Emmett
Ti guardo
mentre giochi a baseball con Edward e Jasper. Sembrate
bambini la mattina di natale, eccitati per i regali.
Salti
per prendere la
palla prima di Edward e cascate a terra ridendo. Sorrido.
La
tua risata contagia la
mia e senza accorgermene sto ridendo con te.
Mi
guardi con i tuoi
occhi pieni di tranquillità ed innocenza, più
puri di qualsiasi altra persona
abbia mai conosciuto, e improvvisamente tutto intorno a me scompare. Ci
siamo
solo io e te.
Senza
rendermene
veramente conto sono tornata indietro a quando ti vidi per la prima
volta.
Eri
solo in un bosco.
Stavi morendo ed io lo sapevo, avrei potuto tranquillamente cibarmi del
tuo
sangue ed andarmene come se niente fosse successo, ma non lo feci.
Non
avrei mai tradito
Carlisle.
Mi
avvicinai sempre di
più, sapevo che era un gioco pericoloso ma dovevo farlo.
Qualcosa
in te mi
attirava più del tuo sangue sul terreno.
Ti
presi delicatamente in
collo e corsi più veloce che potevo. Quando ti lascia a
Carlisle gli chiesi di
trasformarti per me. Avevo paura di come avresti reagito e non avrei
mai
immaginato che tu ne fossi tanto contento. Sei la cosa migliore che mi
sia
capitata.
Sei
la mia perfetta metà
e non posso neanche immaginare la mia esistenza senza te. Ti amo come
non ha
mai amato nessuno e, nonostante tutto, anche tu mi ami.
Non
so perché. So solo
che non riesci a stare senza di me e questo mi da una segreta
soddisfazione.
Noi ci apparteniamo.
Sei
l’unica persona che
possa dire di conoscermi veramente, l’unica da cui mi sono
fatta conoscere.
Avete
finito di giocare.
Vi
state avvicinando a
me.
Mi
guardi come se fossi
qualcosa di raro e prezioso e avrei voglia di saltarti addosso, ma non
lo
faccio. Non è ne il luogo ne il momento giusto.
Aspetto.
-
Ciao-
-
Ciao…- Edward ci guarda
divertito – a dopo.-
Non
capisco cosa voglia
dire, ma tu evidentemente si. Ridi e mi porgi la mano.
Senza
pensarci la stringo
forte nella mia e ti guardo. Adesso ho capito anche io. Rido e lancio
un’ultima
occhiata ad Edward. A volte è veramente snervante non avere
privacy.
-
Rose andiamo- la tua
voce. Adoro quel suono, mi fa volare.
-
Si.- ti seguo. Inizi a
correre ed io con te. Siamo diretti alla casa che ci ha costruito Esme.
È
lontana da qui e io mi chiedo perché mai ci stiamo andando,
ma tu hai un
espressione sicura ed io mi fido di te.
-
Eccoci qui- Hai un
sorriso a trentadue denti. Ti sorrido di rimando.
-
Cosa stiamo
festeggiando?-
- Lo
saprai tra breve.-
con un gesto veloce mi prendi in braccio. Ti lascio fare. Apri la porta
e sali
le scale tranquillo. Apri la porta della camera da letto ed un sorriso
affiora
sulle mie labbra. Non posso chiedere di meglio. Guardo il tuo viso
concentrato
e mi accogo che stai fissando qualcosa nella stanza. lo faccio anche io
e
rimango immobile. La stanza è cosparsa di rose rosse. Sono
in terra, sul letto,
sui mobili, anche sulle mensole. Respiro e il profumo mi inebria. Adoro
le rose
e tu lo sai. Mi fai scendere accanto al letto e sono sempre
più senza parole:
le rose sono state messe in modo da formare la frase ti
amo.
Sono
sempre più contenta
e il pensiero di essermi dimenticata qualche anniversario è
stato accantonato
nella mente accecato dalla felicità. Sono vanitosa e tu sai
come farmi felice. Mi
giro verso di te e ti bacio. Ricambi ma poi ti fermi, mi allontani e mi
fissi.
-
Sai perché siamo qui?-
- No-
-
Questo è il nostro
anniversario. Il più importante-
Ti
guardo stupita. Il nostro
anniversario, quello di fidanzamento, è tra un mese, quelli
dei matrimoni
vengono dopo e il giorno della tua trasformazione è
già passato. Cosa mi sono
dimenticata? Ripercorro ancora una volta tutte le date della nostra
storia ma
non trovo niente. Alzò gli occhi su di te e tu mi fissi
felice e tranquillo. Non
sei arrabbiato. Ti chiedo scusa con gli occhi e tu capisci.
-
Non devi scusarti
amore, non puoi sapere che data è oggi, ma è
comunque la più importante di
tutte. Oggi e l’anniversario di quando ti ho capito di
amarti. Era passato un po’
dalla mia trasformazione e pian piano il desiderio del sangue stava
lasciando
il posto ad altri bisogni. Quando quella mattina ti guardai rimasi
stupito. Eri
bellissima. Improvvisamente l’amicizia che avevo sentito nei
tuoi confronti e
la gratitudine per avermi salvata si trasformarono in qualcosa di
più grande e
potente. Un mese dopo ci siamo fidanzati.-
Oddio.
Ti guardo rapita,
se potessi piangere questo sarebbe di sicuro il momento giusto per
farlo, ma il
mio corpo non può più farlo.
-
Grazie amore, per
tutto. Sei fantastico e non so come farei senza di te. Ti amo.-
-
Anche io ti amo Rose,
sempre.- adesso ti riavvicini a me e mi baci con più
passione.
Mi
fai cadere sul letto e
ti lasci cadere sopra di me. Sorrido e ti bacio il collo…
Stiamo
tornando a casa. Hai
un sorriso fantastico sul viso e io posso capire il perché.
Anche
io sorrido. Mi giro
verso la casa e non riesco a trattenere una risata. Ti fermi.
-
Questa volta Esme ci
ucciderà- sghignazzi divertito e poggi una mano sulla mia
spalla.
-
L’abbiamo combinata
davvero grossa…- guardo il lato destro della casa
completamente in pezzi e un
sorriso più grosso mi si disegna sul viso - … ma
ne è valsa la pena.- riprendo
a correre e tu mi segui. Come sempre insieme.
Allora
non so come è nata questa one-shot. Ero qui in casa e non
sapevo che fare
quindi ho aperto word ed ho iniziato a scrivere. È nata
così da sola. Spero che
vi piaccia.