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Autore: Justice Gundam    22/02/2015    3 recensioni
Una nuova avventura attende Ash, il suo inseparabile Pikachu, e la sua fidanzata Misty nel misterioso continente di Unima, dove accompagneranno altri giovani allenatori come loro sulla strada verso la Lega, e li aiuteranno ad affrontare il misterioso Team Plasma. Riusciranno, Ash, Misty, Touko, Spighetto e i loro compagni a salvare Unima e a svelare i misteri che si troveranno davanti? Seguito di Heart Soul Adventures, ma può essere letto senza problemi anche come storia a sè, dati gli scarsi spoiler. (Pokeshipping) (Cavaliershipping) (FerrisWheelshipping). COMPLETATO IL 18 DICEMBRE 2015! SI RINGRAZIA MIRIAM PRIMIANA DELL'AQUILA PER I DISEGNI.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, N, Touko, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon Best Wishes Reload
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 67 - Il segreto di Anemone
 
 
"Molto bene... seguite questa strada, e dovreste arrivare alla Torre Cielo nel giro di un'ora o poco più. Credo che per allora riuscirete ancora a trovare mia nipote... ovviamente, il difficile poi sarà attirare la sua attenzione, visto che a quest'ora sarà impegnata a fare tutte le sue acrobazie con il suo aliante..." stava spiegando in quel momento Miles al gruppo di Ash, al quale, vista l'occasione, si era unita anche Camelia. "Comunque, vi consiglierei di stare un po' attenti, visto che da quelle parti ci sono un bel po' di Pokemon Spettro. Si tratta pur sempre di un luogo dove riposano i Pokemon defunti."
 
"Certamente. Abbiamo già un po' di esperienza con posti come questo!" affermò Ash, convinto che qualunque Pokemon avessero incontrato, sarebbero comunque stati pronti ad affrontarlo. "Piuttosto... lei, signorina Camelia, è sicura di voler venire con noi? Non vorrei che lei e la sua amica finiste per litigare a causa di questa storia."
 
L'elegante Capopalestra di Sciroccopoli fece un cenno affermativo con la testa, apprezzando la premura del ragazzino di Biancavilla. "Va tutto bene, mio giovane amico. E' giusto che prenda parte anch'io a questa... spedizione, se così la vogliamo chiamare. Anemone mi conosce bene, e sono sicura che se sarò anch'io a parlarle, si convincerà a lasciar perdere queste lotte immaginarie che, detto francamente, mi sembrano alquanto insensate." affermò. "Io sono pronta quando volete. Possiamo incamminarci verso la Torre Cielo in qualsiasi momento."
 
"Pika pika!" squittì Pikachu, per poi indicare la strada che passava attorno al piccolo aeroporto di Ponentopoli, e si dirigeva attraverso la prateria verso la grande torre che dominava l'intero paesaggio. Misty, Spighetto, Touko e i loro Pokemon (in quel momento, Panpour, Pansage e Pignite) si congedarono a loro volta dal signor Miles, che augurò loro buona fortuna con un cenno della mano.
 
"Bene. Vi auguro buona fortuna, ragazzi." affermò Miles. "Non so se Anemone sarà disposta ad ascoltarvi, ma a questo punto... tanto vale fare un tentativo."
 
"Pan! Panpour!" esclamò il Panpour di Misty, sicuro che ce l'avrebbero fatta.
 
Ash si tolse per un attimo il berrettino, e Pikachu drizzò la codina verso il cielo, rilasciando delle scintille crepitanti dalle guance. Poi, il gruppetto si incamminò, deciso a raggiungere la Torre Cielo in tempo utile per trovare Anemone e parlarle...
 
 
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Il viaggio era stato breve, dal momento che non più di tre quarti d'ora dopo, Ash e i suoi compagni erano già arrivati quasi ai piedi della grande torre - certo, non era stato un viaggio troppo movimentato, dal momento che la prateria che circondava Ponentopoli non offriva certo una grande varietà di paesaggi. I Pokemon che la popolavano, d'altro canto, erano alquanto diversificati e coloriti: guardandosi attorno, Ash, Pikachu e i loro compagni riuscivano a vedere dei Watchog, delle Zebstrika, qualche Minccino e, in un paio di occasioni, anche qualche Emolga che saltava fuori dall'erba alta e planava dolcemente per un lungo tratto prima di scendere giù e tornare a nascondersi tra le fronde. 
 
Finalmente, la squadra era giunta ai piedi della grande torre, davanti ad un'ampia arcata che dava accesso all'interno dell'immenso edificio, e si presero un po' di tempo per dare un'occhiata e rendersi meglio conto di che cosa si trattasse: dava l'impressione di essere una costruzione alquanto antica, composta di mattoni di marmo grigio che non davano la benche minima impressione degli anni... dei secoli, anzi... che si recavano dietro. La costruzione sembrava ancora solida e indistruttibile, testimonianza dell'ingegno di coloro che l'avevano eretta in quei tempi remoti. 
 
Anche restando ai piedi della torre, il gruppo riuscì a vedere che in cima alla torre c'era qualcosa che ricordava molto un gong o una campana rituale, e Spighetto non si fece sfuggire l'occasione per fare un po' sfoggio delle sue conoscenze. Aveva spiegato che quella particolare campana era usata per pacificare gli spiriti dei Pokemon defunti e fare in modo che raggiungessero l'aldilà senza rimpianti. Touko, dimostrando una volta di più un crescente interesse nei confronti della storia antica di Unima, aveva ascoltato con particolare attenzione, segnandosi tutto quello che le sembrava particolarmente interessante sul bloc-notes che recava sempre con sè.
 
