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Autore: AlexiaLil    22/02/2015    3 recensioni
In onore del Gajeevy Week, mi cimento in questa storia che parla dei nostri adorati Gajeel e Levy, dei "nove passi" che devono fare per arrivare al traguardo. Nove mesi in attesa del loro piccolo drago.
Ci si legge in 'sti giorni!!
Tammy
Ecco i prompts:
1° Step - Day 1: Cooking
2° Step - Day 2: Nursing
3° Step - Day 3: Lipstick
4° Step - Day 4: Daydreams
5° Step - Day 5: Metallicana
6° Step - Day 6: Singing
Extra Step - Day 7: AU a scelta (io lo calcolo come cap Extra perchè altrimenti perderei il filo logico e cronologico della fiction. Come so diventare noiosa a volte!).
Per il 7°, l'8° e il 9° Steps (che per la mia fic non hanno prompts) mi inventerò qualcosa poi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden, Pantherlily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Durante quelle ultime due settimane, Magnolia era stata oppressa da un caldo estivo, notevolmente fuori stagione per i primi giorni della primavera: il tempo soleggiato e la calura asfissiante avevano dirottato i cittadini di Magnolia verso il mare e, così, anche la marea di maghi di Fairy Tail, su gentile concessione del Master.
Aveva avuto certamente pietà di quei poveri ragazzi, costretti al faticoso lavoro con un tempo del genere …
 
Balle, ha voglia di vedere le ragazze in costume!” pensò Gajeel, ragionando sull’indubbia reale ragione di tanta gentilezza e bontà.
Di fatto, il vecchio, se ne stava seduto al bar della struttura estiva, sogghignando alla visione delle sue belle figliole che si prendevano il sole, mentre facevano il bagno o giocavano a pallavolo, in compagnia dei due maniaci di Fairy Tail per eccellenza, Macao e Wakaba
Fortunatamente per lui, Levy era off-limit.
Al primo idiota che le avesse messo gli occhi addosso o fatto qualche complimento inappropriato – Jet e Droy erano stati avvisati -, avrebbe cambiato loro i connotati.
Non che ci fosse qualcuno, in gilda, tanto pazzo da farlo incazzare di proposito … non considerando Natsu, Gray e Laxus, ovviamente.
 
La ragazza, infatti, se ne stava placidamente stesa sullo sdraio, sotto l’ombrellone, a leggere il suo solito mattone, chiamasi libro, mentre accarezzava distrattamente il ventre.
Indossava un abito azzurro leggero, sopra il costume, che aderiva perfettamente alle sue nuove curve – per gentile concessione della gravidanza – e al pancione, che sfoggiava fiera ed entusiasta. Gajeel, seduto sulla sabbia al suo fianco, smangiucchiava qualche chiodo in pace, sghignazzando cattivo nel vedere Natsu e Gray prenderle da Erza, che aveva tirato loro addosso il tavolo del bar dove, prima del loro incauto intervento, si stava gustando una torta gelato – rigorosamente alla fragola, dal suo odore - senza problemi.
Lily invece, seduto sullo sdraio di Levy vicino ai suoi piedi, si gustava tutto soddisfatto un succo di kiwi, contemplando il mare e la spiaggia chiassosa.
Il ritratto della tranquillità familiare, quei tre.
Il sole cocente però cominciava a dargli sui nervi.
<< Ehi, gamberetto, che ne dici di farci un bagno? >> le chiese annoiato, dopo che Erza finì di massacrare i due idioti e si avviò buona buona a comprare un altro dolce, sotto gli occhi allarmati dei bagnanti attorno a lei.
Nessuna risposta.
<< Gamberetto? >> ritentò, scambiandosi poi un’occhiata con Lily; il gatto si voltò verso la ragazza, sorridendo poi intenerito, facendo un cenno col capo a Gajeel per ammirare la scena:
Levy si era addormentata, la mano che teneva il libro, caduto aperto sulla sabbia, penzoloni dallo sdraio e l’altra ancora poggiata sul gonfiore del ventre, il capo leggermente piegato a destra e leggeri, quasi inudibili, sospiri le sfuggivano dalle labbra schiuse.
Sbuffò sorridendo.
