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Autore: Le sorelle pirata    22/02/2015    2 recensioni
In questa storia vedremo il protagonista indiscusso della serie animata di Detective Conan, catapultato in una specie di universo parallelo, dove incontrerà degli alter-ego dei suoi amici, un po' diversi da come se li ricordava!
Speriamo di avervi incuriositi e... buona lettura!!
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 10
Conan e Ai erano paralizzati dalla paura vedendosi la pistola di Gin puntata su di loro. Conan provò a ragionare in fretta su come potessero svignarsela; poi si ricordò che nella stanza in cui lui ed Ai si erano rifugiati, aveva preso una pistola da una delle due guardie, così la tirò fuori sperando di poter capovolgere la situazione in loro vantaggio.
Conan: “ AHAH! Guarda che ho trovato! Adesso lasciaci andare”
Gin: “ Ma non credo proprio!”
Gin sparò una seconda pallottola che colpì di taglio il braccio sinistro del ragazzo; il piccolo detective riuscì comunque a sparare e a colpire sia il complice che il suo capo.
Il primo svenne per il sangue perso dalla ferita all’altezza del cuore, mentre il secondo riuscì a resistere per il colpo lo aveva solo sfiorato.
I due amici ne approfittarono per scappare lontano da lui, il quale non si preoccupò minimamente di Vodka e partì subito all’inseguimento.
Conan e Ai si rinchiusero nella Camera 123, stavolta arredata, e per essere più sicuri decisero di barricarsi dentro spostando i mobili più pesanti davanti all’entrata.
Conan: “ Abbiamo soltanto pochi minuti prima che riesca a sfondare la porta visto che anche se non è tanto robusto, quella volta all’hotel è riuscito a resistere al mio narcotizzante…”
Dopodiché si guardò intorno e si accorse della presenza di una finestra, abbastanza grande per consentire loro di passare. Si affacciarono e videro un balcone abbastanza grande ma difficilmente raggiungibile. Conan si offrì di andare per primo per consentire ad Ai un atterraggio più “comodo”; con non poca difficoltà riuscirono a arrivare, notando che la porta-finestra che dava sulla stanza al piano di sotto era aperta.
Ai, vedendo i computer all’interno della camera, andò a controllare il loro contenuto e trovò ciò che stava cercando: il procedimento provvisorio per l’APTX4869.
Ai: “ Proverò a creare velocemente un antidoto per l’APTX così da poter riassumere temporaneamente le nostre sembianze di liceali; il problema è che non so quanto tempo possa durare, quindi cerchiamo di sbrigarci e risolvere questa questione il prima possibile”
Conan si affacciò dalla finestra per guardare in su, sperando di non vedere la faccia di Gin per almeno dieci minuti, così che Ai potesse riuscire nel suo intento.
Conan: “ Tu lavora tranquilla, io intanto controllerò l’arrivo di Gin”
Passò diverso tempo ma il capo non si fece vivo; la scienziata aveva quasi terminato il suo lavoro.
Ai: “ Ecco fatto, l’antidoto è pronto. Tuttavia non so quanto tempo possa durare, quindi cerchiamo di sbrigarci a trovare degli abiti di ricambio”
Conan annuì e insieme aprirono cautamente la porta, uscendo in punta di piedi. Si recarono in diverse stanze alla ricerca di qualche vestito di ricambio da poter indossare una volta tornati adulti; aprirono l’ennesima porta e dentro la camera trovarono finalmente ciò che cercavano.
Sentirono dei passi lungo il corridoio e subito si nascosero dentro l’armadio. Chiunque fosse non entrò e andò avanti. Uscirono dalla loro tana e chiusero a chiave la porta.
Conan: “ Secondo te quand’è che dovremmo prendere l’antidoto?”
Ai: “ Non saprei ma il momento migliore sarebbe quando non abbiamo gli Uomini in Nero fra i piedi. Non ci ricapiterà una situazione migliore di questa perciò assumiamoli ora.”
Si cambiarono d’abito e presero insieme la sostanza. Come da copione, il dolore fu atroce: entrambi svennero per qualche minuto. Appena ripresi si misero a sedere per un po’ con la testa che gli girava, ma dovettero fare uno sforzo perché sentirono Gin irrompere nella stanza di sopra: sicuramente doveva aver sentito le urla dei due compagni al piano inferiore.
Shiho: “ Adesso dovremo trovarci al piano terra quindi l’uscita dovrebbe essere più facile da localizzare.”
Shinichi era imbambolato a guardarla, così la ragazza gli schioccò le dita davanti agli occhi per farlo riprendere.
Shinichi: “ Eh? Cosa è successo?”
Shiho: “ Sveglia Kudo. Dobbiamo sbrigarci ad uscire; Gin è ancora nella Camera 123 ma riuscirà presto a raggiungerci.”
