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Autore: Tony Stark    21/02/2015    5 recensioni
Solo tre anni sono passati da quand Chris Redfield è stato fermato, ma una società che sembra apparsa dal nulla lo risveglia dal suo sonno. La battaglia ricomincia...
[[Attenzione!! Per capire questo racconto dovrete aver già letto You are Infected 2: Il ritorno dell'Incubo]]
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Claire Redfield, Nuovo Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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              You are Infected 3: La fine di un Incubo

         Capitolo 2: Grosso guaio in Cina (Cina, Shangai)

 
Chris Redfield e la sua squadra tutti Tyrant, i suoi Tyrant, tranne uno- un certo Jonas per quanto a Chris importasse ricordare-erano nell’elicottero. Diretti verso la Cina per essere precisi verso il quartier generale cinese della G.A.A.B., un attacco in grande stile che avrebbe fatto conoscere a tutti i Τεκνα Δραγοντοσ, i Figli del Drago che presto avrebbero controllato tutto.

La maschera che il Redfield indossava per mascherare il suo aspetto era, a parere di Chris ridicola ma non voleva avere un altro assaggio elettrico dritto nelle sinapsi, una maschera di elegante manifattura cinese che gli copriva solo la parte superiore del viso con una maschera del tutto nera e delle ramificazioni rosso fuoco che parevano le venature di magma ancora caldo in rocce appena formatisi. Con due gocce di rubino levigato incastonate sotto l’occhio sinistro.

Nonostante le apparenze era, però, abbastanza comoda da portare anche durante i combattimenti non lo svantaggiava di nulla. Se non per il fatto che combattere con una maschera del genere lo feriva nell’orgoglio, si sentiva come se fosse la bambola di porcellana di Victor e il bello era che lui, il grande Drago, non poteva fare niente per impedirgli di trattarlo come tale.

I suoi Tyrant non si lamentavano del capo del loro creatore, d’altronde non erano loro ad essere agghindati come bambole, loro avevano solo una divisa regolamentare dei Figli del Drago, un arma bianca come da volere di Victor e un paio di granate.

 In realtà l’unica cosa, nel suo outfit, che lo infastidiva davvero era quella dannata maschera!
<< Sir? Sir, mi sente? >> era Jonas, con la sua voce timorosa e sempre incerta quando gli parlava, Chris sollevò lo sguardo fissandolo nel suo facendogli un lieve gesto in modo che continuasse

<< Dobbiamo entrare in azione >> gli disse in un attimo, rapido prima che il timore gli bloccasse la voce in gola e per un momento Chris aveva la tremenda brama di ammazzarlo, per quale fottuta ragione aveva aspettato a dirglielo?!

-Qualche minuto prima, Q.G. cinese della G.A.A.B, Shangai

Fong Cheng, direttore del Q.G. cinese, aveva ricevuto dal H.Q americano la comunicazione che il nemico globale numero uno era stato risvegliato e adesso aveva indetto una riunione fra tutti i capitani dei plotoni della G.A.A.B. cinese, ovvero una decina di uomini ed una sola donna, abbastanza rispettata dai suoi colleghi.

L’allarme rosso risuonò d’improvviso nel bel mezzo della riunione, interrompendola e provocando uno scompiglio al quanto, stranamente, contenuto fra i dipendenti dell’edificio. Zhang Boseph capitano del plotone B, seguito dagli altri nove capitani e dal direttore, si diresse verso la zona dell’incursione.

Gli Incursori erano arrivati sfondando le enormi vetrate che componevano il tetto del Q.G. cinese. E da quel che Wang Lei poteva vedere erano armati solo di spade e di granate ceche anti-uomo, tranne il più mingherlino dei cinque, lui era invece armato di fucile, di un modello che Lei non aveva mai visto.

Non c’erano corde o un elicottero in vista molto al di sopra delle loro teste, e questo significava che dopo che gli incursori s’erano lanciati dal mezzo quello si era allontanato dal luogo subitamente. Li Qiang, capitano del plotone A, seguito da Wang Lei e Zhang Boseph si era diretto verso gli incursori con l’arma pronta.

