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Autore: tomlinshy    20/02/2015    1 recensioni
Louis/Harry, accenni Louis/Zayn, Perrie/Zayn
Ed Harry lo aveva guardato con gli occhi tremendamente spenti ed una voglia di urlare stretta dentro al cuore. Louis percepiva il bisogno di scusarsi ancora e ancora, ma non aveva fatto niente. Era rimasto lì, fermo, a guardare l'amore della sua vita uscire da quella che fino a qualche minuto prima era casa loro. Louis sospirò, una crepa a dilaniare il suo cuore. Non voleva andarsene.
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Louis commette un grandissimo errore e cerca di liberarsi dal dolore che lo attanaglia attraverso la scrittura. Parla di occhi verdi e labbra scarlatte.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Louis e al suo tenue sorriso. Grazie per essere la mia musa, non ne avrei potuta trovare di migliore. 
 

E scrive, scrive e scrive.
La mano segue il battito del cuore e produce sul foglio bianco ricoperto da qualche macchia di caffè una scrittura dal fare disordinato.
Louis, venticinque anni e occhi di un azzurro tenue, continua a scrivere. Non esce dalla sua camera da circa tre settimane, ma non riesce ad allontanarsi da quel pezzo di carta. La sua mano continua a scrivere imperterrita. 
Sta scrivendo un libro, Louis Tomlinson. Sta scrivendo un libro su un ragazzo dagli occhi verdi e su un errore che ha reso la sua vita ancora più complicata di quanto lo fosse prima. Parla di labbra scarlatte. Labbra scarlatte dalla consistenza maestosa. Parla della sensazione che ha provato il protagonista, un ragazzo dai capelli a caschetto e dagli occhi azzurri, la prima volta che le sue labbra hanno incontrato con fare innocente ed impacciato quelle di un ragazzino ancor più piccolo di lui. E parla sempre di quel ragazzo che, adesso un po' più grande, bacia per l'ultima volta (o forse no) sempre lo stesso ragazzo di qualche anno prima, anch'egli più grande. Il bacio adesso è diverso, c'è qualcosa di distante ma al contempo vicino. Qualcosa che avvicina, ma al contempo allontana. Un bacio pieno di furia e passione. Le lacrime di un tradimento a celare il tutto.
Louis piange mentre scrive, piange perché il protagonista è così disperato. Piange perché è da mesi che quella sensazione di vuoto non abbandona il suo corpo divenuto ormai troppo magro. 
Rifiuta tutto, Louis. Rifiuta l'aiuto di sua madre, l'aiuto dei suoi amici. Rifiuta persino l'aiuto di Ella, la sua migliore amica dai tempi dell'infanzia. Non riesce ad aprire la porta alle sue sorelle più piccole, che gli chiedono con voce sempre più afflitta - e arrendevole - di venire a giocare con loro.
Louis non è più sé stesso. 
Non credeva che tutta la sua vita gli sarebbe scivolata dalle mani in quella maniera.
Quella sera d'estate c'era andato un po' pesante e Zayn, suo migliore amico e confidente, era messo peggio di lui. Era stato un continuo susseguirsi di battutine maliziose finché le loro labbra non si erano incontrate. Louis sentiva che c'era qualcosa di diverso. Sentiva che l'odore aggressivo del ragazzo non era come quello della persona che lo stava aspettando a casa, fresco e rivitalizzante. Il giorno seguente si era svegliato con un'emicrania assurda, un vuoto nel petto e ventisette chiamate al cellulare. Aveva subito riconosciuto la stanza dell'amico, ma sperava che non fosse successo quello che temeva. Era arrivato in cucina e l'aveva trovato lì, Zayn Malik, una sigaretta spenta tra le labbra e delle lacrime a sfiorargli il volto candido. A quel punto Louis aveva iniziato a piangere. In quell'appartamento risuonavano i singhiozzi di una fine vicina, ma non erano certamente paragonabili a quelli che, in due case a qualche chilometro di distanza, avrebbero preso a risuonare da lì a pochi minuti.
E Louis scrive, scrive così tanto, la mano sporca di inchiostro ed il cuore macchiato di lacrime. 
Scrive parole dettate dal bisogno di riavere tutto indietro. 
Scrive così tanto, scrive finché la penna non gli cade per terra. È un rumore lieve, fragile. Paragonabile al suono provocato dal cuore di Harry Styles, ragazzo ventiduenne dello Chershire, spezzatosi qualche mese prima.
