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Autore: silvermoongirl10    21/02/2015    0 recensioni
Questa storia racconta l'evoluzione dell'amicizia tra Porthos e Aramis, dal loro primo incontro e attraverso la serie. Essere un Moschettiere vuol dire molte cose, una fratellanza leale, buoni amici, grandi avventure e di sicuro strane ferite.
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Aramis, Porthos
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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From Strangers to Brothers

Questa storia è la traduzione di "From Strangers to Brothers" scritta da silvermoongirl10; questo è il link alla storia originale  https://www.fanfiction.net/s/10182430/1/From-Strangers-to-Brothers. L'autrice mi ha dato gentilmente il permesso di tradurla. Buona lettura a tutti!
 

Porthos faceva parte dei Moschettieri ormai da un mese, Treville e Aramis erano gli unici a cui aveva confessato dove era cresciuto. Poiché non aveva ancora una sistemazione Aramis aveva insistito che l’amico venisse a stare con lui fino a quando avesse risparmiato abbastanza soldi per pagare un suo alloggio. Porthos aveva ovviamente discusso dicendo all’amico che non aveva alcun motivo di farlo.

“No, non ascolterò queste tue polemiche. Verrai a stare con me. È il minimo che possa fare dopo che mi hai salvato la vita.” Contestò Aramis.

Porthos si accigliò, “Mi hai dato una nuova vita, una vita migliore, con i Moschettieri. Non ho bisogno di ulteriori ringraziamenti che questo.”

Aramis sogghignò “Tecnicamente è stato Treville a darti una nuova vita, non io. Così questo è il mio modo di ringraziarti. Ora vieni, non ho intenzione di stare qui fuori al freddo a litigare con te, quando entrambi sappiamo che hai perso questa discussione.”

E così Porthos aveva ammesso la sconfitta e aveva passato l’ultimo mese a vivere con Aramis. Aveva imparato presto che l’amico ci metteva un po’ a svegliarsi completamente, ma una volta alzato poteva essere uno di quelle persone che di mattina erano tanto irritanti quanto lungo era stato il loro sonno ininterrotto. Se un ubriaco rumoroso avesse svegliato Aramis durante la notte, la mattina Porthos stava il più lontano possibile da lui finché l’altro non si fosse svegliato un po’ e fosse tornato alla normalità.

A lui piaceva far parte dei Moschettieri ma non riusciva a capire perché si fidassero già di lui. Poteva capire Aramis, ma gli altri? Non aveva fatto nulla per guadagnarsi la loro fiducia così velocemente. Stava spazzolando il cavallo che gli era stato affidato quando Raoul lo salutò, mentre gli passava davanti.

“Porthos! Più tardi andiamo alla taverna, unisciti a noi!” e poi se ne andò, lasciando un Porthos confuso al suo passaggio.

“Perché sembri così confuso?” chiese una voce; Porthos si girò per vedere Marsac, con braccia e gambe incrociate, appoggiato a un palo che lo stava guardando. Da quando si era unito ai Moschettieri, Porthos aveva capito che Aramis e Marsac erano tra la prima manciata di soldati che avevano preso parte al Reggimento. Porthos andava d’accordo con Aramis, ma se da una parte a lui Marsac piaceva, non sembrava avere lo stesso rapporto che aveva con l’uomo a cui aveva salvato la vita.

Porthos scrollò le spalle, “Non ho fatto niente per guadagnare la loro fiducia, e loro me l’hanno affidata già apertamente. Di sicuro non è ciò che di solito accade quando qualcuno si unisce al Reggimento. Di certo devono mettersi alla prova e guadagnare la fiducia del resto degli uomini.” Porthos accarezzò la giumenta e, dopo aver riposto la spazzola nella scatola, fece i pochi passi che lo separavano da Marsac.

L’altro annuì, “È vero gli uomini devono guadagnarsi la fiducia del Reggimento. E non te l’abbiamo concessa liberamente, perché tu l’hai già guadagnata.”

“Come? Quando?” Farfugliò Porthos, non gli era ancora stato affidato alcun incarico che gli aveva dato la possibilità di mostrare il suo valore. Non aveva nemmeno pattugliato le strade; era rimasto nella guarnigione imparando cosa volesse dire essere un Moschettiere del Re.

Marsac sorrise gentilmente capendo la confusione di Porthos. “L’hai guadagnata il giorno in cui hai salvato Aramis dall’essere strangolato; non lo conoscevi nemmeno e tu eri già pronto ad aiutarlo. Per questo gli uomini sanno di poter contare sul tuo aiuto. Hai guadagnato la loro fiducia addirittura prima di unirti ai Moschettieri. Inoltre Aramis è eccezionale nel giudicare le persone e se lui si fida di te chiunque altro sa che può farlo.”

