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Autore: PinkFloyd95    22/02/2015    1 recensioni
Spero che, come diceva la nostra canzone, tu riesca a distinguere l’inferno dal paradiso, un cielo blu dal dolore, che tu non ceda mai i tuoi sogni in cambio di fantasmi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~10/01/15
È difficile per me riniziare a parlare con te dopo tanti piccoli, infinitesimi istanti di silenzio che hanno ormai formato un muro invisibile, ma invalicabile, tra di noi. Cosa posso dirti? Nulla di particolare, tanto so che a te queste cose non interessano più. Cercherò comunque di dire qualcosa, devo farlo per liberare i pensieri tumultuosi che agitano costantemente la mia anima e che non mi abbandonano mai. Sto ascoltando Wish you were here, la nostra canzone, la nostra vecchia canzone. Musica e parole che parlano di un addio, di una mancanza, di una realtà che ormai non esiste più, dell’impossibilità di comunicare, di distinguere il bene dal male. Strana canzone per due innamorati, non trovi? Eppure noi siamo stati sempre un po’ fuori dal comune, l’eccezione che confermava la regola. Parlo al passato perché, ormai, quello che avevamo si è dissolto nel nulla, come la nuvola di fumo di una sigaretta fumata chissà dove. Quanti ricordi che mi tornano alla mente, brevi attimi di poesia così fugaci da non aver avuto neanche il tempo di essere apprezzati per ciò che essi rappresentano. Mi domando cosa tu stia facendo in questo momento, se mi pensi ogni tanto, se qualche volta riascolti questa melodia. Credo comunque di no. Sei cambiato troppo, hai una nuova vita, delle nuove priorità, adesso. E sono stata proprio io ad insegnarti a credere non in qualcosa di passeggero, ma a costruire un mondo nuovo dopo l’ennesima sconfitta, ti ho insegnato a cavartela da solo, a volare con le tue ali, insomma. E spero che tu sia felice adesso, davvero, anche a scapito della mia, di felicità. Vedi, nonostante sia passato del tempo, non riesco a non pensare a te, a ciò che abbiamo condiviso, e non mi spiego perché tutto ad un tratto, tutto sia mutato. Non è rimasto neanche un po’ di quell’amore che ci teneva uniti, di quella gioia che provavamo nelle poche ore in cui riuscivamo a vederci. Mi rendo perfettamente conto che la nostra era una storia quasi impossibile, non sono una sciocca. Ma per un attimo io ci ho creduto sul serio, sai? Che tutto questo potesse durare, che il nostro rapporto potesse avere un lieto fine. Queste però sono fiabe infantili, che prima o poi si infrangono come schiuma di mare lungo la riva. Se avessi potuto avere da te almeno una spiegazione, un motivo valido, forse non sarei qui a fare questo lungo monologo senza risposte. Perché te ne sei andato? Non dicevi forse che mi saresti rimasto accanto per sempre? Forse era l’euforia del momento, la convinzione di un lungo istante durato un anno e mezzo. Vorrei conoscere cosa si agita nel tuo cuore, i tuoi pensieri, le tue nuove abitudini. E vorrei sapere come si sta senza di me. Meglio, non lo metto in dubbio. Del resto, ho qualcosa di freddo nel carattere, sono la prima ad ammetterlo. Ma con te pensavo fosse diverso, con te mi sentivo completa, al sicuro. Sapevo che avrei potuto sempre contare su di te e sulla tua presenza, ma evidentemente ho dato per scontato troppe cose e non ho saputo apprezzare i momenti bellissimi che mi hai regalato ogni giorno. Se solo potessi parlarti, mi scuserei con te per ogni volta in cui ti ho negato un bacio, ti ho fatto soffrire, buttandoti via come un vecchio giocattolo e poi riprendendoti dal raro canestro dell’amore vero. Sì, questa è la differenza tra noi due. Tu hai sempre espresso a parole e in ogni modo evidente il sentimento che provavi per me, io no. Ho sempre tenuto per me le emozioni che provavo, i pensieri di serenità che solo tu sapevi suscitarmi. E c’è un’altra cosa che ci contraddistingue. Tu mi hai più volte promesso il per sempre, ma poi me l’hai negato. Io, dalla mia parte, non ti ho mai fatto promesse a lungo termine, ma ti sarei stata accanto per tutta la vita, non mi avresti mai stancato, nonostante tutte le difficoltà. E ora sono qui, a rincorrere con la mente rimembranze lontane, orme lasciate sulla sabbia da un’ombra ormai dissolta, a cercarti nel vento, nella luna, nelle canzoni, in ogni istante della mia giornata. Mi sono rassegnata al pensiero, seppur triste, che non tornerai. Non ti cercherò, ti lascerò vivere la tua vita senza di me, come meglio credi. E ti auguro davvero di trovare ciò che cerchi da un’intera esistenza, di trovare qualcosa che riempia quel vuoto costante che hai dentro, di completare la tua mancanza, di sentirti finalmente tutto intero e di raccogliere i pezzi del tuo cuore disseminati sulla strada del dolore che hai percorso. Probabilmente io non ero la persona più adatta, forse hai ragione tu. Sacrificherò il sogno di vederti tornare per darti la possibilità di scoprire cose nuove, di esplorare mondi sconosciuti, di fare tutte le esperienze che vuoi. Mi chiuderò nel  dolore come ho sempre fatto, interiorizzando tutto ciò che mi distrugge e ricomponendo un viso tranquillo e sereno da mostrare al resto del mondo. Mi hai salvato una volta, non puoi giustamente continuare a farlo per sempre. Questa esperienza mi segnerà profondamente, ne sono consapevole. Chissà per quante altre notti ancora affiderò alla brezza un bacio pensando a te, mi addormenterò sussurrando il tuo nome, nasconderò ciò che sono agli altri. Spero che, come diceva la nostra canzone, tu riesca a distinguere l’inferno dal paradiso, un cielo blu dal dolore, che tu non ceda mai i tuoi sogni in cambio di fantasmi. Io non riesco neanche più a piangere, nulla mi suscita ormai emozione, salvo i nostri ricordi. E, se tu li lascerai morire, sappi che io li farò vivere per sempre nella mia memoria, sappi che il tempo che hai sprecato con me è stato prezioso, perché mi ha mostrato cos’è la vera felicità e il vero amore, anche se la tua mancanza mi provoca una sofferenza senza pari. Non voglio tediarti inutilmente. Buonanotte, mio piccolo amore.
 
   
 
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