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Autore: Herm735    20/02/2015    5 recensioni
Quando una nuova cattiva minaccia la sicurezza di Storybrooke, sarà compito di Regina ed Emma cercare di tenere la città al sicuro. Regina vuole essere buona e cerca di redimersi, ma per farlo deve aiutare Emma nella lotta contro un nemico che metterà a dura prova entrambe. Quello che non avrebbero mai potuto aspettarsi è che ogni passo di Regina verso la propria redenzione è anche un passo verso la loro sconfitta. Se neanche la redenzione può salvarle dal male, cosa possono fare? Dove il resto fallisce, solo un atto di fede potrebbe riuscire a salvarle. (SwanQueen)
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Path Less Traveled'
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Titolo: questo titolo si ispira alla sigla di una webseries disponibile su youtube, "Carmilla", tratta da un romanzo di Sheridan Le Fanu che vi consiglio assolutamente di vedere.

Buona lettura!






Love Will Have Its Sacrifices


L'unico rumore nella piazza, quel pomeriggio, era quello prodotto dai tacchi di Regina che premevano ripetutamente contro l'asfalto.
Avevano detto a tutta la città di stare il più lontano possibile dalla via principale della città, perché Regina era tornata ad essere nuovamente cattiva ed imprevedibile ed avrebbe affrontato Malefica da sola.
Ovviamente, non le avrebbero mai e poi mai lasciato fare una cosa del genere. Emma, Mulan, David e Bianca erano ognuno in un nascondiglio diverso attorno alla piazza, tutti pronti ad intervenire alla prima occasione.
“Andrà tutto bene” mormorò Regina alla ragazza al suo fianco.
“Lo so. Mi sono offerta volontaria io, Regina.”
Regina deglutì con difficoltà, poi inspirando la guardò con l'espressione più dura di cui fu capace, i suoi occhi distanti.
Quello era il modo in cui iniziava.
Regina postò una mano contro la propria gola, amplificando la propria voce perché potesse essere udita in ogni angolo di Storybrooke.
“Malefica” il suo tono era duro e calmo. “Sono stufa di aspettare, come sai non ho mai avuto molta pazienza. Quindi ho deciso di smettere di attendere e tornare al mio vecchio stile e darti un ultimatum. Puoi venire ad affrontarmi adesso, oppure non farlo mai più. Ti serve un cuore redento, giusto? Il mio lo sarà ancora per poco.”
Un brivido scese lungo la schiena di Ruby.
Anche Bianca lo vide, ovviamente, perfino David lo percepì.
Quella era la voce della regina cattiva.
“Hai dieci secondi per farti vedere, mia cara. Terminati i quali inizierò ad uccidere l'unica persona abbastanza stupida da essere rimasta quando tutti gli altri sono fuggiti e continuerò con chiunque mi si porrà davanti finché il mio cuore non sarà di nuovo nero e corrotto.”
La sua voce riecheggiò per ogni strada, dentro ogni casa, ogni nave ormeggiata al porto, ogni tunnel della miniera, in ogni angolo del bosco.
“Se vuoi un Cuore Redento, questa è la tua ultima occasione per prendertene uno.”
Ruby deglutì, sentendo la mano sinistra di Regina, quella che non era contro la sua gola, spostarsi sul dietro del suo collo.
“Dieci” iniziò a contare. “Nove” spinse Ruby davanti a sé mancando di grazia “otto” con un gesto secco la fece cadere in ginocchio. “Sette” girandole attorno le si posizionò di fronte. “Sei” i loro occhi si incontrarono.
Gli occhi di Regina le dissero tutto quello che doveva sapere. Quasi sorrise, ma per fortuna riuscì a trattenersi e continuare a recitare. Dentro non vi lesse rabbia, vendetta o paura. Regina la stava guardando con una complicità velata di tristezza.
Ruby non aveva paura.
Sapeva che quella era l'unica soluzione. Era la cosa giusta da fare.
“Cinque” disse ancora più forte, senza rompere il contatto visivo. “Quattro” si voltò nuovamente in avanti, sperando di veder comparire Malefica. “Tre” sapevano tutti che non avrebbe funzionato, in fondo. “Due” disse, dopo essersi tolta la mano da davanti la gola, in modo che solo Ruby e gli altri fossero in grado di sentire. “Uno.”
