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Autore: Shenron87    21/02/2015    2 recensioni
Spesso, nella vita di tutti i giorni, siamo convinti che il nostro destino sia lineare...se mi alzo prendo in tempo il bus...se non sento la sveglia arrivo tardi a scuola. Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se anziché compiere l'azione A, voi aveste compiuto la B? ebbene questa potrebbe essere una di quelle volte. Nella novel principale Akeno, un ibrido umano-angelo caduto scappa da sola ed incontra Rias Gremory...qui invece poco dopo essere scappata si imbatte in un personaggio che in altri universi non è nato...la cui sola presenza per Angeli e Demoni è un eresia. Lui è un Nephilim nato da un genitore demone e da un Caduto...Dio stesso vietò la loro nascita...ma permise la sua. La sua presenza influirà molto con la trama e molto con i personaggi perché andrà ad influire su tutti gli eventi futuri...l'esempio più lampante è che il protagonista sarà il primo "uomo" che Rias vedrà...in secondo luogo il protagonista è sia l'ultimo della sua famiglia, che l'unico essere della sua razza e come tale ha fin da piccolo un suo sogno.....
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Salve a tutti! Ecco a voi il continuo del tanto sofferto giorno libero pre gara... mancano 7 ore alla mezzanotte... 7 ore al duello con Raiser.... 7 ore che si preannunciano lunghissime, visto che nel capitolo precedente... in un arco di tempo di 3 ore è successo di tutto... cosa mai potrebbe succedere in solo 7 ore.
Beh ho detto tutto, e spero che mi perdonerete per aver reso alcuni personaggi volutamente OOC :)

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VOLUME 2 LIFE 5 : Conseguenze

[17.00 pm] (Casa di Kalel)

“Lo hai avvisato?” chiese Akeno mentre fissava la porta della camera di Rias.
Una comunissima porta di legno creata usando legno di ciliegio e di color noce che però precludeva alla ragazza, la vista di ciò che avrebbe voluto vedere con tutte le sue forze. 
Lei amava Kalel da tempo e, non riuscendo a dichiararsi a causa della paura di essere rifiutata per via delle sue origini, fino ad allora non aveva mai avuto il coraggio di entrare in bagno mentre le sue due amiche erano con lui...
Capirete quindi come l'idea di Kalel nudo, con quei muscoli che aveva visto allenare con cura, anche sotto il sole ardente tipico dell'estate, le aveva procurato non poche fantasie adolescenziali.
Quel giorno però di adolescenziale non c'era nulla... dietro quella semplice porta di ciliegio due corpi, nudi e sudati a causa di intensi e passionali movimenti, si sarebbero uniti più volte e forse c'era la possibilità che da li a pochi mesi una nuova vita avrebbe superato uno stretto corridoio e, piangendo, si sarebbe fatta strada nel mondo.
Angela vedendola rossa in volto si limitò a chiudere l'applicazione che inviava messaggi e ad annuire.
Non ebbe il coraggio di infierire. Sapeva bene, per esperienza personale, cosa voleva dire bramare ciò che la rossa avrebbe ottenuto oggi... certo, lei sapeva cosa voleva dire sentire dentro di se l'uomo che amava... ma per persuaderlo aveva dovuto aspettare anni e giocare sporco.
Avrebbe potuto ricordare uno per uno ogni incontro clandestino con il suo ragazzo, ma quel giorno doveva stare concentrata... sapeva che il peggio stava per arrivare.
“Ma perché tutte quelle urla? Va bene che ci aspettavamo delle urla da parte di Rias... ma non quelle che abbiamo sentito...” chiese Tisifone perplessa.
“Liti fra fidanzati...” disse ammiccando Angela, l'unica che sapeva il motivo del crollo emotivo di Rias.
Era ovvio che lo sapesse... in fin dei conti era stata lei ad ordire il piano per far cadere in trappola Kalel.
La ragazza infatti conosceva bene il punto debole del suo ragazzo, la sua kriptonite, e sapeva come usarla a suo vantaggio... anche se si mangiava le mani che una donna, con un corpo come quello di Rias, non sapesse usarlo in modo persuasivo...
“Certo che piangere... deve essere stato veramente penoso... io pensavo fosse più bravo...” ammise Akeno delusa.
"Tu non sai di cosa è capace... ah se solo lo sapessi... malediresti la tua insicurezza in lingue che nemmeno pensi di conoscere" pensò Angela mentre il suo sguardo divenne malizioso.
