Autore: nick forum raffyloveantonio - nick del sito uwetta

Titolo: Azkaban

Personaggi: Lucius Malfoy

Genere: drammatico introspettivo

Rating: arancione

Avvertimenti: nessuno

Introduzione: Il difficile soggiorno di Lucius Malfoy ad Azkaban ~ Storia partecipante al “Flash Contest – Only Old Generation” indetto da Himeko Kuroba sul forum di Efp

Eventuali note dell’Autore: /

Azkaban

Il gelo del bugigattolo in cui sei rinchiuso ti entra prepotente nelle ossa. Flebili lamenti sopraggiungono attraverso le aperture della porta sprangata. Dita rattrappite si aggrappano alle sbarre spiando la tua lenta agonia. Pensieri nefasti si mescolano ai ricordi felici, che non riescono più a scaldare il cuore. Senti strapparti dalla testa ogni possibile ribellione lasciandoti spossato mentre quelle ombre oscure scivolano oltre.

I muri trasudano umidità e una melma verdastra li ricopre. Rannicchiato sulla sghemba panca di legno marcio, scivoli nell'oblio asfissiato dai tuoi stessi miasmi.

I ricordi si sgretolano come l'intonaco dei muri, si rincorrono squittendo nell'intercapedine della follia.

Narcissa o dolce sposa che ti riveli tale solo tra quelle mura. Il sorriso materno che rivolgi al figlio, la premura con cui lo rialzi se cade, il candore di un bacio rubato dietro un paravento, sono piccoli e preziosi gioielli incastonati gelosamente tra le pareti di una casa troppo austera.

Urli senza più fiato quando il tacco colpisce lo sterno. L'aguzzino gode nel vederti umiliato e strisciante in terra mentre implori pietà. I dolori al corpo e all'anima sono i tuoi unici compagni, da troppo tempo ormai. Dalle ferite infette escono maleodoranti liquami che nemmeno pensavi di possedere, tu così orgoglioso del tuo sangue puro. Con le unghie ti appigli alle sporgenze del pavimento cercando inutilmente di sfuggire alla tortura. Ora sai cosa si prova a stare aldilà della bacchetta del più forte, tu che sostenevi senza timore lo sguardo del Signore Oscuro.

Che giorno è? Ogni certezza è fuggita e tu la insegui invano.

Solo ieri godevi del tepore della tua famiglia mentre sorseggiavate the sulla terrazza affacciata sull'immmenso giardino. Figliolo corri spensierato lontano dai pericoli. Gioca festoso abbracciando il furetto che hai trovato addormentato sotto l'olmo vicino al laghetto. Essere un Malfoy comporta mantenere una rigida disciplina. Nulla è concesso, soprattutto dimostrare debolezze. Eppure i momenti migliori li vivevi quando giocavi assieme a lui, trasformato in un piccolo animaletto affettuoso.

Tremi, la pelle intorpidita e spaccata brucia dove le larve banchettano. Sei un mucchio di ossa macilente. Il puzzo della putrefazione non reca alcun fastidio mentre ti rivolti nel sudiciume sul granito ormai lercio. Spasmi involontari accartocciano le dita. Lo sguardo vacuo e alienato affonda nell'azzurro slavato degli occhi, un tempo fieri. Sporche ciocche scomposte e rade ingentiliscono il cranio dentro il quale vi è solo pazzia.

Sobbalzi al tremendo colpo proprio dietro la porta della cella. Accecato cerchi di coprirti gli occhi feriti per l'improvviso bagliore. Mani rudi ti strattonano mentre senti gli scherni rivolti al tuo aspetto consunto.

Oltrepassi la soglia della prigione di Azkaban.

Non sei certo di voler lasciare quel seno che ti ha nutrito per poi lasciarti svuotato. Abbandoni, disciolta tra quelle mura, la parte migliore di te mentre affronti il mondo piegato dalla tua stessa insania.

Un inutile escrescenza di cui la vita stessa ha avuto pietà.