Quando non successe niente un lampo rabbioso attraversò gli occhi di Regina. Usò nuovamente la magia per amplificare la propria voce.
“Come preferisci” la sua voce tuonò, fredda e senza sentimento.
Si voltò nuovamente verso Ruby, abbassandosi per guardarla dritto negli occhi. Appoggiò la mano sinistra sulla sua spalla, tenendola ferma in posizione.
Era pronta a passare al loro piano di riserva.
“Ma avrai un esemplare unico di creatura magica sulla coscienza” disse nuovamente. “Il cuore del piccolo lupo lo porto con me.”
Togliendosi di nuovo la mano dalla gola la affondò dentro il petto di Ruby.
Gli occhi della ragazza si ingrandirono a causa della strana sensazione. Trattenne il fiato.
Guardò in basso in tempo per vedere la mano di Regina che si ritraeva stringendo saldamente un cuore.
“Regina!” urlò Emma, uscendo dal proprio nascondiglio e correndo verso di lei. “Non devi arrivare a tanto, possiamo trovare un altro modo. Regina, ti prego. Non farlo.”
Lei stava ancora guardando Ruby negli occhi.
La ragazza allora annuì impercettibilmente, un gesto che nessuno eccetto Regina era abbastanza vicino per vedere.
Ruby era pronta.
“Non c'è altro modo” disse ad alta voce, voltandosi verso Emma.
“Se distruggi il cuore di Ruby, Malefica avrà vinto.”
“Non c'è altro modo” urlò di nuovo.
“Tu eri d'accordo con lei” il tono rabbioso ed accusatorio di Emma era rivolto a Ruby. “Potevamo trovare un altro modo, invece avete deciso di fare di testa vostra, eravamo d'accordo di non arrivare a tanto.”
“Mi dispiace, Emma” fu l'unica risposta di Ruby.
La mano di Regina che non stava stringendo il suo cuore prese il suo volto gentilmente, alzandole il mento con delicatezza.
Macchiare nuovamente il cuore redento di Regina era la soluzione più veloce per vanificare ogni sforzo di Malefica. Lo sapevano tutti, Regina per prima. Era stata Ruby a proporre quel piano ed offrirsi volontaria per attuarlo.
Si guardarono negli occhi per un lungo istante.
“L'amore avrà i suoi sacrifici” disse Ruby.
Ed in quel momento non erano la regina cattiva ed il lupo mannaro a dirsi addio. Erano solo Regina e Ruby. Erano solo due amiche, che si salutavano per l'ultima volta.
La mano di Regina si strinse forte attorno al cuore, gli occhi di Ruby girarono all'indietro, mentre cadeva a terra.
“No!” l'urlo di Emma squarciò il silenzio.
Le dita di Regina rilasciarono lentamente la polvere che stava stringendo.
Poi il suo viso si alzò ed ebbe la certezza che non fossero più sole, in quella piazza.
Si voltò lentamente, fissando la donna alle proprie spalle.
“Malefica. Sei in ritardo.”
Emma si spostò lentamente lontano da Regina.
“Beh, mia cara, ero più che sicura che fosse un bluff. Non mi aspettavo di certo la morte della bella ragazzina.”
Mentre le due erano prese nella loro gara di occhiatacce, Malefica non si accorse che Emma si era smaterializzata dal punto in cui era per riapparire alle sue spalle.
Appena lo fece, sia lei che Regina alzarono le mani. Una luce, come una scossa elettrica, passò nell'aria sopra di loro, formando una sorta di cupola.
“Una trappola” osservò Malefica. “Che fantasia, mie care.”
“Non puoi lasciare la piazza, Malefica. Questa storia finisce oggi, finisce qui” le disse Regina con decisione.
“Devo ammetterlo, Regina. Non pensavo che avresti davvero ucciso la ragazzina solo per portarmi dove mi volevi.”
“Sei stata tu a ricordarmi chi sono davvero, Malefica. Quanto facilmente ho ucciso in passato, quando facilmente potrei farlo di nuovo.”
Emma si trasportò accanto al corpo di Ruby, alle spalle di Regina.
“Beh, mia cara, decisamente un bel cambiamento dall'ultima volta che ci siamo viste qualche giorno fa.”
“Il fatto che farlo sia facile, non implica che lo farò di nuovo” chiarì Regina. “Devo credere che il bene, come il male, non è in noi dalla nascita. Siamo ciò che scegliamo di essere. Ed io voglio essere buona.”