"Questa torre ha davvero una storia interessante alle spalle." affermò Camelia, gettando un'occhiata ad un piccolo stormo di Pidove e Tranquill che svolazzavano attorno alla cima della grande torre. "Ma forse sarebbe meglio se rimandassimo queste spiegazioni a più tardi. Adesso dobbiamo raggiungere Anemone in cima alla torre."
 
"Oh, ma tu guarda." disse una voce abbastanza ben conosciuta. Ash e Pikachu non rimasero molto sorpresi di veder apparire da dietro una fiancata della torre, niente meno che Diapo in persona, con la sua macchina fotografica a tracolla e un'espressione vagamente arrabbiata ed irritata stampata sul volto. "Il mondo non è piccolo. E' addirittura minuscolo. E noi sembriamo proprio destinato ad incontrarci, eh?"
 
"Diapo! Beh, nemmeno io mi aspettavo di trovarti qui, quindi direi che siamo pari." affermò Touko, voltandosi verso il suo rivale. Pignite corrugò la fronte e grugnì  in direzione di Diapo, come a volerlo sfidare, ma il giovanotto dai capelli verdini non sembrò farci troppo caso. "Fammi indovinare... anche tu sei qui per la Capopalestra di Ponentopoli? Vuoi sfidarla in una battaglia vera e propria, immagino."
 
Diapo alzò le spalle, emettendo un verso di disappunto. "No, in realtà non avevo idea che la Capopalestra di Ponentopoli fosse da queste parti." rispose. "Sono arrivato a Ponentopoli un paio di giorni fa per sfidare Anemone in una lotta in Palestra... e cosa mi sono sentito offrire? Una di quelle stupidissime Lotte Pindariche, come le chiama lei. Avrei dovuto far uscire tre dei miei Pokemon, confrontarli con i suoi... e poi, se lei avesse deciso che la mia squadra era in grado di battere la sua, mi avrebbe conferito la Medaglia Jet."
 
"Oh, e ovviamente tu hai rifiutato." rispose Misty con fare arguto. 
 
Cogliendo il sarcasmo della ragazzina di Celestopoli, Diapo storse il naso e cercò di risponderle per le rime. "Tsk... ti do forse l'impressione di uno che accetta che gli venga fatta la carità, o che gli venga consegnata una Medaglia che non si è guadagnato con le sue sole forze?" rispose. "Certo che ho rifiutato. E ho deciso di restare qui attorno per un po', per allenare i miei Pokemon e prepararmi alla prossima Palestra. Ho pensato che fare un salto qui alla Torre Cielo mi avrebbe permesso di fare un po' di pratica... e quindi eccomi qui."
 
"Pignite..." affermò il Pignite di Touko, non troppo convinto.
 
Tuttavia, ad Ash e al suo gruppo non interessava particolarmente il motivo per cui Diapo si trovava lì... adesso come adesso, avevano più o meno lo stesso obiettivo, e non c'era motivo per cui non dovessero collaborare. "Beh... comprendiamo benissimo quello che vuoi dire, giovane." disse Camelia, con la sua classica, imperturbabile calma di cui faceva sfoggio nel corso delle sfilate e delle battaglie di Pokemon - almeno finchè non si faceva prendere la mano dalla foga della lotta. "La mia amica Anemone sembra essersi fatta un'opinione un po' troppo elevata della sua capacità come Capopalestra, e noi siamo qui per parlare con lei e farla ragionare. Se riusciamo a raggiungere il piano più elevato della Torre Cielo in tempo, troveremo ancora Anemone che esegue le sue acrobazie con il suo aliante!"
 
"Va bene... visto che non ho molto di meglio da fare, immagino che posso anche unirmi a voi." affermò Diapo. Il gruppo di allenatori si avvicinò con prudenza all'arcata che dava accesso al piano terreno, e con un po' di circospezione, il Panpour di Misty e il Pansage di Spighetto si avvicinarono alla porta, appoggiando le mani su di essa e poi facendo qualche prova spingendola.
 
"Pansage..." mormorò la scimmietta verde, notando che la porta era molto meno pesante di quanto lui si sarebbe aspettato, e che già con una piccola spintarella si riusciva a farla aprire un po'. Con estrema prudenza, Touko si avvicinò per dare una mano alle due scimmiette, e spinse la porta, mentre il Pikachu di Ash e Pignite si tenevano pronti ad intervenire nel caso ci fosse stato qualcosa dietro la porta che avesse cercato di saltare loro addosso.
 
Per fortuna, la situazione si rivelò essere tranquilla: la porta d'ingresso si aprì con uno scricchiolio sinistro, rivelando agli occhi dei visitatori una grande stanza vuota, nella quale aleggiava ancora uno strano sentore di tempi andati, e una presenza vagamente inquietante, come se si potessero ancora sentire gli spiriti dei Pokemon che riposavano in quel luogo solitario. 
 
Ash, in particolare, ebbe l'impressione che qualcuno lo stesse osservando dai muri e dal soffitto della stanza, mentre lui e i suoi compagni avanzavano al suo interno. I suoi sensi soprannaturali, quelli che gli permettevano di percepire l'Aura di persone e Pokemon, lo svvertivano che c'era qualcosa - o qualcuno - là dentro, ma non era ancora molto abituato ad usarli, e non era sicuro al cento per cento di quello che stava percependo.
 
"Pika pikachu..." mormorò il topolino elettrico, drizzando le orecchie mentre dava un'occhiata al muro di marmo grigio più vicino a lui. Aveva anche lui l'impressione che ci fosse qualcosa di poco chiaro... e lo stesso valeva per il Pignite di Touko, che annusava l'aria sospettosamente, cercando di cogliere qualsiasi accenno anche minimo di minaccia. Certo non si aspettavano un luogo troppo accogliente, ma quel posto dava veramente l'impressione di essere infestato da fantasmi...
 
