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Autore: MartinaDallaP    21/02/2015    0 recensioni
Ogni persona in quei pochi secondi si girava verso di lei, per vedere l’eleganza e la grazia di quella ragazza che aveva sceso quella scalinata, con quei capelli marroni e mossi che cadevano lunghi sulla schiena, un ragazzo si avvicinò a lei, vestito pure lui in modo elegante le tendeva la mano, evidentemente per un ballo. Sarah si guardò in girò imbarazzata, ma per uno strano motivo quella sensazione di essere al centro dell’attenzione una volta tanto nella sua vita, le piaceva.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una scalinata argentata con un tappeto rosso si stava realizzando sotto gli occhi di Sarah, come se fosse una magia, cadevano come la neve dei leggeri petali di rosa, oltre alla scalinata però non riusciva a vedere nulla, una fitta nebbia era ai suoi lati, non sapeva dove si trovava, sapeva solamente che indossava un abito da principessa rosa perlato, i tacchi color cristallo che richiamavano gli orecchini e la collana.

Decise di scendere tutti gli scalini tenendosi leggermente il vestito per evitare di inciampare a causa dei tacchi vertiginosi.

Tutto si fece più limpido, una volta finito anche l’ultimo scalino vide una folla di persone poco più avanti di lei, una musica di sottofondo a lei riconosciuta ma che in quel momento non riusciva a ricordare quale fosse. Ogni persona in quei pochi secondi si girava verso di lei, per vedere l’eleganza e la grazia di quella ragazza che aveva sceso quella scalinata, con quei capelli marroni e mossi che cadevano lunghi sulla schiena, un ragazzo si avvicinò a lei, vestito pure lui in modo elegante le tendeva la mano, evidentemente per un ballo. Sarah si guardò in girò imbarazzata, ma per uno strano motivo quella sensazione di essere al centro dell’attenzione una volta tanto nella sua vita, le piaceva. La musica di sottofondo non era ancora cessata, strinse delicatamente la mano di quel ragazzo, ma per un qualche motivo a lei sconosciuto non riusciva a vederne il viso, come se la nebbia che vedeva ai lati della scalinata, si fosse posizionata sul suo viso.

Era titubante.

Il ragazzo misterioso si avvicinò più a lei, e l’abbracciò, Sarah non capì il gesto del ragazzo, soprattutto non capì perché nella sala da ballo erano rimasti solo loro due, la folla era scomparsa. – Cos’è successo?- disse delicatamente Sarah, guardandosi intorno e staccandosi dall’abbraccio di quel ragazzo.

La voce rimbombava, c’era eco. –Sarah– Sarah si girò ancora una volta verso quel tipo strano – Si mi chiamo cosi- Le rispose lei, indietreggiando.

Come fa a conoscere il mio nome ?

Pensò, ed era un ragionamento corretto, lui sapeva il suo nome, lei non poteva vedere il suo viso per riconoscerlo, ma la voce, quella voce la conosceva, ma come la canzone di sottofondo non riusciva a ricordare a chi appartenesse.

Si rese conto in un secondo momento che la canzone era cominciata da capo.

 

Sarah aprì gli occhi di scatto, la canzone messa come suoneria per la sveglia era partita da capo, capendo che era la canzone che faceva di sottofondo al suo sogno.

Una volta spenta la sveglia e aver notato che erano le 10.00 della mattina si alzò, il giorno dopo sarebbe stato il primo giorno di scuola, e la maggior parte dei vestiti dello scorso anno le erano diventati stretti.

Un po’ di shopping prima dell’inizio dell’anno non le avrebbe fatto male. Per niente.

Si stiracchiò e si stropicciò gli occhi, aprì le finestre e fece prendere aria alla camera intanto che lei andò in bagno a preparasi.