Emma si piegò, prendendo una mano di Ruby e stringendola appena. Lei aprì gli occhi, lasciando che Emma la aiutasse a rialzarsi.
“Era ora, perché l'asfalto non è affatto comodo e la schiena iniziava a farmi male.”
L'espressione di Malefica era impagabile.
“Non è possibile” mormorò rabbiosamente.
“Al contrario, mia cara. È incredibile che tu abbia creduto che avrei ucciso una persona a cui tengo solo per attirarti in una trappola.”
“Ma, come è possibile?” domandò lei, cercando di capire.
“Un cuore finto” spiegò semplicemente Emma.
“Ma glielo ha estratto dal petto!”
“No, affatto” la contraddisse Regina. “Ho soltanto messo una mano dentro il suo petto, tirandola fuori qualche secondo dopo vuota, per poi evocare un cuore finto abbastanza velocemente perché tu non te ne accorgessi. Da ovunque stessi osservando la scena, eravamo abbastanza sicure che ti saresti tenuta a distanza il tempo necessario per non notare la frazione di secondo in cui la mia mano è rimasta vuota. Tutto quello che Ruby ha dovuto fare è stato far finta di svenire al momento giusto. Sei stata imbrogliata da un cuore di cartapesta, cara.”
L'espressione di Malefica divenne ancora più rabbiosa quando capì quanto stupidamente era stata raggirata.
“Non è un problema” disse infine. “Rimedierò subito alla menzogna che avete usato per condurmi qui, rendendola reale.”
La sua mano sinistra si sollevò in aria, stringendo la gola di Ruby e sollevandola qualche centimetro da terra.
“Ci penserò io ad uccidere la ragazzina al posto tuo, regina caduta.”
Neanche fece in tempo a finire la frase che una freccia tagliò l'aria sfiorando il suo braccio prima di superarla.
La ferita che le fu inflitta era molto superficiale, ma la spinse comunque a ritrarre la mano e lasciar andare Ruby.
“Vedo che non siete venute sole. Che meraviglia. Più vittime tra cui scegliere” mormorò con voce carica di risentimento, puntando il proprio bastone nel punto da cui era partita la freccia, muovendolo poi verso l'alto.
Una seconda freccia venne scoccata da Mulan mentre il suo corpo era sollevato in aria.
Malefica la evitò, spostando bruscamente il bastone verso il basso e verso sinistra.
Mulan venne scagliata verso il centro della piazza, atterrando a qualche metro da Regina. Ruby le corse subito incontro per controllare le sue ferite ed aiutarla a rialzarsi.
Non era molto brava con l'arco, era stata imprecisa e lo sapeva. Ma sapeva anche che David non ne aveva uno e che Bianca non si sarebbe rivelata così presto.
“Bene, bene, bene” disse lentamente Malefica, con una risata che aveva una nota che fece rabbrividire le sue avversarie. “Prima di iniziare, lasciate che dice soltanto una cosa. Ti credevo più intelligente, Regina. Quando Cora diceva di non portare il tuo cuore in battaglia, non intendeva soltanto letteralmente, sai? Intendeva anche questo” rise di nuovo. “Portare in battaglia la propria metà è un errore da principianti. Dentro cosa sono incappata, una trappola o un doppio appuntamento?”
Le mani di Regina si strinsero a pugno, ma non rispose.
“Indipendentemente da come finirà questa battaglia, se c'è una cosa che posso predirre con certezza è che il lupo aveva ragione.”
Emma fece un passo avanti, pronta a mettere fine alla voglia di parlare che aveva la donna quel giorno.
“L'amore avrà i suoi sacrifici” concluse Malefica.
Sollevò nuovamente la mano sinistra, scagliando bruscamente Emma a terra, a qualche metro dalle altre.
Regina sollevò entrambe le mani mentre Mulan sguainava la spada. Un lampo di luce bianca si irradiò dalle mani di Regina, ma venne assorbito dalla sfera sul bastone di Malefica non appena lei se lo portò davanti.
Aveva fatto qualche piccola modifica, apparentemente.
“Ricordi, Regina? Usare la magia non funzionerà, farà stringere le corde ancora di più” sorrise sadicamente, guardando l'espressione di Regina vacillare alla menzione dei suoi giorni di prigionia e tortura. “Ho ampliato il meccanismo anche alla magia bianca e ho incantato il bastone. Assorbe la magia, mia cara.”