<< Quando saremo laggiù, tu, Jonas, rimani indietro >>” gli aveva ringhiato Chris poco prima che si lanciassero dall’elicottero, con il Tyrant che gli faceva scudo col suo corpo perché a quanto pare Victor si era scordato che uno dei componenti della squadra era un semplice umano e che con un volo del genere si sarebbe praticamente ammazzato. Jonas Lurklay si era sempre chiesto come sarebbe stato incontrare il Drago e ora che lo sapeva avrebbe preferito non saperlo.

Chris stava preparando il piano d’attacco e non ci mise che qualche attimo per organizzarlo, perfezionarlo e riferirlo ai suoi compagni, tutti tranne il povero Jonas. Chris Redfield sparì dalla vista sia di Jonas che dei suoi compagni Tyrant. Il suo viso mascherato sparì per un po’ dalla vista, di chiunque.

Le porte che conducevano ai piani superiori si aprirono con volute di fumo bluastro che si disperdevano immediatamente nell’aria, C-Virus in forma gassosa. Ecco cosa Victor aveva consegnato in gran segreto al Drago pensò Jonas. Le oltre duecento persone che si trovavano nei piani invasi dalla letale nebbia blu erano adesso dirette verso il piano terra sotto forma di creature affamate di carne umana e B.O.W. inumane, il Redfield guidava la massa di creature. Molti zombie erano capitombolati giù dalle scale, venendo schiacciati dai loro “compagni” che incuranti vi salivano sopra e quelli che “sopravvivevano” continuavano la loro avanzata trascinandosi con le mani. Il gas virale non permaneva eccessivamente nell’aria, lo scopo del Tyrant non era un outbreak ma solo quello di distruggere il Q.G. cinese.
Erano più rapidi del normale, capaci di compiere lievi scatti correndo. Erano zombie prodotti con il Chrysalis Virus.

Numerosi spari risuonarono nella hall, gli zombie venivano uccisi con precisi colpi alla testa eppure in tutta quella confusione creatasi gli agenti della G.A.A.B. parevano essersi scordati dei Tyrant. Che agirono istantaneamente lasciando solo l’unico che non conosceva il piano ovvero Jonas, che a quanto pareva era solo il terzo incomodo per loro.

Non avevano bisogno di ucciderli bastava solo metterli in difficoltà abbastanza perché gli zombie completassero il lavoro. Wong Amon si rese conto del attacco del Tyrant in tempo e lo evitò con una scivolata che impedì a Chris di affondare la mano artigliata nella spalla del ragazzo. Amon puntò rapidissimamente l’arma contro il Tyrant tirando il grilletto rapidamente senza nemmeno pensare e non smettendo finché non sentì il “clic” secco della camera vuota, aveva finito i colpi, e aveva colpito il Tyrant solo quattro volte sui quindici colpi dell’arma mentre undici andarono a vuoto colpendo anche alcuni dei suoi stessi colleghi, Chris sollevò Amon tenendolo per la gola

<< Tsk, Tsk mio caro credevi davvero di potermi fermare? >> lo schernì Chris, ridacchiando in un modo così trattenuto che più che una risata il suo parve uno sbuffo d’aria

-Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York City

Victor attendeva il ritorno del Drago che avrebbe mostrato la buona riuscita del loro piano. Ovviamente se non ci fosse stato l’aiuto del quartier generale il piano sarebbe fallito, egli aveva infatti isolato il Q.G. cinese in modo che non potessero richiedere rinforzi o avvisare la G.A.A.B che quando l’avrebbe scoperto sarebbe stato già troppo tardi.

Sperava solo che loro fossero d’accordo con lui, se non lo fossero stati lui si sarebbe fregato con le sue mani e avrebbe tradito la fiducia dei suoi sottoposti.
Strumenti nelle mani di due bambini troppo cresciuti e troppo annoiati.

Victor mascherò la sua incertezza e il suo timore dietro il suo solito sorriso fiducioso e rassicurante, senza che però quell’espressione giungesse ai suoi occhi d’onice che rimanevano invece incerti e timorosi.

Ada Wong camminava lungo il corridoio che l’avrebbe condotta nell’ufficio di Victor, la bella spia cinese aveva una richiesta importante da riferirgli.

