Storia 3: Biblioteca (Pai x Retasu)
Retasu
camminava tranquilla
per la strada affollata godendosi il tiepido sole primaverile che le
accarezzava la pelle diretta in biblioteca.
Quello era uno dei suoi
posti preferiti e ci andava sempre volentieri anche quando vi era
costretta dallo studio, ma era tutta la settimana che faceva avanti e
indietro dal grosso edificio e in tutta sincerità, sperava
che
quello fosse l'ultimo pomeriggio, dal momento che la ricerca era
quasi finita. I libri le piacevano, certo, ma ora che aveva delle
amiche e si avvicinava la bella stagione, aveva anche voglia di
uscire.
“Coraggio,
Retasu. Ancora
un ultimo sforzo e riavrai la tua libertà” si
disse con un sospiro
varcando la soglia della biblioteca.
Salutò la bibliotecaria e
si diresse nella sezione che le interessava appoggiando libri e
quaderni sul suo solito tavolino.
Stava cercando di trovare la
forza di cominciare lanciando un'ultima occhiata alla grande finestra
che dava sul parco prima di immergersi nello studio, quando tra la
gente che affollava la sala, vide una figura familiare: un ragazzo
alto con i capelli viola e lo sguardo serio.
“Pai?”
sussurrò rapita.
“Che ci fa lui qui?” pensò, continuando
a seguirlo con lo
sguardo finché non lo perse di vista.
A quel punto si costrinse ad
abbassare la testa per cominciare a lavorare, ma non riusciva proprio
a concentrarsi. Il cuore le batteva forte e le sembrava di non
riuscire a fare entrare abbastanza aria nei polmoni. E a giudicare
dal calore che sentiva al volto, doveva avere le guance rosso fuoco.
“Perché
mi comporto
così?” si chiese imbarazzata. “In fondo,
non è successo niente.
Non dovrei arrossire così.”
Guardò ancora il libro
sforzandosi di non pensare all'alieno, ma non c'era proprio verso.
La ragazza lanciò una
rapida occhiata alla sala ma non vide nessuno e finalmente, dopo aver
visto quanto tempo aveva già perso, riuscì a
convincersi di essersi
sbagliata e si mise al lavoro.
Come aveva previsto, ben
presto Retasu finì la sua ricerca e si mise a gironzolare
tra gli
scaffali in cerca di qualche nuova lettura.
“Questa
sì che è
un'attività piacevole” pensò felice,
aprendosi in un bel sorriso.
Poco
dopo Pai, anch'egli
interessato alla biblioteca da quando era tornato sulla Terra con i
fratelli per incontrare di nuovo le ragazze, si bloccò dove
si
trovava vedendo tra la gente una familiare chioma verde.
“Che
ci fa lei qui?” si
chiese stupito, ricordandosi poi che già una volta l'aveva
incontrata lì quando ancora erano nemici.
“Una
ragazza così
intelligente e studiosa probabilmente ci viene molto spesso. Non
dovrei stupirmene” si disse poi, guardandosi intorno per
vedere
dove stava andando.
Ora che ci pensava, gli
sarebbe piaciuto molto parlarle, e magari anche passare del tempo con
lei, ma come avrebbe fatto? Non aveva proprio idea di cosa dirle...
Improvvisamente, la vide di
nuovo a pochi metri da lui con lo sguardo fisso sugli scaffali.
Guidato da uno strano
istinto di cui non riuscì a comprendere bene la natura, si
diresse
quindi verso la ragazza cercando di non pensare alle risate che si
sarebbe fatto Kisshu se l'avesse visto. Da quando erano tornati sulla
Terra infatti, sosteneva con sempre maggiore convinzione che il
fratello si fosse preso una bella cotta per la
“pesciolina”, come
la chiamava lui. Cosa ovviamente impossibile.
Dopo
qualche minuto passato
a scorrere i titoli, Retasu vide un libro interessante che desiderava
da tempo leggere e si allungò per prenderlo... scoprendo di
non
farcela per un paio di centimetri.
Si guardò intorno alla
ricerca di qualcuno della biblioteca a cui chiedere aiuto ma non vide
nessuno. Delusa, riabbassò il braccio con un sospiro e fece
per
andarsene quando una voce conosciuta la fece sussultare.
“Era
questo che volevi,
vero?”
La verde si girò di scatto
scoprendo di avere alle spalle proprio Pai che le porgeva il volume
con un mezzo sorriso.
“S-sì,
grazie” sussurrò
imbarazzata, arrossendo violentemente. Allora era vero che l'alieno
era lì quel giorno! Non se l'era immaginato!
“Figurati”
rispose
distrattamente lui facendo per andarsene. In realtà gli
sarebbe
piaciuto rimanere ancora un po' con lei, ma non sapeva proprio cosa
dirle.
La ragazza rimase ferma per
un attimo guardandolo allontanarsi prima di affiancarglisi. Lo aveva
fatto istintivamente, ma adesso?
Da parte sua, Pai la osservò
confuso reprimendo a fatica l'impulso di mandarla via. Era contento
che lei lo avesse raggiunto ma non aveva idea di come comportarsi e
quel silenzio imbarazzato era davvero insopportabile.