“Beh con te in mezzo ai piedi non è che ha potuto fare molta esperienza...” la punzecchiò Angela.
“Sparlare alle spalle? Ma brave... Come mai siete tutti qui? Non eravate in giro?” chiese Kalel appoggiando la testa sulla spalla della ragazza.
“Rias-sama non esce? Difficoltà a camminare?” chiese sorridendo maliziosa Tisifone.
“Può camminare da sola grazie e, prima che qualcuno dica qualcosa di cui potrebbe pentirsi, non ho fatto cilecca e non sono nemmeno penoso” disse guardando torvo le tre ragazze.
“Comunque perché mi hai chiamato?” chiese curioso Kalel
“Sei atteso in soggiorno... ma per favore non essere aggressivo...” disse tesa Angela sapendo come uno dei loro ospiti non fosse molto ben visto dal ragazzo.
Sospirando Kalel si diresse nel salotto dove ad attenderlo vi erano il Maou e la sua consorte, non aveva più diritto di considerli cognati ormai, suo nonno, che sperava fosse solidale con lui, sua sorella e suo... cognato.
“No... mio cognato no... dai con tutti quelli che mi odiano perché doveva capitarmi lui? Dovrò sorbire le sue perle di saggezza? I suoi racconti di guerra?” pensò con frustazione vedendo quell'uomo dai capelli biondi.
Kalel non odiava il cognato... gli stava solo sul cazzo ed avrebbe volentieri fatto a meno di vederlo se suo nonno non lo avesse adottato, come nipote, prima che lui nascesse.
Suo nonno fece anche sposare quell'individuo e sua sorella, una donna avvenente dai capelli castani che, cresciuta nello stesso castello, si innamorò di lui e lo sposò quando avevano solo 11 anni.
So cosa state pensando... ma no. Non era geloso della sorella. Lei era già una donna adulta, quando lui ancora gattonava, e lei lo aveva sempre amato... era arrivata a chiedergli di andare a vivere da loro dopo la morte della madre... ma fu il comportamento del marito che convinse Kalel a rifiutare.
Quell'uomo, che con la moglie era sempre stato gentile, che mai aveva tradito, che mai l'aveva offesa, era il demone migliore che sua sorella potesse trovare... ma con lui non fu altrettanto buono.
Ancora ricordava le parole che gli disse quando avrebbe avuto bisogno di conforto... parole tanto gelide da fargli capire di non voler vivere con lui.
"Tua madre è morta da ben 2 giorni, mettiti il cuore in pace... non c'è un cadavere da resuscitare e piangere non la farà tornare indietro. Sentiti fortunato, c'è gente che la madre nemmeno la conosce... tu hai ben 8 anni di ricordi..."
Suo cugino non era mai stato gentile con lui... ma se di solito lo aveva sempre ignorato, quella volta le sue parole furono eccessive e solo l'intervento della sorella aveva impedito, che tra i due si arrivasse alle mani...
Potete immaginare come si sentisse in quel momento il povero nephilim, già sull'orlo di una crisi di nervi per gli eventi della mattinata, nel vedersi davanti l'unico demone che non voleva vedere, nemmeno stampato in foto, assieme ad uno Sirzechs che definire incazzato era un eufemismo.
Anche Grayfia era strana, priva della consueta aria regale che l'aveva sempre circondata, sembrava una donna fragile a cui avevano appena tolto tutto.
Giunto in salotto e notando che nessuno dei presenti sembrava voler sapere dove fosse Rias... Kalel, deciso ad assumersi da solo le responsabilità di quel folle gesto, parlò ignorando il complesso cerimoniale che aveva dovuto imparare da bambino.
Quando lo fece la sua voce, seppur aspra, sembrava tradire un miscuglio di emozioni che nemmeno Angela, che lo conosceva da anni, riuscì a decifrare.
“Dalle vostre facce mi pare di intuire che almeno voi due sapete tutto. Ho una sola domanda... perché?” domandò Kalel con amarezza fissando il fratello e la cognata di Rias..
“Non capisco.” disse con pacatezza Mephisto
“Nonno ti prego, non metterti in mezzo... Lady Lucifuge-sama perché?” chiese scioccando i membri di entrambe le squadre, la sorella e la povera Grayfia che sembrava aver ricevuto un pugno in faccia.
Kalel era passato dall'affettuso tu... al settico e distaccato voi. Aveva fatto ricorso persino al nome di famiglia come a far notare che la frattura era ormai insanabile.
