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Autore: sissy88    06/12/2008    9 recensioni
Di nuovo quel muro intangibile si andò a creare tra i due, ma Ninfadora non poteva permetterlo, non questa volta che le era sembrato che Remus fosse in procinto di cedere ai suoi sentimenti.. Senza quasi pensarci scattò in avanti andando ad appoggiare le sue rosse labbra su quelle di Remus. Fu come se Fanny avesse ricominciato a cantare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fianco a fianco

Fanny aveva smesso di cantare da un po’ di tempo; non sapeva di preciso da quanto, ma la fenice le aveva lasciato una triste tranquillità nell’anima. Era uscita per riprendere fiato, per un momento si era sentita mancare all’idea che l’unico del quale Voldemort avesse timore non c’era più.
Silente.
Silente era svanito per sempre. L’uomo che le aveva dato fiducia e forza nei momenti di sconforto non le avrebbe più sorriso dietro a quegli occhiali a mezza luna. Una lacrima le scese lungo la guancia mentre il suo sguardo vago e perso si andava a posare sull’orizzonte dove si distendeva un’alba chiara sulla limpida superficie del lago.
-Ninfadora-
Trasalì sentendo il proprio nome.
-Ti stavo cercando..- disse quasi sussurrando l’uomo dagli occhi color ambra colmi di tristezza e di un sentimento molto simile al rancore.
Per un millesimo di secondo gli occhi del mago indugiarono su quelli della donna, ma abbassò immediatamente lo sguardo come per evitare che la strega gli leggesse nell’anima.
“Come al solito” si ritrovò a pensare Ninfadora tornando a guardare la tranquillità innaturale del lago. Tutto sembrava impregnato di dolore: il castello e la natura circostante erano in assoluto silenzio, vigili, come se fosse dovuto accadere qualcosa da un momento all’altro.
-E’ finita!- esclamò la ragazza con voce carica di sconforto -non abbiamo più alcuna speranza di fermare Tu-sai-chi-
- Ti sbagli- la contraddisse l’uomo avvicinandosi alla balaustra del terrazzino alla quale Ninfadora era appoggiata.
La strega trattenne a stento un’imprecazione: era stanca di essere contraddetta e trattata come una ragazzina da quel mago - a no?!- chiese al limite dell’isterismo.
-Abbiamo ancora una speranza: Harry!-
- Ma certo, il destino dell’umanità è nelle mani di un ragazzino! Andiamo Remus, l’hai visto anche tu no? Harry è più spaventato di te e me messi assieme!- urlò tremante prima di lasciarsi cadere in lacrime sulle fredde pietre del pavimento. Remus la guardò sconvolto, non riusciva a capacitarsi di come la strega potesse essere così distrutta da arrivare a dubitare di Harry. Era sempre stata ottimista e pronta a mantenere il controllo da buon auror quel era; ed ora vederla in quelle condizioni lo faceva star male.
-Non credi veramente a quello che hai detto- disse avvicinandosi a lei e chinandosi per poterla prendere tra le sue braccia.
Quello era il primo contatto che avveniva tra i due da parecchio tempo.
-C’è sempre una speranza!- continuò accarezzandole la testa con infinita dolcezza.
Ninfadora alzò gli occhi carichi di lacrime fino a raggiungere quelli ambrati del mago che le stava davanti; ci si poteva specchiare in quegli occhi testimoni di tante ingiustizie e dolori.
“ C’è sempre una speranza” la frase le ronzava in testa come una fastidiosa zanzara. Che Remus stesse pensando anche a loro due e alla loro strana situazione sentimentale? Lei che aveva dichiarato così tante volte di amarlo e lui che ogni volta si era allontanato ed aveva eretto un muro invisibile tra loro.
Lì a pochi centimetri da lei poteva sentire il suo dolce profumo, colpevole di mandarlo in confusione ogni volta che entrava nella sua orbita. Aveva detto quella frase pensando ad Harry, ma perché ora che stava guardando quei suoi begli occhi arrossati per il pianto, gli veniva solo in mente di voler stare con lei? Una vocina, fin troppo conosciuta, dentro alla sua testa gli ricordò di essere un lupo mannaro e quindi troppo pericoloso per stare con lei.
Di nuovo quel muro intangibile si andò a creare tra i due, ma Ninfadora non poteva permetterlo, non questa volta che le era sembrato che Remus fosse in procinto di cedere ai suoi sentimenti. Senza quasi pensarci scattò in avanti andando ad appoggiare le sue rosse labbra su quelle di Remus; si aspettava che il mago si spostasse e invece rimase immobile con gli occhi ancora aperti, indeciso sul da farsi. Con suo grande stupore, il bacio abbandonò ogni timidezza e divenne più intenso.
Fu come se Fanny avesse ricominciato a cantare.
Furono solo pochi minuti di pace, ma ai due innamorati sembrò una vita.
- Non mi allontanerai di nuovo vero?- chiese insicura e timorosa della risposta.
-Sono un lupo, è pericoloso...sono pericoloso! - fu la risposta, identica a tutte quelle precedentemente dette nei loro discorsi passati.
La strega sembrò tornare per un momento alla sua seria compostezza da auror che assumeva prima di un duello: -Silente non c’è più e Piton sarà già corso da Tu-sai-chi per svelargli tutti i segreti dell’Ordine! Secondo te qual è la cosa più pericolosa?-
Gli attimi di silenzio che seguirono la domanda furono insopportabili per Remus, sapeva di non poter offrirle niente, ma sapeva anche che una parte di lui aveva solo paura. Paura non che la loro storia non funzionasse, ma al contrario che funzionasse e che lui, ormai abituato a soffrire, arrivasse a provare tutte quelle stupende sensazioni che una storia comporta.
-Posso continuare ad aspettarti come ho fatto fino adesso, ma...Tu-sai-chi avanzerà sempre di più.. e..- singhiozzò cercando di trattenersi -se io morissi un domani, vuoi davvero vedermi spegnere avendo il pensiero di non aver vissuto anche solo per un minuto il mio amore?-
Quelle parole lo colpirono più di dieci schiantesimi; si ritrovò a pensare alle persone che aveva perso. Come poteva cimentarsi in una storia d’amore quando doveva dedicarsi completamente all’Ordine e a proteggere Harry?
Si immaginò le battute che avrebbero fatto i suoi due migliori amici nel vederlo respingere una donna così bella e simpatica e si rese conto di aver bisogno di qualcosa di più per la quale continuare a combattere.
Forse era davvero tempo di fidarsi della felicità.
Le sorrise facendole capire anche senza parole che aveva intenzione di farla entrare in quella fortezza invisibile che si era costruito intorno ignorando per una volta nella vita i problemi e le complicazioni che quella storia poteva portare.
-Dobbiamo tornare dentro con gli altri...- sussurrò Remus baciandola dolcemente.
-Voldemort diventerà molto potente in breve tempo…dovremo combattere seriamente- disse più a se stesso che alla donna.
-Già, ma non mi fa paura perché lo faremo insieme, fianco a fianco!- rispose Ninfadora piena di speranza.




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