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Autore: Hikari_27    16/02/2015    3 recensioni
"Dalla sua posizione, il ragazzo riusciva a vedere perfettamente quella che sarebbe stata la sua "vittima".
Si spostò il solito ciuffo biondo che gli cadeva sul viso pallido, mentre sorseggiava lentamente lo champagne.
Gli occhi fissi sul ragazzo moro che stava qualche metro più avanti, fisico asciutto e carnagione abbastanza scura rispetto a quella del biondo:
Taemin sorrise tra se e se quando gli occhi del giovane incontrarono i suoi, posò il bicchiere su un tavolino basso e girò i tacchi.
Dopotutto l'avrebbe incontrato di nuovo, non doveva avere fretta."
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dalla sua posizione, il ragazzo riusciva a vedere perfettamente quella che sarebbe stata la sua "vittima".
Si spostò il solito ciuffo biondo che gli cadeva sul viso pallido, mentre sorseggiava lentamente lo champagne.
Gli occhi fissi sul ragazzo moro che stava qualche metro più avanti, fisico asciutto e carnagione abbastanza scura rispetto a quella del biondo:

Taemin sorrise tra se e se quando gli occhi del giovane incontrarono i suoi, posò il bicchiere su un tavolino basso e girò i tacchi.
Dopotutto l'avrebbe incontrato di nuovo, non doveva avere fretta.

Lee Taemin era, all'apparenza, un ragazzo come tanti: aveva un fisico niente male, gambe lunghe e magre, abbastanza muscoloso grazie agli insegnamenti di suo nonno e alla danza.
La pelle era chiarissima quasi bianca, i capelli di un biondo innaturale, quasi bianchi, e anche se era un uomo il suo viso era dolce, quasi femminile: le labbra carnose e rosee più i suoi occhi profondi e dolci.
Mentre provava i passi della coreografia, si ritrovò a pensare che quello sarebbe stato il primo saggio senza i suoi genitori, e non poté fare a meno di sorridere amaramente.
Nessuno poteva capire quello che aveva provato e la sua sete di vendetta, perché Taemin sapeva che non era stato un incidente, e voleva vendicarsi.
Si sarebbe vendicato nel modo più orribile.