Nell’ultimo periodo il bambino non dava tregua a Levy durante la notte; a sentir lei - “Credo faccia una maratona di allenamenti per la corsa” – il piccolo era già iperattivo ancor prima di mettere il naso fuori nel mondo di pazzi in cui i suoi genitori l’avrebbero fatto crescere e, perciò, la ragazza si concedeva lunghe dormitine fuori programma a tutte le ore del giorno, come nei primi mesi di gestazione.
Gajeel allungò una mano, poggiandola vicina a quella di Levy posata sul ventre, per sentire se il piccolo fosse calmo o meno.
Non appena sfiorò la pelle della sua ragazza, avvertì un colpo, una spinta, il piedino che il bambino aveva appena steso in un calcio.
Sogghignò soddisfatto, a pensare a quel cucciolo già pieno di energie. Poi però udì un sottile lamento di Levy, le cui labbra si stesero in una smorfia.
Ancora un altro calcio. Ancora un lamento.
<< Levy sta bene? >> si preoccupò Lily, mettendo da parte il bicchiere ormai vuoto.
<< Non so … il bimbo dà parecchi calcetti … ehi gamberetto >> sussurrò Gajeel, notando Levy aprire gli occhi, ancora assonnata.
<< Che bimbo dispettoso >> si lagnò la ragazza, sbuffando un po’.
<< Non ha voglia di dormire eh? >>
<< Invece alla mamma servirebbe proprio una dormita rigenerante … ah, Gajeel, per favore, mi prenderesti da bere? >> pregò la ragazza, sistemandosi meglio sullo sdraio. Gajeel acconsentì, baciandola leggermente sulle labbra e si diresse al bar.
Quando tornò al loro ombrellone, Levy era circondata da Lucy, Juvia ed Erza, un po’ preoccupate:
<< Ehi, che succede? Levy? >> si allarmò il ragazzo, passando il bicchiere di succo a Juvia.
Il viso di Levy faceva ancora bella mostra delle smorfie di dolore della ragazza, che cercava di tranquillizzare le amiche e il ragazzo. Lily, al suo fianco, accarezzava con una zampa il punto, dove avvertiva i piedi del bambino, pensando forse di farlo calmare con qualche soffice carezza.
Tutto inutile.
<< Levy – chan non sta bene, Gajeel-kun. Juvia pensa che dovresti portarla in camera >> lo informò Juvia, porgendo a Levy il bicchiere d’aranciata.
<< Ma no, che dite. Sto bene. E’ solo il bambino, è agitato in questi giorni … >> sospirò la ragazza, sorridendo.
<< Lui non dorme, io nemmeno. Però io sono stanca e invece lui pare ancora pieno di energie … >>.
<< Magari una ninna nanna aiuterebbe >> suggerì Erza, occhi chiusi e una mano sotto il mento, pensosa e seria.
<< Ehm … non so se possa funzionare … >> intervenì Lucy, dubbiosa.
Una lampadina si accese nella testa di Gajeel: quella volta una delle idee bislacche di Erza poteva essere di quelle buone. E lui si era portato dietro anche la sua fida chitarra …
<< Tentar non nuoce. Ci penso io gamberetto … >> deciso, chiese a Pantherlily di andare a recuperare la sua chitarra e il gatto, fra i lamenti e le occhiate preoccupate delle ragazze, volò svelto alla camera dell’amico, tornando poco dopo trasportando la custodia.
Le maghe, un po’ ansiose, lo videro sedersi sullo sdraio, vicino ai piedi della ragazza che ancora coccolava la pancia presa a calci dal suo bambino:
<< Gajeel, tesoro … non per offenderti ma … la tua voce non è adatta a una ninna nanna, non credi? >> cercò di fermalo Levy.
Gajeel la guardò di traverso, un po’ più che offeso:
<< Mah dai, gamberetto, non ne avevo idea. Lo so bene, mica sono nato ieri. La mia talentuosa voce non va bene per ninne nanna da poppanti … >>.
<< Per amor del cielo, grazie >> bisbigliò in un sospiro Lucy.
<< … perciò ci arrangeremo con la chitarra, che ne dici? >> finì Gajeel, fulminando Lucy.
<< O … ok Gajeel, se ci tieni … >> concordò la ragazza.
Il ragazzo si sistemò meglio la chitarra e strimpellò qualche nota per accordarla.
Guardò Levy negli occhi e cominciò a suonare.