<< Oh, Wong bentornata mia cara, devi dirmi qualcosa? >> la accolse Victor, tentando di non far udire quell’incertezza, che in quel momento gli tormentava l’anima, nel suo tono volutamente falso

<< Non hai bisogno di questa sceneggiata, Victor >> asserì la donna,

<< T-ti hanno mandato loro? >> chiese mentre quella sfacciataggine fasulla scompariva

<< Non avrei motivo di essere qui sennò >>

<< Ho già fatto tutto quello che mi hanno chiesto, cosa vogliono adesso? >> chiese l’uomo rabbrividendo leggermente pensando a tutto ciò che quei due potevano chiedergli- ordinargli si corresse mentalmente- di fare

<< Lo sai, Victor Donovan, sai già cosa vogliono >> rispose, Victor si fece pallido in viso

<< Gli ho già risposto, mai. Non lo farò mai >> disse l’uomo anche se la sua voce altro non era che un sussurro

<< Stai giocando col fuoco, Donovan >>; Ada cominciò ad allontanarsi, mentre Victor si pentiva di essersi rifiutato per l’ennesima volta.

-Luogo sconosciuto, 37° Sud e 12° Ovest1

Due figure simili eppure diverse si trovavano sull’ampia terrazza della loro villa mentre il tramonto cominciava a tingere il cielo di una sfumatura rossastra, la brezza salmastra risaliva dal mare soffiando intorno a tutta la struttura non riuscendo però a scompigliare la capigliatura perfetta d’entrambe le figure. Dopo quindici anni di lunga attesa erano di nuovo insieme come avrebbe dovuto essere.

Adesso dovevano solo realizzare il loro piano, le due figure sorrisero mentre un urlo ponderoso e distorto risuonava nell’aria, chissà se il loro caro padre si era reso conto di essere tornato a casa.

-Q.G cinese della G.A.A.B, Shangai, Cina

I Tyrant di Chris avevano sbaragliato buona parte degli agenti cinesi, solo alcuni più furbi, agili e forti erano riusciti a sfuggirgli.

Wong Amon era uno di questi, peccato che adesso fosse finito fra le mani di Chris che giocava con la sua preda come aveva sempre fatto e non lo lasciava andare. Era immobilizzato a terra dai viscidi tentacoli neri come petrolio del mostro, mentre tre zombie si avvicinavano strisciando a lui, lo guardo dell’agente si concentrò su uno dei tre non-morti, una ragazza i lunghi capelli neri, ora impiastricciati di sangue, le incorniciavano il viso che era di una bellezza divina, se non fosse per gli occhi vitrei e il sangue che le sporcava la bocca.
Amon la riconobbe immediatamente Xu Akisa, la sua cara Aki.

Il ragazzo sentì la forza venirgli meno tanto da non riuscire più nemmeno a liberarsi da quella stretta, di per sé ferrea, che lo costringeva a terra. Le dita spellate di quei cadaveri viventi gli si aggrappavano addosso mentre loro si trascinavano verso di lui, espressioni vuote e respiri che puzzavano di morte che si avvicinavano a lui.

<< Nĭ shì yī yāo guài (Tu) Sei un mostro) >> disse il ragazzo, il Tyrant lo osservava ghignante voleva gustarsi la scena che si stava profilando. D’improvviso la vista gli si sdoppiò e ogni colore si saturò di rosso, come quando si sbagliano i filtri fotografici, tutto era una macchia indistinta di rosso.

Gli pareva che il Quartier Generale fosse diventato un forno, un caldo forno crematorio.
Lasciò andare Amon mentre si ritraeva confuso, che diavolo gli stava succedendo?! Approfittando della confusione del Tyrant, Amon ripresosi dallo shock o meglio voglioso di vendicare la sua Aki, si liberò dai non-morti che fortunatamente non erano ancora riusciti a morderlo e notò la spada che il Tyrant portava con sé, si avvicinò correndo senza che egli lo fermasse e sfilò l’arma dal fodero, la lama che luccicava alla luce come fosse una lama fatta di luce.

Jonas si rese conto solo in quel momento che il Drago era in pericolo, gli altri Tyrant non parevano averlo notato, decise di andare contro l’ordine di Chris e cominciò a correre verso i due proprio quando il sibilo causato dalla lama che tagliava l’aria si udiva…
… Chris sentì un bruciante dolore al petto, proprio dove ci sarebbe dovuto essere il suo cuore, cosa stava succedendo? Perché si sentiva così debole, così…umano? Sentì quel dolore intensificarsi, mentre tornava finalmente a vedere qualcosa anche se quel senso di soffocante calore non diminuiva per nulla, il ragazzo, Amon, lo aveva trafitto con la sua stessa spada.

