Fanfic su attori > Leonardo DiCaprio
Segui la storia  |       
Autore: alaskainblack    22/02/2015    2 recensioni
Amanda ha sedici anni quando si trasferisce per un solo anno a Los Angeles, la città delle luci e dei colori, delle opportunità e delle cadute, qui, una sera, conosce Leonardo, sognatore di una vita fatta di cinema e fama che la coinvolge con la sua voglia di divertirsi.
Poco tempo serve che loro diventino grandi amici eppure, in un modo o nell'altro si perderanno, forse non per sempre.
CAPITOLI 3-4-5 IN FASE DI REVISIONE
Storia sospesa fino alla fine dell'estate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo DiCaprio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter Thirteen
Relationships  


Tobey mi lanciò il giornale mentre io stesa sul divano stavo guardando la casa che in pochi mesi avrei lasciato per sempre.
- Leggi – disse, io lo afferrai, in copertina Leonardo e Johnny Depp in una foto promozionale del film.
- E allora? – non c’era nulla di interessante, lui si avvicinò e puntò il dito sul fondo della copertina dove un titolo di un bel giallo canarino annunciava la notizia.
- L’attore di What’s Eating Gilbert Grape e la sua fidanzata – lessi ad alta voce, quindi era ufficiale.
- Sai Tobey potevi anche evitare di farmelo leggere – gli dissi sbattendo il giornale sul tavolino vicino al divano.
Lui si sedette mentre rideva accanto a me – Ho pensato che potesse interessarti – si giustificò.
Io incrociai le braccia e lo guardai dal basso – In ogni caso questa finta storia tra noi due non sta portando a nulla – sospirai sconsolata.
Tobey scosse la testa prontamente – Non è vero, mi ha chiamato un po’ di volte per chiedermi se io faccio sul serio, se ti ho tradita e cose del genere –
Io mi misi seduta ora più interessata – Davvero? – chiesi ora con un sorriso compiaciuto sulle labbra.
- Si, e quando lo fa significa che è geloso – mi assicurò poi guardò la finestra con aria pensierosa – Secondo te quando c’è un modo per ritornare con Danielle? -
Io mi morsi il labbro, in effetti era un po’ impossibile – Non avevi detto che non ti piaceva? – chiesi scherzosa.
- Si è vero, ma ho cambiato idea – fece spallucce e io alzai gli occhi.
Poi mi alzai verso la cucina per aprire il frigo incerta su cosa mangiare – Non lo so, ora mi interessa solo che lui e Bridget si lascino –
- Domani torna, prova a parlargli – suggerì lui.
 
*
 
Io e Leonardo eravamo seduti al bancone del Lavender Moon, in completa tranquillità e completamente soli come non ci succedeva da un po’ di tempo.
Lui sorseggiava una birra e io lo osservavo.
- Quando hai detto che è la premiere? – chiesi io, lui voltò la testa e mi guardò.
Si grattò piano il naso, come era solito fare prima di iniziare un discorso e tirò un sospiro.
- Tra cinque giorni – disse – Mi hanno detto che posso invitare solo tre persone – continuò.
Se poteva portare solo tre persone era certo che una di queste era Bridget, e probabilmente l’altra sua madre, poi Tobey che conosceva da più tempo e infine con ogni probabilità non me.
Lo guardai con aria sconsolata – Non mi chiedi chi porterò? – chiese lui come un bambino e io accennai un sorriso.
- Bridget, Tobey e tua madre giusto? – chiesi io sicura della risposta, lui guardò il pavimento imbarazzato.
- Senti a proposito di Bridget…- iniziò ma lo interruppi io prima.
- Per me va bene non accompagnarti, davvero – gli dissi con un finto sorriso, ero davvero pessima a mentire ma che altro avrei potuto dire del resto.
- No, non intendevo questo – sospirò, mi voltai ora più curiosa.
- Cosa intendevi? – chiesi a voce bassa, lui mi fissò passando la lingua sulle labbra rosee e tamburellando velocemente le dita sottili sul bancone.
- A proposito di Bridget – sospirò guardando il soffitto, io annuì piano con la testa per farlo continuare – Diciamo che vorrei farla finita – disse e mi guardò negli occhi.
Io mi portai una mano alla bocca per nascondere il sorriso che mi era spuntato sul volto, finalmente Bridget sarebbe sparita dalla nostra vita.
Cercai di far tornare la mia faccia seria e lo abbracciai.
- Mi dispiace – gli sussurrai fingendomi dispiaciuta e sperando che non notasse che stavo sorridendo.
Lui mi strinse a sua volta – Non ti preoccupare, te l’avevo detto che non sarebbe durata – spiegò per poi sciogliere l’abbraccio.
Mi prese piano la mano e il mio corpo avvampò.
- A proposito di te e Tobey? – chiese, e io storsi la bocca, era un argomento decisamente imbarazzante, anche perché avrei cercato di dire qualcosa di molto credibile al riguardo, del resto doveva essere complicato mentire a un attore – Da quando mi hai detto che state insieme non abbiamo toccato l’argomento – io annuii.
- Non c’è molto da dire – mi giustificai con una lieve alzata di spalla ma non lo vidi convinto.
Mi guardò con aria interrogativa – Sai sono le classiche storie che succedono tra amici –
- Non in realtà non lo so – disse scuotendo la testa con un’aria decisamente seria e lasciando la mia mano – Insomma anche noi siamo amici -
I miei occhi si spalancarono un poco a quella frase – Cosa intendi? – balbettai, infondo tutta questa finta storia d’amore stava portando a qualcosa.
Un sorriso spuntò sul suo viso – Che non è così scontato – spiegò con voce allegra.
Il mio sguardo divenne decisamente più deluso, non era esattamente la frase che mi aspettavo.
- Quindi suppongo a te vada bene tutta questa, giusto? – lui annuì e dopo aver chiamato il cameriere per chiedere il conto mi portò fuori davanti alla strada.
- Certo che mi va bene, insomma sono contento che finalmente tutti e due abbiate qualcuno con cui stare – mi disse, sembrava felice, e questo non poteva che farmi sconfortare, eppure quando io e Tobey ci eravamo baciati sembrava geloso.
- Solo non avrei mai immaginato, sai, voi due, siete piuttosto diversi – disse alzando le sopracciglia.
- Dicono che gli opposti si attraggano – dissi io scherzosa.
- Forse hai ragione – sfilò una sigaretta dal pacchetto e la accese – Semplicemente non immaginavo voi due, tutto qui – spiegò, ma io sinceramente avevo speravo che succedesse qualcosa in più.
                                                                                                     
