Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Tefnuth    22/02/2015    0 recensioni
Michael e Samahel, un angelo e un diavolo, non potrebbero esistere nell'universo creature più opposte di loro. Qualcuno ha deciso che non devono mai incontrarsi, sarebbe troppo pericoloso per l'equilibrio tra bene e male. Cosa succederebbe però se fosse proprio il destino a far si che si conoscano? Quel singolo istante scatenerà una serie di eventi che porterà a galla una verità alquanto sorprendente e uno dei due andrà anche in terra nemica pur di salvare l'altro.
Genere: Avventura, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Si era rinchiuso nelle sue stanze, aveva solo bisogno di pace e riposo, a guardare la mappa delle costellazioni zodiacali in circolo attorno alla raffigurazione del sol che aveva dipinto Daniel, un cherubino con uno spiccato talento artistico “Questa camera è troppo spoglia, non ti si addice per niente” aveva detto la piccola creatura il giorno in cui lo aveva accompagnato nei suoi alloggi, lo stesso in cui era venuto al mondo, così il giorno seguente si era presentato con pittura e pennelli e senza dire niente aveva dipinto quel piccolo murales che per l’angelo era diventato una piccola oasi. Quel giorno però fu nuovamente sottratto alla sua serenità che bussava da qualcuno che bussava assiduamente alla porta “Avanti” disse Michael, in realtà un po’ scocciato “Mi dispiace Michael, Raphael ha detto di riferirti che ti aspetta nel portico; credo che abbia un incarico per te” a parlare era Adriel, un angelo messaggero che con la sua piccola statura e i capelli riccioli somigliava ad una delle tante raffigurazioni di Cupido eseguite da alcuni artisti umani, ma lui non aveva le ali e la fretta gli aveva lasciato il fiatone “Non è colpa tua – Michael si alzò e diede un buffetto al piccolo messaggero - . E’ il lavoro di noi angeli, riposati pure qua ne hai bisogno” lo autorizzò l’angelo dalle grandi ali; per Adriel era la migliore ricompensa.

Michael camminò a testa bassa lungo i corridoi del palazzo incurante di tutte le altre presenze che camminavano o volavano “Eccoti, il messaggero ha fatto presto” disse Raphael appena sentì dietro di se il passo leggero dell’allievo “Conosce il fatto suo, cosa ti serve?” domandò secco il giovane angelo “Domani un’anima sceglierà il suo destino, devi cercare di portarlo sulla retta via” rispose Raphael porgendo all’angelo una piccola cartella con tutte le informazioni necessarie “Farò del mio meglio” Michael memorizzò velocemente il testo sui fogli “Fai attenzione, sicuramente ci sarà anche un diavolo con lo stesso intento. Domande?” “Mi chiedevo solo perché quelli lassù abbiano deciso di inviare me piuttosto che un altro, qualcuno che magari abbia più esperienza in queste cose” restituì la cartella al maestro “Hanno visto il tuo buon operato, devi sentirti onorato di questo” “Non è che c’è stato il tuo zampino, vero?” “Io fungo solo da mediatore tra te e quelli lassù, come li chiami tu, ma non ho alcun potere sulle loro decisioni”.


Anche giù all’inferno un piccolo diavolo messaggero stava correndo per recapitare un nuovo incarico. Corse con le sue gambe corte fino a che arrivò all’entrata della stanza di Cleo, non voleva essere punito da lei per averla svegliata a malo modo, dopodiché procedette in punta di piedi fino al letto dove Cleo e Samahel stavano ancora dormendo “Samahel… svegliati – sussurrò la creatura ma non ottenne risposta - . Maledettissimo bastardo, svegliati” disse con tono più alto “Modera i termini sgorbio” Cleo si era svegliata e lo stava guardando storto, la paura lo invase “Non sprecare fiato con lui, Cleo” disse Samahel senza aprire gli occhi “Bastardo, se eri già sveglio avresti anche potuto rispondere” replicò il messaggero che si ritrovò presto il dirk (nota: lungo pugnale) di Cleo alla gola “Modera il linguaggio o ti faccio diventare un eunuco” sibilò la guardiana. Fu Samahel a prendere l’arma dalle mani della diavola e ad appoggiarlo sul suo comodino “Calma tesoro, gli faresti solo un piacere. Dai sgorbietto dammi il rotolo e vattene che questo è il posto dei grandi” ordinò Samahel; il messaggero obbedì e lasciò la stanza non senza borbottii. Un piccolo sospiro provenì dalla bocca di Cleo, quel rotolo era certamente una nuova missione per Samahel “Nuovo incarico vero?” domandò ugualmente lei “Già, devo occuparmi di un’anima al bivio” “Ma non avevano nessun’altro?” lamentò lei di nuovo, poi prese a baciare il lobo dell’orecchio di lui “E che ne so? Mi dispiace piccola ma devo andare” le sfiorò la guancia, un bacio sulla bocca e poi se ne andò. Il diavolo percorse i cunicoli dalla stanza di Cleo fino alla propria, per poter prendere i propri indumenti e non appena ebbe lasciato i proprio alloggi udì una voce femminile inveire contro un diavolo messaggero ”Problemi?” Samahel sapeva il motivo per cui quel piccolo essere stava tenendo fisso lo sguardo su di lei: le sue labbra erano nere come la pece, contornate da una pelle quasi trasparente che lasciava intravedere i muscoli e le ossa sottostanti; anche gli occhi, con l’iride grigio-verde, erano circondati da un leggero alone nero. Si diceva in giro che le labbra di quella diavola, Hel il suo nome, fossero così perché erano avvelenato come la sua saliva. Nessuno aveva il coraggio di starle vicino, anche a causa del suo brutto carattere “Non a caso è la guardiana  del girone dei traditori” aveva sussurrato un diavolo lì vicino. Solo Samahel e pochi altri, tra cui Cleo, la osservavano negli occhi senza soffermarsi sulle labbra, in verità a lui piacevano ma non voleva infastidirla.

