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Autore: didi_95    21/02/2015    5 recensioni
" I suoi occhi così scuri e profondi si immersero nei miei e quella fu la prima volta che mi sentii davvero completo "
Questa storia parla del profondo legame tra due fratelli, Fili e Kili, del loro coraggio e della loro determinazione durante il difficile viaggio verso la Montagna Solitaria. Condizionati dai nobili ideali e dalle rigide opinioni dello zio Thorin Scudodiquercia scopriranno a loro spese che non tutto è bianco o nero, ma che la vita ha molteplici sfaccettature.
-Recensite se vi va :) Urgono incoraggiamenti!-
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dìs, Fili, Kili, Tauriel
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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#Capitolo 31#


-SIGRID-

Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei abbandonato la mia famiglia per trasferirmi in un luogo lontano e per sposare un nano, non gli avrei creduto...
E' strana la vita.. Tuttavia se quel qualcuno, nello stesso momento, mi avesse anche chiesto se fossi contenta della mia vita, la mia risposta sarebbe stata negativa.
Avevo mio padre, mio fratello e anche la piccola Tilda, ma sopravvivevo e basta.
Avevo una casa, molto affetto...ma sopravvivevo.
E la cosa peggiore di tutto questo era proprio quanto io non me ne rendessi conto.
Solo ora, mentre distese di prati, alberi, montagne si stendono infinite intorno a me,
solo ora mi rendo conto di quanto stessi perdendo, di quanto fossi morta dentro.

Il tocco tiepido del sole mi riscalda la pelle, riesco a percepire il suo brillare anche al di sotto delle palpebre abbassate; sotto il mio corpo un tappeto di erba verde e rigogliosa.
Un fastidio improvviso sulla punta del naso mi distoglie dalle magnifiche sensazioni di calma e di quiete che stavo sperimentando; con la speranza di essere lasciata in pace mi limito ad arricciare il naso ed a spostarmi leggermente più a destra.
Il solletico ritorna, questa volta più insistente e mi costringe, mio malgrado, ad aprire gli occhi.
< Bella addormentata? Torna tra noi..Non ho mai visto Bilbo così impaziente da quando lo conosco, parola mia! Dovremmo essere vicini. >
Fili, disteso sul prato accanto a me, mi guarda con dolcezza mentre continua a stuzzicarmi con un filo d'erba.
< Hei!! Ma che modi sono? > sbotta ridendo dopo avermi visto agguantare l'oggetto del mio fastidio e strapparlo in tanti pezzettini.
< I modi di chi viene disturbato durante un sonnellino! > ribatto rotolando pesantemente su di lui.
Il nano biondo accetta la provocazione e comincia a farmi il solletico.
< Fili!! Lo sai che soffro il solleticoooo! > riesco a dire tra un gridolino e l'altro.
< Allora arrenditi! > lo sento rispondere da dietro la mia spalla.

< Volete smetterla ed alzarvi da terra? Altrimenti vi lasciamo qui! E lo sai che hai un pessimo senso dell'orientamento, Fee...vi perdereste! >
La voce divertita di Kili ci raggiunge da un albero poco lontano, subito seguita dalla risata cristallina di Tauriel...è così bello stare tutti insieme.
< Come osi? Chi è che si è perso quando lo zio ci mandò a spaccare la legna? Io o te?
Ti abbiamo ritrovato tre ore dopo mentre camminavi tranquillamente nella direzione opposta a casa nostra! > salta su Fili sentendosi punto sul vivo.
Mi alzo anche io, cercando di spazzolare un po' i miei vestiti da viaggio tutti imbrattati di erba;  poi poso lo sguardo su Fili e comincio a ridere incontrollabilmente.
Con lo sguardo stupito e anche un pochino indignato, il nano ribatte:
< Bhè? Che hai da ridere ora? >
Con le mani sulla pancia, che sta iniziando a farmi male per le troppe risate, cerco di spiegarmi: < Hai i capelli pieni di fili d'erba.. sembri uno spaventapasseri! >
< Che cos'è uno spaventapasseri? > mi chiede Tilda trotterellandomi accanto.
< Lascia stare cara.. nulla di così importante. > le dico accarezzandole la testa e cominciando ad eliminare l'erba dalla lunga chioma bionda del mio nano.
< Ohhh, Sigrid! Hai visto quante farfalle? > continua la mia sorellina, correndo verso un gruppo di farfalle colorate che stazionano tranquille su un piccolo cespuglio di fiorellini blu.
< Le ho viste..stai attenta a non...spaventarle! >
Non ho fatto in tempo a finire la frase che le farfalle, spaventate dalla dolce irruenza di Tilda, volano via.
Sul volto della piccola si diffonde una leggera sfumatura di delusione che però scompare non appena Tauriel le si avvicina.
< Vediamo se riusciamo a raggiungerle! > le propone l'elfa prendendola in braccio e mettendosi a correre.
I gridolini eccitati di Tilda si fanno via via più lontani mentre lei e Tauriel scompaiono alla nostra vista dietro la curva della collina.