"Ehm... forse non è il caso di attardarsi troppo da queste parti..." commentò Camelia, cercando di nascondere il suo nervosismo. Diapo e Spighetto erano gli unici a non sembrare minimamente turbati dall'aspetto un po' inquietante della stanza, e si fecero avanti per darvi un'occhiata: si trattava di una grande sala circolare, disseminata di piccole lapidi grigie ognuna delle quali recava il nome e l'identificazione di un Pokemon che era scomparso tempo prima... alcune delle date scritte sulle pietre tombali indicavano addirittura tremila anni prima! In effetti, c'erano un bel po' di tombe risalenti a quell'era lontana... 
 
"Pig pig?" chiese Pignite, guardando con circospezione le lapidi.
 
Fu Diapo, con sorpresa di molti, a dare la spiegazione che Pignite stava chiedendo. "Sì, queste tombe sono davvero così antiche." rispose il ragazzo dai capelli verdini. "Risalgono ad un periodo in cui infuriava una grande guerra nel continente di Kalos, non molto distante da qui... e anche il continente di Unima è rimasto coinvolto, venendo costretto a mandare allenatori e Pokemon per cercare di dirimere la situazione ed impedire che il conflitto degenerasse e arrivasse fin lì. Sfortunatamente, non è stato così semplice... vedete, all'epoca, il re di Kalos aveva deciso di usare un'arma terribile che lui stesso aveva creato per distruggere tutti i suoi nemici... pare che la decisione l'avesse presa perchè era sconvolto dalla notizia della morte del suo Pokemon."
 
"Sì, avevo sentito già parlare della grande guerra di tremila anni fa... e sapevo che era stata un evento apocalittico..." affermò Touko, sfregandosi una guancia. "Ma questa storia del re di Kalos non la sapevo. Sei bene informato, Diapo."
 
"Sono uno che prima di imbarcarsi in qualcosa, preferisce saperne il più possibile. Al contrario di voi che invece vi gettate a testa bassa nell'avventura. Mi stupisco che ancora non vi sia accaduto nulla..." affermò Diapo. Ash aveva l'impressione, almeno a sentire il suo tono di voce, che al ragazzo non fosse ancora andato giù quell'incontro con Nardo, e che ancora se la fosse presa per il modo di fare un po' svagato del Campione. "In ogni caso, cercate di restare ad una certa distanza dalle tombe. Non vorrei che qualche Pokemon Spettro se la prendesse a male e decidesse di prendersi la sua vendetta."
 
"Faremo in modo di... seguire questo consiglio." disse Camelia, facendo uscire il suo Emolga da una delle sue sfere. Lo scoiattolino volante elettrico illuminò le guance, in modo da fare luce attorno a sè, e permettere alla sua allenatrice e al gruppo di Ash di vedere abbastanza lontano attorno a sè. Alla luce emanata da Emolga, il  gruppo riuscì a vedere una grande scala a chiocciola fatta di gradini di pietra grezzamente scolpita che andavano verso i piani superiori... e nello stesso momento, i ragazzi videro come dei fuochi fatui accendersi alla fine dei gradini: sembravano tante lucciole che danzavano in aria, creando uno spettacolo suggestivo... ma Ash e i suoi compagni sapevano che non potevano abbassare la guardia, e che dietro un'apparenza innocua, poteva nascondersi qualcosa di molto più sinistro.
 
"Momolga!" esclamò lo Emolga di Camelia, anche lui piuttosto guardingo, mentre con la coda indicava le strane luci danzanti che sembravano invitarli a proseguire.
 
"Hmm... forse è meglio se facciamo uscire qualche altro nostro Pokemon. Non si può mai sapere cosa potrebbe accadere ai piani superiori." disse Misty. "Misty chiama... Seadra!"
 
"Seadra, sea!" esclamò il cavalluccio marino gigante, alzando la testa nel momento in cui apparve davanti al gruppo. 
 
"Sì... mi sembra una buona idea!" rispose Ash, tirando a sua volta una Pokeball, dalla quale uscì Rufflet con un acuto stridio di battaglia! Touko aveva già fuori Pignite, ma decise che non era il caso di rischiare, e fece uscire un altro dei suoi Pokemon... uno che Misty non fu esattamente entusiasta di vedere.
 
"Anch'io sono d'accordo... vieni, Scolipede!" esclamò la ragazzina castana, e non appena la Pokeball solcò l'aria, si aprì e fece uscire il gigantesco millepiedi, che atterrò con inaspettata agilità accanto alla sua allenatrice. Con circospezione, Scolipede mosse le antenne, in modo da percepire qualsiasi cosa potesse sembrare una minaccia lì attorno... e Spighetto aveva già fatto uscire il suo Crustle.
 
Ash e Pikachu salirono per primi sui gradini che conducevano al piano superiore... e il topolino elettrico si fermò, squittendo allarmato, una volta giunto quasi in cima alla scala a chiocciola. Ash percepì a sua volta qualcosa di anomalo, e si fermò.
 
"Che succede? Vi siete incantati?" chiese Diapo, raggiungendo Ash accompagnato dal Pokemon che aveva appena fatto uscire dalla sua sfera - il suo maestoso Servine, che teneva tutti i sensi all'erta alla ricerca di potenziali nemici.
 
"No, non è questo... Ash ha appena percepito qualcosa che non va." rispose Touko, ricordandosi che Diapo non sapeva nulla dei poteri legati all'Aura di Ash. "E' un po' lunga da spiegare ma... mi basti dire che Ash ha questo strano potere che gli permette di percepire l'Aura, ovvero l'energia vitale di ogni creatura. Non è un potere che usa spesso, e non è ancora molto bravo ad usarlo, ma... in casi come questi può essere utile."
 
"Aura? Energia vitale?" chiese un incredulo Diapo, che non era certo tipo da credere a questioni esoteriche senza averne prove tangibili. "Hmph... non crederete certo a queste stupidaggini, vero?"
 