Qualcosa però nell'espressione della donna, che aveva abbassato lo sguardo facendo una smorfia piena di sofferenza fece scattare qualcosa nel ragazzo che addolcì i toni.
“Quoque tu Grayfia? Tu che quando Rias voleva mettere in pratica qualche tecnica vista nei giornaletti porno, che Tisifone comprava di nascosto per imparare qualcosa, eri sempre la prima ad accorrere per preservare la sua castità. Perché non mi hai fermato... perché non mi hai impedito di farle quello che ho fatto...”
“Suvvia perdere la verginità...” disse Angela ridendo ma un occhiata del suo ragazzo le fece comprendere che quel Kalel oggi non avrebbe tollerato battute e scherzi.
“Se fosse solo quello il problema... Rias non avrebbe pianto per un intera mattinata... ed inoltre con i soldi di mia madre avrei risarcito i Phenex ed avrei risolto tutto...” disse cinico Kalel.
“Ho impedito io a Grayfia di intervenire...” fu il commento tagliente e gelido del Maou.
“Perché?” urlò Kalel avvicinandosi al Maou ed afferrandolo per la tunica che Sirzech usava quando svolgeva il suo incarico di sovrano.
“Era tua sorella! Perché le hai fatto passare questo? Perché non hai zittito tuo zio e Serafall tu sei il Maou Regale... tu avresti potuto.” inveì con una voce che stupì Angela.
Non la sentiva più da anni... non la sentiva da quando lo incontrò solo e smarrito in una campagna Siciliana.
Sembrava che qualunque cosa fosse intercorsa tra i due fidanzati lo avesse scosso fin nelle fondamenta, che fosse così turbato da non riuscire più a darsi un contegno.
"Che ci sia qualche dettaglio in quella legge che mi è sfuggita?" si domandò Angela pensierosa.
“Lei ha fatto una scelta... non spetta a me sindacare su cosa quella meretrice ha fatto.” rispose il Maou costringendo Kalel a mollarlo.
Lo fece con così tanta forza che, quando le sue mani afferrarono i polsi del ragazzo, tutti udirono il rumore di ossa andare in frantumi.
Nessuno però udì Kalel urlare dal dolore anzì le sue parole furono fredde e controllate...
“Meretrice? Tua sorella Rias Gremory poteva rompere il fidanzamento con Raiser in...” cercò di dire, prima che Sirzech lo interrompesse.
“Quella non è più mia sorella... quella non è più una Gremory... quella è una meretrice che ha condannato tutti i suoi servi a lavori umilianti e degradanti. E lei sarà la prima a compierli, dovessi assoldarla io personalmente se i clienti dovessero schifarsi di lei... e quando la sera tornerà da te sarà troppo stanca e dolorante, oltre che umiliata, perché possiate fare qualcosa di lievemente romantico. Le farò fare il giro di tutte le prigioni degli inferi e si... forse la passerò anche ai caduti perché diventi un monito per le principesse che ripudiano il loro casato. Doveva solo aprire le cosce a te e tu dovevi solo fartela... ma hai dovuto tradire la mia fiducia. Perché tu sapevi che lei temeva il piano dei miei colleghi. Ah... dimenticavo farò punire anche colei che ha suggerito di rinunciare a qualunque cosa per stare con te... in fondo anche suo padre è deluso da lei.” disse osservando con occhi sprezzanti Angela.
Quelle parole furono scioccanti per tutti. Nessuno aveva mai visto Sirzech sama trattare così qualcuno, tantomeno Kalel e sua sorella... Sirzech-sama adorava sua sorella e che potesse darla ai galeotti, come una puttana qualunque, era un pensiero inconcepibile per ognuno dei presenti.
Asia piangeva in silenzio abbracciata a Saji che non sapeva come comportarsi... voleva difendere quella dolce ragazza, ma la sola aura a riposo, emessa da Sirzech lo pietrificava dalla paura.
Akeno era caduta a terra e solo Kiba impedi che si facesse male sul serio, afferrandola in tempo. Koneko, in preda alle lacrime, si appoggiò timidamente alla spalla di Kurama che, altrettanto timidamente le accarezzava lievemente il capo.
Gli altri servi di Kalel invece erano pronti ad intervenire temendo che Kalel o Angela sbroccassero di brutto... ma ciò non avvene.