< Non l'avevo mai vista così felice.. >
sussurro con gli occhi ancora puntati sulla collina.
Fili mi sorride e mi prende per mano, posandomi un leggero bacio bollente nell'incavo del collo: < E tu sei felice? > mi chiede.
< Non lo sarò del tutto finché non ti avrò sposato! Come posso essere sicura che, una volta arrivati nella Contea, non ti innamorerai di una hobbit più bassa di te? >
< Semplice..perché a me piacciono quelle più alte! >
Risponde Fili stando al mio gioco.
In realtà mi conosce bene e sa che ho evitato la sua domanda.
< Dai..seriamente, stai pensando a tuo padre? O ti sei pentita di non aver celebrato le nozze ad Erebor? >
< No che non mi sono pentita...quel posto mi ricorda solo guerra, orchi e terrore.
Sono contenta di essere partita. In questi giorni di viaggio mi sono sentita così..libera,
così...viva. Ho soltanto un po' di ansia, tutto qui! Ci sposeremo, conoscerò tua madre..e.. e se non dovessi piacerle? >
Una punta di ansia traspare dalla mia voce.
Fili mi abbraccia, come solo lui sa fare, facendomi sentire al sicuro.
< Non devi avere paura, le piacerai! In alcune cose siete parecchio simili e lei è testarda, proprio come te!
Pensa a come dovrebbe sentirsi Tauriel, lei è addirittura un'elfa! >
< Mi dispiace che mio padre e mio fratello non siano venuti.. >
< Lo so amore, dispiace anche a me. >
Mentre Fili mi posa un bacio sui capelli, ritorno con la mente agli ultimi giorni trascorsi ad Erebor.

Il funerale di Thorin si era tenuto qualche giorno dopo la nostra riunione, nel cuore della Montagna.
Entrare in quelle sale aveva provocato in me sentimenti del tutto contrastanti: smarrimento e paura, ma anche forza e maestosità.