Louis scrive con parole confuse di quel giorno, proprio perché gli avvenimenti erano stati così. Confusi. Era tornato a casa e aveva trovato Harry seduto per terra, le lacrime a scorrergli prepotenti lungo il volto. Aveva alzato i suoi occhi verdi e Louis aveva capito. Harry sapeva tutto. Aveva provato ad avvicinarsi, a parlare. Aveva provato a spiegargli che era stato un errore. Ma lui lo aveva interrotto continuamente, i singhiozzi a sbattergli prepotentemente contro la cassa toracica. 
Mi avevi detto che mi amavi ed aveva provato ad urlarglielo, ad urlargli che lo amava ancora, che era stato un dannatissimo errore. 
Non voglio vedere mai più la tua faccia, o quella di Zayn. Io e Perrie ci fidavamo di voi e aveva provato a dirglielo, con sussurri lievi e cadenzati, con la paura di interrompere quel pianto che non doveva essere sfiorato, che potevano continuare a fidarsi di loro. Che era stato un errore di una notte. Zayn è semplicemente un amico. Un fratello.
Un fratello che ti sei portato a letto e le urla continuano a rimbombare nella sua testa, non sa cosa sia successo da lì a qualche momento più tardi, ricorda solo un volevo sposarti. Un volevo sposarti che lo aveva fatto crollare lì, per terra, inerme. Le forze lo avevano abbandonato e aveva visto l'amore della sua vita uscire da quella casa, con una richiesta celata tra gli occhi dannatamente verdi e dannatamente sofferenti. 
Appena sarebbe tornato non l'avrebbe dovuto trovare. E Louis aveva sistemato le valige, il pensiero che tutto si sarebbe risolto ad abbandonarlo.
Si piega e prende la penna, le dà una semplice occhiata e poi riprendere a scrivere come se non fosse successo niente. Come se non si fosse nuovamente perso in uno dei suoi ricordi senza fine.
E scrive, scrive ancora. Scrive di mani calde e braccia accoglienti. Scrive di un'occhiata gelida tramutata in lacrime silenziose. Scrive di una donna distrutta dall'amore, ma salvata dal sentimento stesso.
Scrive della rinascita di un'amicizia, che alla fin fine non era giunta al termine.
Aveva suonato al campanello di casa Malik - Edwards, con la speranza che Perrie non fosse in casa e che così avrebbe avuto l'opportunità di parlare con Zayn. Ci aveva sperato, ma alla fine la ragazza bionda e dagli occhi azzurri aveva aperto la porta. Louis l'aveva osservata per quaranta secondi precisi, aveva studiato il suo volto, la sua espressione tormentata. Guardava le sue occhiaie leggermente accennate, ma leggeva qualcosa in quegli occhi. Leggeva una parola che lui avrebbe voluto conoscere. Perdono.
Aveva perdonato Zayn. Chissà se Harry l'avrebbe perdonato. Harry.
Perrie, in tutto ciò, si era spostata e l'aveva fatto entrare per poi condurlo in cucina. Si era seduta al bancone e dopo avergli regalato una profonda occhiata aveva sussurrato devi uscire dalla vita di Zayn. Il ragazzo, incredulo, aveva trattenuto il respiro e poi aveva abbassato il capo. Non poteva assolutamente biasimarla. Ma poi era arrivato lui; capelli neri, barba incolta ed occhi vispi, un sorriso stanco a contornare il tutto. Perrie si era alzata e giunta davanti al suo fidanzato aveva proclamato un semplice dieci minuti, poi lo voglio fuori da casa nostra. Invece di andarsene in un'altra stanza però, era rimasta lì. Era rimasta ad osservare i loro movimenti, a capire cosa fosse successo veramente quella notte.
Louis aveva guardato Zayn e dopo aver esalato un flebile saluto aveva iniziato a piangere. Si era stretto all'amico e aveva pianto. Aveva pianto ed urlato. La rabbia stava iniziando a rimontare dentro la bionda, si stava dirigendo verso i due quando Louis aveva proferito quelle parole. Quelle parole che l'avevano fatta cadere in un vortice. Quelle parole che avevano dato via alle sue lacrime. 
Voleva sposarmi. Harry voleva sposarmi ed io volevo sposare lui. Lo voglio sposare tutt'ora, Zayn.
Perrie non aveva potuto far altro che avvicinarsi ai due, staccare il ragazzo dalle braccia dell'amico e stringerlo in un abbraccio. Lo aveva stretto tra le braccia e gli aveva detto che le dispiaceva. Che dispiaceva, a lei. Dispiaceva a lei che non aveva fatto niente. Dispiaceva a lei, donna dall'animo forte. Guerriera dal sorriso tagliente.
E Louis scrive di lei perché ha un ruolo veramente importante in quella storia. E poi scrive di tutti i tentavi, delle serenate all'una di notte. Scrive dei mazzi di fiori sotto la porta. Scrive di Ralph, il cagnolino trovato per strada, messo in una scatola e poggiato davanti all'uscio di casa Styles. Casa Styles, che un tempo era anche Tomlinson. O meglio Stylinson. Così li chiamava Niall, ma quella è un'altra storia. 