Angela piangeva, ma lo fece in silenzio senza muoversi, senza dare cenni di cedimento fisico, e senza dare l'impressione di voler sbroccare. Non cercò di trattenere le lacrime... il Maou aveva tirato fuori l'unico argomento che la rendeva fragile come una bambina, suo padre... e dentro di se temeva cosa sarebbe uscito da quella bocca con lo scopo di ferire Kalel.
“Waise heill” mormorò Kalel guardando i suoi polsi, totalmente deformati, tornare integri.
La pressione esercitata da Sirzech era stata tale che il diametro dei suoi polsi si era dimezzato.
Certo, Kalel glielo aveva lasciato fare perché sapeva bene che se avesse deciso di opporre resistenza e il Maou avesse fatto sul serio... l'intero isolato sarebbe stato spazzato via.
“Quindi la colpa sarebbe nostra?” fu la risposta di Kalel
“Osi ribattere? Non capisci qual'è il tuo posto?” rispose Sirzech schiaffeggiandolo con tanta forza da scaraventarlo contro un muro.
Si era fatto colpire di nuovo... e di nuovo si curò con le stesse identiche parole.
“Picchiami quanti ti pare e piace ma ti avverto... insulta di nuovo Rias, minaccia lei, uno dei suoi servi o dei miei e giuro che come è vero che mi chiamo Kalel io ti prendo a pugni... dovessi esiliarmi dagli inferi, dovessi privarmi dei feudi di mia madre ma ti prenderò a pugni. Io avrei potuto battere Raiser senza problemi... perché avete dovuto fare scendere in campo Serafall. Perché avete mandato qui i Maou ad intossicarle la testa con un mare di stronzate.” disse stupendo tutti per l'accusa che stava lanciando.
“Vada bene per Raiser... ma Serafall? Non ti sembra di esagerare?” lo derise suo cognato.
Fu in quel momento che tutti, compreso Rias che, sentendo le urla del fratello, stava osservando la scena da un piccolo spiraglio della porta, videro ciò che Kalel aveva tenuto nascosto per anni... le sue ali.
In preda alla rabbia più nera, bianche e candide come la neve, le sue ali erano apparse sulla sua schiena.
“Sei?” mormorò la sorella di Harry che guardava stupita Mephisto stupefatto anche lui.
Il demone infatti sembrava saperne quanto lei o quanto gli altri.
“Amore calmati...” disse cercando di tranquillizzarlo Angela che fece apparire le sue di ali e avvicinandosi  lo aveva bloccato da dietro cingendogli la il torace.
“Ma stiamo scherzando? Alla sue età dovrebbero averne molte di meno... 4 al massimo.” mormorò il cognato di Kalel vedendo la ragazza possedere ben dieci ali bianche.
“Io non sono un metro di paragone per la crescita del potere angelico. Io odiavo i miei poteri... ti ricordo che uccisi il marito di mia madre, che per anni avevo chiamato padre, con essi...” fu il commento lapidario della sorella di Kalel infastidita dalla piega che la situazione aveva preso.
La donna infatti, al contrario di tutti i presenti, intuiva bene che se Kalel avesse fatto sul serio, usando entrambe le sue fonti e se Angela avesse usato il suo Longinus... li ci sarebbe scappato il morto e forse non sarebbero nemmeno stati i due amanti.
“Onee-sama... tu non hai alcun obbligo verso di me... ma devo saperlo. Dove si trova mia mamma?”
“Lei è morta... dovresti saperlo...” rispose mesta la donna.
“Forse non ci siamo spiegati... non parlo di quella che fece sesso con nostro padre... io voglio sapere dove si trova quella donna che mi ha partorito e cresciuto per 8 anni prima che quell'angelo nero mi scombussolasse i ricordi...” disse lasciando a bocca aperta tutti i presenti.
Come poteva essere a conoscenza di quel dettaglio.
“Di solito è la stessa persona a fare la stessa cosa... Dovresti saperlo questo” fu il commento sarcastico del cugino-cognato.
“Senti Harry... parliamoci in modo schietto. Tu mi odi e a me non me ne frega un cazzo... ho cercato la tua approvazione per anni, ma ormai non mi interessa. Forse tu lo hai dimenticato, ma io non sono un mezzodemone o un angelo reincarnato. Io sono un essere nato da un arcangelo e da una diavola dei pilastri che, se fosse stata viva, avrebbe la stessa forza di Ajuka-sama e di mio cognato... se fosse stata viva al momento della mia nascita...” disse bloccandosi incapace di trovare le parole... ma nessuno si intromise.
