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Autore: Come What Klaine    21/02/2015    1 recensioni
Partecipa alla Klaine Wedding Challenge, indetta da Flan e Ginny Potter :)
Ispirata a: Ricatto d'amore
"Per quale motivo hai detto quelle cose a Will e Sue? Ci stiamo sposando? Seriamente?!"
"Stai tranquillo, Kurt. Anche tu ne ricaverai qualche vantaggio" rispose Blaine, sistemando dei documenti nella cartellina.
"Non posso farlo, Blaine"
"Aspetti la persona speciale?" lo stuzzicò Blaine. La sua doveva sembrare una battuta scherzosa, ma Kurt percepì dello scetticismo nel suo tono duro di voce.
"Sì" rispose con convinzione e Blaine scosse la testa rassegnato.
"Tu hai un sogno, giusto Kurt?" gli chiese e lui annuì infastidito.
"E noi non vogliamo che questo tuo sogno svanisca, giusto?" domandò con tono fintamente cortese e interessato, e Kurt capì. Brutto bastardo. Stava giocando sporco, usando il sogno di una vita di Kurt per i suoi interessi.
Blaine Anderson lo stava ricattando. E lui non poteva opporsi, altrimenti addio alle sue aspirazioni.
Tanti anni di impegno per nulla.
Un ricatto. Uno stupido ricatto lo teneva ancorato a Blaine Anderson.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sono in super ritardo, ma capitemi. Anzi che sono riuscita a concludere questo capitolo. Non lo ritenevo possibile, ma ci sono riuscita!

BLAINE ANDERSON E KURT HUMMELL ARE MARRIED.
Non riesco ancora a crederci. I nostri piccoli çwç 

ok adesso vi lascio con il penultimo capitolo. Spero di poter pubblicare l'ultimo domani!

 
I wanna be that man for you
You already are
 
 
 
 
Quando si incontrarono in cucina, abbassarono gli sguardi imbarazzati. Si sedettero a tavola, stando attenti a non sfiorarsi mentre mangiavano o prendevano il sale o l'acqua. 
Come a voler rendere quella situazione ancora più difficile, nonna Angie cominciò a parlare di dove si volevano sposare. Se nel grande giardino oppure all'interno.
 
"Fa freddo. Quindi direi che è meglio il salone" rispose Kurt, facendole un piccolo sorriso.
 
"Avete scelto il menù? E la torta?" continuò a chiedere con tono emozionato.
"Pensavamo di chiamare il catering che si occupa di tutto. Per la torta, non sappiamo ancora" 
 
"C'è quella pasticceria vicino al lago. Fanno delle torte buonissime" si intromise Carole. 
"Oh sì, la conosco. Fanno dei dolci squisiti" affermò Rachel, bevendo un sorso di succo d'arancia. 
 
Kurt sentiva delle piccole gocce di sudore freddo scivolargli dalla fronte e dal collo, il respiro pesante e il battere frenetico del suo cuore rimbombargli nelle orecchie.
 
"Kurt, stai bene?" gli chiese Rachel e tutti lo guardarono preoccupati.
 
"Mi gira un po' la testa" rispose flebilmente, deglutendo rumorosamente. 
 
"Kurt, andiamo a prendere un po' d'aria, dai" propose Blaine alzandosi e porgendogli il braccio per farlo appoggiare. Kurt esitò solo un momento, ma poi mise un piede per terra, aggrappandosi con forza all'avambraccio di Blaine. Barcollò leggermente e Blaine cinse i suoi fianchi con l'altro braccio. 
 
"Ti tengo" sussurrò e forse fu il modo dolce e deciso con cui lo disse o i suoi occhi così intensi, ma Kurt gli credette e si fidò. 
Si diressero fuori e Kurt prese una grande boccata d'aria, respirando ancora irregolarmente. Blaine lo fece sedere sul dondolo, continuando a tenere il braccio sulla sua schiena.
"Stai bene?" gli chiese preoccupato, scostandogli dolcemente qualche ciuffo di capelli attaccato alla sua fronte. 
Kurt annuì piano. 
 