Parla anche del giorno in cui ha incontrato Anne al supermercato e della maniera in cui è crollato davanti a lei. Parla di come le ha chiesto aiuto e di come la donna, guardandolo con fare materno, gli abbia detto "vai avanti. Finché non lo farai tu, Harry rimarrà bloccato nella sua bolla". 
Ma Louis semplicemente non voleva (effettivamente non vuole arrendersi nemmeno adesso). 
Poi di una stella. Parla di una vera e propria stella. Una stella acquistata e a cui aveva dato il nome di "Harry Styles". Ora quel ragazzo fa parte del firmamento.
Ricorda lo sguardo arrabbiato di Harry quando gli aveva fatto trovare contratto davanti alla porta di casa. Ricorda quel dobbiamo parlare e quel devi smetterla, non voglio più sentir parlare di te.
Ricorda quel così non mi aiuti. E lo sente sulla punta della lingua quello che alla fine era riuscito a proferire, Louis Tomlinson, spaventato ma bisognoso di quel contatto. 
Ti prego, fatti baciare. Sarà- sarà solo questa volta ed Harry Styles lo aveva guardato oltraggiato e si era voltato con l'intento di andarsene da quel posto che sapeva di sbagliato. Louis Tomlinson, però, aveva deciso di tirarlo per un braccio e alla fine le loro labbra si erano incontrate. Avvenne la collisione tra due mondi. E Louis, in quel momento, sentiva di poter morire. Sentiva di poter morire tra quelle labbra che sapevano di protezione. Tra quelle labbra che sapevano di casa. Ma poi tutto era terminato ed un addio che sapeva semplicemente di fine era arrivato alle sue orecchie. 
E poi parla d'altro, parla di sensazioni che lo investono, di sentimenti contrapposti. Di un certo Nick Grimshaw che era entrato nella vita di Harry Styles. 
E passano altre due settimane, ma Louis non esce da quella stanza. Non esce finché il primo di Febbraio non scrive l'ultima frase di quel libro iniziato cinque settimane prima. Poggia la penna e guarda la pila di fogli davanti a lui sospirando, poi si alza, li prende tutti e li riordina. Esce dalla sua camera con il manoscritto tra le mani e Jay gli rivolge un sorriso che lui ricambia.
Ha finito di scrivere il suo primo libro e niente è mai stato così bello. Ride del suo stesso pensiero poi, Harry è sempre stato più bello di tutto e tutti. Legge le pagine mentre percorre a piedi la strada che lo condurrà a casa del riccio e appena arriva poggia il manoscritto sul tappetino. Suona e se ne va. 
Harry apre la porta di casa e non vedendo nessuno sbuffa annoiato, poi abbassa lo sguardo e vede quei fogli leggermente rovinati.
La prima cosa che nota è la dedica all'inizio “A te, che sognavi di essere inseguito dall'amore", chiude gli occhi e sospira. Cambia la pagina e ciò che c'è scritto successivamente gli fa versare qualche lacrima “E a me, che non avrei mai voluto inseguire nessuno. Ma poi, l'amore ha fatto tutto da sé.” 
Sfoglia velocemente le pagine, alla ricerca di qualcosa. E la trova lì, nell'ultima pagina. 
Sei come Parigi di notte, un sogno indimenticabile. Addio.
Ed Harry lascia cadere il manoscritto per terra per poi iniziare a correre, a piedi nudi, per le strade di una città che l'ha visto crescere. Che l'ha visto soffrire ed amare. Corre finché non lo vede. La paura di perderlo l'ha fatto scattare. Perché se ne accorge solo adesso. Non può vivere una vita senza di lui.
Ed è un attimo, urla il suo nome ed il ragazzo si volta. Due occhi che tornano a sfiorarsi dopo tanto tempo, due sorrisi a increspare due volti non più stanchi. 
L'ombra di un amore mai finito a fargli da sfondo.
 
 
 
Salve a tutti!
Eccomi qua con la mia "prima" one shot su questi due ragazzi che hanno preso la mia vita e l'hanno resa un continuo vortice di emozioni.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, sinceramente ci tengo veramente tanto e spero che vi sia entrata almeno un po' nel cuore.
Perciò, se vi fa piacere lasciate una recensione (a me lo farebbe di sicuro).
Oh volevo ringraziare Fabiana e Giuliana per sopportare i miei continui scleri - e per unirsi a me - e soprattutto per supportarmi. Senza di voi non so se continuerei a scrivere. Vi voglio bene.
Grazie e alla prossima.
  
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