"Queste... stupidaggini, come le chiami tu, ci hanno già aiutato in un bel po' in passato." disse Misty, storcendo un po' il naso. Anche se non sembrava più tanto sprezzante nei confronti degli abitanti di Kanto, il giovane allenatore dai capelli verdini era ancora piuttosto scettico delle capacità di Ash.
 
Diapo alzò le spalle, tenendo comunque d'occhio il piano superiore e le lucine danzanti che erano apparse davanti a loro. Ash, Pikachu e Rufflet erano ora sicuri di non subire attacchi a sorpresa, e l'aquilotto avanzò per primo verso la loro destinazione, sbattendo rumorosamente le ali. Un paio di figure evanescenti, simili a grosse candele di cera bianca con delle fiammelle blu-viola accese sullo stoppino... che il giovane allenatore riconobbe immediatamente come dei Litwick! Accanto a loro, apparve anche un Frillish... ma i ragazzi notarono subito che era completamente diverso da quello di Diapo, e da quelli che avevano visto in precedenza, al punto che per un istante pensarono di aver incontrato un Pokemon di un'altra specie. La forma in generale era la stessa, ma questo Frillish era di colore rosa e aveva dei lineamenti un po' più delicati e femminei rispetto ad un Frillish tradizionale.
 
Inutile dirlo, Misty andò subito in visibilio alla vista di un Pokemon così grazioso e al tempo stesso elegante. "Woooow! E' bellissimo quel Frillish! Ma... scusate, quello è una versione cromatica? Perchè se non ricordo me, i Frillish sono azzurri..." disse la rossa, guardando meravigliata il Pokemon Acqua/Spettro che fluttuava leggiadramente vicino a loro... e che sembrava sospettoso del Rufflet di Ash, che da parte sua continuava a guardarlo per sincerarsi delle sue intenzioni.
 
"Infatti è così... o almeno, i Frillish di sesso maschile sono di colore azzurro." affermò Spighetto, sempre informato. "Invece, le femmine sono rosa. Quindi... no, prima che lei me lo chieda, signorina Misty, quella non è una versione cromatica di Frillish."
 
"Poco male, non è certo in base al fatto che sia cromatico o meno che io scelgo i Pokemon..." disse Misty, guardando con attenzione il Pokemon davanti a lei. In effetti, non sembrava neanche ostile... e anche l'impulsivo Rufflet aveva evitato di caricare a testa bassa, decidendo piuttosto di osservare e cercare di capire cosa avessero in mente i Pokemon Spettro che popolavano la Torre Cielo.
 
"Ruff ruff! Rufflet?" esclamò l'aquilotto con la sua voce morbida, che dava l'impressione che il Pokemon Normale / Volante stesse volutamente allungando le lettere. Sembrava che stesse cercando di discutere con i Pokemon Spettro, invece che attaccarli direttamente.
 
"Pika pika! Pikachu?" continuò Pikachu. Uno dei Litwick restò per un attimo a riflettere, come se volesse richiamare alla mente dei ricordi... poi, il Pokemon simile ad una candela fece sfarfallare la fiammella viola che bruciava sul suo stoppino, e fece cenno al gruppo di seguirlo. 
 
"Wick!" esclamò con voce aspra, che ricordava un po' il crepitio di un fuoco da campo. La Frillish rosa fece cenno al gruppo con uno dei suoi tentacoli, e non appena Pikachu e Rufflet si furono assicurati che non c'era nulla da temere, condussero i loro compagni al piano superiore. Ash era appena dietro di loro, e stava cercando di concentrarsi sulla peculiare sensazione che aveva avuto fin da quando era entrato nella Torre Cielo, che non accennava a diminuire, e anzi sembrava acuirsi man mano che salivano.
 
"Hey, Ash, va tutto bene?" chiese Misty, preoccupata per il suo ragazzo, che sembrava insolitamente teso e all'erta. Ash annuì, cercando di tranquillizzare la sua fidanzata, ma la sensazione si stava facendo sempre più opprimente man mano che salivano. I due Litwick e la Frillish che erano con loro si fermarono per attendere, e il ragazzo si fece forza, scosse la testa e andò avanti.
 
"Non... no so esattamente che cosa sia... ma non ti preoccupare, Misty, non è un problema!" affermò Ash, scuotendo la testa per mandare via quell'accenno di emicrania che lo aveva preso. In quel momento, il gruppo di allenatori era arrivato al piano superiore, dove si trovavano altre lapidi... anch'esse per la maggior parte risalenti a molto tempo prima, quasi tre millenni. Camelia si avvicinò con vago timore ad una delle lapidi più vicine, attorno alla quale uno dei Litwick stava aleggiando in maniera inquietante, come se volesse dire qualcosa di importante ma non fosse in grado di farlo direttamente.
 
Le reazioni del gruppo davanti a quegli strani eventi era quanto mai diversificata. Spighetto e il suo Crustle avanzavano con prudenza, mantenendo un invidiabile sangue freddo. Touko e i suoi Pokemon stavano cercando di fare la stessa cosa, ma la ragazzina castana non era altrattanto composta, e si vedeva che stava forzando un'espressione di calma e sicurezza. Diapo e il suo Servine, invece, sembravano un po' infastiditi dalla situazione... il fatto di non sapere esattamente cosa stesse accadendo li lasciava spiazzati ed irritati. Per quanto li riguardava, tutto ciò era insensato e ridicolo... non poteva essere che gli spiriti di persone che erano vissute tanti secoli prima stessero ancora aleggiando lì attorno... vero?
 