"Vuoi un po' di succo? O acqua?" gli domandò e lui scosse la testa. "N-no grazie" 
 
Blaine continuò ad accarezzargli i capelli distrattamente e Kurt si rilassò immediatamente, socchiudendo gli occhi e poggiando la testa sulla sua spalla.
Le dita di Blaine scivolarono delicate sulla sua tempia, sul suo zigomo, sulla sua guancia e sull'angolo della sua bocca, per poi rifare il percorso. Kurt sospirò e Blane sorrise perdendosi nella sua infinita bellezza. 
Non sentirono i passi di Rachel che li guardò sorpresa. Kurt le rivolse un piccolo sorriso complice.
 
"Stai bene?" gli chiese e lui annuì. "Sì Rach, grazie"
"Allora posso dire a Carole di prenotare un incontro in pasticceria?" 
"Sì. Prenota pure per oggi pomeriggio. Abbiamo già poco tempo" rispose Kurt, restando accoccolato a Blaine che non aveva smesso un attimo di accarezzarlo. 
 
Rachel annuì e poi andò via sorridendo. Non poteva affermare con sicurezza che quei due si amassero, ma c'era qualcosa fra loro. Dovevano solo avere il coraggio di dirselo. 
 
*****
 
Kurt e Blaine entrarono nella pasticceria, respirando a pieni polmoni il profumo dolce e speziato di quel posto. Si sedettero ad un tavolo in fondo alla sala, e subito una ragazza portò loro un piattino con una fetta di torta e due forchette.
Presero il primo boccone, assaporando la combinazione perfetta che creavano la crema dolce al cappuccino e le gocce di cioccolato fondente. 
"Dobbiamo decisamente metterla in lista" borbottò Blaine, prendendo un altro pezzo di torta.
"Non ti ingozzare. Dobbiamo assaggiarne altre" lo riprese Kurt, mettendo giù la sua posata.
"Potremmo avvolgerla da qualche parte e portarla a casa" propose Blaine, facendolo ridacchiare. "Non credo tu lo possa fare"
 
Blaine prese un ultimo boccone prima che la cameriera mettesse davanti a loro un altro pezzo di torta. 
"Quanto cioccolato" commentò Kurt, intrigato da quelle varie mousse. Immerse la forchetta in quel pan di spagna morbido, portandosela poi alla bocca. Mugolò quando i vari tipi di cioccolato gli stuzzicarono il palato. Cioccolato bianco, al latte, alla gianduia e fondente. 
"Decisamente questa" affermò, prendendone un altro pezzo.
"Non ti ingozzare. Dobbiamo assaggiarne altre" lo riprese Blaine, sorridendogli complice. Kurt nascose un sorriso prendendo altra torta.
 
La cameriera portò loro altri due tipi di torta. Una con crema al pistacchio e fragola, l'altra con mousse alla nocciola e cioccolato.
 
"Per ora qual è la preferita?" chiese loro la ragazza.
"Cappuccino"
"Cioccolato"
Risposero in sincrono e lei sorrise. "Mi sa che dovete mettervi ancora d'accordo" ridacchiò, allontanandosi per portare loro un altro tipo di torta.
 
"Quella al cioccolato è troppo pesante e sdegnosa" disse Blaine, bevendo un grande sorso d'acqua. Tutti quei dolci gli portavano sete. 
Kurt sbuffò e Blaine si dovette sforzare per non ridere. 
 
La cameriera ritornò e mise davanti a loro una grossa fetta di torta, con crema pasticcera con aroma all'arancia, fragoline di bosco e sopra uno strato di panna.
 
"Questa" esclamarono in coro, dopo aver inghiottito. Si guardarono e sorrisero.
 