Regina serrò la mascella.
Non potevano più intrappolarla con la magia, né ferirla con essa, né evitare uno scontro diretto, a quel punto.
Significava che avevano soltanto due opzioni: toglierle il bastone o ucciderla a mani nude.
Regina sospirò, cercando di temporeggiare per dare modo ad Emma di rialzarsi.
“Non devi per forza scegliere questo cammino, Malefica. Puoi ancora tornare indietro, smettere di cercare vendetta. Niente ti ridarà il tuo amato.”
“Ma io non voglio riaverlo, infatti” sbottò la strega. “Il punto di tutto questo non era mai stato riaverlo indietro, ricordi? È smettere di amarlo ed iniziare ad odiarlo. E fare in modo che la stessa cosa succeda anche a voi.”
La sua mano sinistra si strinse sulla gola di Regina, togliendole l'aria.
Emma si gettò in avanti, sguainando la spada che suo padre le aveva saggiamente consigliato di portare.
Malefica, senza neanche lasciare che si avvicinasse, iniziò la propria trasformazione in drago.
Quello però la costrinse a lasciar andare Regina e il proprio bastone. La mora ne approfittò immediatamente.
“Pensavi che fossi venuta impreparata, mia cara?”
Con un gesto della mano bloccò il drago a fauci spalancate, pronto a lanciare la prima ondata di fuoco su di loro. Non avrebbe potuto tenerla bloccata a lungo, ma il tempismo era perfetto. Estrasse la pozione che aveva preparato insieme ad Emma e con un gesto della mano la lanciò con l'aiuto della magia dentro la bocca del drago, aspettando che finisse nel suo stomaco, prima di sbloccarlo.
Lentamente Malefica tornò alla sua forma umana, senza essere riuscita neanche a lanciare il primo attacco.
Era la stessa pozione che aveva usato David molti anni prima, il drago le era stato di nuovo portato via.
Riprese immediatamente possesso del proprio bastone.
“Lo devo ammettere, Regina, ti credevo più arrugginita.”
“Non posso dire lo stesso di te” ritorse la mora.
Adirata a causa delle sue parole, il bersaglio successivo fu ovviamente la persona a cui Regina teneva di più.
Emma fu sollevata a mezz'aria e poi scagliata verso l'asfalto, una mano la tenne incollata a terra, mentre il bastone si mosse nella sua direzione.
“Temo che la tua innocente metà non sappia come tenersi la magia stretta bene quanto te o il tuo lupo, cara.”
Una luce dorata iniziò a sollevarsi dal torace di Emma.
Regina scagliò attacco dopo attacco, ma vennero assorbiti dal bastone di Malefica.
Scagliò allora del fuoco e delle frecce, ma Malefica usò la mano sinistra per spegnere il fuoco con l'acqua e per deviare le frecce.
Poi tornò ad usarla per tenere ferma la bionda contro l'asfalto.
Non vide arrivare la freccia alla sua sinistra, però, che le sfiorò una guancia, lasciandole il viso sanguinante e costringendola a lasciar andare il bastone e portarsi entrambe le mani contro il volto a causa del dolore.
Regina corse verso Emma, assicurandosi che avesse ancora la sua magia ed aiutandola a rialzarsi mentre Malefica si ricomponeva.
Una seconda freccia la raggiunse, lei si spostò appena in tempo perché le portasse via soltanto una ciocca di capelli invece dell'occhio sinistro.
Scagliando una terza freccia, che si conficco in mezzo alla coscia destra della donna, Biancaneve uscì dal proprio nascondiglio.
“Non ti azzardare mai più a provare a fare del male a mia figlia.”
L'urlò atroce di Malefica fu abbastanza da far indietreggiare tutti i presenti per un momento. Con una mano tremante spezzò la punta della freccia, estraendola poi dalla propria gamba.
Il dolore non la fermò, il sangue che stava perdendo neanche la distrasse per più di qualche momento. Tornò subito all'attacco.
La sua magia si diresse verso Biancaneve, ma non la colpì mai.
David si mise nella traiettoria del suo attacco, venne scagliato di lato. Sua moglie corse al suo fianco, aiutandolo a rialzarsi.
“Più un triplo appuntamento, quindi.”
Nessuno fece caso alla battuta di Malefica, tranne Regina.
“So bene quanto sia doloroso per te essere sempre la terza incomodo. O, in questo caso, direi la settima.”
