2)Inaspettati cambi di idea
Giusto per essere sinceri due ragazzi non si erano mai
interessati contemporaneamente a me, tanto meno due fratelli. Sono
sempre stata
la ragazza con solo una storia o la confidente dei miei amici maschi,
visto che
per loro ero una specie di fratellino. Non indossavo gonne, ma jeans,
mi
truccavo il minimo necessario, ascoltavo punk e facevo skate.
Ecco, perché adesso non so cosa fare.
Mike è pur sempre una testa di cazzo, ma quando si tratta
del fratello cambia personalità e diventa dolce e
protettivo. Un lato di lui
che non posso non apprezzare. Se sapesse che è lui la causa
involontaria del
dolore del fratello smetterebbe
di
flirtare e Dio solo sa diventerebbe.
Muto, forse.
Amorfo, anche.
In quanto a Vic lo apprezzo moltissimo come persona, amo
il suo carattere e come si comporta con gli altri, ma non riesco a
vederlo come
più di un amico.
La cosa irritante è che non posso dire la stessa cosa di
mister ho-un-ego-che-va-da-qui-al-prossimo-pianeta-abitabile. Oh no!
Senza volerlo, facendomi incazzare più del dovuto, mi
è
entrato dentro, come un cazzo di virus.
Non so cosa fare, lui dal canto suo continua a fare il figo
con me per convincermi che è
davvero figo e va preso in considerazione.
“Jenna?”
“Sì, Jake?”
“Cosa vuoi fare con Mike? Ci sta sempre attaccato al
culo.
E poi non so se ti sei accorta delle occhiate che ti
lancia Vic?”
“Ho notato entrambi i comportamenti dei fratelli Fuentes e
non so cosa fare.”
Lui mi guarda con gli occhi spalancati.
“Cazzo, ho perso i dieci dollari della scommessa!”
Io mi alzo a sedere meglio, dall’alto del mio bunk.
“Prego?”
“Cioè, niente, eh! Non ti incazzare!”
“Dipende, sputa il risposto, Jake.”
“Beh, io e i ragazzi abbiamo scommesso su te e i fratelli
Fuentes, su chi alla
fine avrebbe avuto il cuore della gelida principessa di
ghiaccio.”
“Taglia o la principessa ti tirerà la sua tiara
come
Xena.”
“Beh, loro hanno detto Mike, io Vic. Mi sbagliavo.”
Io alzo un sopracciglio, non mi pare di aver detto che stanotte io
abbia
intenzione di scaldare il letto di Mike Fuentes.
“Beh, se ti fosse interessato Vic non avresti detto boh.
Dovresti parlargli per me.”
Detto questo se ne va, lasciandomi a guardare le punte di
miei piedi, le unghie sono dipinte di un bel rosso cieliegia.
Complimenti per
la scelta, Jen!
No, così non va. Devo pensare al problema, non alla mia
abilità a mettere smalti sulle unghie dei piedi. Pensare al
problema significa
affrontarlo e affrontarlo significa parlare a Vic e dirgli che,
purtroppo, lui
non è più di un amico.
È un amico fantastico, quello a cui dici tutto sapendo
che non lo dirà in giro, ma solo un amico, ma ho paura di
perderlo.
Ho paura che non mi parli più o – peggio ancora
– faccia
qualcosa di peggio, ma continuare a ingannarlo non è peggio?
Non lo sto propriamente ingannando perché non siamo
insieme e non gli ho fatto capire di avere queste intenzioni, ma forse
dovrei
parlargli sul serio.
Non molto contenta salto giù dal mio bunk e trovo i
ragazzi nella zona relax.
“Ehi, non è divertente scommettere sulla mia vita
sentimentale.”
“Invece lo è. Dove vai di bello?”
“A parlare con Vic.”
Rispondo scontenta.
“Hai paura di perderlo?”
“Sì.”
“Io sono sicuro che capirà la tua
decisione.”