“Mi avrebbe insegnato ad usare i poteri da Pilastro che avevo ereditato da lei... invece che demandarlo ad un SG artificiale impiantato nel mio corpo...” dissi sperando che nessuno avesse il coraggio di continuare a negare.
“È vero... tu sei stato partorito e cresciuto da una parente di tua madre che però non volle che tu venissi a conoscenza della sua vera identità...” ammise la sorella di Kalel con tristezza.
“Perché?” chiese il ragazzo.
Fu suo nonno a rispondere e il Maou, nonostante lo sguardo che rivolgeva al nephilim, non fece nulla per impedirgli di parlare.
“I tuoi poteri, di demone e di angelo, erano tanto grandi, singolarmente, che le parole testuali usate da Dio furono che “per fonderli insieme in un unico corpo” tua madre aveva consumato il circa 10% della sua durata vitale al giorno. Serana, è morta in pochi giorni e ti abbiamo potuto salvare solo perché, per alcuni giorni, era rimasta impegnata con tuo padre. Quando perse i sensi lui la portò da Dio e Lucifero per sapere come salvarla.”
“Come se gli importasse...” sbottò il ragazzo
“Invece gli importava al punto che in cambio della sua salvezza e della tua firmò la pace... sappi però che tua madre poteva sopravvivere ma scelse di farti vivere chiedendo ad una sua cugina di prendersi cura di te.”
“E cosa successe...” chiese mentre sapeva che tutti lo stavano guardando con curiosità cercando di decifrare le sue emozioni.
Angela intanto lo aveva abbracciato ancora più forte come se temesse che le notizie potessero essere troppo gravose per un animo così straziato dal dolore.
“Quella ragazza, una bambina dell'età di Koneko chan, si fece impiantare dentro di se il tuo embrione ed ha atteso, per secoli, che tu ti decidessi a riprendere il tuo sviluppo... cosa che hai fatto nel 1997 dopo alcuni secoli visto che all'epoca dei fatti io ero ancora sotto contratto con George Faust.”
“Quindi io e mia madre siamo stati insieme per secoli e poi mi abbandona? Perchè non mi ha cercato?” disse con un po di amarezza.
“Doveva farlo... per poterti crescere aveva dovuto accettare una singola condizione. Giunto all'età di 10 anni doveva lasciarti vedere il mondo e lasciarti libero di scegliere senza legami. È per questo che gli scacchi oscuri su di te non funzionarono, se no saresti stato un servo di Rias e tutto si sarebbe risolto...e” cercò di spiegare il vecchio diavolo, ma venne interrotto dal nipote che non sopportava la verità intrinseca a quelle parole.
“Quindi l'amore di una madre era un ostacolo per il mio libero arbitrio? Mi stai dicendo che un Dio che parla di amore... lo ritiene un peso?” chiese mentre sentiva il suo collo diventare umido.
Angela, sebbene in silenzio stava piangendo... stava versando le lacrime che lui non riusciva più a versare.
“Si... ed ogni volta che hai amato qualcuno, come puoi ben vedere hai fatto solo danno. Hai costretto Angela a scegliere tra te e il paradiso... hai ritardato il soccorso di Akeno di più di una settimana arrivando a scomodare Divinità per farti capire la tua inutilità... ed ora, a causa tua, la troia che si sta nascondendo in camera sua passerà la sua lunga vita a fare quello che avrebbe voluto fare con te... con decine e decine di partner diversi, meno raffinati forse... ma che almeno sanno quando concludere... e lo stesso varrà per le altre 2 ragazze citate” rincarò la dose Sirzech
Sentendolo parlare così di Rias, di Angela ed Akeno, un intenso istinto omicida venne sprigionato dal corpo di Kalel, tanto forte che perfino Angela iniziò a tremare di paura e lo strinse con maggiore dolcezza.
Lei lo aveva visto furibondo... e non voleva che altri lo vedessero in quello stato
Fu allora che il ragazzo ricordò cosa era successo l'ultima volta che si era lievemente infuriato... fu allora che cercò di domare le sue emozioni con le tecniche di respirazione insegnategli dal suo primo maestro.
“No dai non trattenerti... fai ciò che sai fare meglio... mostro... uccidimi come hai fatto con Yuuma... con tua madre... e con chi ti sta accanto...” fu il commento tagliente di una persona che lo aveva sempre trattato come un figlio.