Contemporaneamente alzarono le mani, Malefica le scagliò contro dei corvi, che Regina fu pronta ad incenerire con il fuoco.
David e Mulan le si gettarono contro con le spade, ma lei li scagliò di lato, respingendo i loro attacchi.
Un'altra freccia lanciata da Bianca si conficcò nel suo braccio sinistro.
Dopo un solo istante di muto e dilaniante dolore, si estrasse anche quella freccia, riducendo con la magia l'arco di Bianca in polvere, in modo da renderla innocua.
Mulan, pensando velocemente le lanciò il suo, ma Malefica vi lanciò contro del fuoco, per incenerire anche quello.
“Pensavo che il fuoco fosse una mia prerogativa” intervenne Regina.
“Ogni tanto è bello camminare nelle tue scarpe, regina caduta.”
“Oh, credimi cara, camminare su questi tacchi non è facile come sembra, richiede un'eleganza ed una compostezza che tu non potresti mai raggiungere.”
Senza ulteriore indugio Regina lanciò nella sua direzione un incantesimo per bloccarla, che fu però assorbito dalla sfera sul suo bastone.
Emma fece lo stesso, pensando che in due forse potevano superare quella difesa, ma non servì a nulla.
Malefica si voltò verso la donna che le aveva inflitto le due ferite più gravi che aveva in quel momento. Muovendo una mano, l'attirò verso di sé, fino a fare in modo che le si inginocchiasse davanti.
David corse verso di lei, ma con un semplice gesto Malefica lo rispedì all'indietro.
Regina sapeva che uccidendo Bianca sarebbero morti entrambi. C'erano degli svantaggi, nel condividere un cuore.
L'amore davvero richiede i suoi sacrifici, Regina lo sapeva fin troppo bene.
Chiudendo gli occhi e raccogliendo tutta la forza che possedeva, proprio mentre Malefica sollevò una mano, pronta ad infierire un colpo mortale, le mani di Regina si mossero velocemente in avanti, una barriera di magia bianca spedì Malefica diversi passi indietro.
Smaterializzò Bianca, facendola ricomparire alle proprie spalle, al sicuro. David le corse immediatamente accanto.
“C'è una cosa che non hai valutato quando hai deciso di portarti così tanto aiuto, Regina” la informò Malefica con un sorriso che poteva essere descritto soltanto come sadico. “Le persone innocenti che sono qui, corrono il rischio di morire per mano mia, oggi. Più ce ne sono, più è alta la vostra possibilità di vittoria, più è alto il rischio che uno di loro ci rimetta la propria vita, mia cara regina caduta.”
“Come se io non li avessi avvertiti.”
“Beh, dovevi avvertirli con più decisione. Perché qualcuno oggi si sacrificherà.”
Emma, che non era molto per combattere con le parole, decise di passare ai fatti, afferrando la mano di Regina.
“Adesso” mormorò.
Entrambe sollevarono la mano che non era intrecciata con quella dell'altra.
Le loro magie si confusero, divennero una soltanto, si abbracciarono e raggiunsero il bastone di Malefica, scagliandolo lontano decine di metri da dove si trovava lei.
Lei le guardò a dir poco sbalordita. Per un attimo, niente si mosse. Poi, velocemente, cercò di riafferrare il bastone con la magia, ma Regina fu ancora più svelta, paralizzandolo a mezz'aria, spezzandolo in due e facendolo cadere rovinosamente a terra.
L'unica parte intatta era la sfera, che rotolò in avanti, fermandosi sulla sinistra della piazza in cui si trovavano.
“Arrenditi, Malefica. È l'ultima possibilità che hai di rinunciare senza che vi siano conseguenze per quello che hai tentato di fare” le disse Emma. “Arrenditi adesso e ti sarà garantito quello che è stato concesso a tutti, in questa città. Una seconda occasione.”
Per diversi istanti, la strega non parlò.
Fece qualche passo lento nella loro direzione.
Tutti loro erano completamente in allerta.
“Mai” fu l'unica parola che mormorò, prima di sferrare il suo ultimo attacco.
Alzando una mano, fece volare Emma indietro di qualche metro.
Regina, abbandonando per un istante la propria razionalità, corse verso di lei.
Fu allora che successe.
Troppo in fretta perché qualcuno potesse impedirlo.