Marsac diede una pacca sulla spalla di Porthos, per poi girarsi e andarsene. Porthos lo guardò allontanarsi, le parole dell’altro Moschettiere vorticavano nella sua testa. Poi si ritrovò a sorridere; si sentiva meglio sapendo che la fiducia non gli era stata data gratuitamente, che se l’era davvero guadagnata. E ciò che rendeva tutto ciò migliore era che era qualcosa che aveva ottenuto senza rubare.

 
 
Porthos si era unito al Reggimento da cinque mesi e gli erano stati dati il suo personale cappello e il mantello blu. Era un Moschettiere. Era stato nominato ufficialmente il giorno del suo compleanno, la data che aveva scelto in ogni caso. E sentiva che non avrebbe potuto ricevere un regalo migliore.

Tutti erano nel cortile celebrando sia il suo compleanno sia il suo essere diventato un Moschettiere. Porthos stava bevendo con soddisfazione il suo vino quando Aramis si lasciò cadere pesantemente sulla sedia accanto a lui.

“Questo sembra essere un grande giorno per te amico mio.” sogghignò Aramis, Porthos aveva perso il numero di bicchieri che gli aveva visto bere ed era sorpreso di vedere che il suo amico ondeggiava solo leggermente e che non aveva ancora perso i sensi.

Porthos ghignò “E lo è. Sono sempre così le feste?” chiese facendo un gesto verso i Moschettieri che erano tutti in vari stadi di ubriachezza.

“Sempre!” esclamò Aramis allegramente mentre si sporgeva per dare una pacca sulla spalla a Porthos, e finì disteso sul pavimento con una serie di imprecazioni in spagnolo.

Porthos rise mentre aiutava il suo amico a risedersi al suo posto “Non sapevo parlassi lo spagnolo.”

Aramis sorrise, “Mia madre era spagnola e mio padre francese, si sono incontrati e lei conosceva abbastanza francese da chiedergli di insegnarle come parlarlo fluentemente. Allo stesso tempo mia madre imparò il francese, mio padre apprese lo spagnolo e si innamorarono. Si sposarono e quando crebbi mi furono insegnate entrambe le lingue.” Aramis poi trangugiò il resto del vino e si volse verso Porthos “Quindi quanti anni compi oggi?”

Porthos scrollò le spalle “Ne so quanto te. Non so quand’è realmente il giorno in cui sono nato, così ho scelto a caso questo giorno. Quanti anni hai?”

“Al mio compleanno ne ho compiuti ventitré.” rispose Aramis che non aveva idea di cosa dire circa il fatto che Porthos non conoscesse nemmeno quanti anni avesse.

Porthos fece una pausa e poi sorrise commentando “Bene sembriamo più o meno della stessa età, così oggi ne compio ventitré.”

Aramis fece un largo sorriso e riempì il suo bicchiere e quello di Porthos “Ai magnifici ventitré anni!” brindò.

 
 
La mattina dopo Treville era in piedi sul ballatoio e sospirò vedendo lo stato dei suoi Moschettieri mentre si allineavano i formazione. Molti si lamentavano o erano appoggiati ai pali o si addossavano tra loro così da sorreggersi a vicenda. Gilbert stava svuotando il suo stomaco nell’angolo del cortile; Marsac stava abbracciando un palo per sostenersi, Raul si sporse in avanti e cadde con la faccia nel fango portando con sé Tristan che stava usando l’altro come sostegno. E nel centro di tutto questo c’erano Aramis e Porthos che stavano perfettamente fermi e dritti ridendo sommessamente alla vista dei loro commilitoni.

Treville gemette, aveva il pessimo presentimento che quei due sarebbero stati la causa di numerosi mal di testa in futuro. Non sapeva se era pronto per la tempesta a cui somigliavano, non sapeva nemmeno se la Francia era pronta per loro. Sospirò ancora e camminò giù per le scale per tentare di mettere i suoi uomini in una qualche parvenza di ordine.

TBC.

Note della traduttrice:

Eccomi qui con il nuovo capitolo, spero vi piaccia!! Ringrazio le persone che hanno recensito il primo capitolo, farò avere i vostri commenti all'autrice al più presto.
Non mi resta altro che augurarvi buona lettura e anche questa volta chiedo scusa in caso di errori o ripetizioni ^^''
A presto, ciao!!
Loki94.
 
   
 
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