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Autore: Jetag    20/02/2015    3 recensioni
Una raccolta di otto piccoli, forse fondamentali, momenti della vita di Piper. Un crescendo di istanti riguardanti l'amore vero, quello a cui nessuno crede seriamente, finché improvvisamente non se lo ritrova fra le mani.
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Prima classificata al contest Questione di secondi indetto da MichiGR sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Piper Chapman
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dal prossimo capitolo vedremo una certa spacciatrice entrare in scena! Stay tuned!

 

 

 

 

Nomi strani

 

Era al terzo anno di college, Piper. Smith College, facoltà di Legge. 

Nel Duemiladue, a ventuno anni, Piper poteva affermare con assoluto orgoglio di non essersi mai innamorata. Mai. Davvero, mai

Non che non avesse avuto ragazzi, o fatto le cose che si fanno con i ragazzi. Solo, non se n'era mai innamorata. E a lei andava bene così, l'amore era sopravvalutato. 

 

"Piper? Esco con Pete stasera! Vuoi unirti?" la voce di Polly suonava lievemente ansiosa da sotto la doccia.

 

Piper alzò gli occhi al cielo. Come se ci fosse bisogno di chiederle se voleva fare da terzo incomodo tra lei e il suo Mister Australia il sabato sera.

 

"Non preoccuparti, Harper. Il tizio di Scienze Umane che mi hai presentato settimana scorsa ha mandato un romantico invito a cena su MSN… Quello con il nome strano!" urlò di rimando, sovrastando la scroscio dell'acqua.

 

"Piper vuol dire pifferaio magico, non mi sembri nella posizione per giudicare! Ha origini finlandesi, non è strano. E non dovresti prepararti, comunque, invece di mangiare patatine?" 

 

La testa avvolta in un asciugamano rosa di Polly apparve fuori dalla porta del bagno giusto in tempo di vedere la solita smorfia annoiata prendere possesso del viso dell'amica. 

 

"Ho ancora sette minuti per tornare ad essere presentabile e per far innamorare quel ragazzo me ne bastano tre." 

 

"Sai una cosa, Piper? Un giorno ti innamorerai anche tu e qualcuno spezzerà il tuo cuore di pietra. Io ci andrei piano se fossi in te, con il tuo karma…" 

 

Piper sbuffò, ma non si mosse dal suo comodo letto per altri quattro rilassanti minuti

 

 

 

Una delle cose di cui Piper si vantava maggiormente all'epoca, era di riuscire a capire facilmente le persone.

Per questo, a Piper bastarono tre domande per sapere che quel ragazzo era perfetto. Totalmente perfetto e di conseguenza estremamente sbagliato. 

 

"Perché hai scelto Scienze Umane?"

 

"Vorrei diventare un politico. Sai, uno di quelli che cambiano il mondo, non come quelli che girano ultimamente. Bush, per esempio, penso che dovrebbe essere eliminato dalla Casa Bianca il prima possibile. Dio solo sa quanti danni farà ancora."

 

Piper sospirò leggermente, ancora indecisa su quale fosse la sua posizione politica su Bush. Lui era un coglione, certo; ma lei, d'altro canto, rimaneva pur sempre una WASP. 

Il fatto che quel ventenne con antenati immigrati da chissà quale paese di Babbo Natale avesse idee così fottutamente positive e piene di ambizioni, fece in modo però, che a rispondere non fosse la Bianca Anglosassone Protestante Piper. 

 

"Il tuo libro preferito?"

 

"Emma, di Jane Austen. Ora che ci penso, Piper, mi ricorda un po' te. Spero solo che tu non ti faccia desiderare così a lungo, però." 

 

Piper rise sommessamente, abbassando gli occhi. Nascose tra le corde vocali quella risposta che pressava per uscire dalle sue labbra. 

Perché, al contrario di Orgoglio e Pregiudizio e di qualsiasi altro libro di Jane Austen, Piper riusciva perfettamente a calarsi in Emma Woodhouse. 

 

A fine serata, aspettò che fosse Piper a sporgersi. Si accontentò di un bacio sulla guancia, senza mostrare un minimo di risentimento nonostante gli fosse evidente che Piper si sarebbe fatta desiderare a lungo. 

Quel ragazzo era perfetto. Davvero, perfetto per Piper. Per questo motivo, non lo rivide più. 

Piper si era sempre tenuta a debita distanza dai ragazzi giusti, quelli che le avrebbero dato quel luogo sicuro dove tornare dopo una giornata del cazzo nel mondo. Non era pronta per quello; ne aveva paura, in effetti.

Piper Chapman si era sempre tenuta lontana dai ragazzi giusti. Con il senno di poi, capì che era stato proprio quello il suo errore.

Capì che era per quello, se non aveva visto arrivare lei.



 

 

"Pensi che esista l'amore vero, Aleksanteri?"

"Non proprio. Penso che ci siano coppie che possono durare più di altre. Sta tutto nel trovare la persona con cui ci piacerebbe camminare per un lungo tempo, immagino."

  
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