Malefica, fece una sorta di magia su di Ruby, facendola trasformare in pieno giorno nella sua forma di lupo.
Lo sguardo di Regina scattò verso l'alto e riconobbe subito quel tipo di incantesimo: stava tentando di strapparle di nuovo la magia per potersi ritrasformare in drago.
Ma non aveva alcun senso.
Anche se ci fosse riuscita, la conversione di quel tipo di magia da quella di lupo a quella di drago richiedeva ore, forse giorni.
Come aveva intenzione di temporeggiare per giorni?
Erano lì, senza poter fuggire.
Non c'era modo per lei di usare quella magia.
Ma, ovviamente, l'unica a saperlo era Regina.
Fu per quello che Mulan reagì immediatamente, impugnando la propria spada come una lancia e scagliandola contro la strega, pensando di non avere neanche il tempo di avvicinarsi abbastanza da affrontarla in duello.
Malefica lasciò andare Ruby, bloccando la spada in aria e girandola di centottanta gradi, rispedendola indietro al mittente. Non appena la magia di Malefica non fu più su di lei, Ruby tornò alla forma umana. Giusto in tempo per vedere Mulan essere colpita al fianco sinistro dalla sua stessa spada ed accasciarsi a terra.
“No!” urlò, precipitandosi al suo fianco.
“Sei stata tu a dirlo” le ricordò Malefica, ridendo. “L'amore avrà i suoi sacrifici” mormorò. “Io non devo far altro che scegliere quale amore.”
Mosse la mano contro Bianca, una scossa elettrica percorse il suo intero corpo e David a sua volta sguainò la spada.
Ma Regina non lo avrebbe permesso.
La vista di Malefica fu abbuiata da una cortina di fumo viola quando Regina le si materializzò a meno di un metro.
“Adesso basta” le disse soltanto, immobilizzandola con la magia. “Non farai più male a nessuno, adesso basta” le si avvicinò lentamente, appoggiando una mano sulla sua spalla e guardandola tristemente.
L'altra mano di Regina si alzò, pronta ad afferrare il suo cuore.
“Addio, vecchia amica” la salutò.
Stava per affondare la mano dentro il suo petto, quando sentì qualcosa trattenerla. Come era successo sull'Isola che non c'è, Emma le stava impedendo di afferrare il suo cuore.
Scosse lentamente la testa.
“L'ultima volta, l'hai fatto tu perché non volevi che il mio cuore si macchiasse. È giunto il momento che io ti restituisca quel favore.”
“Assolutamente no. Non te lo permetterò Emma. Il mio cuore non sarà mai più puro, ma il tuo lo è ancora.”
“Mi dispiace Regina” mormorò piano, prendendo alla sprovvista tutti e bloccandola con la propria magia. “Hai sofferto così tanto per la tue redenzione. Questa donna ti ha strappato via quel momento con una facilità disarmante. Non le permetterò di strapparti via anche la redenzione stessa. Se qualcuno deve ucciderla, lo farò io.”
“Emma, c'è un altro modo” le ricordò Bianca. “C'è sempre un altro modo.”
Ma Emma scosse la testa, sapendo che anche se ci fosse stato, non avevano il tempo di trovarlo. Dovevano liberarsi di lei e guarire Mulan prima che morisse. Non c'era più tempo di fare niente ormai, se non quello.
Nessuno aveva notato David avvicinarsi a loro e posizionarsi dietro Malefica.
“Libera Regina, Emma” ordinò.
Lo sguardo confuso di sua figlia si spostò su di lui.
“Andate a curare Mulan.”
“David, che cosa stai facendo?”
Lui sollevò la spada.
“Io e tua madre condividiamo un solo cuore. Ed è già macchiato. Faccio quello che dovrebbe fare ogni genitore, Emma. Quello che avrei dovuto fare moltissimo tempo fa nella Foresta Incantata invece di accettare di mandarti da sola in un altro mondo. Ti proteggo. Faccio ciò che farebbe ogni padre” ripeté. “Proteggo l'innocenza di mia figlia.”
Quando la spada di David attraverso la schiena di Malefica fino a fuoriuscire dal suo petto, l'incantesimo che la immobilizzava si infranse.
Cercò di dimenarsi, di afferrare David o di smuovere la lama che la trafiggeva.
Ma ormai era troppo sofferente e indebolita per usare la magia. E a mani nude non aveva possibilità contro suo padre.
