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Autore: OdiTheUnicorn1975    19/02/2015    1 recensioni
Karma è una ragazza come le altre, con un solo problema: soffre di leucemia. Non si è mai posta il quesito "cosa fare prima di morire?", perché una ragazza solare come lei non aveva il motivo, ma ora il suo unico pensiero è "morirò, e forse presto".
Ci troviamo davanti ad una diciassettenne con un unico pensiero: la morte. Scopre di avere la leucemia e di doversi operare al midollo osseo il prima possibile. Tra trasfusioni, trasferimeti e operazioni, Karma incontrerà un ragazzo, poco più grandi di lei, che le salverà la vita: Matthew. Karma ruberà il cuore a Matt e non solo quello...
Leggete per scoprire la storia di Karma, la "ragazza bianca" e Matt, il ragazzo "senza midollo".
(i sopranomi non sono casuali, leggendo capirete)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Fuga






La serata di ieri è passata velocemente alla fine.
 Io e Matt abbiamo chiarito e per fortuna non è più arrabbiato.
 Stamattina ci sono le visite dei parenti, come tutte le mattine, così i miei genitori passano a salutarmi per poi andare via con la scusa che avevano da fare.  
A volte mi sento sola in questo ospedale.  
Mia madre ha scoperto che nell'ospedale hanno un corso di studi per non rimanere in dietro con il programma, e ovviamente mi ha costretto ad andarci.  
La mattina ci sono i corsi obbligatori, mentre il pomeriggio ci sono i corsi extra curricolari, per fortuna l'ho convinta a farmi seguire solo i corsi mattutini.  
Gli infermieri ci costringono a lasciare le porta delle stanze aperte quando non abbiamo visite, quindi la mia porta è, praticamente, sempre aperta.
 Tutti mi costringono a fare qualcosa, tutti vogliono che io sia perfetta, ma la verità è che io non sono quello che gli altri vogliono.  

Dopo il pranzo una bambina si affaccia nella mia stanza.  
Ha un viso familiare, ma qui i bambini non sono molto diversi tra loro, la sua testa è orami priva di capelli.  

La vestaglia rosa le copre parzialmente il pigiama a fiori bianco.  
Ha un sondino al naso e un peluche in mano.  
Poi riconosco le scarpe.  
Dei piccoli maialini le coprono i piedi e allora capisco.  

-"ciao Karma"- mi dice.  
-"ciao Carla... Sono felice di vederti"- le rispondo.  
-"com'è andata con il donatore?"-  

Solo ora mi rendo conto della mia fortuna.
 I miei medici hanno trovato un donatore compatibile prima del previsto, mentre questa bambina non ha la garanzia di vivere neanche fino a domani, perché questa schifosissima malattia può portarla via di qui quando vuole.  
La guardo, così piccola e indifesa.  
Non posso credere che le sia capitato questo.  
Cosa può aver fatto di così sbagliato per meritarsi questo?  

-"bene. Sai, è davvero molto carino."-  
-"davvero? Anche io troverò presto un donatore compatibile e anche lui sarà bellissimo"-

Povera bambina.
Il suo donatore non lo conoscerà mai, perché quando le donerà il cuore, sarà già passato a miglior vita.  
Senza rovinare i suoi sogni le rispondo

-"sarà sicuramente bellissimo"-.  
Una bugia a fin di bene non può rovinare tutto, no?  
-"il mio cercapersone ieri ha suonato - mi dice ad un tratto - vuol dire che lo hanno trovato"-  
Non lo dice con molto entusiasmo.  

-"e non sei felice?"- le chiedo
-"si, ovviamente. Solo che non so se l'intervento andrà bene."-  
-"pensa positivo. Hai un nuovo cuore e presto potrai uscire da questo schifo di ospedale."-  
-"già."-

 Tra noi cala il silenzio.  
Uno di quei silenzi che ti stonano, in cui pensi a tutto e a niente, in cui sei cosciente di essere al mondo, ma non riesci a percepirlo, uno di quei silenzi che un po' ti imbarazzano ma che sono essenziali in una conversazione.  
Dopo poco entra nella stanza un infermiere.