Mi guardo intorno ed il mio sguardo si perde in spazi immensi ed oscuri;
la puzza del drago ancora ristagna nei corridoi, ma è soprattutto la stanza del tesoro ad esserne pregna.
Fortunatamente le sale inferiori sono state risparmiate dalla furia della bestia ed infatti il funerale si terrà proprio lì.
Sento il rintocco dei nostri passi lenti che accompagnano il feretro, sento il braccio di Fili che si appoggia a me per non zoppicare.
Noto con un iniziale senso di disagio il progressivo morire della luce via via che ci avviciniamo al vero e proprio cuore della Montagna, solo il bagliore di molteplici lumi rischiara leggermente la roccia.
Il mio cuore sanguina nel vedere le espressioni distrutte dei nani che ho imparato a conoscere e, perché no, anche ad amare.
Rimango davvero stupita di quanti nani abbiano risposto alla chiamata; la notizia della riconquista di Erebor e della morte di Thorin è volata veloce sulla Terra di Mezzo...e quanti sono venuti: chi in cerca un lavoro, chi di una casa, chi di luoghi familiari da poter rivedere ed alcuni solo per rendere omaggio a Thorin.
La sala in cui si erge maestoso il feretro di pietra ancora aperto è immensa e file e file di nani si ammassano dentro di essa, ognuno reggendo un piccolo lumicino.
La semi-oscurità che ancora ci avvolge, viene improvvisamente spazzata via da un intensissimo bagliore blu proveniente dall'Akengemma tra le mani di Balin.
Il nano, senza nascondere le lacrime silenziose che gli rigano il viso, tiene la pietra in alto per qualche secondo, in modo che tutti riescano a vederla e poi, mormorando parole che non comprendo, la posa delicatamente sul petto di Thorin.
Subito dopo, la tomba viene chiusa con una pesante lastra di pietra sapientemente incisa.
E' in questo momento che Fili mi lascia il braccio e si inginocchia davanti alla tomba.
Con una mano appoggiata sulla lapide dura e fredda, lo sento intonare un canto..
Kili è il primo ad imitare il fratello e, dopo di lui, tutta la Compagnia si inginocchia e comincia a cantare. 
Poco dopo li imito anche io...non conosco questa bellissima melodia, ma riesco a capire tutte le parole grazie alla voce di Bilbo che le sussurra vicino a me.
 
"Solo dopo mi avrebbe rivelato che quella era la stessa canzone che Thorin aveva cantato davanti al camino di casa Baggins la notte in cui tutto era cominciato."

A poco a poco tutti i nani presenti cominciano a cantare e le loro voci calde e baritonali si diffondono nella sala...sembra che sia la roccia stessa ad emettere note.

"Non riuscirò mai a descrivere la profonda sensazione di condivisione che provai in quel momento..."

Quando tutte le voci cessano nello stesso momento e nella sala torna il silenzio, un senso di acuta perdita mi stringe il cuore..nessuno dimenticherà Thorin e la sua decisione di riprendersi la patria perduta..

L'impresa aveva richiesto molte vite sì, inclusa la sua...ma molte le aveva salvate;
lo capii nei giorni successivi quando mi capitò di parlare con alcune delle molteplici famiglie di nani che ritornavano alla Montagna.
La gioia nei loro occhi mi rese felice, facendomi capire che non tutto era andato perduto..
I giorni successivi al funerale erano stati ricchi di decisioni e di preparativi, mi sale un sorriso alle labbra ripensando a quanto Bilbo fosse eccitato all'idea di ritornare a casa.
Ricordo di nuovo la buffa espressione del suo viso quando gli avevo chiesto se sarebbe stato contento di ospitarci per un po' a casa Baggins, prima che ripartissimo per il matrimonio negli Ered Luin.

< Ma state scherzando? Sarò più che contento di affrontare con voi il viaggio di ritorno e anche di ospitarvi, beninteso! Detto fra noi, temevo di affrontare la solitudine del viaggio...non è che Gandalf sia parecchio di compagnia, comunque non dopo essersi abituati ad un gruppo di tredici nani...
Ma perché non vi sposate nella Contea? Gli hobbit sono sempre bendisposti verso feste ed affini e, detto tra noi, voglio rendere spettacolare il mio ritorno....conoscendo gli hobbit, avranno di che sparlare per qualche mese, ma si divertiranno come pazzi comunque... Che ne dite? >
Bilbo ci guarda con quei suoi occhi cordiali e speranzosi, attendendo una nostra risposta.
Da lontano giunge attutita la voce di Kili:
< Se rifiutate vi faccio fuori entrambi! Anzi solo te fratellone, perché sei a conoscenza della quantità di cibo che di solito c'è dagli hobbit!
Saresti proprio stupido a rifiutare! >
Fili intanto, dopo essere scomparso per qualche secondo, ritorna al mio fianco sorridendo e catturando il mio sguardo in cerca della mia opinione.
Prima che io possa rispondere, l'aria si riempie degli strepiti di protesta di Kili dopo non so che rappresaglia da parte del fratello.
Ridendo rispondo: < Per me va bene! > e subito Fili aggiunge: < Allora devo mandare un messaggio alla mamma per dirle di raggiungerci là! Scappo! >
Lo guardo informare Kili della nostra decisione e sento il nano moro esultare come un bambino davanti ad una torta:
< Yuhuuuu! Hai sentito Tauriel? Si va nella Contea, preparati ad ingrandire lo stomaco! Ahia! Ma che ho detto? >
Scuoto la testa..quei due innamorati riescono sempre ad essere piuttosto comici...

