Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Fluke    21/02/2015    3 recensioni
-Papà?
-Mmh?
-Posso farti una domanda?
Draco è sdraiato sul divano, stanco morto: solleva appena il braccio dal viso per rivolgere un'occhiata interrogativa al figlio.
-Dimmi.
-Cos'è che hai disegnato sul braccio?
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A quarantasette anni, Draco diventa vedovo. A ventuno, Scorpius orfano.

Astoria ne ha quarantasei quando muore, senza il minimo preavviso, sulla via del ritorno per casa dopo una serata fuori per conto suo.
 

Quando ricevono una notifica di allerta dall'ospedale, Draco è impegnato a cercare di tenersi sveglio per aspettarla, rovistando per la cucina alla ricerca di qualche bustina di té avanzata e sfogliando pigramente delle riviste trovate in giro, e Scorpius è a letto.
 

A distanza di mesi, ripensare a come si sia sentito in quel preciso istante, o nel momento in cui è andato a svegliare il figlio, ordinandogli di alzarsi, subito, è strano per Draco.

È come se una nebbia avesse ingoiato tutto.

L'unica costante è un senso di stordimento. Di svuotamento.
 

(Nel nulla in cui quella serata si trasforma nella sua mente, a Draco rimane qualche immagine. L'assurda combinazione del cappotto nero sopra al pigiama di Scorpius. La sala d'aspetto dell'ospedale, illuminata a giorno. Il monosopracciglio del medico che era venuto a parlare con loro. La marea di fogli che aveva dovuto firmare. Daphne che corre verso di lui, i singhiozzi che la scuotono, e che lo stringe in un abbraccio troppo stretto.)
 

Sua madre e la famiglia di Astoria iniziano a radunarsi a casa loro il giorno dopo, dando una mano con l'organizzazione del funerale.

(Una voce nella sua testa gli urla che non ci può essere un funerale, non si può organizzare un funerale per una donna di neanche cinquant'anni, non per Astoria. Deve fermare tutto.)

Scorpius offre anche lui una mano dove può, nonostante tutti tentino affettuosamente di allontanarlo: è lui che si occupa di rispondere a tutte le lettere e telegrammi, ringraziando tutti per l'empatia e la vicinanza, è lui che sceglie i fiori da mettere sulla bara (papaveri, i suoi preferiti) ed è lui che scrive l'elogio funebre, intuendo quanto la cosa metta a disagio chiunque altro.
 

E poi arriva il giorno del funerale.

(Un giorno soleggiato e con appena un accenno di vento. Le sarebbe piaciuto.)

Tutti gli invitati, tra cui c'è gente che Draco è sicuro di non aver mai visto, si premono attorno a loro due, e piangono loro addosso, e li stritolano in abbracci e fanno vuote constatazioni su quanto buona fosse Astoria, su quanto bella, su quanto simpatica, su quanto adesso sia in un posto migliore e su quanto siano tutti terribilmente scossi.

Draco lascia che sia Scorpius a rispondere. Scorpius che, vestito e pettinato di tutto punto, regala sorrisi grati e mesti a tutti e offre parole vuote quanto quelle che riceve su quanto siano entrambi così lieti di ricevere ciascuno di loro in un giorno così triste.

Dà al pubblico quello che vuole ricevere.

(Dopo un po' Draco si allontana, smettendo di ricevere gli invitati e facendosi sostituire da Daphne. Se rimanesse, finirebbe con il tirare un pugno a qualcuno.)
 

L'elogio non è né troppo breve né troppo lungo.

È perfetto.

Sincero, affettuoso, toccante e anche comico, in alcuni punti, riuscendo a strappare risate vaghe tra il pubblico molto spesso.

La voce di Scorpius non trema neanche una volta.

Draco realizza distrattamente solo in quell'istante che, da quella notte, il figlio non ha mai pianto. Sembra solo più pallido, assente. Un po' smunto, forse, ma per il resto lo stesso ragazzo sorridente di sempre.