Aveva deciso che quello sarebbe stato il suo ultimo spettacolo, era troppo doloroso, i ricordi erano così devastanti che non poté fare a meno di cadere a terra. Appoggiò la testa contro lo specchio guardando, il soffitto mentre le lacrime scendevano veloci.
Non riusciva a dimenticare, anche se era passato un anno dalla loro morte non riusciva ad andare avanti, si sentiva vuoto, fingeva sempre un sorriso davanti agli altri e continuava a testa alta.
Era stanco di fingere, era stanco di tornare a casa e ritrovarsi solo.
Si asciugo gli occhi con il dorso della mano e si alzò in piedi, la musica ormai era terminata e il ragazzo non ce la faceva a continuare.
Prese il suo borsone, che era stato lanciato in un angolo della stanza, e uscì da quella struttura tanto amata con la mente svuotata da ogni pensiero, si ritrovò a vagare in un parco, le risate dei bambini gli fecero accennare un sorriso triste e decise di sedersi su una panchina per godersi le ultime ore di quel pomeriggio estivo.
Il sole gli accarezzava dolcemente la pelle chiara, riscaldandola, avrebbe voluto che scaldasse anche il suo cuore gelato, ma sapeva che era impossibile.
Getto la testa all'indietro godendosi la brezza gentile che gli scompigliava i capelli e chiuse gli occhi, era così rilassante che non ci mise molto ad addormentarsi.
Taemin odiava il silenzio, era freddo e lo agitava,quando era da solo non riusciva ad evitare di ricordare, era un fardello troppo pesante da portare sulle spalle.
Per questo preferiva stare in mezzo alla gente, il loro chiacchiericcio e le loro lamentele lo aiutavano a dimenticare, anche per pochi istanti, quel casino di vita che si ritrovava.
Si accoccolo meglio contro il cuscino e sospirò, un colpo di vento lo fece rabbrividire e realizzare che non era in casa sua, bensì ancora al parco.
Sempre fingendo di dormire cercò di capire cosa stava accadendo: una mano gli accarezzava gentilmente la testa cullandolo, sfiorandogli la fronte con la punta delle dita.
Taemin era confuso, chi cavolo era il pazzo (o la pazza) che lo stava tenendo sulle gambe? Apri gli occhi stralunato e guardò il tizio (o tizia) che si stava prendendo decisamente troppa confidenza.
Gli ci volle un bel po' di tempo per realizzare l'identità del ragazzo, perché si era un ragazzo, e la cosa che lo lasciò sconvolto fu che lo conosceva bene, eccome se lo conosceva! Pelle olivastra, capelli marron cioccolato e occhi furbi...Kim jongin (in tutto il suo splendore) lo guardava sorridendo e gli spostò un ciuffo che gli copriva un occhio "dormito bene?"
Sorrise divertito dalla reazione del biondo, che lo guardava con un misto di sorpresa e istinto omicida.
Taemin scaccio malamente la mano e si alzo di scatto, fulminandolo con lo sguardo.
Cosa cavolo gli era passata per quella testa bacata che si ritrovava? Stava scherzando? "Che cosa vuoi? E soprattutto, chi ti ha dato il permesso di prenderti tutta sta confidenza?"
Se non fossero stati in un luogo pubblico l'avrebbe picchiato fino a farlo diventare una massa indistinta, ma strinse i denti e attese la sua risposta.
Jongin si alzò passandosi una mano tra i capelli e sorridendogli, Taemin perse una manciata di secondi per calmare il suo impellente istinto omicida: ma che cavolo si sorrideva quel babbeo? Mistero.
Sicuramente gli era venuta in mente una qualche risposta deficiente come lui.
"Come sei acido mamma mia! Tornatene a dormire che è meglio! Sono pur sempre un tuo compagno di scuola" il moro sbuffo ruotando gli occhi alzandosi in piedi "ci si vede in giro" disse passandogli vicino e scompigliando i capelli di Taemin, il quale si trarrenne dal saltargli alla gola "ah un ultima cosa.."
jongin appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo e si avvicinò all'orecchio "...sei davvero carino quando dormi"

"Davvero carino quando dormi" diede un calcio alla panchina sfogando la sua frustrazione contro quel povero oggetto "quando ti farò fuori sarò davveeero molto carino jongin, davvero davvero!" Raccolse il borsone e si avviò verso casa meditando vendetta, quell'homo sapiens sapiens uscito male stava mettendo a dura prova la sua pazienza.
Ma poi come gli era venuto in mente di prendersi tutte quelle libertà? Mentre camminava diede un calcio ben assestato ad una lattina davanti a lui e ringhio al pensiero di rivederlo a scuola.
Perché si, la sua grande fortuna aveva fatto si che jongin fosse in classe sua, e quando sarebbe tornato a scuola dopo le vacanze estive si sarebbe ritrovato davanti quella faccia da culo per il resto dell'anno.
Sospirò guardando la luna, era deciso a portare avanti la sua vendetta contro l'uomo che gli aveva tolto tutto, ma non era così sicuro di riuscire a portare a termine il suo "piano malefico"

Per quanto potesse odiare quella sottospecie di persona, non riusciva a essere abbastanza freddo e spietato da fare fuori l'unico elemento della sua famiglia.
Dopotutto quel carciofo di figlio che si trovava non era malvagio anzi! Era solo un po' (molto) idiota, ma il resto andava più che bene...scosse la testa energicamente per scacciare dalla sua mente quelle stupidaggini e si abbassò per riempire d'acqua calda la vasca bianca davanti a lui.
Non si sarebbe mai mischiato a quella gentaccia, non avrebbe mai stretto amicizia con il figlio di colui che aveva fatto morire i suoi genitori.
   
 
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