Chris fece qualche passo in dietro per sfilarsi la spada dal petto, non che non potesse uccidere Amon e riprendersela ma voleva vedere cosa credeva di fare quel ragazzo, le strane sensazioni che lo avevano attanagliato passarono in secondo piano mentre pensava a combattere contro quel ragazzo.

Jonas si ritirò, era stato uno sciocco a pensare che il Drago fosse davvero in pericolo, gli zombie che barcollavano per la sala lo ignoravano come da ordine del Drago. L’agente dei Figli del Drago si chiedeva perché Victor l’avesse mandato con i Tyrant che tanto non avevano bisogno certo del suo aiuto. Mentre controllava la carica percentuale del fucile, notò che qualcosa era stato attaccato in una delle scanalature laterali del fucile, una chiavetta bianca con il simbolo dell’organizzazione su di un lato, e poco sotto c’era scritto qualcosa: “Now show it at world”, adesso mostralo al mondo.

Devo trovare il terminale informatico e mostrare al mondo cosa siamo” pensò l’agente dalla divisa bianca, sperava solo che il C-Virus gassoso si fosse disperso perché lui doveva salire ai piani superiori e non aveva una maschera antigas. Come poteva essere difficile trovare un computer in un luogo all’avanguardia sul campo tecnologico? Gli bastava anche un portatile non chiedeva molto. E poi lo trovò, ora doveva solo sbloccarlo, avrebbe capito la password in qualche modo, si guardò in torno quando notò un angolo bianco spuntare da sotto uno dei dossier, lo prese e trovò la password scritta proprio in quel piccolo pezzetto di carta

“Password: *******
Access granted”

Nel frattempo due piani più sotto Chris e Amon combattevano ancora, Amon faticava a tenere il passo di Chris e la spada aveva rischiato più volte di cadergli di mano, era stata indubbiamente forgiata perché solo il Tyrant potesse usarla. Gli altri Tyrant avevano terminato il loro massacro e attendevano che il loro capo finisse quell’ultimo umano, gli zombie sarebbero stati eliminati con l’esplosione dell’edificio che fra poco avrebbe attivato automaticamente il sistema di sanitarizzazione.

“Non sono riuscito a vendicarti, Aki” pensò Amon mentre in un attimo il Tyrant spariva ricomparendo alle sue spalle, piantandogli tutti e dieci i tentacoli in corpo…

…Due piani più sopra Jonas aveva appena mandato a tutte le filiali della G.A.A.B. ciò che Victor aveva preparato nella chiavetta, un video in cui Victor spiegava i loro intenti e come l’organizzazione si era fondata.

L’era del Drago cominciava adesso…

-H.Q. Americano della G.A.A.B., Washington D.C

L’immagine di un enorme drago nero aveva monopolizzato tutti i computer dell’H.Q. Americano, mentre una voce, chiaramente manipolata tramite filtro spiegava loro a chi apparteneva quel simbolo

<< …sappiamo che nessuno ci seguirà finché avrà la vostra protezione, abbiamo deciso di distruggervi, sia chiaro noi non abbiamo nulla contro di voi, ma la vostra presenza è troppo ingombrante. Nei prossimi giorni tutti i vostri quartier generali sparsi per il mondo verranno distrutti, prima di ogni attacco riceverete un piccolo “enigma”, chiamiamolo così, che vi farà capire dove attaccheremo.

Oh, me ne stavo scordando… avete perso la Cina.
Che il Drago vi accompagni, dai Τεκνα Δραγοντοσ è tutto >> il video continuava, le stesse parole ripetute in tutte le lingue del mondo, probabilmente a loro avevano mandato i fotogrammi in inglese, ma non avevano eliminato il seguito. Aspettate un attimo, aveva detto che avevano perso la Cina? Non era possibile.

-Elicottero dei Τεκνα Δραγοντοσ

Chris osservava distratto il cielo, concentrandosi su tutto ciò che non fosse quella strana sensazione che lo aveva investito al Quartier Generale cinese, Jonas, il ragazzo che Victor gli aveva affidato come partner per una qualche strana ragione, guardava il riflesso del sole sulla lama di un pugnale che Chris era certo di aver già visto da qualche parte.