Si sarebbe trovata con April direttamente all’entrata del centro commerciale e siccome la città di Normasy non era grande, non c’era neanche il bisogno di specificare quale centro commerciale. C’era solamente quello ma almeno era vasto e di tre piani, nessun abitande di Normasy si lamentava essendoci negozi alla moda, ristoranti e pizzeria, librerie e altri negozi.

 

Una volta arrivata e aver parcheggiato la Mini cooper nei parcheggi scrisse un messaggio all'amica dicendole che era proprio davanti all'entrata, neanche il tempo di schiacciare invia che sentì chiamare il suo nome in lontananza.

Si girò verso la voce, vedendo April che si sbracciava per salutarla - Ciao April - un sorriso si formava sulle labbra si Sarah, April per lei era una boccata d'aria primaverile, quell'aria fresca e genuina che ti accarezzava la pelle quando al sole cominciava ad essere caldo. Esatto, genuina era il modo perfetto per caratterizzare April.

- Devo assolutamente prendere dei trucchi - disse l'amica una volta raggiunto Sarah, stava sistemando qualcosa dentro la borsa. - Io vestiti come ti ho detto ieri.- Non aveva ancora capito cosa stava cercando o sistemando, la vedeva indaffarata. - Tutto bene? - Ovviamente si riferiva alla borsa non al suo stato d'animo - Sto cercando il portafoglio.. eccolo - Sospirò per poi sistemando i capelli lisci e biondi.

Sarah era ordinata, ma non si poteva dire altrettanto dell'amica.

Dopo aver girato svariati negozi, e aver le braccia colme di sacchetti di cartoni con dentro vestiti, jeans scarpe e trucchi, si sedettero su una panchina con ai lati delle piante, era piacevole vedere del verde dentro il centro commerciale, lo rendeva più accogliente, più bello alla vista. April si stava sistemando il rossetto nuovo tenendo con l'altra mano lo specchietto.

Si sentì il telefono di una delle due ragazze suonare, un leggero tintinnio, era un messaggio non una chiamata. Sarah riconobbe il suono, prese il telefono dalla tasca e aprì il messaggio, April guardò con la coda dell'occhio Sarah, vide il suo sguardo serio e tranquillo trasformarsi in uno sguardo felice. Mise il rossetto nuovo in borsa. - Kevin Thompson! - Sarah la guardò con uno sguardo forse colpevole - E' tornato in città, finalmente dovrei dire- Non rispose al messaggio, rimise solamente il telefono in tasca.

- Anche io voglio un migliore amico maschio, che è il più figo della scuola e gioca pure a rugby - Sarah non capì se l'amica stava fantasticando per un suo reale desiderio oppure la stava prendendo solo in giro. Kevin era l'amico d'infanzia di Sarah, il suo vicino di casa dove la finestra di camera sua era proprio davanti la finestra della camera di lei. Era rimasto tutta l'estate a Sydney dai suoi nonni, e dopo interi mesi dove si sentirono solamente tramite whatsapp non era affatto il massimo.

- Se vuoi un amico c'è Nigel dovresti saperlo- Rispose lei dopo la frase di April, lei corrugò la fronte. - Io non voglio Nigel - Sarah vide l'amica strana, non ne capì il motivo, Nigel era un ragazzo intelligente e divertente e uno dei più belli della scuola. Guardò l'amica ma prima di dirle qualcosa lei si alzò in piedi - Ho fame, mi accompagni a casa in macchina? - Sarah prese ogni singola busta e si alzò - Come se non lo facessi mai - Risero entrambe.

 

Sarah quel pomeriggio mise a posto l'armadio, così da spostare gli abiti ormai stretti in cantina. Gli abiti nuovi erano sparsi sopra il letto, prese gli attaccapanni vuoti e una volta seduta sul letto li accoppiò agli abiti. Dopo pochi minuti sentì chiamare il suo nome in lontananza, all'inizio pensava che fosse solo nella sua testa, infatti non ci fece molto caso, ma poi lo sentì ancora, e questa volta riconobbe la voce.

   
 
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