Avevamo deciso di partire molto presto...nessuno di noi voleva aspettare la cerimonia ufficiale dell'incoronazione di Dain.
Alcuni dei nani, tra cui Balin, Dwalin, Dori e Nori, ci avrebbero raggiunti in seguito; tutti gli altri partivano con noi.
Nell'aria mattutina aleggiava il profumo della partenza imminente ed ognuno reagiva diversamente: Bilbo scalpitava...era così ansioso di partire che non volle nemmeno fare colazione; Ori, dal canto suo, scoppiava di gioia al pensiero che avrebbe viaggiato per la prima volta senza il fratello Dori, il quale lo rincorreva da una parte all'altra dello spiazzo cercando di avvolgergli intorno al collo una sciarpa di lana ed urlandogli di non prendere freddo.
Fili e Kili sembravano contenti di tornare a casa, ma dispiaciuti di allontanarsi dalla tomba dello zio;
Tauriel, proprio mentre la osservavo, era partita di corsa verso una figura in piedi in lontananza..Legolas.
Lei e l'elfo si erano detti qualche parola e poi si erano abbracciati stretti..la loro amicizia doveva essere molto profonda; mi ero voltata verso Kili per osservare la sua reazione, ma riuscii solo a vederlo aggrottare un attimo le sopracciglia, per poi rilassarle al ritorno di Tauriel, tutta sorridente.
Io ero felice di partire, tuttavia ero anche triste: mio padre non era venuto a salutarmi.
Poi Fili mi aveva toccato la spalla, indicandomi tre figure in avvicinamento..la mia famiglia!
Sento ancora nel cuore la gioia che provai in quel momento nel vedere Bard, Bain e Tilda venirmi incontro correndo.
Mentre, insieme a Fili, continuo a camminare su questo prato, rivivo l'incontro con mio padre..

< Sigrid...tesoro mio. Allora è vero, ve ne andate.. >
< Si papà..ci sposeremo nella Contea, dove abita Bilbo. >
Lo sguardo di mio padre è molto triste, ma so che vuole solo il mio bene...anche a me dispiace da morire andare a vivere così lontano da loro..
Dopo qualche secondo di imbarazzo, mi getto tra le sue braccia e lo sento che mi stringe forte:
< Bambina mia...spero che il tuo Fili possa renderti felice..spero che la tua vita sia piena, migliore di quella che hai passato ad Esgaroth.. >

Aspiro profondamente il suo odore, stringendomi nel suo logoro cappotto...non lo vedrò per così tanto tempo..
< Oh papà..Ti voglio bene..ne voglio a tutti voi.. > sussurro, espandendo il mio abbraccio anche a Tilda ed a Bain.
Alzo gli occhi verso di lui: < Non verrai alle mie nozze vero? >
< C'è una città da ricostruire Sigrid...non credo di potere assentarmi facilmente. Sarò con te con i miei pensieri..sempre. >
< Mi avevi promesso che avrei fatto la damigella!! > mormora Tilda con i lacrimoni che le scendono sulle guance rosse per il freddo..
< Tesoro...lo so. > le rispondo, stringendola a me.
Bard mi guarda pensieroso e poi mi dice sorridendo:
< Perché non porti tua sorella con te? E' giusto che anche lei veda un po' di mondo, e poi non so cosa potrebbe fare qui a Dale in questo momento.. >
< Ohh grazie! Grazie! > strilla Tilda, saltando al collo di Bard che la abbraccia stretta.
Mio padre ha gli occhi lucidi...deve essere molto difficile per lui lasciarci andare così all'improvviso e soprattutto così lontano.
< Ti prometto che mi prenderò cura di lei.. > gli sussurro piano.
Bard mi sorride, un sorriso sincero e pieno che raramente gli ho visto sul volto in questo periodo..:
< Come hai sempre fatto, da quando è nata. Tua madre sarebbe fiera di te, sarebbe fiera della donna che sei diventata. >