Cam sorride mentre me lo dici e io sorrido di rimando,
poi esco dal mio bus e vado a quello dei Pierce The Veil. Busso e la
faccia
sorridente di Jaime fa capolino.
“Ciao, Jenny! Che bello vederti! Dai, sali!”
Invidio il costante buonumore di Jaime, per me è come se
fosse un maestro spirituale, non l’ho mai visto perdere la
calma.
Entro nel bus e nella zona relax ci sono solo i fratelli
Fuentes, Vic sta rasando la testa di Mike da un lato, io mi siedo sul
divano.
“Vuoi da bere?”
“Sì, grazie Jaime. Un the al limone
andrà bene. Freddo, eh!”
Lui ride.
“Non te l’avrei preparato caldo, faccio
schifo.”
Sparisce in cucina e rientra poco dopo con la mia lattina e della birra
per
lui.
“Allora, come mai qui?”
“Volevo parlare con Vic, ma vedo che è impegnato
quindi
aspetterò.”
Lui mi lancia un lungo sguardo, io abbasso la voce.
“Per caso ho sentito Vic e te parlare, sono qui per
chiarire le cose, anche se questo significa spezzare il cuore di Vic.
Non
vorrei farlo, ci tengo a lui, ma non posso fare diversamente, capisci?
Non voglio che si illuda che tra noi possa esserci qualcosa
di più forte dell’amicizia.”
Lui rimane in silenzio, poi sempre in tono basso replica.
“Fai bene, meglio la dura realtà che una pietosa
bugia.
Ci penserò io ad aiutarlo a superare questo momento, tu non
preoccuparti, non smetterà di
essere tuo amico.”
Finito di rasare il fratello Vic si avvicina a noi.
“Cosa avete da confabulare voi due?”
“Stiamo tramando la tua morte. Una volta morto ci uniremo
al gruppo di Jenna e diventeremo la più grande band di tutti
i tempi.”
“Divertente, davvero, Jaime.”
“Sono venuta perché vorrei parlati.”
Inizio un po’precipitosamente io, lui annuisce.
“Va bene, facciamoci un giro.”
Mentre scendo dal pullman sento lo sguardo di Mike bruciarmi sulla
schiena.
Vic trova un posto abbastanza isolato in un prato vicino
alla zona del Warped tour.
“Allora, dimmi pure.”
“Ecco, io per caso ho sentito tu e Jaime parlare del fatto
che ti piaccio.”
Immediatamente una cappa di imbarazzo cade su di noi.
“Ah.”
“Mi dispiace di averlo sentito così,
giuro!”
“Dispiace anche a me, ma ormai è fatta. Adesso sai
tutto,
immagino tu sia qui per darmi una risposta.”
“Sì, ecco. Tu sei una persona fantastica, hai un
carattere che adoro. Sei una persona preziosa nella mia vita, ti voglio
molto
bene, ma… ecco, sei solo un amico. Un amico meraviglioso, ma
solo un amico.
Vorrei poter ricambiare i tuoi sentimenti, perché sarebbe
bellissimo, ma non
posso.
Non voglio illudere nessuno, ecco.”
Alzo finalmente il volto e ogni traccia di felicità
è sparita dal volto di Vic.
“Mi dispiace.”
Sussurro con le lacrime che minacciano di scendere.
“Non c’è nulla di cui scusarsi. Tu non mi ami e hai
preferito essere sincera
subito invece di giocare con i miei sentimenti, è una cosa
che apprezzo molto.
Sì, adesso fa male, ma passerà.
Avrebbe fatto più male se avessi finto, adesso cosa farai?
Cederai alla corte di Mike?”
“Non lo so. Non è che sia proprio il mio tipo e
poi non
mi sembra il caso di parlarne con te, adesso. È un filo
imbarazzante.”
Lui mi scompiglia i capelli verde scuro.