Il fucile bianco era accanto a lui, ma il ragazzo prestava più attenzione a quell’arma che ad altro.

Chissà se la sua cara sorellina sapeva che lui si era risvegliato.

-Luogo sconosciuto, 37°Sud 12°Ovest

Ada Wong li aveva informati che Victor si era rifiutato di nuovo, che avesse quel ragazzo di tanto speciale poi gli avevano solo chiesto un soggetto di prova, per un ultimo test con una versione leggermente modificata del T-Veronica Virus.

Victor aveva solo diciotto agenti e questo era vero, ma loro potevano dargliene altrettanti se lui gli avesse dato quel ragazzo.

Se quel soggetto era insostituibile per la sorella, lui avrebbe fatto in modo che lei lo avesse. Nessuno di quegli agenti si sarebbe rifiutato di seguirlo.

Dopo essersi scusato con la sorella perché avrebbe dovuto lasciarla sola, prese il Marlin MR7 e si diresse verso la zona di cargo dove risiedeva il loro Jet. Le dorate medaglie che tintinnavano chiare contro la divisa rossa, la dorata luce del sole morente che si rifletteva su quelle lustre medaglie e sulla canna del fucile.

Loro avevano provato a convincere Victor con le buone, ma lui aveva deciso questo. Loro gli avevano dato più di una possibilità per decidere la cosa giusta.

E Victor aveva sbagliato…

-H.Q Americano della G.A.A.B, Washington D.C.

Erano appena venuti a conoscenza del fatto che il Q.G. cinese era stato sanitarizzato, a quanto pareva quel fanatico, non si era limitato a minacciarli era passato dalle semplici parole ai fatti. Ma questo non avrebbe indebolito la G.A.A.B, avevano filiali in ogni parte del mondo e avrebbero cominciato da subito a fornire fondi per la ricostruzione dell’Q.G cinese.
Se quell’uomo pensava di metterli in difficoltà così si sbagliava…

Eppure Vester non poteva dire di non essere preoccupato, se erano riusciti a distruggere un loro Quartier generale senza che loro lo sapessero, avendo pure il tempo di mandare loro un messaggio sulla loro identità dovevano essere preparati.

Ed era questo che lo preoccupava, erano dei folli ed avevano mezzi e preparazione per fare ciò che volevano. Ma lui doveva mostrare che nessuno avrebbe potuto sbaragliare la G.A.A.B. la pace che regnava su tutto dipendeva solo da questo.

<< Signore un velivolo non identificato si sta dirigendo verso il continente >> lo informò Conan Matheson, Vester s’agitò ch’avessero deciso di attaccarli senza dargli nemmeno il tempo di riprendersi dall’attacco alla Cina?

<< Avete tracciato il punto da cui questo velivolo proviene? >> chiese

<< E’ apparso all’improvviso come se fosse semplicemente comparso >> gli rispose, controllò nuovamente il pad in cui tracciava i movimenti dell’U.F.O” (Unidentified Object) << Ehm, signore il velivolo è appena scomparso >>

<< Un velivolo non può svanire nel nulla, cercatelo e trovatelo! >> ordinò Vester, Conan si diresse alla sua postazione.

-Jet

Per un momento il segnale di disturbo che copriva il suo Jet s’era disattivato, permettendo a chiunque di localizzarlo

Dannazione! Devo prestare più attenzione, non posso deluderla…non di nuovo” pensò il ragazzo. Doveva recuperare quel ragazzo e portarlo alla sua cara e amata sorellina, l’aveva già delusa una volta e lei con la sua bontà l’aveva perdonato, avrebbe anche potuto ucciderlo… ma era ovvio che non l’avrebbe fatto, lei amava lui tanto quanto lui amava lei, un lieve sorriso si disegnò sulle labbra del giovane, mentre pensava alla sua cara sorella e pensando a quanto l’avrebbe resa felice rendendogli il suo dono, il soggetto per l’esperimento.

-Q.G. dei Tεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

Victor aveva accolto felice il ritorno vittorioso del Drago, quando egli era nella base Victor si sentiva più forte, pronto a combattere qualunque cosa perché lui, il suo Drago era lì con lui. Poco importava che il Redfield fosse costretto a seguire ogni suo ordine, non agiva seguendo una sua volontà di proteggerlo.