"Emolga?" chiese lo Emolga di Camelia, svolazzando da una pietra tombale all'altra, e al tempo stesso guardandosi attorno. Sembrava che avesse visto qualcosa a sua volta... qualcosa che alla sua allenatrice, che invece manteneva un invidiabile sangue freddo, era sfuggito. Con estrema attenzione, lo scoiattolo volante elettrico avanzò lungo la fila di pietre tombali... e nello stesso momento, Touko si fermò, spalanando gli occhi come se avesse appena visto qualcosa di sconvolgente! Riuscì a sentire le espressioni allarmate dei suoi compagni, ma ebbe come l'impressione che venissero da lontano, quando invece i suoi compagni erano lì vicino e la stavano chiamando. La ragazzina vide il mondo sbiadire davanti ai suoi occhi, e la stanza sembrò scomparire davanti ai suoi occhi, sostituita da un'oscurità fitta ed impenetrabile, mentre qualcosa di enorme ed imponente, ma allo stesso tempo invisibile, cominciava a prendere forma davanti a lei. Touko si rendeva conto che quello che stava vedendo era un'allucinazione - o almeno, questo era quello che lei sperava con tutte le sue forze - ma non riusciva a riscuotersi dallo stato di trance nel quale era piombata. Sembrava quasi di essere finiti in un'altra dimensione... o almeno, se qualcuno le avesse chiesto di descrivere la sensazione che provava, questo era quello che Touko avrebbe detto. 
 
"Che... che sta succedendo? Che... che razza di posto è questo?" chiese la ragazzina ad alta voce, senza veramente aspettarsi una risposta. 
 
Sentì un respiro profondo provenire da davanti a lei... e un attimo dopo, la vista le si schiarì un po', permettendole di vedere cosa fosse l'inquietante presenza che sentiva: si trattava di un enorme drago bianco che stava in piedi sulle zampe posteriori, e che sembrava mettere assieme le caratteristiche migliori di un rettile, un uccello e un mammifero. Un folto ciuffo di pelliccia bianca adornava la sua testa, come una lunga chioma di capelli, e il suo muso affusolato, vagamente simile a quello di una volpe, era adornato con quelli che sembravano essere dei corti spuntoni. Il suo collo era lungo e sottile, con due strani collari di metallo bianco cinti attorno ad esso. Le sue braccia erano sottili, e si trasformavano in un paio di grandi ali ricoperte di piume bianche e armate di quattro corti artigli che ricordavano mani che fuoriuscivano dall'orlo. Le zampe posteriori che reggevano in piedi l'enorme drago erano anch'esse piumate, e aveva un grosso ciuffo di pelliccia bianca sul torace. La sua coda, tuttavia, era la caratteristica più strana: era molto grande ma relativamente corta rispetto al resto del corpo del dragone bianco, che effettivamente, con i suoi più di tre metri di altezza, torreggiava sopra la ragazzina, e aveva l'aspetto di una sorta di motore, con una fiamma rossa che ardeva al suo interno, proiettando una strana luce tutt'attorno al dragone. Sembrava un ammasso di piume e di estensioni simili a nastri, ma l'aspetto complessivo era grazioso invece che terrificante.
 
Il dragone abbassò lo sguardo, fissando la ragazzina stupita con espressione intensa. Touko ebbe un attimo di paura e fece per guardarsi attorno, per cercare di capire dove fossero finiti i suoi compagni... ma si calmò almeno un po' quando guardò verso gli occhi del drago, e vide che erano di un grazioso colore azzurro che esprimeva calma e serenità. Sembrava quasi che stesse guardando oltre Touko e verso qualche spettacolo ipnotico che soltanto lui riusciva a vedere...
 
"Tu... tu sei... Reshiram, vero? Uno dei... Draghi Leggendari di Unima..." mormorò Touko, dopo qualche secondo passato a cercare di riordinare i suoi pensieri e a raccogliere il coraggio necessario a rivolgere la parola ad un essere simile. "Io... mi chiamo Touko e... vengo da Soffiolieve... ehm... accidenti, come si fa a presentarsi ad un Pokemon Leggendario? Non lo spiegano questo nei libri..."
 
Reshiram, il Drago Leggendario dello Yang, restò ancora per qualche secondo ad osservare la ragazzina che gli stava davanti, ancora incerta su cosa fare... e finalmente, quando Touko stava per schiarirsi la voce e parlare di nuovo, il Pokemon Leggendario abbassò la testa, guardandola dritta negli occhi...
 
...e fece qualcosa che Touko non si era aspettata.
 
Reshiram sorrise.
 
Touko sbattè gli occhi sbalordita, come se volesse essere sicura di aver visto bene... ma era proprio così come aveva visto lei! Reshiram le aveva rivolto un sorriso, un sorriso cordiale e amichevole, che non presentava la minima traccia di secondi fini o di inganno. La ragazzina si schiarì la voce e, cercando di trattare in termini amichevoli con il potente drago... ma prima che potesse aprire bocca, lo scenario sbiadì nuovamente attorno a lei, e Touko fece un passo indietro con un verso di sorpresa, vedendo apparire uno strano, inquietante paesaggio tutt'attorno a sè. Un attimo dopo, Touko si ritrovò in piedi su una grande pianura desolata, il terreno ricoperto di cenere ed erba bruciata, il ciello ricoperto di terrificanti nuvole di fumo grigio che si levavano da un grande incendio che infuriava in lontananza. Sembrava un campo di battaglia, e Touko emise un verso strozzato di paura quando alle narici le giunse il terribile, pungente odore di bruciato!
 
"Ma... ma cosa..." mormorò la ragazzina castana. facendosi aria con le mani per non sentire quella puzza ripugnante. Con orrore, Touko si guardò attorno... e vide che, in effetti, si trovava proprio su un campo di battaglia, o meglio, in quello che ne era rimasto. Dovevano essere i resti di una città, a giudicare dalle poche pietre che erano rimaste in piedi...
 