“Hai ragione, torniamo ai nostri pullman.”
Camminiamo fino al Warped Tour, poi alziamo le mani in
segno di saluto e le nostre strade si separano.
Ho bisogno di stare un po’ da sola anche io, che non mi
sento granché bene.
Che mi domando se ho fatto al cosa giusta.
Che quasi quasi rimpiango quello che ho appena detto a
Vic.
Che.
Vengo risvegliata da una mano brusca.
Apro gli occhi di scatto e mi ritrovo davanti al volto di
Mike Fuentes, istintivamente mi nascondo sotto le coperte.
“Cosa c’è?”
Gli chiedo leggermente spaventata.
“Cosa è successo tra te e Vic?”
“Beh, ecco gli ho detto che per me lui non era più
di un
amico. Ho pensato che fosse la cosa giusta, invece di prenderlo per il
culo. Ho
sbagliato?”
“Diciamo che in linea di massima il tuo ragionamento
fila, ma lui sta di merda.”
“Ah, mi dispiace. Non volevo che finisse così, ma
non
potevo essere la sua ragazza.”
“No, direi di no.
Adesso vado, scusa per lo spavento.”
Se ne va, sento la porta del pullman chiudersi.
“L’avete sentito tutti: si è
scusato.”
“Cosa c’è di strano, Jen?”
“Non pensavo l’avrebbe mai fatto.”
Gli altri ridacchiano.
“Jen, hai un’opinione un po’ sfalsata di
Mike, non è solo
il pallone gonfiato che credi.”
“Uhm, se lo dite voi mi sa che devo iniziare a
crederci.”
Sbuffando scendo dal mio bunk e mangio qualcosa, manca ancora
più di un’ora
alla cena e poi allo show, ma sono nervosa. Di solito non lo sono mai,
ma oggi
mi sento scombussolata, deve essere per quello che è
successo prima con Vic.
Non è facile rifiutare le persone,
per quanto mi riguarda mi fa sentire
colpevole per aver distrutto un po’ i loro sogni.
Passerà, mi dico, passerà e tra qualche tempo mi
dirò che
ho preso la decisione giusta, dolorosa ma giusta.
All’ora di cena mangio pochissimo e salgo sul palco un
pochino nervosa, ma bastano due battute scambiate con il pubblico per
mettermi
del mio solito umore. Amo la musica, amo quello che faccio e amo i fan
che me
lo permettono.
Dove sarei senza tutte quelle ragazze e quei ragazzi che
mi sostengono?
Ancora in Australia a tentare di farmi notare insieme ai
miei amici, ecco perché sono gli sono così grata.
Dopo la nostra ultima canzone il sipario si chiude, i
nostri strumenti vengono smontati dai nostri tecnici per far posto alla
strumentazione dei Pierce The Veil. A me è detto di rimanere
nelle vicinanze del
palco per la mia entrata in “Hold On till may.”
In effetti mi metto in un angolino e li guardo entrare in
scena, ovviamente Mike non può esimersi dalla solita lunga
occhiata. Gli altri
sembrano carichi e di buon umore, persino Vic.
Non si nota che ha appena ricevuto una bella batosta,
durante il concerto è impeccabile, un vero professionista.
Quando invece chiama me per “Hold on till may” la
mia
voce trema quando canto, lui se ne accorge e ferma un attimo la canzone.
“Ehi, lo sappiamo che è un onore essere sul palco
con
quattro bestie sexy come noi, ma, ehi! Non avere paura di noi,
Jenna!”
Io rido e la mia tensione se ne va.
Finiamo di cantare la canzone in modo perfetto, poi io me
ne vado e raggiungo il mio pullman.
Doccia, aspettami!
Raggiungo il cubicolo del bagno e mi faccio una lunga
doccia, poi sdraio su un divano della zona realax.
“Non attaccarti troppo a quel divano, siamo invitati alla
festa dei Pierce The Veil.”
