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Autore: kymyit    07/12/2008    2 recensioni
Deidara, durante una missione per l'Akatsuki rimane ferito. Trova accoglienza in uno sperduto villaggio sulle montagne e incontra lì il suo amore. La sua permanenza è di qualche mese (causa ferite gravi), così ha modo di conoscere la donna che lo ospita e si innamora di lei. Sentimento ricambiato, i due passano calde notti insieme e Deidara è al culmine della felicità. Apparentemente senza motivo però abbandona la donna e torna all'Akatsuki, lasciandola sola con in grembo suo figlio, o sua figlia. Ma Deidara ama ancora quella donna e decide di mandarle il suo testamento nel caso dovesse morire prima di poter tornare da lei. Testamento nel quale le spiega i motivi per cui l'ha lasciata senza dirle nulla.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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deidara
3a classificata al contest "Metal Naruto" di LalyChan89 e Hipatya







Testamento di un artista.



So che può sembrare una stupidaggine scrivere il mio testamento.
Cioè, più che una stupidaggine....come dire... una cosa un po' pessimista?
Direi proprio di si.
Eppure è proprio quello che sto facendo.
La vita di un traditore è così piena di insidie, ovunque vada devo stare all'erta per la ''paura'' di essere riconosciuto. Non che mi preoccupi più di tanto se gli abitanti di qualche villaggetto mi indicano terrorizzati e fuggono in preda al panico o se mi inseguono armati di rastrelli e bastoni.
La seccatura arriva quando ninja decisamente deboli mi si presentano davanti interrompendo la mia arte. Ninja talmente deboli da impedirmi di gustare al pieno le mie adorate esplosioni. Nemmeno farli saltare in aria riesce ad esaltarmi più di tanto, perchè risultano scadenti sia come ninja che come arte.
Accidenti, questo non sembra nemmeno un testamento, sembra più una storia comica, ma d' altro canto, tu sai che io non riesco a stare serio a lungo.
Però...
Insomma, il concetto è che, con la vita che conduco, potrei benissimo trovarmi morto dall'oggi al domani, quindi meglio stendere subito le mie ultime volontà.

Quando riceverai questa lettera, sarò sicuramente morto, divenuto arte, spero.
Ti scrivo dopo tanto tempo, per cercare di farti capire il mio punto di vista, ma non solo.
Rispetto il tuo modo di pensare, ed è anche per questo che ho lasciato il tuo villaggio. Se fossi rimasto ti avrei messo in pericolo e soprattutto, il nostro amore sarebbe finito.
A questo punto dirai: questo significa che non mi hai mai amata.
Non è vero.
Ti ho amata.
Ma a modo mio.
In tutto il tempo che siamo stati insieme, quei pochi mesi che mi hanno visto convalescente a casa tua, avrai capito come sono fatto, no?
Il nostro amore è nato all'improvviso, rapido e travolgente. E' stato un esplosione in piena regola. Una delle più sublimi.
Se fossi rimasto, quell'esplosione si sarebbe ridotta a un misero sentimento destinato a estinguersi nel tempo, ma non in un guizzante attimo carico di brividi.
Forse ci sarebbero voluti anni.
Lunghi anni di angoscia osservando l'amore che se ne va.
Uhn... Sto diventando poetico.... o pessimista....
Non mi ricordavi così, vero?
Ma passiamo a cose serie. Il mio testamento....
Leggi tutto e ricordati di me, anche se dovessi farti una nuova vita (se non te l'hai già fatta) ma soprattutto, fa in modo che nostro figlio, o nostra figlia, possa avere una bella immagine di me.
So che non sono stato e non sarò mai un buon padre, ne un buon compagno, ma l'importante è che non mi dimentichi di esserlo, non trovi?
Ed ecco le mie ultime volontà.
Come puoi vedere, non mi sono dimenticato di te, ne delle cose che ho imparato nel tuo villaggio, specialmente la lingua che mi hai pazientemente insegnato.