Jonas era tornato nei suoi alloggi dopo esser stato congedato dal Signor Donovan, i Tyrant erano invece scomparsi nei livelli inferiori, nel “territorio di Greg” insomma. E il povero Howard s’era ritrovato a dover fornire una nuova divisa al Drago.

Jonas in quel momento era perso nei suoi pensieri, mentre distrattamente guardava il suo riflesso sullo stiletto di Andrej, i corti capelli biondi normalmente ordinatissimi ora disordinati e arruffati, e gli occhi azzurro ghiaccio, tanto chiari da sembrare quasi bianchi, che fissavano concentrati il nulla. Il suo comandante era morto senza una reale ragione? Perché Victor aveva cominciato ad essere così strano e subdolo? Si chiedeva il ragazzo.

Greg aveva ricominciato il suo giro di controllo, le B.O.W avevano cominciato a comportarsi in modo strano da quando Chris si era risvegliato. Erano diventati aggressivi, si lanciavano contro la parete di vetro antisfondamento. Un ringhio che Greg aveva imparato a conoscere in quegli otto anni rimbombò nell’aria, Lessie, la Flying Reptile2, atterrò vicino ai suoi piedi. Era da tanto che Greg non la vedeva esattamente da quando il Drago era tornato.

La piccola Strelats volante mosse la testa a scatti, fissandolo come se non lo riconoscesse. I suoi piccoli occhi color ghiaccio che lo fissavano predatori, non in quel tranquillo modo in cui lui s’era abituato ad essere guardato. D’improvviso Lessie cominciò a ringhiare, aprendo le ali.

Greg si voltò terrorizzato e cominciò a correre per raggiungere l’ascensore che si trovava quattro piani più in alto, la Flying Reptile cominciò a planare verso di lui. La sua cara Lessie voleva ucciderlo, il camice gli intralciava i movimenti. Ma doveva correre, se non voleva che il soggetto 349 lo uccidesse.

Forse avrebbe dovuto ascoltare seriamente il fatto che era meglio non dare troppe libertà a quelle creature, ma lui conosceva meglio le B.O.W. di quanto facesse con gli esseri umani. Sapeva di potersi fidare dei suoi soggetti e ora che diavolo stava succedendo? Perché le sue B.O.W. si stavano comportando in quel modo?

Lessie spiccò il volo, così gli sarebbe atterrata davanti, era troppo piccola e minuta per afferrarlo e sollevarlo. Evitò una sferzata della coda spinata della Flying Reptile, e tentò per quanto possibile di correre ancora più in fretta. Il soggetto 349 riuscì a graffiarlo, mentre tentava di afferrargli il braccio. Gli altri quelli ancora imprigionati si schiantavano con più forza contro le pareti di vetro.

Mentre correva, capì all’improvviso il perché di quel comportamento, tutti i Chris- Virus infetti erano connessi alla mente del Supreme Tyrant, quindi, se lui era infuriato o desiderava ucciderli le B.O.W. lo avrebbero fatto eseguendo il suo ordine. Doveva sopravvivere per riferirlo a Victor, scegliere un obiettivo lo avrebbe aiutato, gli avrebbe dato una motivazione in più per sopravvivere.

Il giovane ricercatore correva verso la rampa di scale che lo avrebbe condotto ai piani superiori, doveva raggiungere l’ascensore, ma era così difficile sfuggire a quella creatura volante.

-Livello Underground 8, Alloggio personale del Drago, Quartier Generale dei Τεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, Pressi di New York

Chris si lasciò sfuggire un ringhio frustrato, voleva ammazzare quel viscido bastardo di Victor ma non poteva. Dannazione! Non sopportava di essere la sua bambola. Per un solo momento volle tornare ad essere umano, voleva poter dormire, almeno per far passare il tempo. La stanza era tinta di colori cupi, le pareti bordeaux scuro e il pavimento di un uniforme nero, l’unico mobile della stanza era un ampio letto king size con lenzuola di seta nere.