“Si può sapere cosa ti prende? Ajuka sama ha ripetuto più volte che lui avrebbe preso le difese di Rias e anche Falbium-sama ha fatto la stessa promessa. Perché tu che sei suo fratello, che mi hai detto quelle parole poco meno di 2 mesi fa ora sembri totalmente diverso? Perché non fai la stessa cosa che hai fatto quando Grayfia divenne la tua regina?” urlò disperato.
Guardando lo sguardo del demone che aveva di fronte però si pentì immediatamente di quella sua ultima domanda, quello sguardo gli fece capire che aveva appena varcato un confine che non avrebbe mai dovuto varcare.
“Tu, un piccolo ingrato traditore, paragoni il nobile gesto di mia moglie all'egoistica pensata di... quella?” urlò Sirzech espandendo la sua aura e spazzando via tutto il salotto.
I demoni anziani rimasero perfettamente al loro posto, ma i servitori dei due ragazzi, ebbero non poche difficoltà a restare in piedi.
“Nobile gesto? Quale nobile gesto? Sposare te? O che nobile gesto...” sbottò consapevole che tanto ormai la frittata era fatta.
“Il suo gesto, ha permesso alla guerra di finire... la tua concubina invece rischia di farne scoppiare un altra, con milioni di morti. Avrei dovuto ucciderti prima che entrassi nella vita di Rias. Quando ancora i danni che potevi fare all'universo erano poca cosa, quando le tue componenti avevano a stento il potere di un demone di bassa classe... ma ora non oso immaginare quali orrori compirai per un pugno di puttanelle...” Disse Sirzech guardandolo con disprezzo.
Quella fu l'ultima goccia... quando l'ultima parola venne pronunciata dalla bocca di Sirzech, le ali di Kalel scomparvero.
“Ora capisco... ora tutto chiaro. Temi che io sia instabile... che io sia una mina vagante che faccia la fine dei 2 draghi celesti e vada in berserk... Allora perché Dio ha insistito per salvarmi?”
“Nemmeno lui si immaginava la crudeltà con cui hai punito una degli assassini di tua madre...” disse il cugino guardandolo con disprezzo.
“Capisco... quindi se Lord Bael usasse la Distruzione speciale su Rias... nessuno muoverà un dito? Bene... capisco... ora è tutto chiaro” disse in evidente stato confusionale.
Era distrutto... era il pallido fantasma di ciò che era fino a quella mattina, un mero riflesso.
Delicatamente allontanò da se Angela e senza guardare nessuno, voltando le spalle al gruppo di adulti evocò un cerchio di trasporto.
“Dove vai? Non abbiamo finito...” tuonò il nonno di Kalel.
“Io si... Angela pensaci tu. Scusa ma devo stare da solo per un po. Sarò in zona quindi se qualcuno aumenta la sua aura me ne accorgerò.” disse smaterializzandosi.

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[17:30 pm] Salotto

“Perché lo avete fatto?” esplose Angela
“Già perché?” disse domandò Akeno incapace di controllarsi.
“Vi rammento che siete delle serve e in quanto tali non avete il diritto per rivolgervi a noi con un tono simile” fu il commento gelido del Maou.
“Non rompa i coglioni...” tuonò Angela “È vero che c'è stato un periodo in cui i suoi poteri erano instabili, ma aveva appena perso la madre ed aveva ricordi non suoi... adesso che mancano pochi mesi alla scelta voi gli create uno stress simile? Secondo voi cosa può diventare adesso? Ha ucciso troppi prelati perché Dio lo accolga. Mio padre lo odia perché mi ha portato via da lui... non ha mai sopportato che per lui fossi un amica prima ed una donna adesso” disse piangendo la Regina
“Lui ha accettato tutti noi... ha rischiato la vita per me e voi lo avete trattato come se fosse un mostro...” singhiozzò Akeno ignorata come se non esistesse.
“Voi colpe non ne avete” si intromise il cognato di Harry “La colpa è di mio cugino che non sa quando è il momento di crescere.”

(SCHIAFFO)

“Adesso stai zitto o ti spedisco in Sicilia a calci...” sillabò la sorella di Kalel.
“Ma Hermione...”