 L’aveva vista la prima volta dopo una delle sue missioni, era appena rientrato quando aveva visto la sua ombra sinuosa e come tutti era rimasto attonito nel vedere le sue labbra perché nessun altro le aveva così, ma aveva prevalso la curiosità “Sei nuova?” le aveva domandato alle spalle “Di solito sto nel mio girone” aveva risposto lei senza voltarsi “Sono abituato a parlare a viso aperto con i miei colleghi” lei si era voltata, probabilmente aspettandosi l’ennesima espressione di disgusto da parte sua, e invece Samahel era rimasto impassibile “Hel, e ora che sai il mio nome addio” “Non ho ancora finito” l’aveva trattenuta per un braccio “Ho già sentito fin troppi pettegolezzi su di me, non voglio sentire anche i tuoi Samahel” e lo aveva lasciato lì dopo essersi liberata dalla presa di lui lasciandogli una sensazione di freddo sulla mani. La sera stessa, tra le calde lenzuola, aveva parlato di quell’incontro a Cleo “Hel è il guardiano del girone dei traditori, poverina non fanno altro che dire brutte cose su di lei” gli aveva risposto Cleo, sembrava che le fosse amica.

Samahel restò lì ad osservare quella scena fino a che il diavolo messaggero, che poi scoprì essere lo stesso che gli aveva portato la pergamena con il suo nuovo incarico, scappò a gambe levate e anche gli altri diavoli lì vicino ripresero i loro compiti lasciando un vuoto attorno ad Hel; poi si incamminò verso l’uscita.


L’angelo e il diavolo non lo sapevano, ma avevano ricevuto lo stesso incarico: l’anima in questione era quella di un uomo d’affari cui era stata offerta l’occasione di partecipare ad una truffa che gli avrebbe procurato molto denaro, ma avrebbe rovinato la vita della vittima. Non fu piacevole per entrambi conoscere con chi avrebbero dovuto contendersi quell’anima “Non è possibile, tu” esclamò Michael alla vista del diavolo, era la giornata peggiore della sua vita “Come va piumino?” rispose Samahel con finta gentilezza. I due videro entrare l’anima contesa assieme ai suoi colleghi, per Michael fu un supplizio vedere che erano già tutte dannate mentre Samahel già pregustava il momento in cui avrebbe visto le loro anime all’inferno “Gnam gnam” commentò. Presero posto dietro la loro vittima, un uomo sulla cinquantina non proprio in forma che aveva perso il sonno guardando i fogli che gli avevano lasciato due profonde occhiaie, e come si vede spesso nei cartoni animati iniziarono a sussurrargli all’orecchio per esercitare la propria influenza mentre gli altri uomini, seduti attorno al tavolo laccato in rosso che contrastava molto con le pareti bianche e il televisore ultrapiatto nero appeso ad una delle pareti corte della stanza. Stava andando tutto come doveva andare, fino a che una frase di Samahel irritò non poco Michael “Forza firma, cosa ti costa? Almeno potrai goderti gli ultimi anni di vita che ti restano e chissà potresti anche approfittarne per ricattare i tuoi colleghi” “Stai zitto, serpe” l’angelo l’aveva presa sul personale “Sto solo facendo il mio lavoro” osservò il diavolo “Evita di mettergli strane idee in testa o di calcare troppo la mano come l’altro giorno” l’angelo non era riuscito a trattenersi “Un bel falò vero? Per questo mi piace occuparmi delle anime, peccato che non possa occuparmi di tutte” Samahel si fece una lunga risata. Dimenticando quello che gli era stato sempre detto, Michael  con la mano trafisse il corpo del demone da parte a parte all’altezza del cuore, ma del prezioso organo nessuna traccia “Quanto sei stupido” commentò Samahel. Il diavolo dagli occhi di smeraldo si mise una mano nel petto, là dove c’era il foro procurato dall’angelo, e utilizzandola come un divaricatore aprì il torace : all’interno non c’era nulla oltre ad una piccola fiamma e un groviglio di arterie e vene. Durante tutta l’operazione lui non aveva battuto ciglio e rimase così, a “cuore ” scoperto mentre guardava il suo nemico negli occhi “La prossima volta assicurati di usare quella spada che porti con tanta fierezza perché con me questa roba non funziona” e lasciò che la grande lesione si richiudesse.

Immersi com’erano nella loro discussione, i due non si erano accorti che intanto la loro vittima aveva preso la sua decisione “No – aveva violentemente sbattuto le mani sul tavolo – io non sarò responsabile della rovina di una persona, la mia coscienza sarebbe troppo sporca. Vi dirò di più: io mi licenzio” e se n’era andato lasciando i suoi colleghi adirati anche se non quanto Samahel che aveva perso l’anima “Peccato a quanto pare c’è ancora del buono qua dentro” disse Michael prima di andarsene, era felice di aver battuto il diavolo sul campo.

 
  
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