Era seduto ad un lato del letto mentre sentiva la rabbia crescere dentro di lui senza che potesse trovare sfogo, era una marionetta che poteva pensare e rendersi conto dei fili che gli controllavano gli arti. Chiuse gli occhi per un attimo, sdraiandosi su quel comodo letto. Doveva trovare il modo di liberarsi di quel Victor e di quel Greg il ricercatore che sapeva come attivare i soppressori emozionali.

D’improvviso sembrò rendersi conto delle centinaia di menti semplici degli infetti da Chris virus che ruggivano per l’attenzione del loro padrone. La mente che lo “attrasse” di più fu quella di una Flying Reptile, una delle razze più intelligenti create con il Chris virus. Le ordinò di uccidere, trucidare quel ricercatore.

Loro potevano impedirgli di uccidere con le sue mani, ma non potevano impedirgli di usare la sua mente e le sue creature per ucciderli. Per impedirgli quello avrebbero dovuto levargli il suo libero arbitrio e Victor non lo avrebbe fatto.

-Reale ingresso del Quartier Generale dei Tεκνα Δραγοντοσ, Pressi di New York
Nessuno sapeva a parte gli uomini dei Figli del Drago che quello era il reale ingresso (ovviamente dopo l’hangar sotterraneo) del loro Q.G., una piccola botola grande a stento per permettere ad un uomo di passarci che poteva facilmente essere scambiata per una botola usata per la manutenzione ai fili elettrici esterni.

Il biondo ragazzo vi entrò dentro, senza difficoltà giungendo nel bianco corridoio che conduceva al Quartier Generale. Il Marlin MR7 pareva quasi più pesante del normale fra le sue mani pallide, il pesante calcio di legno levigato pareva volergli scivolare dalla presa.
“Preparati fratellino sto venendo a prenderti” pensò il biondo, pensando a Jonas, il figlio bastardo del loro caro padre. Figlio frutto di un amore carnale e null’altro mentre loro, lui e la sua dolce sorella erano frutto della scienza ed erano puri al contrario del caro Jonas.

I ricercatori e gli agenti lo guardarono con riverenza e rispetto così com’era giusto. Victor quel topo doveva essere nel suo ufficio ma questo non gli importava. Giunse nel corridoio degli alloggi e si diresse lì dove sapeva che ci fosse la porta dell’alloggio di Jonas.

Jonas scattò in piedi non appena vide che egli era di fronte alla porta aperta del suo alloggio
<< L-Lord Ashford >> disse il ragazzo.

Gli bastò solo dirgli che era stato trasferito a Rockfort Island perché lo seguisse senza problemi, nonostante egli fosse armato cosa che non si vedeva spesso.

-Livello Underground 1, pressi dell’ascensore, Q.G dei Tεκνα Δραγοντοσ, Canile abbandonato, pressi di New York

Adesso raggiungere l’ascensore non pareva così impossibile era vicinissimo, Greg si era appena reso conto di quanto fosse stato sciocco a preferire che non mettessero un allarme in caso le B.O.W. diventassero, per così dire, aggressive. Adesso non sarebbe in questo casino se avesse ascoltato Victor o Andrej, quel povero ragazzo che si era, però, sacrificato per un bene superiore.

Lessie s’era fatta più aggressiva da quando lui era arrivato nel piano dell’ascensore. Più determinata a fermarlo una volta per tutte. Ma prima che la B.O.W. riuscisse a ferirlo una seconda volta con un ultimo scatto Greg riuscì ad infilarsi nell’ascensore e premere il tasto FF (First Floor).

Mentre l’ascensore saliva Greg si permise di riprendere fiato e controllarsi i graffi causati dagli artigli del Soggetto 349. I segni erano puliti e piccoli non avrebbe avuto bisogno di punti, ma c’era qualcosa di strano intorno alle ferite la pelle si era tinta di uno strano violetto. Il virus? Non sapeva se si potesse trasmettere con graffi e morsi come i suoi predecessori, ma era indiscutibilmente preoccupato.

Quando l’ascensore finì la sua corsa, Greg sperò di trovare Victor doveva dirgli qualcosa di fondamentale. Dovevano attivare i soppressori a tempo indeterminato almeno finché avevano bisogno del Drago, dovevano privarlo della sua libertà di pensiero, dovevano impedirgli di avere il libero arbitrio.