“Hermione un cazzo! Tu hai visto uccidere tua madre in modo poco cruento e hai rotto i coglioni per anni con questa storia, resa ancora più patetica nei libri che hai edulcorato per spillare denaro agli umani... dove tra l'altro mi fai sposare quel babbeo di Ronald. Kalel non si ricorda nulla di quel giorno, eccetto ciò che un angelo molto potente ha inserito nella sua testa. Lui ha visto sua madre violentata ed uccisa davanti ai suoi occhi quando... beh ognuno di noi sa la verità. Avete giocato in un modo pericoloso con i sentimenti di un ragazzo dal passato difficile che si era appena creato un nido. La situazione si poteva evitare benissimo annullando il matrimonio con Raiser, ma no! Mettiamolo alla prova... nascondiamogli la madre e vediamo se la trova... oh che idea, siccome Raiser è un idota che insulta la madre di Kalel ogni 5 minuti, mandiamo Serafall ad impedire che venga ucciso liberando il mondo da cotanta stupidità... ma si facciamo rievocare ad un vecchio porco una legge di qualche millennio fa. Mi ricordate quello stronzo di Silente che anziché dirci come fermare Voldemort al primo anno ha aspettato che tornasse all'apice per mandarci a fare scampagnate nei boschi” sbottò la sorella.
“Ti ricordo che io sono il Maou...” fu il commento gelido di Sirzechs.
“E io ti ricordo che se mio padre vedesse nei guai il figlio che ti ha affidato non esiterebbe a mobilitare le truppe, esattamente come voleva quell'angelo che gli ha confuso i ricordi. Inoltre dubito che i padri di Angela ed Akeno resterebbero in silenzio se mandassi in un bordello le loro uniche figlie...” rispose fissandolo negli occhi con furia tale da costringerlo ad abbassare lo sguardo.
“Sai bene che se capitasse, ancora una volta, un evento simile a quello che ha ferito Indra io dovrò abbatterlo...” disse con uno sguardo in cui Angela vide grande tristezza.
“Vi scongiuro Sirzech-sama non uccidetelo... la colpa è mia.” disse Rias aprendo la porta e dimenticando che non poteva più apparire in pubblico, in assenza di Kalel, senza rischiare la vita.
“Io gli ho chiesto di esaudire una mia richiesta a scatola chiusa... lui non ha colpe... si è solo fidato di me... non merita un simile trattamento... non era parte della vostra famiglia Maou-sama? Anche lei Grayfia-sama lo ha sempre trattato come un figlio...” disse Rias piangendo e buttandosi in ginocchio.
Sirzech sapeva che lei stava ascoltando, ed aveva sperato con tutto il cuore che non uscisse fuori dalla stanza... ma la legge doveva essere rispettata e per questo, vedendola uscire il Maou, alzò meccanicamente la mano e la caricò con il potere della distruzione.
Tutti i servitori sbiancarono di colpo... in una sfera tanto piccola vi era un potere che nessuno unendo tutti i loro poteri potevano contrastare.
“Tu però puoi morire visto che non hai nessuno che dichiarerebbe una guerra per vendicare la tua morte...” disse puntando la sfera verso Rias.

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[05.30 pm] Alle spalle dell'edificio secondario

“Visto figliolo... essere amato non serve. È inutile. È meglio essere temuto” sussurò l'ombra nera.
“Se sceglierai me diventerai il demone più potente e temuto di tutti. Potrai prenderti ogni diavola che ti piaccia, per una notte o per l'eternità... Sona, la granduchessina, la sorella di Raiser... col mio potere potresti uccidere ogni maschio e tenerti le donne tutte per te... immagina un Harem immenso che con i tuoi nuovi geni darebbe vita a demoni così potenti da dominare il mondo. Donne con cui fare cose che nemmeno immagini fino a quando, esauste e felici, non chiederanno il permesso di potersi riposare...”
“Non cedere al lato oscuro... ragazzo. Devi usare la forza solo per difendere ed aiutare... mai per fini personali.” lo esortò l'ombra bianca.
“STATE ZITTI... basta! Siete gli unici adulti che mi rivolgono la parola. Non litigate fra voi... non confondetemi.” implorò in lacrime il giovane che non sembrava condividere la passione per gli Harem del suo primo interlocutore e per l'ora del piccolo chirichetto.
“Ascoltami ragazzo... con il mio potere nemmeno Lord Bael potrebbe opporsi al matrimonio. Potresti fermare la distruzione speciale a mani nude... potresti ricreare i 72 pilastri dal nulla e potresti privare i demoni dei loro poteri speciali.” sussurrò con voce suadente l'ombra nera
“Potere... perché no... è ciò che mi serve per difendere Rias e i ragazzi da stupide leggi. Poi non è che ho molta scelta... ho fatto troppi danni alle altre due fazioni... non mi accetterebbero mai... ” pensò Kalel ricordando quanto odiava il paradiso e gli angeli bianchi per le atrocità commesse in nome di Dio e quelli neri per le atrocità commesse verso i suoi amici.