Kerran vain haaveeni nähdä sain
En pienuutta alla
tähtien tuntenut
Kerran sain kehtooni kalterit
Vankina sieltä kirjettä kirjoitan

Solo una volta ho potuto vedere il mio sogno
Non ho provato la sensazione
di essere piccolo sotto le stelle
Un tempo avevo delle sbarre nella mia culla
Come un prigioniero scrivo una lettera da lì



Quando ero solo un moccioso, osservavo le stelle dalla finestra della mia cameretta, le vedevo così lontane, incastonate in quel cielo così imponente, mi faceva sentire così piccolo, quasi un prigioniero dietro le sbarre della mia culletta. Crescendo l'effetto non cambiava. Il cielo immenso, le stelle che bruciavano in lontananza e io così piccolo, col desiderio immenso di sentirmi come loro. Grande, potente.
Desideravo essere come quelle stelle.
Poi invece è successa una cosa.
Sono diventato un ninja.
Ho imparato l'arte dell'esplosione e ho cominciato a riflettere.
Quelle luci nel cielo erano sempre lì, se scomparivano, lo facevano dopo tantissimo tempo, milioni, miliardi di anni. A lungo andare, le cose perdono ciò che le rende speciali, se stanno sotto gli occhi di tutti per così tanto tempo.
E io non volevo perdere la luce dei riflettori.
Volevo sentirmi vivo e guizzante in continuazione,ma desideravo che che quella gioia non fosse duratura nel tempo.
Volevo sentirla per un attimo.
E poi un attimo ancora.
Ma non attimi legati tra loro.
Non so come spiegartelo.
Volevo sentire il mio cuore sobbalzare per poi placarsi. E poi sobbalzare di nuovo.
Ho cominciato a riflettere su ciò nel momento in cui ho fatto esplodere il mio primo nemico, una semplice sagoma in legno che usavo per allenarmi, così, per caso.
Mentre il fuoco divampava distruggendola in tantissimi frammenti di legno crepitante, mentre il boato invadeva le mie orecchie, il mio cuore è sobbalzato e lo stomaco mi si è stretto, ma non mi è dispiaciuto affatto.
Dal giorno ho cominciato a pensare a tutto quello che ti ho appena detto e, poco a poco, ho iniziato a specializzarmi nelle esplosioni.
Per sentirmi vivo distruggevo qualunque cosa reputassi artistica, la esaltavo al massimo dell'arte, secondo la mia concezione di essa, facendola brillare per pochi istanti e conservare quella sensazione per sempre, in fondo al mio cuore.

Magari ti annoio e non vedi l'ora di distruggere questo foglio perchè non mi hai mai perdonato.
Non farlo.
Non ancora.
Leggi.
Tienimi nel tuo cuore ancora per poco, fino alla fine della lettera, se mi odi perchè ti ho lasciata sola.



Luojani, luoksesi anna minun tulla siksi miksi
lapseni minua luulee

Mio dio, a te, fammi diventare ciò che mio figlio
pensa che io sia

Ora non so se mio figlio/a sa chi sia suo padre, ne cosa gli hai raccontato di me.
(Perché tu gli hai parlato di me, vero?)
Certo, non pretendo che si metta alla mia ricerca. Voglio rimanere irraggiungibile per lui, o per lei. Perché se mi conoscesse, forse ne rimarrebbe deluso/a.
Spero anche che tu gli abbia insegnato qual' è il mio concetto di arte: fugace, istantanea, esplosiva!
Mi piace pensare che lui/lei pensi a me come arte, perchè è quello che voglio diventare un giorno.
Quindi, in fondo al cuore, desidero di incontrare qualcuno che realizzi questo mio desiderio.
Chissà, forse qualche Kami si deciderà ad esaudire questo mio sogno.
Perciò ti prego, se nostro figlio o nostra figlia non conoscesse l'ebbrezza e la gioia di una bella esplosione, insegnaglielo.
Fagli/lle conoscere la sensazione di sentirsi per un attimo sottosopra, col cuore in gola e lo stomaco che si stringe di colpo.
Fagli/lle conoscere il dolce boato e l'odore acre della terra bruciata.
Insegnagli/le almeno che c'è qualcosa di artistico in questo.
Vorrei che conoscesse e apprezzasse la mia arte e che desideri che io lo diventi a mia volta.
Perché sarebbe triste per me esaudire il mio sogno e sapere che nessuno lo condivide.