"Credo che abbiamo trovato la nostra torta" disse Blaine e Kurt annuì. 
"Lo credo anche io"
 
Blaine si alzò e si mise al suo fianco, chinando il volto per essere alla sua stessa altezza. Lentamente poggiò le labbra all'angolo della sua bocca, raccogliendo una briciola di pan di spagna e panna.
"E' decisamente questa" sussurrò, prima di andare al bancone e fare il loro ordine.
Kurt sfiorò con le dita il punto in cui le labbra di Blaine lo avevano sfiorato e sorrise. Per un attimo pensò di prendere il resto della torta e spalmarselo addosso in modo che Blaine potesse ripulire tutto, ma poi si riscosse, ammonendosi per quel pensiero.
 
Blaine ritornò sorridendo felice, e fece un cenno con la testa verso l'uscita. Ringraziarono il titolare e la cameriera per la disponibilità, nonostante il poco preavviso, e uscirono dalla pasticceria. 
 
"Kurt, posso chiederti una cosa?" domandò Blaine, mentre salivano in macchina.
"Sì"
"Come mai hai avuto un attacco di panico?"
 
Kurt si voltò a guardarlo e lo implorò con lo sguardo per non avere bisogno di una risposta. Ma Blaine doveva saperlo. Continuò a fissarlo, aspettando nervosamente.
Kurt sbuffò. "Tutti i preparativi per questo matrimonio" rispose vago e Blaine sentì il cuore spezzarsi a quelle parole. Non che si aspettasse che Kurt fosse emozionato, ma sembrava davvero stare male per tutto quello.
Blaine lo guardò per qualche secondo, incerto su cosa dire. Ma poi Kurt mise in moto e accese la radio, dandogli un chiaro segnale di non voler continuare la conversazione.
 
********
 
"Vieni qui" sussurrò Blaine, mentre Kurt temporeggiava per non mettersi nel letto.
 
"Sto sistemando questi vestiti"
"Erano già in ordine"
 
"Devo andare a mettere la crema per il viso"
"Non l'hai già messa?"
"No, quello era l'esfoliante"
 
"Devo andare a lavare i denti"
"Li hai già lavati due volte"
"N-no. Devo fare i gargarismi col collutorio"
 
Quando Kurt non trovò più niente da fare, sospirò andandosi a stendere sul letto. Provò a restare al limite del materasso, ma Blaine passò un braccio intorno alla sua vita, e lo spinse indietro. Si ritrovarono abbracciati a cucchiaino e Kurt trattenne il respiro. Poteva sentire il calore di Blaine irradiarsi in tutto il suo corpo. Ogni centimetro che era in contatto con lui sembrava bruciare.
 
Senza dire una parola, Blaine intrufolò la mano sotto la sua maglia intima e accarezzò lentamente il suo addome piatto. 
Sentì Kurt trattenere il respiro e pressò il palmo contro la sua pelle, tracciando con la punta delle dita l'incavo che creavano gli addominali leggermente scolpiti, fino ad arrivare ai capezzoli che stuzzicò con il pollice.
Kurt si scostò e Blaine pensò di aver fatto una cazzata. Non ebbe neanche il tempo di scusarsi perché Kurt si sfilò la maglietta, guardando Blaine con occhi pieni d'aspettativa e un po' di timore. 
 
"Sei bellissimo" commentò Blaine, osservando quella distesa di pelle, illuminata dalla luce soffusa della luna. Kurt abbassò lo sguardo, sorridendo imbarazzato. 
"Ehi" lo chiamò dolcemente Blaine, poggiando una mano sul suo petto per farlo stendere di nuovo sul letto. Si mise a cavalcioni sulle sue gambe, chinandosi per baciarlo. La sua lingua venne accolta prontamente da Kurt, che rispose al bacio con ardore. Portò le mani alla base della sua schiena, alzandogli la maglietta. Interruppero il bacio cosicché Blaine potesse togliersi quell'indumento e poi inclinò il volto, poggiando le labbra sul suo collo. Cominciò a lasciare una scia di baci soffici come piuma. Si soffermò su quella curva che univa collo e spalla, succhiando e mordendo qualche lembo di pelle.
Tornò a baciare il suo petto, stuzzicando con la punta della lingua i suoi capezzoli.
 