Detto fatto che sentirono dei tonfi enormi provenire dalla stanza di sopra, e dei passi tacchettati davanti alla porta della camera dove si trovavano adesso.
Shiho: “ Siamo circondati”
Gin: “ Sto venendo a prendervi!!”
Shinichi istintivamente si parò davanti a Shiho per proteggerla. La serratura della porta scattò e fece capolino una giovane donna dai capelli biondo platino che fece cenno ai due ragazzi di tacere, mostrando loro di non essere armata.
Shinichi: “ TU… Che ci fai qui… Vermouth?”
Vermouth: “ Sempre così maleducato eh, piccolo detective? Sono venuta a salvarvi la pelle”
Shiho: “ Perché dovremo fidarci di te? Chi ci dice che poi non deciderai di sbarazzarti di noi al momento opportuno?”
Vermouth: “ Hai altre alternative?”
I due ragazzi non risposero.
Vermouth: “ Seguitemi, vi spiegherò tutto in un luogo più sicuro.”
La donna li condusse in un’altra sala di controllo la cui serratura aveva un congegno speciale a prova di intrusi.
Vermouth: “ Come vi dicevo intendo aiutarvi a scappare, ma come voi sapete, Gin è testardo e non si fermerà alla vostra fuga; vi inseguirà fino in capo al mondo per acciuffarvi. Ascoltate il mio consiglio: chiamate la FBI e ditegli che vi trovate in un vecchio laboratorio in disuso sulla East Road 587.
Shinichi: “ Perché stai facendo tutto questo? Potresti essere uccisa anche tu…”
Vermouth: “ Avevo un debito con te mio caro detective, ed è giunto il momento di estinguerlo. In quanto alla tua amica…”
Shinichi: “ Lei è con me: toccala e ti farò arrestare.”
Vermouth: “ Non cambierai mai, Kudo. Qui dentro troverete tutto ciò che vi serve, ma fate in fretta; io proverò a prendere tempo con Gin ma alla fine capirà”
Detto questo, Vermouth si congedò uscendo dalla stanza, lasciando i due ragazzi da soli. Questi cominciarono a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa di utile e trovarono un telefono.
Shiho: “ Kudo, tu chiama l’ FBI; io intanto cercherò di trovare l’uscita.”
Shinichi alzò la cornetta e digitò il numero: “ Tuuu… tuuu…tuuu…”
Shinichi: “ Pronto? Pronto, Jodie mi senti? Sono Shinichi Kudo. Abbiamo disperatamente bisogno di aiuto! Sono qui con un’altra ragazza e i MIB ci stanno inseguendo; Gin sarà qui a momenti.”
Dopo qualche secondo di silenzio, una voce rispose.
Jodie: “ Si, Shinichi, ti sento forte e chiaro. Dimmi dove vi trovate e arriveremo subito con una squadra di agenti.”
Shinichi: “ Ci troviamo in un vecchio laboratorio sulla East Road 587, Sala di Controllo – piano terra.”
Jodie: “ Ok, ci vediamo lì, non muovetevi”
Shinichi: “ Anche volendo non potremo”
Il ragazzo attaccò e raggiunse Shiho che nel frattempo aveva trovato una via di fuga.
Shinichi: “ Jodie e la sua squadra saranno qui a momenti”
Shiho: “ Spero che Vermouth riesca a tenere Gin lontano da qui per un po’.”
Dopo un po’ di tempo si sentirono le sirene delle macchine della polizia in arrivo.
Gin: “ Era una messa in scena non è così?”
Gin sparò a Vermouth.
 Alcuni agenti dell’ FBI raggiunsero la donna piena di sangue mentre un’altra scorta andava alla ricerca della stanza dove si erano rinchiusi i due ragazzi. Quando li trovarono si diressero verso l’uscita con la donna sulla barella, che venne caricata su un’auto-ambulanza.
Shinichi: “ Sapeva a cosa andava incontro… Il suo unico intento era quello di salvarci”
Shiho: “ Non ti aspettare altri trattamenti di lusso perché la prossima volta che la ri-incontreremo non ci aiuterà.”
Shinichi: “ Lo so bene.”
Erano finalmente usciti dall’edificio ma degli spari li bloccarono.
Si videro sul tetto i luccichii delle canne dei fucili puntati su di loro, ma dei proprietari nessuna traccia.
Chianti: “ Non ve ne andrete via di qui senza prima essere stati messi fuori gioco!”
Un colpo partì in direzione di Chianti, che venne colta si sorpresa.
Chianti: “ Chi… chi è stato?”
???: “ Ti saresti dovuta nascondere meglio, non penserai mica che l’FBI sia così stupida mi auguro!”
La pallottola sparata era in realtà un sonnifero, che fece subito addormentare la
cecchina.
E l’ombra sparì come era arrivata…

 


Angolo autrici:
Scusateci i due secoli di ritardo… ma come potete ben sapere la scuola è cattiva!! E noi non siamo riuscite a vederci regolarmente… contando anche che una delle due ha gli esami quest’anno  -.-‘’
Speriamo comunque che il capitolo sia di vostro gradimento!
Byee!
Le sorelle pirata

  
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