Gli sorrido, cercando di non piangere.
< Addio papà.. >
< Non è un addio tesoro..è un arrivederci. > mi risponde scompigliandomi i capelli.

< Ragazzi come siete lenti!! >
La voce di Kili penetra all'improvviso nei miei pensieri e mi riporta alla realtà.
Il nano moro è poco più avanti in cima alla collina e ci sta facendo dei cenni concitati, incalzandoci a raggiungerlo.
Non appena lo raggiungiamo, il mio sguardo, non più ostruito dal piccolo rilievo, può spaziare davanti a noi.
Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi mi lascia senza fiato.
Davanti a noi si stende una terra rigogliosa e ridente; le case sono scavate all'interno delle colline, hanno tutte piccole porticine tonde e colorate, piccoli giardini ed orti coltivati.
E, all'improvviso, scorgo gli abitanti di questo posto così bello, hobbit paffuti e giocondi, molto simili a Bilbo, ma anche del tutto diversi; sono tutti indaffarati nelle più varie attività: chi stende i panni, chi raccoglie ortaggi, vedo perfino uno hobbit piuttosto grasso trasportare sulle spalle un cesto di funghi grosso due volte lui stesso.
< E questa, cara Sigrid, è la Contea. > mi dice Kili sorridendo.
< E guarda dove sono tutti gli altri! >
In effetti il resto della nostra combriccola ci ha distanziato parecchio;
Bilbo procede in testa alla fila insieme a Gandalf, lo hobbit sembra avere le ali ai piedi...deve essere bello tornare a casa dopo così tanto tempo..
Subito dietro di lui c'è Ori con il suo fido taccuino in mano, finalmente libero dalle premure del fratello; Bombur e gli altri nani li seguono disordinatamente, ognuno immerso nella contemplazione di qualcosa di diverso.
Anche Tauriel e Tilda li stanno raggiungendo; sembrano essere arrivati ad un piccolo ponticello...ad un cenno di Bofur, Bilbo si ferma e si volta verso di noi agitando la mano. Si sono fermati ad aspettarci.
< Allora? Che aspettiamo? L'ultimo che arriva è un troll!! > urla Kili mettendosi a correre.
< Ma non crescerà mai? > dice Fili sconsolato scuotendo la testa.
< Non so tu...ma io non ho intenzione di diventare troll!! >
Un secondo dopo sto correndo a perdifiato.

