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Autore: Stray_Ashes    18/02/2015    2 recensioni
«Sei qui, Kaneki, perché sei appeso tra il giusto e tra lo sbagliato, attaccato alla realtà e alle tue determinazioni tramite il dolore dei tuoi sacrifici... e lottando a denti stretti, resti legato alle tue speranze. Sei qui in questo posto morto, perché altrove sei invece ancora vivo.». Takatsuki rise, e le sue risa si persero nel buio che li circondava, un buio assoluto, creato dal nulla, dall'assenza di tutto. «Di te stesso tu sei traditore, tu sei sospeso, tu sei impiccato.
Tu sei l’Appeso»

***
One-Shot un po' lunghetta, divisa quindi in tre capitoli. Un po' introspettiva, descrittiva, inquietante, dove la teoria dei Tarocchi in Tokyo Ghoul, scopre in parte le sue carte.
Genere: Dark, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kamishiro Rize, Kaneki Ken, Takatsuki Sen/Eto
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Allora, avverto che questa parte, è un po' più corta, e avverto che, la prossima sarà un po' spoiler (nel senso che, se usi la logica, potresti rovinarti una sorpresa del manga) ma questo è riferito a chi non segue le scan (inglesi).
E boh, buona lettura!
The Hanged Man

- Colpe -

«Ma come, non riconosci la mia voce? La voce che ti sussurrava nella testa? Ti è bastato mangiare la mia forza, per dimenticarmi?».
Era la voce di Rize.
Questo nome oscillò nella testa di Kaneki, il cui cuore perse un battito. «R-Rize... Eri morta...»
«Ma io non sono mai morta, Kaneki» e le parole si persero in una risata isterica, divertita, e squillante, che si prese tutto lo spazio presente, annullando qualunque altra cosa.
Kaneki mosse la testa da una parte e dall’altra, improvvisamente assordato dai suoni che lo circondavano, e in quell’istante la fiamma si alzò, iniziò a crescere, formando un semicerchio davanti a lui e illuminando tutto. L’oscurità si tirò indietro, e lo spazio si tinse di rosso, riempiendosi di riflessi. Fu quella luce che permise a Kaneki di vedere il sangue, linee e chiazze di sangue che colavano lentamente verso di lui, brillante sotto le fiamme, scuro, minaccioso. Ma non fu il sangue che terrorizzò il ragazzo: a circondarlo c’era un cimitero: ossa grigie e spezzate, in mezzo a cui brulicavano insetti, sottili e sinuosi, corazzati, muniti di milioni di piccole zampe appuntite, che ticchettavano, stridenti, e lunghe antenne che tastavano il terreno, insetti che s’avvolgevano su sé stessi, grumi pullulanti di vita che si muovevano informi.
Erano milioni, o forse miliardi di millepiedi che si contorcevano, e cadevano dalle ossa sul terreno, muovendosi allora verso di lui, come ciechi, sfiorando le sue mani, toccando i suoi vestiti.
Kaneki urlò. Finalmente, nella disperazione trovò la forza di alzarsi in piedi, barcollante, e arrancò in mezzo al sangue che fluiva tra i suoi piedi.
«KANEKI! » , e questa volta la voce la sentì sibilare aggressiva al suo orecchio, e sentì sul viso il fiato caldo di chi gridò, le mani fredde di chi gli sfiorò i capelli, mani che dai capelli scesero fino al suo collo, accarezzandogli la mascella, tenendolo fermo lì dov’era, senza poter scappare.
«Non devi avere paura, Ken. Il tempo per averne, è finito» mormorò ancora la voce,  con un tono divertito, sornione, soffiando tiepida sulla sua guancia. Kaneki si bloccò, fremente, tenendo sospeso il respiro, straziato dal martellare del suo stesso cuore nel petto.
Le fredde dita sottili accarezzarono ancora i lineamenti del suo viso. «Guardati... sei coperto di sangue. Dimmi Kaneki, quante persone hai già ucciso? Quante colpe hai già?»
«R-Rize.. ti prego...» gemette il giovane, spezzando il silenzio che per una manciata di munti si era formato tra loro, e sentì i propri occhi riempirsi di lacrime. Lacrime? Si era promesso di non piangere, mai più, se l’era promesso fin da quando era morta sua madre, tanti, troppi anni prima. Eppure piangeva ancora, era ancora debole, e non sapeva proteggere nessuno. Quante colpe aveva già?
«Ma  va bene così, pieno di peccati. Non sei stanco di soffri-...»
«VATTENE!»
Kaneki, frustrato, urlò, e l’urlo vibrò in ogni fibra del suo corpo; la rabbia risvegliò ciò che prima dormiva, un formicolio acuto si mosse nella sua schiena, e il suo occhio sinistro improvvisamente bruciò. Sussultò, mentre la kagune bucava la pelle della sua schiena, mentre le sue cellule RC si accalcavano, generandosi l’una con l‘altra, fino a costruire quattro lunghi tentacoli pulsanti, rossi come quelle fiamme, che si cibarono della sua rabbia, allungandosi in mezzo al nulla. E non si fermarono finché non gli consumarono ogni forza.
A tal punto Kaneki sentì le gambe cedere, e semplicemente cadde in ginocchio, mentre la sua kagune lentamente si disfava. Il giovane ghoul ebbe il tempo di voltarsi: dietro di lui, mezza illuminata dalle fiamme, c’era la figura slanciata di Rize, ma era irrealmente magra, e il suo viso oscurato. Tuttavia, tra i lunghi capelli lisci, Kaneki riuscì a intravedere un volto asciutto, incavato, che sorrideva inquietantemente, e al posto degli occhi due vuoti buchi scuri, inespressivi.
Il ragazzo, abbandonato sulle ginocchia, spalancò la bocca nel tentativo di urlare, ma il fiato mozzato dalla visione inattesa gli piegò in due la voce, smorzandola. Ed era inoltre cosciente di essere completamente indifeso. Rize, se lei era, si contorse ancora dal ridere, e Kaneki quella risata la percepì oscena. «Rize... ma cosa..»
Lei si avvicinò, e si inginocchiò a sua volta per arrivare alla sua altezza, mentre il suo volto finalmente incontrava la luce. Eppure Kaneki non vide più quel viso smagrito, quella che ebbe davanti non era neanche più Rize. Era il volto di una giovane ragazza, dalle guance rotonde, un lucente sorriso sornione, gli occhi grandi e lucenti, i capelli chiari e mossi, che scendevano sulle spalle. Kaneki sbarrò gli occhi, irrigidendosi, e quella rise.
Conosceva quel viso... Takatsuki... Takatsuki Sen? 


***
.:Angolo dell'autrice
E...Boh. E' così. 
Spero di non aver scritto aborti e di essere riuscita a rendere l'idea.. mh. 
Non so cosa dire, devo andare a studiare e non ho idee. Mi sento uno schifo.
Addio, e alla prossima :v
Bye Bye

_MoonStorm:.
  
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