CAPITOLO 12 – LA MORSA
«Quella non parla, sono due ore
che la interroghiamo… che facciamo?»
Aya captò le parole della
collega, ma non rispose: continuava a fissare la francese attraverso il vetro
specchiato, attendeva anche solo un piccolo segno di cedimento per poter passare
al contrattacco. Mikiru l’aveva interrogata a lungo, grazie all’aiuto
dell’interprete, ma non era riuscita a carpire nessuna informazione, se non
che lei non aveva fermato proprio nessuno lungo la strada.
«Lei non parla giapponese…
eppure si è avvicinata a Katsuo e gli ha rivolto la parola nella nostra
lingua… Mikiru, credo che questa ragazza sia solo una pedina, che il vero
responsabile sia un altro.»
«Un’altra donna?» domandò la
collega, sedendosi accanto a lei.
«Credo di sì… senti, tu
continua a interrogarla, insisti, prova a coglierla in fallo!»
«Ok, proverò, ma il suo
avvocato è un mastino… tu dove vai?»
«A parlare con Sanae: voglio
sapere che rapporto c’era con questa Rosemary.»
§§§
«Rosemary?? Oh mio Dio…»
«La conosce?»
«Certo che la conosco!- esclamò
Sanae passandosi una mano tra i lunghi capelli castani –È la moglie di Pierre
El Cid… siamo stati anche al matrimonio… non posso credere che sia stata lei
a…»
«Calma, Sanae… non abbiamo
ancora la certezza… delle due io sono convinta che ci sia qualcun altro dietro
al delitto… qualcuno di giapponese.»
«Sapevo che in passato Rosemary
aveva una cotta per Tsubasa, ma pensavo le fosse passata, soprattutto perché si
era sposata! Però se ha una complice non so chi possa essere…»
«Una vecchia fiamma?»
«No…- mormorò l’accusata
sorridendo –Sono stata io la sua prima fiamma…»
«Un affetto particolare,
un’amicizia profonda… pensi, Sanae!!!»
«Io… Yayoi! Prima di
trasferirsi a Nankatsu lui era molto amico con Yayoi! E poi… e poi a Nankatsu
c’era Kumi che gli faceva una corte serrata…»
«D’accordo, parlerò con
loro… le cose iniziano a prendere la giusta piega: vedrà che uscirà presto
da qui!»
«Io devo ringraziarLa… senza
di Lei sarei stata abbandonata a me stessa e…»
«Sono un poliziotto, faccio solo
il mio lavoro…»
In quel momento una lampadina le
si accese: lei avrebbe anche fatto il suo lavoro se non l’avessero bloccata…
un terribile dubbio si fece strada nella sua mente, così salutò Sanae e uscì
velocemente dal carcere. Una volta salita in macchina, prese il cellulare e
scorse la rubrica, soffermandosi su un determinato numero, ma desistette. Inviò
un sms a Mikiru per chiederle di confermarle il suo dubbio, poi mise in moto e
si diresse a casa del suo capo. Una volta arrivata, rimase un po’ indecisa sul
da farsi, ma mentre stava per suonare il campanello, una voce alle sue spalle la
bloccò.
«Stavi cercando me?»
«Kitano! Mi hai spaventato…
volevo fare due chiacchiere con te…»
«Vieni, andiamo a bere un caffè
da Starbuck’s. In casa mia c’è troppa confusione.»
Si accomodarono, non prima che
Aya ebbe commentato il fatto che ultimamente assumeva decisamente troppa
caffeina, e dopo che ebbero ordinato Kitano iniziò a parlare.
«C’è mia nipote in città,
quindi puoi immaginare come sia ridotta la mia casa…»
«Non sapevo avessi una nipote.»
«È la figlia di mia sorella:
sono legatissimo a lei, e lei lo è a me.»
«È molto bello, è il tipo di
rapporto che spero di instaurare con mia nipote.»
«Yamamizu, sei sicura di non
volerti prendere qualche giorno di ferie per andare da tua sorella? In fondo non
potrebbe che farti bene…»
«Lo farò, dopo che avrò
risolto il caso Ozora. Sai bene quanto ci tenga a fare bene il mio lavoro…»
«Lo so… lo so…»
«Kitano, va tutto bene?
Sembri… affranto… c’è qualcosa che non va?»
L’uomo sembrò sul punto di
dirle qualcosa, di confessarle un terribile segreto: Aya poteva leggergli negli
occhi il tarlo interiore che lo stava divorando, ma dopo poco riassunse la sua
aria professionale:
«Ho solo un po’ sonno,
stanotte i vicini di casa hanno fatto baldoria…»
«Capisco…»
Il classico trillo del
cercapersone di Aya la riscosse dai suoi pensieri: controllò il numero e vide
che era quello di Mikiru. Si scusò col suo capo e si allontanò per chiamare la
collega:
«Aya, devi tornare in
ufficio! Non puoi immaginare quello che ho scoperto…»
§§§
«Non stai scherzando vero!?!?»