*
 
Non feci in tempo a chiudere la porta di casa che sentii il telefono squillare ripetutamente.
Mi precipitai a rispondere chiudendo frettolosamente la porta e lasciando la borsa per terra.
- Pronto? – chiesi scocciatamente.
- Ehi sono io – era naturalmente Bridget, non che avessi molta voglia di parlarle ma non mi andava di litigare così cercai di risponderle bene.
- Ciao Bridget – dissi con tono dolce.
- Con Leonardo abbiamo rotto – disse ma non sembrava così distrutta.
Mi allontanai dalla cornetta e accennai una risata per poi tornare a parlarle – Mi dispiace –
- Non ti preoccupare, e poi insomma, so che ti piaceva – io arrossi d’improvviso, evidentemente l’avevano capito tutti tranne Leonardo.
- Gliel’hai detto? – esclamai frettolosamente.
- Certo che no, siamo amiche e non ti farei mai questo – in effetti dopo tutto l’odio che avevo provato mi ero dimenticata che dal suo punto di vista eravamo ancora amiche.
- Certo – sospirai – Quindi ora come stai? – cercai di essere apprensiva.
- Benissimo! – la sentii esclamare contenta, rimasi piuttosto sorpresa dalla risposta a cui bastarono pochi secondi per ricevere una spiegazione – Praticamente un tipo di un agenzia di modelle importante mi ha chiamato per dirmi che vuole farmi fare un intera collezione di vestiti di Versace, prendo un volo per New York tra mezz’ora – il suo tono vivace e allegro arrivò squillante nel mio orecchio.
- Sono felice per te! – le dissi, in realtà non che m’importasse più di tanto del fatto che stesse diventando famosa, ma ne avevo abbastanza di Bridget, e il fatto che se ne andasse, un po’, mi sollevava.
- Anche io, ora devo andare – mi disse eccitata e chiuse il telefono lasciandomi da sola.
Mi sedetti sul divano pensando a per quale strano motivo la vita doveva risultare così semplice e allegra agli altri e non a me.
Presi un pacchetto di patatine e mi stesi sul divano mettendomi comoda mentre col telecomando cercavo qualche trasmissione interessante da trovare sulla televisione.
Sentii il cellulare vibrarmi e mi apparve un messaggio da parte di Tobey: “Dove sei?”.
Io presi svogliatamente l’oggetto digitando sulla tastiera illuminata: “A casa”.
Bastarono pochi secondi per ricevere un altro messaggio: “Vengo tra dieci minuti”.
Fissai con aria interrogativa il telefono, in quel momento non avevo alcuna voglia di vedere qualcuno.
Ma in dieci minuti Tobey si presentò a suonare il campanello.
- Cosa c’è? – dissi io aprendo la porta con fare annoiato.
Lui si sedette sul divano frettolosamente e batté il cuscino facendomi segno di sedermi.
- Allora, dato che questa “relazione” si sta rivelando stupida e inutile io beh…- si interruppe per prendere una patatina dal pacchetto e sgranocchiarla – ho incontrato Danielle oggi pomeriggio, puoi immaginare, ci siamo rimessi insieme – disse tutto d’un fiato, poi mi guardò in attesa di ricevere chissà quali urla, ma io non avevo alcuna intenzione di arrabbiarmi.
Mi gettai addosso a lui abbracciandolo – Sapevamo che non sarebbe durata – dissi e ci mettemmo a ridere.
- A parte gli scherzi, sono contenta di te e Danielle, insomma sono felice che ti sei messo con la ragazza che ti piaceva – lui mi sorrise.
Si infilò un’altra patatina in bocca – Per un momento ho pensato che ti saresti arrabbiata – disse lui e io scossi la testa.
- E’ una cosa tra me e lui, non ti preoccupare – gli dissi poggiando la testa sulla sua spalla.
- Allora, dato che lui è Bridget si sono lasciati suppongo che andremo entrambi alla premiere del film – io annuii.
- Già, e non ho la minima idea di cosa mettermi – confessai.
 