“Posso
fare qualcosa per
te?” le chiese infine.
“Come?
No, io... ecco...
Ti chiedo scusa, io... non avrei dovuto seguirti. N-non so cosa mi
abbia preso, scusami” disse profondamente a disagio senza
nemmeno
guardarlo negli occhi, accorgendosi solo in quel momento di
ciò che
aveva fatto.
“Non
fa niente, io... me
ne stavo giusto andando” rispose l'alieno con voce
più dolce di
quanto avesse voluto, leggermente divertito dal suo imbarazzo.
Diventava così carina quando arrossiva...
Continuarono a camminare in
silenzio per qualche minuto domandandosi cosa gli fosse successo. Non
era da loro comportarsi così...
“Scusa
se te lo chiedo
ma... cosa stavi facendo qui?” domandò a un certo
punto la ragazza
accorgendosi di essere arrivata nel punto in cui le sembrava di
averlo visto qualche ora prima, ma si morse subito la lingua. Cosa le
era saltato in mente di uscirsene con una frase simile?
“Niente
di particolare”
rispose con noncuranza Pai. “Cercavo un po' di
tranquillità, e
passando qui davanti, ho pensato di entrare a studiare un po'... il
vostro mondo” continuò poi, finendo la frase in un
sussurro per
non farsi sentire da altre persone.
“Capisco”
disse la
ragazza con un sorriso.
“E
tu?” chiese di
rimando lui.
“Oh,
io... dovevo finire
una ricerca per la scuola” mormorò la verde.
“Ti
ho disturbata allora?”
domandò l'alieno preoccupato.
“No,
no, figurati”
sorrise Retasu. “Mancava poco ormai e quando ci siamo
incontrati
stavo semplicemente facendo un giro tra gli scaffali per vedere se
trovavo qualcosa di nuovo da leggere” concluse allegra.
Per un attimo regnò di
nuovo il silenzio finché non arrivarono nell'ingresso e la
verde,
imbarazzata e un po' delusa per doversi già separare dal
ragazzo,
andò dalla bibliotecaria per prendere in prestito il
sospirato
libro.
Pai rimase a osservarla da
lontano per un attimo aspettando che tornasse. Era un comportamento
insolito da parte sua, ma era da quando l'aveva vista passeggiare tra
gli scaffali che si sentiva strano e una parte del suo cervello aveva
continuato a chiedersene il motivo per tutto il tempo che aveva
passato con lei. Prima di accorgersi della sua presenza infatti,
aveva avuto l'intenzione di tornarsene a casa, ma gli era bastato
scorgere da lontano la sua figura con la coda dell'occhio per non
essere più padrone di se stesso. Senza quasi rendersene
conto,
l'aveva seguita sperando di avere nel frattempo un'illuminazione per
riuscire a dirle qualcosa, e vedendo il suo tentativo di prendere un
libro situato troppo in alto, non aveva potuto fare a meno di
avvicinarsi per darglielo. Quando lei, sorpesa, si era girata per
ringraziarlo, si era perso per un attimo nei suoi occhi del colore
del cielo ed era stato davvero difficile distogliere i suoi per
cercare di allontanarsi. Accorgersi di essere stato seguito l'aveva
infastidito solo per un attimo, poi il ragazzo era rimasto
lì a
bearsi della sua voce e della sua presenza senza più pensare
alla
stranezza della situazione. Per quale motivo? Che avesse ragione
Kisshu a sostenere che sotto sotto provava qualcosa per lei?
Impossibile...
“Mi
hai aspettata...”
disse piano una voce femminile e l'alieno si girò di scatto
trovando
al suo fianco Retasu che lo guardava sorpresa e imbarazzata ma
chiaramente felice.
Lui borbottò confusamente
qualcosa per giustificarsi ed entrambi si tuffarono di nuovo nella
calca della strada baciata dal tiepido sole del pomeriggio.
Pur di rompere il pesante
silenzio che si era creato, Pai le chiese l'argomento della ricerca e
i due iniziarono così a chiacchierare con sempre maggiore
scioltezza
scoprendo di avere più cose in comune di quante
immaginassero.
Mentre parlavano,
adocchiarono un giardino pubblico e decisero di fermarsi a una
panchina come una coppia normale guardando i bambini giocare
finché
per la verde non fu ora di andarsene.
L'alieno la accompagnò a
casa e i due si lasciarono davanti al cancello con la promessa di
rivedersi l'indomani. Stesso posto, stessa ora nel luogo che forse
avrebbe visto avverarsi i loro sogni d'amore.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti! Scusate se non
ho più aggiornato, ma ho avuto poco tempo e non riuscivo mai
a
concludere decentemente la storia. Ammetto che questi due mi hanno
messa parecchio in difficoltà ma spero di averli resi al
meglio. Se
ne avete voglia, fatemi sapere cosa ne pensate in modo che possa
migliorare.
Ringrazio intanto chi ha
letto e AngeloBiondo99 per aver recensito e spero che la raccolta
continui a piacervi.
Appuntamento a domani e
buonanotte per dopo.
Baci,
Ellygattina