Aya aveva praticamente travolto
tutti i poliziotti che si trovavano tra l’ingresso della centrale e la
scrivania di Mikiru.
«No, non sto scherzando… sono
rimasta basita tanto quanto te quando ho letto che…»
«Chiama i colleghi di Nankatsu,
voglio avere un fax di conferma!»
«Ok, ora chiamo…»
«Inoltre voglio che chiami la
madre di Ozora per farLe altre domande su… E questa cos’è?» domandò
improvvisamente, prendendo in mano un foglio con su scritta una lista di nomi.
«È la lista dei dipendenti del
pub dove si trovavano gli amici della vittima…»
«E questo nome come diamine ha
fatto a sfuggirci???»
«Quale nome?»
«Hyuga! Hyuga Naoko!»
«Pensi che sia parente del
bomber della nazionale?»
«Avremmo dovuto interessarci
prima! Io vado al pub a vedere se trovo questa Hyuga, tu vai al laboratorio e
sollecita quelle analisi sulla tessera magnetica!»
Così come era entrata, Aya uscì,
ma stavolta i vari impiegati furono abbastanza svelti da spostarsi per non
essere travolti da quel ciclone. Mentre si dirigeva al pub, un quadro abbastanza
chiaro della situazione le si stava aprendo nella mente, mancavano solo quei
pochi tasselli, che però presto avrebbe messo al loro posto.
«Salve, sono l’agente Yamamizu,
cercavo Hyuga Naoko.»
«La trova da quella parte…»
rispose il burbero omone che stava passando lo straccio al pavimento, e la guardò
di traverso quando lei, noncurante, attraversò lo spazio pulito.
«Lei è Hyuga Naoko? Agente
Yamamizu…»
Quando Aya vide la ragazzina
sbiancare, capì di aver fatto centro; non era l’assassina, avrà avuto circa
17, 18 anni, ma sicuramente aveva a che fare con l’omicidio.
«Sono in servizio, non posso
parlare con Lei, agente…»
«Non ci sono problemi, posso
aspettare, anche fino a tarda notte se necessario.»
«Che cosa vuole??» sbottò la
ragazzina, voltandosi verso di lei. Aya la osservò meglio, e notò come
l’unica somiglianza con la Tigre erano gli occhi: aveva lo stesso sguardo
profondo, lo stesso piglio serio e riservato.
«Naoko, so che Lei è implicata
nell’omicidio di Ozora…»
«Si sbaglia…» mormorò lei in
un soffio, sbiancando ulteriormente.
«… ma se mi aiuta a scoprire
la verità, io posso aiutare Lei a venirne fuori. Venga con me in centrale,
faremo due chiacchiere insieme…»
«Ho paura…» mormorò
nuovamente lei, con la voce rotta dal pianto.
«Suo fratello è Hyuga Kojiro,
dico bene?- la ragazzina annuì –Allora lo chiami, lo faccia venire qui e ci
recheremo alla centrale insieme.»
Naoko annuì, e fece quanto le
era stato detto dall’agente.
§§§
«Lei ha molte cose da spiegarmi,
agente Yamamizu!!» ringhiò la Tigre mentre varcavano la soglia della sala
interrogatori.
«Hyuga-san, La prego, si sieda
accanto a Sua sorella e mi ascolti: come Le ho già detto, essendo Sua sorella
minorenne abbiamo bisogno che Lei presenzi all’interrogatorio. Ho pensato a
Lei perché era anche amico della vittima e sono certa che vorrà scoprire cosa
c’è sotto…»
«Ancora non capisco cosa
c’entri Naoko…»
«Perché non ce lo facciamo
spiegare dalla diretta interessata?- sia Aya che Kojiro posarono lo sguardo
sulla ragazzina, che non aveva smesso un attimo di tremare –Avanti, racconta
la verità…»
«Io… ho paura…» singhiozzò
la giovane Hyuga.
«Non devi, ci sono qua io…»
mormorò Kojiro con un tono di voce decisamente dolce e carezzandole
amorevolmente la testa.
«Finirò in carcere…»
«Naoko, racconta la verità, ti
prego… ti prometto che ti proteggerò, sono il tuo fratellone, no?»
La ragazzina si soffiò il naso e
alzò lo sguardo verso Aya:
«Lei mi manderà in prigione? Io
ho paura, mi ha detto che se parlavo mi avrebbe portato con sé in prigione!»
«Chi? Chi ti ha detto questo??»
esclamò Kojiro, mentre Aya nella sua testa sistemava un altro tassello. La
soluzione era vicina.
Chi ha ucciso Tsubasa Ozora?
Sono
in ritardo (in tutti i sensi perché mi stanno aspettando, ma la festeggiata si
fa attendere, no??) ma lo scorso weekend cause di forza maggiore hanno
trattenuto l'aggiornamento. Ne ho approfittato per correggere i dettagli
finali...
Buona lettura e grazie a tutte coloro che hanno letto e anche a Silen, Melanto e
OnlyHope che hanno recensito...
Sakura's crime is almost finished!