere un’espressione vuota ma anche rilassata sul viso.
Alcuni passanti si fermano incuriositi e apparentemente scioccati ad osservare la scena, ma nessuno fa niente perché sono tutti occupati a fingere un’espressione di stupore, un classico.
Il freddo riveste il suo corpo come un manto, e io sono pronta a svestirlo per trascinarlo con me nel lato oscuro delle tenebre dell’Inferno.
L’anima pesa. Troppi sentimenti. Peccato.
  
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