Un uomo molto alto, di pelle scura.  
Porta i capelli corti e un po' di barba gli ricopre il mento e le guance.  

-"che facciamo qui?"- chiede entrando nella stanza.
È molto giovane.
Si avvicina a me e a Carla e ci scruta, poi rivolgendosi a me continua a parlare
-"tu sei la ragazza che aspetta per il trapianto di midollo osseo?"-  

Non lo ha chiesto nel modo più carino possibile così glielo faccio notare
-"si, sono io. La ringrazio per il tatto con cui l'ha chiesto comunque."-  
Sorride e riprende a parlare.  

-"mi dispiace. Sei la ragazza di Matthew Price?"-  
-"cosa? Io? No."- le parole mi escono poco convincenti e tremanti così lo vedo ridere.  
-"ma lei come lo conosce?"- chiedo per distrarlo dal mio imbarazzo.
-"faceva volontariato qui fino a poco tempo fa. Io sono Jey comunque"-  
-"perché ha smesso?"-  Ci pensa un po'  
-"non lo so, potresti chiederlo a lui, so che siete amici"- cambia tono sulla parola amici e capisco che mi sta prendendo in giro.  

-"tu non eri suo amico?"-  
-"certo che lo sono"-  
-"e perché non sai perché ha smesso?"-
-"penso che questo debba dirtelo lui. Carla, sono arrivati i tuoi cuginetti, ti va di vederli?"-  
Chiede cambiando argomento.  
-"si. Ci vediamo in giro, Karma"- risponde la bambina prima di uscire dalla stanza accompagnata da Jay.  




______________



Verso il tardo pomeriggio sento bussare alla porta della mia stanza e dopo aver concesso l'entrata all'ospite, vedo Matt entrare.  
-"salve, pallida"- mi saluta richiudendosi la porta alle spalle.  
-"salve a te"- rispondo.  
Si avvicina al letto e si siede accanto ai miei piedi.  

-"come stai?"-  
-"abbastanza bene."-  
-"ti sei fatta nuovi amici?"-
-"ho conosciuto un ragazzo..."-
-"chi?"- mi chiede senza nemmeno farmi finire di parlare.  

-"lo conosci."-
-"lo conosco?"- alza un sopracciglio.
-"si, è Jay, il ragazzo che lavora qui."-  
Come scottato di alza dal letto.

-"cosa ti ha detto?"-  
-"niente, ha detto che ti conosceva, tutti qui. Mi ha detto che fece i volontariato, ma ora non più, perché?"-
Con non-curanza cambia argomento.  
-"non c'è un motivo. Che ne pensi di uscire?"-  
-"sei sicuro che non ci sia niente?"-  
-"certo... Allora? Usciamo?"-  
-"lo sai che sono agli arresti"-  Gli rispondo ricordandoli del ospedale.  
-"potremmo scappare..."-  

L'idea è folle.  
Non sono mai scappata prima d'ora... Non ne ho mai avuto il coraggio.
Però la verità è che con lui andrei ovunque...  
-"si potrebbe fare"-  
-"allora preparati"-  

Detto questo esce dalla stanza e ad un tratto sembra vuota, ma senza pensarci molto inizio a prepararmi.



_____________________



In lontananza noto gli amici di Matt, quelli che ho conosciuto al pub, e distinguo Bedo e Francy.  
Non mi sono mossa fino ad ora e questo non è passato inosservato al ragazzo con cui sono arrivata.  
-"Karma, hai deciso che vieni o che rimani li?"-  
-"Sto arrivando"-  Mi affretto ad affiancarlo e quando sono al suo fianco riprende a camminare.  

Quando gli amici di Matt ci notano iniziano a salutarci e a fare rumore, Francy, educatamente e non come i ragazzi, mi saluta.  
-"Allora come va, Karma?"- mi chiede Bedo, che è l'unico con cui ho più confidenza.
 -"tutto a posto se non conto che i miei mi hanno trasferito in ospedale"-  
I ragazzi sembrano sorpresi, ma non ci faccio caso e distogliendo l'attenzione dalla mia risposta domando anche io il loro stato.  
Un po' in coro rispondo "bene".  