Cadde in ginocchio, David continuò a tenerla ferma.
“Vai, Emma” le disse. I suoi occhi non avevano mai lasciato quelli della figlia, neanche per un istante. “Salvatela.”
Emma scacciò le lacrime dai propri occhi, sbloccando Regina.
Quello era il modo in cui finiva.
Dopo soltanto qualche istante di indecisione corsero verso Ruby e Mulan, ma una voce alle loro spalle le distrasse.
“Addio, vecchia rivale” disse rivolgendosi a Regina, distorcendo il ricordo del loro rapporto, guardandolo in chiave opposta a quella che aveva usato lei per dirle addio poco prima, scegliendo di vederne solo il marcio. “Questo è il mio ultimo regalo per te.”
Correndo verso Mulan si erano inavvertitamente avvicinate alla sfera del bastone di Malefica, che ora si trovava solo a qualche metro da loro due.
La strega mosse una mano, attivandola in qualche modo.
Un vortice di luce, prima minuscolo, poi sempre più grande, si irradiò da dentro la sfera, rompendola ed espandendosi sempre di più.
Era molto simile al vortice del tempo di Zelena, notò Emma.
Sembrava un portale, di quelli che possono trasportare in mondi diversi.
Eppure era diverso da qualsiasi altro portale entrambe avessero mai visto.
“Avete continuato a lanciarmi contro tutti quegli incantesimi e la sfera ha continuato ad assorbire la vostra potentissima magia, ma non vi siete mai chieste dove andasse a finire” gli fece notare, parlando ormai con fatica.
Regina era quella delle due più vicina al portale.
Emma capì immediatamente cosa avrebbe fatto.
“Il mio ultimo regalo è un mondo in cui tutte le tue più grandi paure sono realtà, Regina. In cui l'infelicità ti attende ed in cui non avrai via di scampo dall'odio che tutti provano per te. Un mondo in cui sarai il più lontana possibile dal tuo lieto fine.”
Le sue parole furono solo di sottofondo.
Emma e Regina continuarono a guardarsi negli occhi.
“Non azzardarti.”
Regina sospirò, sapendo che non poteva fare altrimenti.
“Prenditi cura di Henry per tutte e due.”
Emma scosse la testa, afferrando il braccio di Regina.
“Ha bisogno di sua madre” insistette la mora.
“Tu sei sua madre” disse con decisione Emma.
“Oh, Emma” Regina rise piano, scuotendo lentamente la testa. “Avrei pagato per sentirtelo dire cinque anni fa.”
“Non eravamo pronte a stare insieme, cinque anni fa” le ricordò Emma. “Ma lo siamo adesso, Regina.”
“Ma adesso che siamo pronte, non è più tempo per me e te di stare insieme” le disse, accarezzandole lentamente una guancia. “Una di noi deve rimanere.”
Appoggiò la mano su quella che Emma aveva sul suo braccio, tentando di farle mollare la presa, ma Emma si rifiutò.
Rafforzò ancora di più la stretta.
“Siamo migliori insieme. O rimaniamo entrambe, o andiamo entrambe.”
“Emma, il portale si ingigantirà sempre di più. O saltiamo dentro, o potrebbe finirci tutta la città. Se è davvero terribile quanto dice Malefica” sospirò, scuotendo la testa. “Non voglio che le persone a cui vogliamo bene corrano questo rischio. Rimani, amore mio. Proteggi questa città come hai sempre fatto.”
Emma sapeva che con loro entrambe in un'altra realtà un pericolo a Storybrooke avrebbe significato quasi sicuramente la caduta della città in mano al cattivo di turno, ma far andare Regina in quella realtà da sola sarebbe stata la fine di Emma.
Non poteva vivere senza Regina.
“L'amore avrà i suoi sacrifici” ripeté Emma, comprendendone finalmente il significato.
Poteva scegliere se rimanere con i suoi genitori ed Henry o se compiere un atto di fede ed andare con Regina.
Il suo sacrificio sarebbe stato rinunciare ai suoi genitori e a suo figlio.
Ma del resto, aveva vissuto senza i propri genitori per ventotto anni, poteva farlo di nuovo finché non fossero riuscite a tornare indietro.
Ma Henry?
Guardò verso sua madre.
“Dovete prendervi cura di lui” urlò. “Qui ci siete voi e potete prendervi cura di lui. Ma qualcuno deve prendersi cura di Regina. Non può andare da sola. Siamo una famiglia. Significa che nessuno rimane da solo.”