Victor gli concesse di entrare nel suo ufficio,

<< Dottor Mackenzie deve riferirmi qualcosa? >> chiese Donovan con il suo solito tono
<< Le B.O.W. signor Donovan, il Drago gli ha ordinato di uccidermi >> gli rispose con l’agitazione ben visibile nella voce
<< Ne sei certo Mackenzie? >>

<< Certissimo signore >> gli rispose il ricercatore,

<< In questo caso, il codice per il condizionamento totale è: hopeless >> disse Victor Donovan, mentre un po’ di dispiacere si annidava nel suo sguardo d’onice, nel sapere che presto il Drago sarebbe stato privato del suo stesso modo di essere.

Greg non sapeva quanto tempo aveva se era stato infettato, ma sapeva di dover attivare il condizionamento totale. L’ascensore pareva più rapido mentre si dirigeva al livello U-4 nei laboratori, raggiunse immediatamente il terminale che gli avrebbe permesso di attivare il condizionamento totale

“Activation code of the total conditioning: Hopeless”

Quattro piani più sotto Chris lanciò un urlo lacerante e tremendo, le palpebre serrate mentre il suo corpo si agitava scosso da incontrollabili convulsioni. Lanciò un altro urlo ancor più terribile del primo, mentre ogni suo pensiero si spegneva e la sua mente si svuotava. Stava cadendo in un oblio profondo senza esser nemmeno morto.

Quando dopo che l’attacco simil-epilettico, causato dalle scosse elettriche continue mandate nella sua mente, si fu calmato, aprì gli occhi rossi troppo calmi e troppo vuoti. La luce che prima illuminava i suoi occhi facendoli sembrare tizzoni ardenti era ora scomparsa, lasciando quegli occhi calmi come polle di sangue fresco.

E ai piani superiori le B.O.W. sì calmarono e smisero di battere contro le pareti di vetro antisfondamento e la Flying Reptile atterrò guardandosi intorno confusa, non sapendo perché si trovava lì.

-Rockfort Island, Villa degli Ashford

Alexia aveva voluto che il loro caro fratellino rivedesse il luogo dov’era nato prima di essere portato nei laboratori. Jonas era piacevolmente stupito di tutta la bellezza e la sfarzosità della loro dimora, ammirava il luogo in ogni dettaglio anche se non smetteva mai di seguirlo.

Jonas Lurklay aveva il cognome della madre, Alexander non voleva che si sapesse che egli avesse fatto ciò che aveva fatto. Anche se Jonas era nato pur sempre nella villa costruita per la grande Veronica, ma ciò non poteva ricordarlo.

La villa era maestosa pensò, non aveva mai visto niente di più bello. Nonostante tutto fosse avvolto da un buio soffocante, da un ombra densa. Che presto sarebbe stata schiarita dalla candida e innocente luce del sole che sarebbe sorto fra non più di qualche ora, tre o forse quattro ore per essere precisi.
 
Era l’inizio di una fine già scritta, non si sa’ ne quando ne perché ma per la loro salvaguardia i Tεκνα Δραγοντοσ avevano privato della libertà il Drago. Le lancette del Doomsday Clock3 segnavano le undici e cinquantanove, un minuto alla mezzanotte.
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore

Salve a tutti ragazzi e buonanotte ( o buongiorno dipende da quando leggerete). Scusate il ritardo ma la scuola…eh, la scuola mi impedisce di scrivere. Spero che questo capitolo vi piaccia,

Ringrazio: Mattalara per la sua recensione: Grazie Lara! E spero che Esperanza risolva presto i problemi con Internet.

Piccole note:
  1. = “37°Sud 12°Ovest”, sono le coordinate di Rockfort Island secondo il libro di S.D. Perry intitolato Resident Evil Code: Veronica. Nella realtà corrispondono alle coordinate dell’isola di Trìstan de Cuhna  
  2. = “Flying Reptile”, è il nome che ho dato alla razza degli Strelats volanti che ho creato. Letteralmente “Rettile volante”.
  3. = “Doomsday Clock”, l’orologio dell’apocalisse creato nel 1947 ed è un orologio in qui la mezzanotte simboleggia la fine del modo. Attualmente siamo a tre minuti dalla mezzanotte ma chissà potremmo arrivare alla mezzanotte come retrocedere.
 
Alle vostre recensioni
-Anthony Edward Stark
 
 
   
 
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