Sinussa maailman kauneus
Josta kuolema teki minusta taiteilijan

In te c'è la bellezza del mondo
del quale la morte mi ha fatto un artista



Comunque mi preme precisare che ti amo.
E se non ti avessi lasciato, probabilmente il mio amore sarebbe finito.
Chissà, se non ricevi questa mia missiva, può darsi che ci si rincontri.
Se invece la stai leggendo, allora sono schiattato.
Magari sono finalmente diventato arte, chissà.
Però sappi, che quando abbiamo fatto l'amore ho avvertito la stessa sensazione che mi regalano le migliori esplosioni.
E' stato bellissimo e ricordo ogni cosa che abbiamo fatto, ogni gesto e ogni sensazione che ogni tuo tocco mi regalava.
Quando mi accarezzavi i capelli li sentivo vibrare e avvertivo quel formicolio alla testa così eccitante, come se la testa dovesse scoppiarmi dal piacere.
E quando mi stuzzicavi i capezzoli e io facevo altrettanto.... Oddio quanto mi piaceva!
Non sto a rammentarti altro,ma ricordi quando sfioravi le mie mani e non avevi ne paura, ne schifo? Beh, sappi che nel momento in cui le tue delicate dita sfioravano le bocche, raggiungevo il massimo dell'eccitazione.
Mi sentivo veramente desiderato.
Sai, normalmente la gente ha paura di quelle aperture fameliche.
Ma tu no.
Tu sei l'unica che non se n'è disgustata.
Perciò ti ho amata e continuerò a farlo, perchè sei l'unica che mi ha guardato dentro.
Sei ciò che di più bello mi è accaduto finora.
Sei ciò che di più bello e splendido esista al mondo, anche se ti lamentavi spesso di non essere niente di speciale.
per me lo eri eccome, uhn!


Luojani, luoksesi anna minun tulla siksi miksi
lapseni minua luulee

Mio dio, a te, fammi diventare ciò che mio figlio
pensa che io sia



Spero che i Kami accettino la mia richiesta, e che tu acconsenta a esaudire questo mio primo e ultimo desiderio.
Perché in ogni momento vi ho nel cuore.
Dal primo giorno che ti ho incontrato, fino alla fine che non so quando arriverà.


Oman taivaan tänne loin
Anna minun päästä pois

Ho creato qui il mio paradiso personale
Lasciami andare via


Questa frase.... Sai... era la frase che avei tanto voluto dirti quando me ne sono andato.
E invece ti ho lasciato senza dire una parola.
Mentre dormivi ti ho lasciato vagare nei sogni, credendo di giacere al mio fianco.
E invece tornavo a svolgere la mia missione.
Di motivi per rimanere ne avevo.
Tu.
Il nostro bambino.
Non avevo paura.
O meglio, avevo paura, ma non di essere padre.
Paura di perdere la gioia per aver costruito il mio paradiso. Il tuo piccolo villaggio tra le montagne.
Il mio paradiso....
Mio e solo mio.
Se fossi rimasto, beh, probabilmente vi sareste trovati cacciatori di taglie, o altri tizi strani a creare disordini, ma ciò che è peggio, avrebbe perso significato per me.
Non sarebbe più stato il mio paradiso, ma un luogo molto più comune e meno magico.
E a me piace pensare che la ci sei tu che mi aspetti, con la stessa trepidazione con la quale io aspetto che le mie opere esplodano.
Perdonami.
E perdonami se ti ho lasciato.
Ma sai come sono fatto.
Dovevo andarmene.
In modo che se ti avessi incontrata ancora, sarebbe stato come la prima volta.
Esplosiva.


Ecco.
Spero che le cose ti siano più chiare e che non mi odierai più di tanto.
Ricorda le mie ultime volontà e soprattutto ricordati di me.
Ma non come legato al tuo villaggio.
Ma libero di tornarci.
O di vegliare su di esso ovunque la mia arte mi porterà.


Uhn... Un ultima cosa,o non sarei io a scrivere.
Appena finisci di leggere, lancia questo foglio di carta il più lontano possibile, perchè diventerà opera d'arte, solo per te.

....


In parole povere... si autodistruggerà fra quindici secondi, uhn.



Ti amo,

tuo Deidara.





Spero che la fic vi piacia. La canzone è Kuolema Tekee Taiteilija (La morte crea l'artista) dei Nightwish.
   
 
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