Da un tipo come Gajeel, amante della musica rock e dalla voce altrettanto forte e profonda, una persona si aspetterebbe uno strimpellamento degno dell’Hard-rock più “rumoroso” e così, infatti, credevano le maghe raccolte intorno alla futura madre.
Di certo, quella melodia dolce e dal ritmo lento, che usciva dalle corde di quella chitarra suonata con una certa maestria, nessuno avrebbe creduto che Gajeel ne fosse capace.
Levy lo guardava sbalordita, sognante e sorridente: non era una melodia sdolcinata, uno di quelle tanto zuccherose e romantiche da rischiare il diabete, ma aveva una leggerezza tutta sua, ritmica ed emozionante.
Non era stata pensata per le parole, ma non ne aveva bisogno.
Gajeel e Levy erano fuori dal mondo, in quella bolla musicale tutta loro.
Non si accorsero di quelle poche persone, alcuni amici della gilda, raccoltasi attorno al loro ombrellone, o degli sguardi emozionati delle ragazze al sentire quella musica.
Quando Gajeel terminò, sorridendo alla sua ragazza, si levò un piccolo applauso fra i presenti, chi invece – come Elfman – sganciava qualche pacca spacca-spalla sul braccio di Gajeel – “Questo è suonare da vero uomo! -.
Lucy e Juvia, inginocchiate e abbracciate, singhiozzavano di quanto fosse stato emozionante e ringraziavano chiunque avesse messo un po’ di sale in zucca a Gajeel, per averle risparmiate da uno dei suoi soliti concerti – “Oh, tacete streghe!” ringhiò l’interessato -.
Gajeel non si aspettava tutto quel trambusto attorno a loro, solo per aver suonato una melodia improvvisata per il piccolo; si era ispirato* agli occhi di Levy, così caldi e luminosi da quando aveva scoperto di aspettare il suo bambino e, rosso di imbarazzo, mandò tutti via. Fra gli sghignazzi irriverenti di Gray e Natsu e le lacrime commosse delle ragazze e gli incoraggiamenti di Erza, si volse a Levy, sbuffando:
<< Allora gamberetto. Il tuo uomo è pieno di sorprese, vero? >> scherzò lui, per scemare l’alone d’imbarazzo che gli permeava sulle spalle.
<< A quanto pare … ehi, sai la novità? >> gli domandò la ragazza, prendendogli una mano e portandola, come di consueto, sulla pancia.
<< Al bambino è piaciuta parecchio. Credo che finalmente si sia addormentato >> sussurrò poi, forse pensando di svegliarlo.
<< Ha orecchio per la buona musica, bravo lui >> disse orgoglioso il Dragon Slayer.
<< O lei … >> lo corresse Levy, ridendo e finalmente capace di godersi una dormitina.
Lily, lì affianco, annuiva d’accordo:
<< Ma spero proprio non prenda anche i tuoi gusti, in fatto di musica. O il tuo vocione >> concluse saggiamente il gatto, facendo incazzare l’amico e ridere Levy.
 
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*la melodia mi è stata gentilmente concessa da “Hate to see your heart break” e “the only exception” dei Paramore (mi inchino a Hayley Williams, benedetta ragazza) perché le ascoltavo mentre scrivevo questa parte.
Scusate per il ritardo, finalmente basta capitoli malinconici, ma atterriamo nel fluff più totale. Il piccolo si muove troppo? Niente paura, chiamiamo il nostro energumeno chitarrato!
Non sarò andata un po’ troppo OOC con Gajeel? Spero di no, perché sinceramente me lo ritrovo a suonare per Levy e il piccolo. L’ambientazione doveva essere il loro salotto, ma cacchio, ho recluso quella poveretta e un po’ d’aria di mare non può che farle bene, che ne dite?
Al solito i miei ringraziamenti vanno ai miei “commentatori”stabili, almeno per questa fic, MaxBarbie e Alechan86, che sono tanto buone da farmi i complimenti ad ogni commento. Grazie mille!
Grazie anche agli altri che commenteranno o che leggono e basta! ;D
Alla prossima, con l’ultimo prompt concesso dal Gajevy Week: l’AU!!
Però pensavo, visto che devo arrivare a 9 step, potevate darmi voi gli ultimi prompts, che ne dite? Sono un po’ corto d’idee e sono curiosa di cosa mi possiate suggerire! Aiutatemi!!! XD
Un abbraccio, tammy!
   
 
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