"B-Blaine" ansimò Kurt, intrecciando le dita fra i suoi riccioli. 
 
Una mano di Blaine scivolò fino al bordo dei suoi pantaloni del pigiama, giocherellando con l'elastico, chiedendogli con lo sguardo il permesso di abbassarli. Kurt annuì sollevando il bacino in modo da poterli sfilare. Blaine li fece scivolare lentamente, accarezzando quelle gambe toniche man mano che le scopriva. Riportò le mani sui suoi fianchi, afferrando l'elastico dei boxer e tirandoli verso il basso. 
E poi eccolo lì. Kurt Hummel nudo, steso fra quelle lenzuola in tutto il suo splendore.
Blaine finì di spogliarsi e dopo si stese al suo fianco, lasciando che Kurt esplorasse il suo corpo, abbandonandosi ad ogni suo tocco. 
 
E poi la stanza si riempì dei loro sospiri, dei loro nomi sussurrati fra un gemito e l'altro e infinita dolcezza. 
 
********
Il giorno era arrivato. Kurt aveva sempre pensato che in quel giorno tanto atteso si sarebbe sentito felice, emozionato e speciale. Ma Kurt non sapeva come sentirsi dopo quella notte. Avevano fatto sesso -si rifiutava di ammettere che avessero fatto l'amore-. Blaine lo aveva riempito di attenzioni ed era stato così amorevole. Si era sentito al sicuro e completo.
 
Era nella stanza di Rachel, seduto davanti allo specchio, mentre spruzzava la lacca sui suoi capelli per dargli una qualche forma.
 
"Hai bisogno di una mano?" gli chiese Carole, entrando nella stanza. Kurt le rivolse un piccolo sorriso, annuendo. 
La donna si mise alle sue spalle, prendendo spazzola e phon. Kurt la guardò attraverso lo specchio, vedendo quanta cura e quanto amore ci stesse mettendo. 
"Grazie mamma" le disse e lei gli sorrise guardandolo con occhi lucidi. 
 
*****
 
Blaine stava sistemando il papillon, quando nonna Angie entrò nella stanza.
 
"Oh caro, sei bellissimo" gli disse emozionata, andandosi a sedere sul letto. Picchiettò le dita sul materasso, invitandolo a sedersi accanto a lei.
 
"Sai, ho sempre pensato che un giorno Kurt avrebbe trovato un brav'uomo. Ricordo che da piccolo immaginava sempre il suo matrimonio. Un giorno rubò il velo a sua madre e una giacca e una cravatta a mio marito, e camminò lungo il corridoio intonando la marcia nuziale. E ci parlava sempre di come avrebbe voluto trovare un principe azzurro che lo prendesse per mano, facendolo salire sul suo nobile destriero e correre dritti al castello" iniziò a raccontare e Blaine sorrise intenerito dalla scena che provò a riprodurre nella sua testa.
 
"Ha sempre voluto un uomo che il quale si sentisse connesso, che lo facesse sentire sicuro e amato e speciale. Kurt è sempre stato unico e pensava che nessuno lo volesse. Io invece credevo che nessuno fosse alla sua altezza. Kurt è troppo speciale. Sai c'è stato Sebastian, ma non ho mai creduto che fosse quell'uomo, sai? Rendeva Kurt felice eppure era come se gli mancasse sempre qualcosa" continuò e Blaine annuì, non sapendo cosa dire, né dove quel discorso li stava portando. 
 
"Ma adesso credo che abbia trovato quell'uomo che lo completa. La sua anima gemella. E voglio farvi un regalo" disse, estraendo dalla borsa una scatolina in velluto blu. L'aprì e Blaine guardò sorpreso e curioso ciò che c'era all'interno.
 