"Touko!" esclamò improvvisamente la voce di Ash, e la ragazzina si voltò di scatto verso la propria destra, dove vide il suo "mentore", assieme a Pikachu, e a Misty e al suo Seadra, che correvano allarmati verso di lei. Accanto a Touko era riapparso all'improvviso anche il suo Pignite, che si guardava attorno confuso e vagamente irritato. Sembrava che stesse cercando dei nemici... e si rilassò un po' soltanto quando vide Pikachu, Rufflet e Seadra che si dirigevano verso di lui.
 
"Pig pignite!" esclamò il maiale di fuoco, agitando una zampa verso di loro.
 
"Rufflet!" esclamò il Pokemon aquilotto, che aveva a sua volta un'espressione tesa e pronta all'azione. Svolazzò verso Touko e Pignite, facendo cenno ad Ash, Misty e al resto dei loro Pokemon di raggiungerli.
 
"Pika pipika!" squittì Pikachu, mostrando la pianura desolata e avvolta dal fumo che li circondava, e sulla quale non si vedeva anima viva. Pignite scosse la testa e alzò le spalle, come per dire che ne sapeva quanto loro...
 
"Touko! Meno male che sei qui... ma che sta succedendo?" chiese Misty. "E... dove cavolo ci troviamo? Un attimo fa eravamo nella Torre Cielo, e adesso..."
 
"Pika pi?" chiese Pikachu ad Ash, sperando che il suo allenatore avesse almeno un'idea migliore di quanto stava accadendo. Il ragazzo, tuttavia, restò come stupefatto a guardare l'orribile spettacolo, concentrandosi su un'unica, imponente figura che stava in piedi in mezzo allo scenario apocalittico: un gigante di statura impressionante, che teneva lo sguardo perso verso il cielo... e in qualche modo, anche in mezzo al vento e al ruggito delle fiamme che divampavano in lontananza, Ash fu in grado di sentire le parole del misterioso individuo.
 
"E' stata colpa mia... io ho fatto questo... perdonami, Floette... Io... cosa sono diventato...?"
 
"Floette?" si chiese Ash, stupito. "Ma che cosa... di chi sta parlando? E che cosa..."
 
La visione apocalittica svanì con la stessa incredibile rapidità con cui era venuta... e Ash, Misty, Touko e i loro Pokemon si ritrovarono di colpo nella stessa stanza della Torre Cielo dove erano un istante prima! Spighetto, Diapo, Camelia e il resto dei Pokemon erano con loro, e sembrava che non fosse passato nemmeno un secondo da quando quelle strane visioni erano iniziate - i loro compagni non si erano neanche mossi dalle loro posizioni, e sembravano essersi appena accorti che ad Ash, Misty e Touko stava accadendo qualcosa.
 
"Crrrrustle?" esclamò il Crustle di Spighetto, sorpreso e un po' spaventato. Attorno a loro, erano apparsi altri Litwick e altri Frillish, di entrambi i colori, formando una sorta di platea attorno al gruppo di allenatori.
 
"Ash? Misty, Touko? Ma che è successo, per un attimo mi siete sembrati... stravolti." commentò Camelia, del tutto inconsapevole di ciò che i giovani allenatori avevano visto in quell'attimo di confusione e caos. La bionda capopalestra-modella era a sua volta attenta a tutto, e si rendeva conto che c'era qualcosa di soprannaturale all'opera.
 
Ash scosse la testa, e si rimise a posto il berretto sulla testa. "Stravolti è dire poco... non ho capito bene cosa abbiamo visto, ma ho come l'impressione che i Pokemon Spettro che vivono nella Torre Cielo volessero dirci cosa è successo tanto tempo fa per farli finire così..."
 
"Mask..." disse tristemente uno Yamask che si era mescolato al gruppo di Frillish e Litwick. Il Pokemon dalla maschera dorata sembrava ancora ricordare gli eventi si quel tempo remoto, ed Ash e Misty si ritrovarono a desiderare di poter capire quello che stava dicendo. Qualunque cosa fosse accaduta, doveva essere stata una tragedia immane...
 
"Pika... pikachu?" mormorò Pikachu, guardando verso il gruppo di fantasmi. Il topolino elettrico, al contrario degli allenatori, sembrava aver capito cosa volessero dire... e la cosa lo aveva lasciato incredulo. "Pikachu pika pikachu, pika pi..."
 
"Una guerra avvenuta tremila anni fa... e un'arma potentissima che ha distrutto innumerevoli vite." affermò Camelia, comprendendo quello che aveva detto Pikachu. "Sì... ho l'impressione che stessero parlando proprio della grande guerra di Kalos... la guerra in cui il re di allora aveva scatenato la terribile potenza di quell'arma. Una guerra che provocò tanta devastazione quanto quella che si svolse ad Unima, tra i due principi che si contendevano la supremazia..."
 
Un suono di passi leggeri risuonò dalle scale che portavano al piano superiore... e da esse, sorprendendo un po' tutti, scese Anemone, vestita dei suoi soliti abiti da Capopalestra. "Camelia! Amica mia, non sapevo che ci fossi anche tu, qui! Come mai da queste parti?" chiese, spalancando un po' gli occhi nel vedere la sua amica d'infanzia e collega. Assieme a lei, c'erano la sua Unfezant, la sua Swanna e la sua Mandibuzz, anch'esse piuttosto sorprese nel vedere che c'erano dei visitatori inaspettati nella Torre Cielo. "Ah... e vedo che ci sono anche quel ragazzo straniero... e i suoi compagni!"
 
"Ciao, Anemone. E' passato un po' di tempo dall'ultima volta." disse Camelia con tutta tranquillità. Alcuni dei Pokemon Spettro si separarono dal gruppo e andarono a piazzarsi accanto ad Anemone, che li accettò come se fossero stati vecchi amici. "In realtà sono passata di qui perchè avevo sentito parlare di quel... nuovo tipo di lotte di Pokemon che tu avevi inventato, ed ero curiosa di vederle in azione... ma dopo aver sentito quello che hanno detto Ash, Misty e gli altri su di esse, anch'io non sono rimasta troppo convinta."
 