(-Stai attento a Scorpius – gli sussurra Narcissa dopo il funerale, stringendolo in un ultimo abbraccio prima che torni a casa – Tra poco crollerà.)

 

E dopo due settimane di una forzata e fintissima serenità, Scorpius effettivamente crolla, nel giro di una sola giornata.
 

Inizia di mattina, quando barcolla in cucina e gli borbotta che non sta troppo bene e che pensa non andrà al tirocinio, per quella giornata.

A mezzogiorno, è chino sulla tazza del water mentre Draco gli regge la fronte, impegnato a rigettare quel poco di colazione e cena che ha nello stomaco.

(Sta scottando.)

E, per tutto il pomeriggio, rimane a letto, nascosto sotto le coperte e ranicchiato su sé stesso più stretto che può. Alterna periodi sempre più brevi di lucidità ad altri di sonno. Trema come una foglia.
 

Il delirio inizia verso sera.

Si sveglia quando Draco appoggia un bicchiere d'acqua e una pastiglia sul suo comodino. Si gira verso di lui e lo guarda perplesso, lo sguardo annebbiato, come se non lo riconoscesse.

Gli chiede se per caso non ha visto sua madre in giro. È una donna alta, castana e con gli occhi scuri.

-È uscita...ma c-ci sta mettendo tanto a tornare...mi...mi sto preoccupando...

Draco non sa con quale forza riesca a trovare il modo per dire a Scorpius che non sta tornando, che se n'è andata per sempre, che c'è stato un funerale. Ma lo fa comunque.

(Qualcosa dentro di lui lo supplica di non farlo, di dirgli che sua madre ha mandato un messaggio per avvisare del ritardo, che sta tornando, che lui non ha nulla di cui preoccuparsi.)

Scorpius lo guarda accigliato, come se stesse prendendo in considerazione le sue parole, prima di mettersi a ridacchiare, incerto.

-S-smettila di scherzare...non era vero, era s-solo un...un brutto sogno...

Draco decide di non insistere con la storia, almeno finché il figlio non sarà più lucido. Lo lascia borbottare avvertimenti sul non alzare il riscaldamento dopo aver acceso una radio, "o la casa esplode", annuendo indifferente mentre continua a tastargli la fronte.

(La febbre non sta scendendo.)
 

Scorpius si riaddormenta continuando a mugugnare cose senza senso. Si risveglia un'ora dopo per un attacco di tosse, scattando seduto: secca, sembra gli stia graffiando la gola.

Gli ci vuole qualche minuto per calmarsi: quando l'attacco finisce, si gira verso il padre, seduto accanto a lui con una mano sulla sua schiena.

(Ha gli occhi ancora lucidi dalla febbre, ma sembra essere un po' più in sé.)

-Hai un aspetto orrendo.

(Appunto.)

-Fossi in te, mi guarderei allo specchio.

Scorpius non accenna neanche vagamente un sorriso. Non reagisce proprio. Si limita a fissarlo, completamente inespressivo, per quella che sembra essere un'ora, prima di emettere un lungo sospiro. Appoggia la fronte alle ginocchia , non dicendo niente per qualche minuto, prima che la sua voce non arrivi a Draco come un sussurro.

-Pa'?

Draco continua a massaggiargli la schiena, più lentamente.

-Dimmi.

-Credo di stare realizzando solo ora che Mamma è morta.

La sua mano si ferma sulla spalla. E la stringe, forte.

-Mi dispiace.

Scorpius annuisce e alza le spalle allo stesso tempo, in un gesto stranamente goffo, infantile, sempre con la testa sulle ginocchia.

E poi inizia a piangere.




 

-----> Note dell'autrice:

Non ho mai capito cosa volesse dire il detto "anche i ricchi piangono" ma...sì. 

Anche i ricchi piangono.

(Ho scritto questo capitolo con un anticipo di circa un paio di giorni. Ho trovato dolorosamente ironico il fatto che abbia iniziato a ricevere solo ora apprezzamenti nei confronti del personaggio di Astoria.)

((Ultimo capitolo domani!!))

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fluke