Erano due semplici fedi in oro bianco, con delle onde disegnate sul bordo superiore e un frammento di zaffiro al centro. 
 
"Erano mie e di mio marito. Voglio che adesso l'abbiate tu e Kurt" disse, sorridendogli. 
 
"Non posso prenderle. Sono simboliche per lei, signora Angie" 
 
"Ti ho detto di chiamarmi nonna e appunto perché significano tanto voglio donarle a voi due. Siete l'incarnazione del vero amore, come lo eravamo io e mio marito" ribatté lei, porgendogli la scatolina. 
Blaine la guardò con le lacrime agli occhi e annuì. Nonna Angie lo abbracciò calorosamente e lui dovette trattenersi per non piangere. 
 
Lei andò via, facendolo finire di preparare. Blaine accarezzò le due fedi e capì che non poteva farlo. Non in quel modo.
 
******
 
Kurt stava aspettando Blaine accanto al camino, con Rachel e Finn al suo fianco come testimoni. Vide Blaine entrare nel salone con passo incerto, guardandolo dritto negli occhi. Sentì il respiro bloccarsi in gola e il cuore accelerare i battiti. Si torturò nervosamente le dita, provando a sorridere, ma il massimo che riuscì a fare fu sollevare di poco le labbra.
Blaine lo raggiunse e si mise di fronte a lui. Prima che il giudice di pace cominciasse a parlare, Blaine lo fermò. 
 
"Io vorrei dire qualcosa prima" spiegò, tutti quanti che gli lanciavano occhiate perplesse.
 
Blaine prese un respiro profondo, prima di parlare. "Non posso farlo, non in questo modo. Io e Kurt non siamo davvero fidanzati" 
Dopo quell'affermazione vide tutti che si guardavano intorno confusi e sorpresi. Blaine rivolse la sua attenzione nella prima fila, dove stava la famiglia Hummel.
 
"Mi dispiace. Voi mi avete accolto nella vostra famiglia, facendomi sentire parte di essa. Io- non voglio fare questo a voi, né a Kurt. Meritate onestà, qualcosa che non avete avuto prima e sono davvero dispiaciuto" disse, guardando intimorito Burt che lo stava fissando imperturbabile. Carole mise una mano sulla sua gamba, provando a farlo stare calmo.
 
"Non c'è molto altro da dire, solo le mie più sentite scuse ma..." si voltò verso Kurt, prendendogli una mano.
 
"Tenterò di non girarci intorno. Io credo di essere innamorato di te" sussurrò e Kurt spalancò i suoi occhi azzurri sorpreso. Provò a replicare qualcosa, ma l'unica cosa che uscì dalle sue labbra fu un respiro strozzato.
 
"Credo di provare qualcosa per te già da un po' di tempo, sai? Io non sono senza cuore come pensano tutti e anche io provo dei sentimenti. Solo che non avevo il coraggio di dirtelo o dimostrartelo, così ho cominciato a farti fare turni extra solo per poter avere la tua compagnia" ammise, non distogliendo lo sguardo dal volto perfetto d Kurt e soprattutto dai suoi occhi umidi. Erano così chiari che sembravano fatti di frammenti di ghiaccio. 
 
"Sai, non sono bravo col romanticismo o nell'espormi. Non ho parole sdolcinate e perfette da dire, ma posso dirti che stavolta voglio fare le cose per bene. Non mi nasconderò più e non avrò paura di mostrarti quel lato di me. Voglio amarti, senza paura e per sempre" disse con voce rotta dall'emozione e dell'agitazione. Guardò per un attimo nonna Angie chiedendole silenziosamente il permesso e lei annuì, sorridendo felice.
Blaine estrasse la fede in oro bianco dalla tasca esterna del pantalone e poi si mise in ginocchio. 
 
"Kurt Hummel, vuoi sposarmi?" 
 
 
  
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