Non dico di sentirmi a disagio, ma essendo l'unica ragazza oltre Francy che sembra essere a suo agio, un po' non so cosa dire.  
Ogni tanto qualcuno cerca di farmi rispondere rivolgendomi qualche domanda, ma con delle rapidissime risposte distolto l'attenzione da me.  
-"Karma, che c'è Matthew ti ha mangiato la lingua?"- Non li ho mai sentiti chiamare Matt per nome, di solito lo chiamano Prince facendo riferimento al cognome, e mi sembra strano, ma solo dopo realizzo la domanda.  
Francy ha già risposto al mio posto quando me ne accorgo.  

-"smettetela, cavernicoli. Karma, ti va di accompagnarmi al tabacchino? Ho finito il tabacco"- mi dice stropicciando una confezione di sigarette.  
-"si, certo"-  
Prendendomi a braccetto mi guida verso il negozio di tabacchi.  

-"non prendertela con loro, non hanno molto tatto, ma se li conosci sono davvero simpatici"- mi dici dopo un paio di minuti di silenzio.  
-"oh no. Non me la sono presa. Sono contenta che scherzino anche con me"-

-"però ora che siamo tra ragazze, mi dici una cosa?"- mi chiede ad un tratto Francy.
-"certo, spara pure!"- risposi cercando di sembrare americana il più possibile, ma dalla risata in cui si apre poco dopo mi fa capire che non sono riuscita nel mio intento.  

-"ti piace Matt?"- mi chiede con un sorriso a 32 denti.  


Già... che domanda...


Forse aveva ragione Melanie.
Forse hanno davvero troppo in comune lei e Matt per essere una coppia, ma la domanda che da quando l'ho conosciuta mi affligge, non tarda comunque ad arrivare.  
-"forse si... A te invece? Ti piace Matt?"-  
Per la seconda volta la mia interlocutrice ride.  

-"no, ma ti pare. Abbiamo troppo in comune."- il suo tono, evidenza molto la parola "troppo", così per togliermi qualunque dubbio faccio la seconda domanda.  
-"cosa intendi con troppo?"- le chiedo pesando con il tono, anche io, sulla parola "troppo".
-"diciamo che ci piacciono lo stesso tipo di ragazze"-  
-"come?"-  Ora, forse, capisco il "troppo" di cui parlava.  

-"sono lesbica. Ti da fastidio, per caso?"- mi chiede allontanandosi un po'.  
-"no! Assolutamente... Insomma..."- rispondo un po' agitata, poi calmandomi riprendo -"no, davvero. Nessun problema"-  
-"oh, bene."-  

Dentro il tabacchino non aggiunge parola, d'altronde non lo faccio neanche io.  
Dopo aver comprato il tabacco e le cartine, ne tira un po' fuori e si prepara una sigaretta.  
Mentre torniamo da ragazzi non parliamo molto.  

-"Francy ce l'hai?"- le chiede, quello che credo sia Ethan.
-"tieni, tossicodipendente"- lo prende in giro lei, lanciandoli il pacchetto di tabacco.  
Ethan lo prende al volo e subito si fa una sigaretta.
-"dovresti smetterla di fumare così tanto"- gli dice Bedo.  



____________________________



Sono passate più di due ore e, finalmente, Matt decide di riportarmi in ospedale.  
Le porte dell'ospedale ormai sono chiuse per via del coprifuoco, perché oltre ad essere rinchiusa li dentro, non posso stare in piedi o uscire fino a quando voglio.


Dalle vetrate trasparenti noto il dottor. Simon che parla con degli infermieri.
Se mi vedesse fuori capirebbe che sono scappata e chiamerebbe i miei genitori.  
Non ho paura degli infermieri o del dottor. Simon, ma di mia madre.  
Se lo venisse a sapere mi ucciderebbe.

 In ospedale non si sono accorti della mia assenza grazie a Jay che mi ha coperta.  
Mi giro di scatto verso Matt, che sta chiudendo i caschi nella moto, quando vedo il dottor. Simon girarsi verso di noi.  