Bianca annuì.
“Ruby, appena noi saremo nel vortice sarete liberi di uscire dalla piazza. Dovete correre da Whale e fare in modo che lui la guarisca nel modo tradizionale, senza magia. Se siete disperati, ma solo se non c'è altro modo, andate da Gold. Ditegli che una volta tornate pagherò qualsiasi prezzo per la vita di Mulan. Qualsiasi.”
Ruby deglutì, tenendo per sé il dubbio che avrebbero potuto farcela.
Si voltò nuovamente verso la mora.
“Tu sei il mio Vero Amore, Regina” sussurrò. “Se devo sacrificare tutto il resto per poter stare con te, allora così sia. Sono pronta a pagare qualsiasi prezzo.”
Regina guardò verso il portale.
Non c'era più tempo per discutere.
“Dobbiamo chiuderlo dietro di noi, Emma” mormorò. “Non torneremo. Salvare Storybrooke, questa volta, significa non tornare a casa.”
“Io e te lo sappiamo, Regina. Loro devono continuare ad avere speranza” le disse. “È quello che permette loro di andare avanti ogni volta più forti di prima. Non possiamo dire loro che andiamo per non tornare mai più indietro.”
Regina inspirò, sapendo che la bionda aveva ragione.
Parlò poi a voce alta, verso Bianca.
“Saluta Henry per noi. E digli” guardò Emma negli occhi, entrambe sull'orlo delle lacrime, entrambe sconfitte. “Digli che torneremo a casa presto. Che lo abbracceremo di nuovo molto presto.”
L'amore ha i suoi sacrifici.
Certe volte piccoli.
Altre volte, enormi.
“L'unico modo per salvarlo è rinunciare a lui. Di nuovo” mormorò Regina.
Emma annuì, deglutendo e tendendo una mano nella direzione della mora.
“Stavolta io sarò al tuo fianco, almeno.”
Senza esitare, la mora afferrò la mano tesa nella sua direzione.
“Ed io sarò al tuo.”
L'amore ha i suoi sacrifici.
Quello non era il modo in cui iniziava, né il modo in cui finiva. Era solo un'altra tappa del loro difficile viaggio insieme.
Ma erano pronte a saltare. Erano pronte ad un atto di fede. Perché avevano la certezza che, ovunque quel portale le avesse portate, sarebbero state insieme, al fianco della persona che amavano.
Interrompendo finalmente lo sguardo intenso che si stavano scambiando, saltarono insieme dentro il portale, mano nella mano.
Fu solo mentre stavano precipitando nel portale, che Regina iniziò a capire il vero significato delle parole di Malefica.
Un mondo in cui tutte le tue più grandi paure sono realtà.
Riuscirono, mentre erano ancora intrappolate nel vortice, a fare in modo che il portale si chiudesse dietro di loro.
In cui non avrai via di scampo dall'odio che tutti provano per te.
Fu esattamente nel momento in cui atterrarono nella realtà di cui Malefica aveva parlato, che Regina lo capì.
Un mondo in cui sarai il più lontana possibile dal tuo lieto fine.
Stavano andando in un mondo dove la strega era riuscita a lanciare la sua maledizione. Un mondo in cui tutti odiavano le persone che un tempo avevano amato.
E lei vi stava precipitando dentro, mano nella mano con Emma.
L'amore avrà i suoi sacrifici.


Caddero rovinosamente a terra.
Le loro mani si erano separate durante l'impatto. Si alzarono in piedi, lentamente. Fu allora che si guardarono negli occhi.
“Ti rendi conto di cosa hai fatto?”
Aveva parlato in poco più di un sussurro.
Rimasero immobili, continuarono a guardarsi negli occhi.
In una manciata di minuti, tutto era cambiato. Era assurdo, ridicolo perfino, se si fermavano a pensarci.
Anche quando vincevano, riuscivano ad uscire comunque sconfitte.
Erano convinte che Malefica fosse caduta nella loro trappola, ma in realtà erano state loro a gettarsi di loro spontanea volontà dentro la sua.
E, semplicemente, era una trappola da cui non avevano vie d'uscita.
“Hai rovinato tutto.”










Lo sapete, sono per la suspance! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e della storia, ormai ci avviciniamo sempre di più al finale.
Alla prossima!




  
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