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Autore: Hikari_27    19/02/2015    1 recensioni
"Dalla sua posizione, il ragazzo riusciva a vedere perfettamente quella che sarebbe stata la sua "vittima".
Si spostò il solito ciuffo biondo che gli cadeva sul viso pallido, mentre sorseggiava lentamente lo champagne.
Gli occhi fissi sul ragazzo moro che stava qualche metro più avanti, fisico asciutto e carnagione abbastanza scura rispetto a quella del biondo:
Taemin sorrise tra se e se quando gli occhi del giovane incontrarono i suoi, posò il bicchiere su un tavolino basso e girò i tacchi.
Dopotutto l'avrebbe incontrato di nuovo, non doveva avere fretta."
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era rimasto abbastanza sorpreso e ferito dal comportamento di Taemin, le parole di quel pomeriggio gli rimbombavano in testa confondendolo e lasciandolo con l'amaro in bocca.
Quello non era il suo Taemin, non era il ragazzo che amava.
Perché si, lui, kim jongin era follemente innamorato di lui, sin dal primo istante che l'aveva visto non era più riuscito a levarsi dalla testa la sua voce ed il suo sorriso.
Era un ragazzo allegro e positivo, amichevole, un po' imbranato forse, e anche se non ci aveva mai parlato di persona si era preso una bella sbandata per il biondino.
Si lasciò cadere sul letto, affondando la testa nel cuscino.
Ormai era da un anno che Taemin non era più lo stesso, il suo sorriso era sparito e aveva iniziato a restare sulle sue: inizialmente pensava che fosse solo un periodo e non ci fece molto caso, ma un giorno le sue certezze crollarono come un castello di sabbia colpito da un'onda più forte delle altre.

Era accaduto circa una settimana prima, Taemin non si era presentato a scuola e lui si era trattenuto nell'istituto fino a tardi per sbrigare dei compiti che gli aveva lasciato il suo coordinatore di classe.
Mentre attraversava il piazzale e mandava a quel paese i compagni che lo avevano votato rappresentante, si ricordò che il martedì pomeriggio Taemin era solito andare in palestra a ballare per sfogare lo stress e soprattutto per provare i passi della sua coreografia, dopotutto aveva avuto una parte da solista.
Senza pensarci due volte, jongin era tornato indietro sperando che il giovane fosse ancora dentro.
Ma quello che vide lo fece bloccare sulla porta
Anche se la musica rimbombava nella stanza, aveva sentito chiaramente i singhiozzi del biondino.
Le sue piccole spalle tremavano, scosse dagli spasmi mentre stringeva i pugni sulle ginocchia, nascondendo il viso.
Non l'aveva mai visto piangere, e quella scena lo aveva sorpreso. Senza far rumore richiuse la porta e ritornò a casa, ancora in uno stato di trance; quello non era normale, non era per niente normale.
Cosa era accaduto? Davvero quello era il ragazzo sempre allegro e sorridente che aveva conosciuto durante il suo primo anno?
Nei giorni seguenti aveva iniziato a stargli attorno più del solito, era preoccupato e sentiva che c'era qualcosa che non andava.
Pensava costantemente a quelle spalle, scosse e tremanti, avrebbe voluto abbracciarlo e rimanere con lui fino alla fine, confortandolo e sostenendolo. Ma riusciva solo ad osservarlo da lontano, spaventato e preoccupato a morte.

Scoprì che Taemin passava la ricreazione sulla terrazza a sentire la musica, che dopo le prove era solito andare al parco e che ci restava fino a quando era buio pesto.
Adorava guardare i bambini giocare, li guardava sempre sorridendo e a volte si univa a loro giocando anascondino o ad uno due tre stella.

Anche quel giorno l'aveva seguito, tenendosi a distanza di sicurezza.
Questa volta il suo sfogo era stato un qualcosa di straziante, aveva potuto vedere per la prima volta i suoi occhi arrossati e le labbra che tremavano scosse dai singhiozzi.
Aveva deciso di tenerlo d'occhio fino al suo ritorno a casa, il suo cuore era come stretto in una morsa terribilmente stretta, se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Quindi stava lì dietro un albero neanche fosse uno stalker, a immaginare scene apocalittiche e torturandosi a sangue il labbro inferiore.
Quando però Taemin chiuse gli occhi, non riusci a mantenere la distanza che si era prefissato.

Senza far rumore si era avvicinato a quella panchina, si era abbassato per vedere meglio il suo viso, lasciò che una sua mano accarezzasse lievemente la fronte di quel ragazzo che riusciva a recitare meglio di tutte le star hollywoodiane messe insieme,
perché sapeva che davanti agli altri fingeva costantemente, e voleva che con lui lasciasse cadere quella maschera che si portava dietro.
Con le dita sfiorava gentilmente il lato del volto, limitandosi a sfiorare il suo viso angelico solo con la punta, e a fare il meno rumore possibile anche se il suo cuore faceva un bel po' di casino, battendo impazzito contro la gabbia toracica e facendogli girare la testa.

Quando la mano di Taemin si era stretta attorno al suo polso, riuscì a trattenere un grido di paura e si limitò a sobbalzare terrorizzato guardando il volto del biondino.
La sua espressione non era serena, sembrava triste......sofferente.. e non riusci a trattenersi dal dare un lieve bacio a quelle rughette che si erano formate sulla sua fronte, poi, lentamente sciolse la presa dal suo polso e si sedette accanto a lui sulla panchina, ritrovandosi il biondo acciambellato sulle sue cosce.
Inizio ad accarezzargli i capelli dolcemente ridacchiando al mugolio soddisfatto di Taemin, che si strinse ancora di più a lui passando un braccio intorno alla sua vita e sospirando.
Jongin si era fermato, sorpreso, ma poi ricominciò a passare le dita nella chioma bionda del ragazzo, ignorando gli sguardi curiosi dei passanti e beandosi del suo volto sereno.

Ma quando riapri gli occhi, lo sguardo glaciale che gli aveva rivolto l'aveva lasciato totalmente sconvolto e stupito.
Si girò guardando il soffitto con le braccia incrociate dietro la testa, le piccole stelline fosforescenti che risplendevano nella penombra gli ricordarono il biondo, anche la sua luce brillava debolmente come quella delle stelline. E lui l'avrebbe aiutata a ritornare come prima.

   
 
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