-"Matt, c'è il dottor. Simon all'ingresso dell'ospedale."- lo avviso quasi a denti stretti, sussurrando.
 -"perché stai sussurrando? Non è dietro di noi"- sussurra anche lui prendendomi in giro
-"e poi non preoccuparti. Ora chiamo Jay e gli chiedo di distrarre il dottore"- mentre lo dice sta già digitando il numero sul suo cellulare.

 -"ehy amico! Senti, noi siamo giù però all'ingresso c'è il dottor. Simon e se ci vede son cavoli. Potresti venire a salvarci?"-  
Sento degli strani rumori provenire dal cellulare, e intuisco sia la voce di Jay, ma non capisco cosa dice.  
-"ma ora come facciamo?"-  
Ancora quel rumore proveniente dal telefono e poi Matt
-"va bene, ci vediamo"- chiude il cellulare e si passa una mano sulla fronte.  

-"allora? Come entriamo?"- gli chiedo.  
-"Jay sta facendo il turno nel reparto psichiatrico, domani mattina cambia e va in pediatria. Non possiamo entrare."-  
-"ma come? Se lo scopre mia madre andrò sotto i ferri prima del previsto!"- sto quasi per urlare, non so se sia il panico per la situazione di ora, o il fatto che dovrò affrontare mia madre a mani nude.  

-"entriamo e... diciamo che è mia la colpa, sono stato io a farti uscire"-  
-"ma che stai dicendo? Ora troviamo il modo e rientro senza farmi vedere... Tu distrai il dottor. Simon e io gli passo da dietro."-  
Non gli lascio nemmeno il tempo di pensarci che prendo la mia borsa dal sedile della moto e cammino a passo spedito verso l'ingresso.

Quando sono a pochi metri dall'ospedale il dottore si avvicina e cerca di guardarmi meglio così girandomi di scatto verso Matt torno indietro.  
-"hai cambiato idea, pallida?"- mi chiede Matt ridendo.  
Gli do una botta con la borsa e gli faccio il verso.  
-"piano B"- dico ad un tratto.  
-"pallida non credi sia più facile quello che ho pensato io?"-  
Mi giro e lo guardo male  

-"ma ti pare che possiamo entrare come due persone normali e chiedere una stanza come in un albergo?"-
Matt alza le spalle senza smettere suoni, così riprendo io a parlare
-"piano B! Entri nell'ospedale facendo finta che hai dimenticato qualcosa, poi scappi dal dottore e mi apri la porta posteriore io entro e..."-  
-"shhh"- mi dice lui assottigliando lo sguardo verso l'ingresso dell'ospedale.  

-"Jay!"-  Lo guardo un po' seguendo il suo sguardo capisco.  
-"Jay sta distraendo il dottore!"- esclamo.  
-"che aspetti? Devi entrare!"- mi ricorda Matt.  
Correndo raggiungo l'ingresso dell'ospedale e nascondendomi dagli infermieri arrivo nella mia stanza.  

Prima di addormentarmi mi arriva un messaggio:  *buona notte, pallida*... Matt.  
Gli rispondo anche io: *buona notte, senza midollo*






ANGOLO AUTRICE: 
Salve! 
Per iniziare, mi scuso per il terribile ritardo e promwtto che per il prossimo capitolo non aspetterete così tanto. 
Come seconda cosa, volevo dirvi che i capitoli non stanno ricevendo alcun commento, tranne per rare eccezzioni, e con questo non voglio dire che dobbiate recensire ogni singolo capitolo, o che mi aspetto miliardi di recensioni, ma, qualche volta, mi piacerebbe leggere la vostra opinione sulla storia, che sia positiva o negativa. (ricordate che accetto le critiche purché costruttive e non come "la storia fa schifo perché fa schifo")
Per finire in bellezza, vi annuncio che le cose stanno cambiando, nei prossimi capitoli ci saranno dei POVMatt, e quindi il nostro bel fusto ci delizierà con i suoi pensieri e i suoi punti di vista. 
Fatemi sapere cosa ne pensate e quando volete il prossimo capitolo, così magari cerco di accontentare tutti. 
Ve se ama 

-Delly







 
  
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