Intorno a noi si affollano gli hobbit...non devono esserci molti visitatori da queste parti, ma in fondo credo che sia proprio questa la magia della Contea...
Questa piccola terra, così nascosta ed isolata agli occhi altrui, è inconsapevole del mondo esterno tanto quanto il mondo esterno lo è di lei.
E' proprio questo che la rende così pacifica e sicura, sembra che il male non esista in questi luoghi.
La stradina che percorriamo è in salita, la casa di Bilbo è un po' più isolata dalle altre ed è un pochino più in alto. All'improvviso noto una fila di hobbit che vanno nella direzione opposta alla nostra, carichi di mobili ed oggetti vari..
< Ehm..Bilbo, non vorrei rovinarti la gioia del ritorno, ma sembra che questa gente provenga da casa tua. >
Bofur, dopo aver parlato, si gratta stupito il cappello.
Bilbo sembra per il momento senza parole.
< Forse ti hanno visto e festeggiano il tuo ritorno... > azzarda Ori, incapace di concepire cattive azioni.
< Festeggiano!? Stanno portando via le mie cose!! I miei mobili! >
L'indignazione vibra nella voce dello hobbit.
Peccato che Gandalf se ne sia già andato..avrebbe trovato parecchio da ridere in questa faccenda..
Intanto Bilbo si sta dirigendo piuttosto minacciosamente verso uno hobbit che tiene in bilico sulle spalle una grossa cassapanca.
< Posso sapere che cosa stai facendo con quella cassapanca? >
< L'ho comprata all'asta dello scomparso signor Bilbo.. >
< Scomparso? Ma se sono qui davanti al tuo naso? >
La cassapanca oscilla paurosamente mentre lo hobbit guarda Bilbo con occhi diversi, credo lo abbia riconosciuto.
< Bilbo Baggins?! Mia moglie non mi crederà mai...scappo a casa! >
Bilbo trattiene a stento un gesto stizzito e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla sua cassapanca, si dirige correndo verso casa Baggins il cui portico appare del tutto ingombro di cianfrusaglie di ogni genere.
< Credo che l'abbiano dato per morto...in fondo è passato parecchio tempo da quando è partito.. > mi dice Fili con un mezzo sorriso sulle labbra, sembra che la cosa lo diverta.
A dirigere l'asta è uno hobbit riccamente vestito in piedi su una specie di scala, dalla quale può osservare tutti i mobili ammassati davanti al piccolo portoncino verde...credo sia il sindaco.
Non appena Bilbo si fa strada tra la folla, si diffonde un mormorio di stupore che aumenta notevolmente quando avanziamo anche noi.
< Fermate l'asta! Sono qui e sono vivo! E tu! Lobelia Sackville-Baggins! Lascia immediatamente quelle posate d'argento! > e, per la prima volta da quando lo conosco, vedo Bilbo comportarsi in modo scortese.
Egli infatti si dirige verso una hobbit dall'aria arcigna e le strappa un mucchio di posate che spuntano da una delle tasche del suo grembiule.
Mentre Bilbo continua a cercare di riprendersi le sue cose, il sindaco lo interrompe:
< E come puoi dimostrarmi che sei davvero Bilbo Baggins? >
< Lo confermiamo noi! >
Abbiamo parlato tutti insieme. Bilbo ci guarda e sorride riconoscente.
< Cosa me ne faccio della testimonianza di stranieri che non conosco? Serve un certificato scritto! >
" Santo cielo! Che follia! " penso tra me e me scuotendo la testa.
Dopo un momento di sconcerto e di silenzio generale, Ori prorompe:
< Il contratto!! Fagli vedere il contratto! >
Bilbo, visibilmente sollevato, porge al sindaco un lungo foglio di carta dove spiccano evidenti la sua firma e quella di Thorin.
Dopo qualche attimo di contemplazione, il sindaco annuisce:
< Si..sembra tutto in ordine. Signori! Sgomberate! Bilbo Baggins è vivo.. >
Mentre entriamo in casa, un potente mormorio si diffonde in strada..avranno molto di cui parlare.
Prima che Bilbo possa richiudersi la porta alle spalle, sento ancora una volta la voce del sindaco: < E chi sarebbe questo Thorin Scudodiquercia? >
Un'ombra scura si diffonde sui nostri volti, nessuno di loro potrà mai capire cosa abbiamo passato e credo che Bilbo, d'ora in poi, si sentirà molto diverso dai suoi compatrioti...
Poi Bilbo sospira e dice: < Lui era mio amico.. >
Un moto di tenerezza mi riempie il cuore, mentre lo hobbit chiude la porta tonda.
La casa, che doveva essere in principio molto ordinata, è un caos.
Dopo un momento in cui ci guardiamo negli occhi, consapevoli di tutto ciò che ci lega e che ci legherà sempre, Kili sorride ed interviene, facendo l'occhiolino allo hobbit:
< Mettiamoci a lavoro! Mi sembra che ci sia parecchio da fare qui. E' arrivato il momento di farci perdonare per l'incidente delle tubature. >



 
   
 
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