*
 
- Amanda sei davvero bellissima stasera – esclamò Irmelin appena entrai nella limousine che ci avrebbe portati alla premiere.
- Grazie mille signora – le dissi io con un sorriso sincero – Anche lei è davvero stupenda –
Lei mi sorrise, un sorriso incredibilmente simile a quello di Leonardo, solo più maturo.
- Vero Leonardo? – aggiunse, il ragazzo si voltò verso di me.
– Già – sospirò e io mi voltai verso il finestrino per non fargli notare il rossore che si era creato sulle mie guance dovuto al suo “complimento”.
Quando la limousine si fermò e dovemmo scendere ci mettemmo come lui ci aveva consigliato di fare.
Leonardo insieme a sua madre scese per primo e io e Tobey a seguire.
Appena lo sportello si aprì una miriade di flash ci sovrastò, il rumore incessante delle macchine fotografiche mi assaliva impedendomi pensare a qualsiasi cosa.
La luce bianca copriva qualsiasi cosa compresa la possibilità di capire dove mi trovavo.
Quando ci fummo allontanati abbastanza dai flash notai Leonardo girarsi verso di me sussurrando a fior di labbra – Tutto bene? –
Io annuii, anche se non era poi così vero ma non volevo rovinargli il momento con le mie lamentele per i giornalisti.
Infine ci dissero di recarci direttamente nella sala dove avremmo visto il film per lasciare tempo agli attori di farsi fotografare, rispondere alle domande dei giornalisti e firmare qualche autografo.
Io, Irmelin e Tobey ci sistemammo nella sala illuminata aspettando l’arrivo del resto del pubblico.
Dopo vari ringraziamenti e applausi al regista, gli attori, i costumisti, e tutti quelli che “avevano reso possibile tutto questo” come aveva detto il regista, con parole piuttosto scontate, Leonardo si sedette finalmente tra me e Irmelin.
Le luci si spensero e lui mi strinse la mano, avevo un sorriso sulle labbra ed era più felice di come non l’avessi mai visto.
Lo schermo si illumino e anche il minimo ronzio si tacque nella sala, io mi voltai verso di lui e per un attimo mi sembrò la prima volta in cui l’avevo visto, come se nulla fosse mai successo, quando per un attimo era semplicemente stato “quel ragazzo carino incontrato nel cinema” e sorrisi a quel pensiero.
Lui a sua volta si voltò verso di me e come se mi avesse letto nel pensiero sussurrò – Come la prima volta che ci siamo incontrati – e a quelle parole le nostre mani si riscaldarono come quelle di due bambini emozionati.




ANGOLO AUTRICE:
Un aggiornamento più veloce del solito ma avevo una voglia sfrenata di scrivere così ecco a voi il capitolo appena concluso, spero di non aver sparato cavolate sullo svolgimento della premiere sulla quale ho cercato di informarmi abbastanza ma se c'è qualche errore vi prego di dirmelo.
Grazie mille eleonorafoganetti per il tuo scorso commento, grazie mille per i tuoi consigli, ho davvero apprezzato il fatto che tu sia stata completamente sincera con me, ho cercato di fare ciò che mi hai suggerito e quindi spero tu apprezzerai il capitolo, le tue recensioni mi hanno portato ad arrivare fino a questo punto, e non ero mai riuscita a scrivere così tanti capitoli, quindi non so quanto posso esserti grata!
Per il resto mi piacerebbe se lasciaste un commento c:

Gisele

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Leonardo DiCaprio / Vai alla pagina dell'autore: alaskainblack