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Autore: SaraPark    22/02/2015    0 recensioni
PREMESSA: Questa FanFiction è scritta a due mani.
La storia sarà introspettiva, cioè, si vedranno spesso i pensieri dei personaggi principali (Joon e Minhyuk). In ogni capitolo verrà cambiato il punto di vista, si passerà da Minhyuk a Joon in continuazione.
CONTENUTI: In essa potrete troverete due ragazze che stanno per realizzare il loro sogno e trovare l'amore; un ragazzo molto pensieroso, a tratti insicuro che probabilmente si nasconde semplicemente dietro una maschera di protezione e il suo migliore amico pronto ad aiutarlo in tutto e per tutto.
AMBIENTAZIONE: Questa FF è ambientata in Corea del Sud, tratta di IDOLS e di due ragazze Italiane debuttanti nel mondo del Kpop.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lee Joon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22. ― IL CAPPIO AL COLLO DEI MIEI SOGNI. ― (MinHyuk) ―

Ringraziai la gente che mi soccorse e andai al banco delle informazioni chiedendo di poter vedere Sara ma mi risposero di aspettare l'orario delle visite, cioè almeno un'altra mezzora seduto a mangiarmi il fegato. 
Prima di dover tornare a chiedere altre informazioni mi feci subito dire dove poter andare passati quei trenta minuti. 
Terzo piano, reparto di medicina generale, il nome è posto sulla tendina.
Mandai un messaggio a Hyunsik chiedendogli come stava Yume e se era sveglia ma non mi rispose... Così cercai di distrarmi ancora giocando con il cellulare...
Il tempo sembrava non voler passare, ero come all'interno di una dilatazione temporale.
Cinque minuti mi sembravano un'ora, quindi...
Decisi di fare avanti e indietro per la sala evitando le fughe delle mattonelle, proprio come facevo da bambino e devo dire che la cosa mi permise di distrarmi e di far passare più velocemente il tempo. 
Mi avviai al terzo piano; vidi la tenda con suscritto "Sara Kwon 95.05.01"
"Saraya"
Rispose con un verso. Aprii la tenda, era li, nel letto con il tubo della flebo nella mano.
Mi guardava, io la guardavo, mi veniva da piangere.
Entrai e mi chiusi la tenda alle spalle, lei non parlò.
Mi avvicinai a lei e mi misi sulla sedia alla sua destra prendendole la mano con la flebo e accarezzandogliela dolcemente.
Accennò un sorriso, volevo dirle "Ti amo".
In un secondo cancellò il dolore che Joon mi aveva inflitto, cancellò tutte le mie insicurezze, solo lasciandosi prendere per mano... Ma...
"Minhyuk non ho l'assicurazione sanitaria"
Mi crollò il mondo addosso, mi sentii sbriciolare dentro, crollare ogni brandello di anima, gli occhi mi si riempirono di lacrime, non doveva andare così, non poteva.
"Sara, a quello pensiamo dopo.."
Le dissi con un cappio al collo che stringeva sempre più forte.
"..cosa ti ha detto il dottore?"
"Mi hanno fatto delle domande, e bè.."
Rimase zitta...
"Sara, mi puoi dire tutto, io sono qui, per te e con te."
Mi strinse la mano nonostante la flebo e il cuore balso fino al cappio provocandomi una sorta di solletico in gola...
"Devo semplicemente mangiare di più e passerà."
"Non mangi abbastanza?"
"Mangiare mangio... Diciamo... E' il dopo..."
"Sara..."
"Sì, lo so... Mi dispiace."
"Perchè?"
"Esiste un perchè? Ne esiste uno solo?"
"Dimmene almeno uno."
"Tu."
A quel punto mi sentii crollare il pavimento sotto i piedi, un senso di vertigine improvvisa, una mancanza di stabilità che poche altre volte provai...
"Io..? Perchè io? Cosa ho fatto per farti questo?"
"Tu, nulla, io, tutto."
Rimasi zitto e riprese... "Credo di non essere abbastanza, insomma, è una cosa che già mi portavo dietro, poi, diciamocelo, la dieta che impone la casa discografica a noi ragazze è quello che è, poi già io mangio pochissimo, figuriamoci. Per come sono fatta ho voluto dimezzare anche le dosi della dieta che ci è stata data."
"Sei pazza?"
"Ho solo la costante paura di non essere abbastanza, di essere rimpiazzata.."
"Ma tu sembri sicura di te!"
"Hai detto bene, sembro, l'avresti mai detto? A volte non lo direi neanche io.. Però ci sono quei giorni, quelle settimane che arrivano e si portano via tutto quello che ho di bello da guardare. Si portano via la me stessa che vedo allo specchio e la rimpiazzano con la me stessa che mi sta dentro, quella stupida insicura che non ha una forma, che non riesce a mettere i punti dove vanno, quella me che non trova il coraggio di avvicinarsi a te più di tanto perchè le scoppia il cuore, tanto che quando ti vede le sembra che le sia collassato un organo"
"Come sei scema.."
"Lo so, ma evidentemente anche quelli che se la tirano hanno qualche carenza di autostima"
"Sei una visual ricordalo."
"Non sono una visual, sono la visual"
Le sorrisi e mi avvicinai a lei...
Sollevò lo sguardo sui miei occhi e lo abbassò immediatamente sulla mia bocca, lo fece ripetutamente... Non sentivo più l'aria intorno a noi, avevano assorbito tutto l'ossigeno, avevo la bocca secca, ogni nanosecondo che passava, ogni nanosecondo che io mi avvicinavo sempre più a lei il cuore batteva sempre più forte, sembrava strillarle quanto la volevo, quanto volevo dirle che non ne aveva bisogno perchè era la più bella del mondo...
Eccoci, eccoci, le mie labbra sono contro le sue, non me ne ero accorto, non...
Non me ne ero accorto, la sto baciando, non devo pensare, devo fare, perchè sto pensando?
Le misi una mano dietro la testa e approfondii il bacio con tutto l'amore che avevo. Non so dire quanto durò, so dire che fu bellissimo e che mai lo dimenticherò.
Mi staccai. "Sei bellissima"
Sorrise e abbassò lo sguardo, le presi il mento e le sollevai dolcemente il viso "Lo sei davvero"
e pensai.... 'E sei mia, mia, mia, mia, mia' ma ovviamente non lo dissi.

***

  
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