“Ma Whack! Io ci sto da dio qui!”
Lui scuote la testa, una mezzoretta dopo sono tutti
pronti per uscire.
“Davvero non vuoi venire?”
“No, salto. Divertitevi!”
Usciti loro mi avvolgo in una coperta e finisco per addormentarmi,
cotta
dall’adrenalina.
Mi sveglio non so quanto tempo dopo con l’impressione che
qualcuno mi guardi. Apro un occhio e mi trovo davanti il batterista dei
Pierce
The Veil.
“Spiare la gente mentre dorme è una delle tue
strane
abitudini?”
“No, è l’unico momento in cui si
può guardarti senza subire un torrente di
battute sarcastiche.”
“Ah ah ah.
Come sta Vic?”
“Tira avanti. Cos’è? Hai cambiato
idea?”
“No, sono solo preoccupata per un mio amico. Non avrei voluto
farlo soffrire.”
“È per questo che non sei venuta alla
festa?”
“Anche.”
Lui mi tende una mano.
“Forza, Jenna! Alzati, andiamo alla festa!”
“Ma io stavo dormendo!”
“Dormirai dopo!”
Sbuffando spazientita dalla sua insistenza, metto un paio
di scarpe e lo seguo fuori dal pullman per arrivare a quello della sua
band.
Credo di essere l’unica sobria lì dentro
perché sento solo voci alterate
dall’alcool e un lieve odore di marijuana.
Non si fanno mancare niente, penso sarcasticamente.
Accetto il bicchiere di birra dalle mani di Tony e mi
siedo sul divano a berla in pace. Inutile dire che la mia pace dura
giusto il
tempo di un bicchiere, immediatamente Mike si siede accanto a me.
“Ehi, ti va di venire sul tetto?”
“A far che?”
“Ho della roba buona da condividere, ma qui sono tutti troppo
fatti o
ubriachi.”
“Giusto, traviamo la vergine.”
Lui ride.
“Tu non sei vergine in questa roba, Mcdougall, te lo
reggo in faccia.”
Io rido.
“Va bene.”
Facendoci largo tra la calca riusciamo in qualche modo a
raggiungere il tetto, io mi siedo e mi guardo attorno: è
pieno di luci e
schiamazzi.
La gente è proprio felice di essere qui e in nessun altro
luogo.
“Quando vuoi favorire è pronta,
principessa!”
“Chiamami Jenna!”
Esclamo mentre prendo la canna dalle sue mani.
Faccio un primo tiro e devo convenire che è roba, non si
tratta male il signorino.
“Buona, Mike.”
"Io per me voglio solo il meglio."
Mi guarda allusivo, io alzo gli occhi al
cielo.
Dopo un bel po’ di tiro mi sento leggera come una piuma e
non faccio altro che ridere come una scema a qualsiasi cosa Mike mi
dica. A un
certo punto gattono persino verso di lui e tento di baciarlo.
“No, Jenna. Devi essere sobria quando farai una cosa del
genere.”
Io sbuffo, poi mi viene una sonnolenza assurda e mi addormento.
Il risveglio della mattina dopo
è uno schifo.
La mia testa minaccia di scoppiare da un momento
all’altro e non ricordo più nulla di quello che
è successo sul tetto del bus
dei Pierce The Veil, né come sono arrivata nel mio bunk.
Scendo grugnendo e poi frugo i cassetti del bagno alla
ricerca di qualcosa per il mio mal di testa, in cucina poi trovo il
resto della
band.
“Buongiorno, come ci sono arrivata qui?”
“Non con le tue gambe. In braccio a Mike Fuentes.”
Io impallidisco, e se avessi fatto qualcosa con lui?
Ingollo a velocità supersonica la mia tazza di cereali e
qualcosa per il mal di testa e poi corro fuori dal mio bus diretta
verso quello
dei Pierce The Veil.
Busso come una forsennata e un assonnato Jaime mi apre.