"Piuttosto, come mai questa storia delle Lotte Pindariche?" chiese Diapo, continuando a guardare con sospetto il gruppo di Pokemon Spettro. Ora che era arrivata Anemone, gli evanescenti Pokemon sembravano essersi rilassati, e anche l'atmosfera del luogo si era fatta meno tesa, in qualche modo... "Io ho rifiutato di misurarmi in una lotta che ritenevo assurda... ma c'entra qualcosa con il fatto che ti trovi qui, in questo strano posto?"
 
Anemone finì di scendere le scale e si sfregò la nuca con fare imbarazzato, guardando la sua amica. "E così... immagino che abbiate scoperto il mio segreto!" disse la giovane aviatrice, facendo cenno ad una Frillish lì vicina che era tutto a posto. "Beh... sì, effettivamente, se ho cominciato a fare le Lotte Pindariche... è per un motivo ben preciso, ed è legato ai Pokemon che vivono... si fa per dire... in questa torre. Mi rendo conto io stessa che non è un gran bel modo di dare una Medaglia agli allenatori che arrivano da me per sfidarmi. Ma non mi era venuto in mente nessun altro metodo per fare entrambe le cose assieme."
 
"Di cosa sta parlando, signorina Anemone? Non credo di capire." disse Spighetto, avvicinandosi a lei accompagnato dal suo Crustle.
 
Anemone si schiarì la voce, dopo essersi scambiata un breve abbraccio fraterno con Camelia. "Beh... è meglio che vi accompagni al piano più alto, così potrete capire meglio di cosa si tratta." affermò. "E' da un po' di giorni che i Pokemon Spettro di questa torre sono inquieti... non so esattamente cosa li abbia risvegliati, ma... ho come l'impressione che abbia a che fare con gli eventi che si sono verificati nel vecchio Regno della Valle, circa due settimane fa."
 
Pikachu corrugò la fronte, sentendo che lui e i suoi compagni erano nuovamente chiamati in causa...
 
 
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"Allora, eccoci qui..." disse Diapo con un pizzico di impazienza, mentre il gruppo raggiungeva il tetto della grande torre, dal quale si godeva una vista mozzafiato di Ponentopoli e delle campagne e foreste circostanti - un paesaggio verdeggiante che contrastava con l'armosfera cupa della Torre Cielo - oltre che delle grandi catene montuose che cingevano la città. Il tetto della grande torre era completamente deserto, tranne che per due particolari: il primo era il piccolo biplano che Anemone aveva usato per raggiungere la cima della torre, e l'altro era il grande gong che Ash e i suoi compagni avevano visto dal piano terra, con una breve scalinata che portava fino al piano sopraelevato. Appoggiato a fianco del grande campanaccio di bronzo, si trovava un piccolo mazzuolo che serviva chiaramente a far suonare lo strumento. "Allora... com'è che c'entrano i Pokemon della Torre Cielo in questa faccenda? E... da dove vengono le Lotte Pindariche?"
 
Anemone sorrise brevemente, gurdando in direzione di Camelia, Misty e Spighetto, i quali sembravano tutti in attesa di una spiegazione. "Mi sembra giusto che vi dica le cose come stanno." affermò la giovane aviatrice, aggiustandosi il fermacapelli mentre si avvicinava alla grande campana di bronzo. "Prima di tutto... lo vedete quella sorta di enorme gong lì davanti a noi, vero? Questo è uno strumento che si usa per calmare le anime inquiete e permettere loro di trovare la pace. Da circa due settimane a questa parte... i Pokemon che vivono qui hanno cominciato a dare segni di nervosismo, e strani fenomeni provenivano dalla Torre Cielo. Si cominciavano a sentire... strani rumori... fenomeni inspiegabili... se questo fosse andato avanti a lungo, avrebbe potuto provocare delle gravi conseguenze, e come Capopalestra di Ponentopoli, era mio dovere fare qualcosa per evitare che questi eventi inspiegabili andassero fuori controllo. E poi... personalmente, non me la sentivo di lasciare che quelle povere anime continuassero a tormentarsi per qualcosa che non potevano più cambiare. Dovevo fare qualcosa per dare loro una mano."
 
"Rufflet ruff, ruff?" chiese Rufflet, curioso di sapere come c'entrasse tutto questo con il tipo di lotte che Anemone aveva inventato.
 
"Possiamo capire le tue preoccupazioni, Anemone." disse Camelia. "E... credo di aver capito il resto. Tu hai voluto salire su questa torre per calmare gli spiriti dei Pokemon inquieti, in modo che potessero trovare la pace, e hai cominciato a pregare per loro, non è così?"
 
"E allora, scusate... le Lotte Pindariche come c'entrano?" chiese Ash, grattandosi uno zigomo. 
 
Misty annuì lentamente. "Credo di aver capito... dal momento che restare qui a pregare per le anime dei Pokemon portava via molto tempo... Anemone ha usato le Lotte Pindariche per dare la possibilità agli allenatori di guadagnarsi qualche Medaglia, e al tempo stesso continuare a pregare per i Pokemon della torre!" esclamò. "Sono nel vero, signorina Anemone?"
 
"E' così..." affermò la Capopalestra di Ponentopoli, permettendo alla sua Mandibuzz di posarsi sulla sua spalla. La Pokemon avvoltoio gracchiò, sbattendo le ali, mentre Anemone continuava il suo discorso. "Il dovere di una Capopalestra è di mettere alla prova gli allenatori che desiderano una Medaglia per dimostrare la loro abilità... ma allo stesso tempo, deve anche badare alla sicurezza dei suoi concittadini. Ho usato le Lotte Pindariche per avere il tempo di fare entrambe le cose."
 