Se come demone avesse avuto veramente tanto potere, avrebbe potuto crearsi un armata con cui sottomettere i vari feudi ed imporre le sue leggi... leggi migliori.
“Ma se per Rias rifiutassi la tua componente angelica... cosa direbbe Angela? Lei ha rinunciato a tutto per te! Ha fatto anche certe cose, solo per renderti felice... cose che ha fatto per amore. E poi Akeno? Dici che non la disprezzi e rinuceresti a ciò che vi rende simili?”
Sentendo quelle parole Kalel comprese, con un po di rimorso, che anche Mr White tutti i torti non aveva... ma da Angelo, come poteva giacere con delle diavole, come poteva avere una famiglia con loro se la legge di Dio impediva la nascita di altri Nephilim.
“Basta... vi prego...” implorò cadendo in ginocchio alle spalle dell'edificio secondario.
“Non puoi arrenderti adesso... senza di te... cosa sarà dei tuoi servi e di quelli di Rias.” incalzò l'ombra bianca.
“Sono stanco di lottare contro i mulini al vento... Io dovevo morire secoli fa...” mormorò iniziando a singhiozzare.
“E chi aiuterà quelle ragazze quando per un tozzo di pane lo zio di Rias le manderà davvero a prostituirsi? Oggi tuo cognato potrà aver perso la pazienza ma Lord Bael esigerà proprio questo... sai che i primi tempi vengono picchiate per renderle docili? Chi pensi che si prenderà questo onere se non Raiser, Diodora e il cugino che Rias non vuole sposare... se tu molli loro saranno alla mercé di tali individui” urlò l'ombra nera.
“State zitti!!! Tutti quelli che amo mi vengono portati via... e voi non mi permettete nemmeno di pensare... fate silenzio” disse sbattendo con forza la testa contro la roccia.
Aveva bisogno di pensare e le chiacchere di quei due lo distraevano inutilmente.
“Cosa posso fare... cosa posso fare... perché tutti si aspettano tanto da me? Io volevo stare con mia madre, e me l'hanno portata via. Mi avete fatto conoscere queste ragazze, che possibilmente si sarebbero incontrate lo stesso e sarebbero state felici anche senza di me... ed ora sono in pericolo a causa mia... che devo fare?” disse sbattendo di nuovo la testa contro la roccia.
“Che devo fare?” ripetè colpendo più forte
“Posso darti un suggerimento o preferisci sgretolare questo masso?” esordì una voce che non apparteneva a nessuna delle due ombre.
“Non so chi tu sia... ma se è una buona idea... fai pure. In fondo se sei comparso senza che me ne accorgessi... vuol dire che un minimo di talento lo possiedi.” rispose il nephilim senza degnarlo di uno sguardo.
“Se in Paradiso devi servire... se all'inferno non puoi comandare... beh crea il purgatorio... Nephi-boy” rispose affabile la voce.

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Note dell'autore
Hola chicos... spero che il capitolo vi sia piaciuto anche con uno SIrzech lievemente stronzo.
Due nuovi personaggi sono comparsi, il biondo cugino di Kalel e la sorellastra, che qualcuno già conosce :)
Per chi amasse i cross-over devo deludervi... questa storia rimarrà incentrata su Highschool dxd e in essa i due personaggi useranno solo i loro poteri da demone... chi volesse sapere perché il cugino è stronzo, o perché si è sposato con quella ragazza da giovane... beh gli basta andare a leggere l'altra fiction ;)
Tornando al capitolo, oggi il mio Kalel sembrava naruto quando scopre di avere il Kyubi dentro di se... e anche Sirzech sembrava indiavolato... ma scherzi a parte è solo guardando l'abisso che si può capire cosa giace dentro di noi...
Le ombre hanno iniziato a mostrare le loro vere intenzioni... ed un vecchio amico ha fatto la sua comparsa...
Per il resto... se avete domande fatele pure che cercherò di rispondervi senza spoilerare nulla... ma aspettatevi grandi novità dal prossimo capitolo perchè sto stravolgendo del tutto il 3 volume e i successivi che avevo già abbozzato... :)
Come al solito, se trovaste errori ditelo pure che avendo uno schermo piccolo, è probabile che qualcosa mi sfugga :)
A Sabato prossimo :)

 

   
 
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