“Devo vedere Mike. Subito.”
Lui non discute del mio bizzarro ordine e poco dopo fa la sua comparsa
Michael
con due occhialoni che gli coprono mezza faccia.
“Cosa c’è, Jenna?”
“Devo parlarti.”
Lo trascino allo stesso posto in cui io e Vic abbiamo parlato, lui
sembra
stanco e sofferente.
“Cosa c’è?”
“Ieri sera mi hai portato a casa fatta, abbiamo fatto
qualcosa?”
Gli chiedo con una nota di panico nella voce.
“No, anche se ieri sera eri piuttosto affettuosa.
“Che vuoi dire?”
“Hai tentato di baciarmi, Mcdougall!”
Io mi metto le mani davanti agli occhi.
“Che c’è? Ti faccio così
schifo?”
“Non lo so. So solo che è una cosa che mi
destabilizza. Insomma, ti odio, ti
bersaglio sempre di frecciatine e battutine e poi basta una canna per
farmi
decidere di baciarti.
È… strano.”
“No, che non lo è. Si sono semplicemente abbassati
i tuoi freni inibitori e il
gesto di ieri sera dice chiaramente che non ti sono
indifferente.”
Io rimango in silenzio.
“Che cazzo facciamo, adesso?”
“Per prima cosa, togliti le mani dalla faccia.”
E io lo faccio, in due falcate supera la distanza tra di
noi, mi prende il volto e mi bacia piano.
Quando si stacca lo guardo meravigliata.
“Non mi hai respinto."
Si avvicina di nuovo e mi bacia ancora, questa volta la
sua lingua chiede il permesso di entrare e io non glielo nego, mi
lascio
baciare e poi partecipo attivamente.
“Non mi stai respingendo, Mcdougall. Non è che hai
cambiato idea?”
“Forse, Fuentes, forse.
Ma come la prenderà Vic?”
“Vic lo sa già, si è già
accorto di tutto e mi ha fatto
promettere di non farti soffrire.”
“E tu cosa hai detto? Perché se non hai intenzione
di
mantenere la promessa abbiamo un problema, Fuentes.”
Lui sbuffa.
“Certo che gli ho detto che manterrò la promessa,
non ho intenzione
di farti soffrire.”
“Questo significa niente groupie.”
“Lo so, accetto il sacrificio. Adesso stiamo insieme o
no?”
“Fammici pensare, dimmi qualcosa che mi convinca a essere
la tua ragazza.”
Gli dico con il chiaro intento di provocarlo un po’, lui
ghigna e mi bacia di nuovo.
“Convincente?”
“Abbastanza. Ma sappi che se non manterrai la promessa ti
punirò.”
“Come? Mi sculaccerai?”
“Oh, se fossi in te non userei quel tono malizioso, ho
intenzione di farti restare un mese senza erba se mi farai
soffrire.”
Lui impallidisce vistosamente.
“Va bene.”
“E così adesso stiamo insieme.”
“Sì.”
“E possiamo allontanarci mano nella mano.”
Lui mi tende la sua, io la accetto: è calda e callosa per
via del suo continuo maneggiare le bacchette.
“Bella mano.”
“Anche la tua non scherza.”
Chiacchierando e sorridendo ci avviamo verso il Warped
Tour.
Non è poi così male, Mike.
Sì, penso che mi divertirò stando con lui, di
sicuro il
mio tour prenderà una piega diversa.
Ma sapete una cosa?
Non me ne importa nulla, in questo momento sto troppo
bene per pensare.
I’m gonna hold your hand so thigh i’m gonna break
my
wrist.
Canticchio.
Sì, calza a pennello.
Non mollerò questa mano tanto facilmente ora.
Che pace che c’è ora in me stessa.
Angolo di Layla
Ringrazio _LucyInTheSky_ e Anais 6277 per le recensioni, spero che il finale vi piaccia.