"Beh... che dire, le intenzioni sono buone. Ma c'era proprio bisogno di inventarsi questa scusa quando sarebbe stato sufficiente dire le cose come stavano?" chiese Diapo retoricamente. "Voglio dire... queste Lotte Pindariche non hanno certo giovato alla reputazione della Palestra di Ponentopoli."
 
Anemone guardò verso il terreno. "Sì... mi rendo conto che forse avrei potuto scegliere un sistema... un po' meno stravagante. Ma... hey, almeno così potevo fare entrambe le cose senza troppe complicazioni. Quando... quando torneremo a Ponentopoli, spiegherò tutto a mio nonno, e vi offrirò una sfida come si deve, così anche voi potrete avere le vostre Medaglie... nella maniera che si addice a degli allenatori del vostro calibro. E... vi chiedo scusa per il disturbo che vi posso aver arrecato. Immagino di non aver fatto una gran bella figura come Capopalestra."
 
"Beh... in fondo anche noi dovremmo scusarci, mademoiselle Anemone." affermò Spighetto. "Siamo partiti dal presupposto che lei tenesse queste Lotte Pindariche per pigrizia e arroganza, e non ci siamo neanche fermati a pensare che lei potesse avere qualche motivo comprensibile come quello che ci ha appena esposto. Ma... adesso, forse sarebbe meglio che ci unissimo anche noi alle sue preghiere. Mi sembra il minimo, per dare la pace agli spiriti che ancora abitano questo luogo pieno di mistero e di tragedia."
 
"Già..." rispose Touko, ripensando alla visione di Reshiram che aveva avuto, mentre il gruppetto di allenatori e Pokemon si dirigeva verso il campanaccio di bronzo, per iniziare il rituale che avrebbe contribuito a dare la pace ai Pokemon Spettro della grande torre. "E poi... mi piacerebbe sapere qualcosa in più su quel gigante che ho visto... e su Reshiram... ho visto anche lui, quando i Pokemon della torre ci hanno guidato verso la cima..."
 
"Reshiram?" chiese Camelia. "Sarà meglio che mi spieghi, più tardi, cosa è successo..."
 
"Per adesso, vediamo di sistemare le cose qui." disse Diapo alzando le spalle. "E visto che ci tenete tanto... immagino che posso darvi una mano anch'io. Non ci sono problemi se mi metto a pregare anch'io, vero?"
 
Touko strizzò un occhio in direzione di Diapo, sorridendo argutamente. "Certo che no, Diapo... anzi, mi fa piacere! Hehehee... a quanto pare dietro quella tua facciata di pallone gonfiato c'è un bravo ragazzo, eh?"
 
Diapo guardò da un'altra parte, cercando di fare finta che non gliene importasse niente, e strappando ad Anemone una breve risata. "Hmph... lo faccio solo perchè così avrò la possibilità di competere per una Medaglia nella maniera giusta, non crederete certo che a me interessino queste... sciocchezze esoteriche, vero?"
 
"Parla quello che ha in squadra due Pokemon Spettro!" lo prese amichevolmente in giro Misty, per poi rivolgersi ad Ash e a Pikachu. "Beh... a quanto pare, non c'era poi tutto questo mistero, e questo dilemma è risolto... anche se ancora mi chiedo cosa volesse dire quella visione. Dicevate che era ciò che è accaduto tremila anni fa, nel continente di Kalos?"
 
"Pika pikachu..." rispose il topolino elettrico, dicendo di sì con la testa mentre si scambiava un cenno di assenso con Rufflet.
L'aquilotto mosse le ali, come a voler confermare quello che diceva Pikachu. "Ruff ruff!  Rufflet!"
 
"Sì... anche se non sappiamo i particolari, questo è quello che abbiamo capito..." disse Ash, avendo la sensazione che molto presto, quegli eventi avrebbero avuto la loro importanza. Il gruppo era giunto infine vicino alla grande campana di bronzo, e per prime Anemone, Camelia e i loro Pokemon si inginocchiarono davanti ad esse e si misero in meditazione, seguite poco dopo da tutti gli altri. 
 
Mentre chiudeva gli occhi, per concentrarsi sulle preghiere da fare, Ash sentì l'Aura dei Pokemon Spettro della torre che si faceva più tranquilla, trasmettendo una sensazione di pace e serenità. Come se i Pokemon fossero stati contenti che tante persone si fossero fermate lì per aiutarli ad abbandonare i loro rimpianti terreni. Ash sorrise gentilmente tra sè, mentre accarezzava Pikachu con una mano, e teneva la spalla della sua amata Misty con l'altra.
 
Le preoccupazioni continuavano ad esserci... ma per il momento, il fatto di aver aiutato sia Anemone che i Pokemon della torre serviva a mettere da parte i problemi...
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Chiedo scusa. Questo capitolo avrebbe dovuto essere pronto ieri, ma non mi sono sentito molto bene. Ho avuto una settimana stressante, e il mio fisico ne ha un po' risentito, al punto che quanto ho potuto rilassarmi, ho avuto come un crollo... spero almeno che questo non abbia avuto troppe ripercussioni su questo capitolo.
 
Sì, ho voluto dare ad Anemone una motivazione più comprensibile per la sua idea delle Lotte Pindariche. In fondo, mi sembrava che si addicesse alle tematiche dei giochi della Quinta Generazione... e spero abbia contribuito a dare maggiore profondità al personaggio di Anemone!
 
Nel prossimo capitolo... Ash, Touko e Diapo affrontano la loro lotta in Triplo per ottenere delle Medaglie Jet! Come andrà a finire? Spero di scriverlo il prima possibile, visto che conto di pubblicare almeno altri due capitoli prima di andare a Mantova per il Comics di quest'anno!
A presto!      
  
                          
  
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