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Autore: ranky    07/12/2008    5 recensioni
Jackson Mars è un ragazzo di 16 anni...un incontro in un vicolo cambia per sempre la sua vita
Genere: Romantico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Frustrazioni languide durarono per tutta la notte.
Il viso di Sasha continuava ad apparirmi davanti ogni volta che chiudevo gli occhi.

Il pensiero di doverla smettere di amare mi trafiggeva al petto.
Smisi di respirare ripensandoci.

Potevo durare piu del previsto senza assaporate i granelli di polvere nell'aria.
Aria che non serviva piu ai miei polmoni.
Era solo un cumulo di cose minuscole, percettibili alla vista solo adesso ke ero vampiro, impregnati di odori di vari generi.

Il viso di Sasha era ancora lì.
Riaprì gli occhi e cominciai a sentire fitte al petto.

Un dolore lacinante al nuovo pensiero.
Dimenticarla.

Ma come potevo?


La stessa canzone si ripeteva ininterrottamente nelle mie orecchie.
Tanto che avevo imparato a memoria la base.
Avevo percepito tutte le battiture nel tamburo.
Potevo persino capire gli attimi in cui il cantante prendeva aria per ricominciare un attimo dopo.

Non avevo la forza volontaria ad alzarmi da quel letto.

D'improvviso balzai di scatto e mi misi in posizione d'agguato sul letto.
Pronto a balzare.

Avevo sentito negli alberi lontani dietro casa un rumore.
Rumore di passi veloci.

William.





Comparì sulla soglia della mia finestra un attimo dopo nella mia stessa posizione.
Aveva sempre il petto nudo e un impermeabile che gli dava un aria da uomo di film tipo matrix.

Dovevo ammettere che era davvero un vampiro attraente.
Lo stavo credendo davvero io?
O stavo ricadendo vittima del suo potere?
Controllava la mente a suo piacimento.
Controllava anche i movimenti delle labbra e della voce, seguiti dai movimenti della lingua.
Ricordo ancora il giorno del morso.
Il fiuco nelle mie vene, nella mia testa.

Il cambiamento dei miei movimenti e di tutto il mio corpo.




Perche William scappava sempre quando gli chiedevo ulteriori risposte?
Avevo ancora parecchie domande da porgli.

Sorrise sghembo e scese aggrazziato dal davanzale portandosi ai piedi del mio letto.
L'impremeabile svolazzava ai suoi movimenti perfetti.


_Buona sera Jake...Hai riflettuto su quello che ti ho detto?_ spostò la testa incrinandola leggermente verso la sua destra.
_No_ dissi piano e in un siono che mi parve quasi impercettibile.
Forse...all'orecchio umano.
_Sei un vero dilemma...non ti capisco mai quando parli...Spiegati. Non so davvero a cosa ti riferisca_sputai tra i denti.
_Imbecille_ringhiò contro di me...sempre tenendo la voce bassa.
Sapeva che non dovevamo farci sentire.
Emise un ringhio che mi fece tirare la testa leggermente indietro.
_Devo proprio spiegarti tutto eh?_ Balzò sul letto e mi afferrò per il mento guardandomi dritto negli occhi.
Le sue pupille erano di un rosso dorato, con leggere sfumature ambrate.
Era evidente che aveva cacciato da poco.
Chissa quale sangue avevano gustato le sue labbra violacee.
Da vicino la sua pelle era ancora piu bianca e trasparente.

_Tu...Meglio che ti metti all'opera..._mi minacciò sempre trafiggenomi con lo sguardo.
_E per cosa?_ringhia senza accorgermene.
Sentii il mio petto emettere un rumore strano.
Quasi come se fosse crollata una montagna.
_Vuoi sapere troppo ragazzino_ mi girò la testa e scattò di nuovo sul davanzale.
_Voglio sapere lo stretto e necessario. Sarà capace di ucciderti per quello che mi hai fatto..._
_Ogni cosa a suo tempo mio caro giovane immortale...Ci vediamo Jake..._ impercettibile e veloce scattò via.






Sbuffai di rabbia e tirai l'mp3 nel muro per i nervi.
Sentivo le mie dita conficcarsi nella mia stessa pelle del mio palmo.
Scattai ancora prima che l'oggetto da me lanciato si scaraventasse contro la parete.
Lo afferrai con una mano e lo posai sul comodino.


























Tra e lenzuola,girandomi e rigirandomi nel letto cercando di non pensare troppo, si fece l'alba.

Tra le poche nuvole che c'erano in cielo stavolta sbucavano leggeri raggi di sole.

Già una volta avevo visto la mia pelle al sole.
Ma l'occhio umano non era abituato a tale spettacolo.
Non potevo andare a scuola.


Mi precipitai al bagno non appena furono le sei e trenta del mattino e mi posizionai davanti allo specchio.
Il tentativo disperato di togliere il trucco dal mio volto era stato una rottura.
Afferrai da uno sportello a fianco dello specchio dell'alcool per le ferite.
Lo buttai sul mio volto senza prendermi cura se mi avesse fatto male o no.
Finì dentro l'occhio ma non sentì nulla.
Vedevo chiaramente il licquido roseo e anche al di la di esso.
Un attimo dopo era evaporato cun un puf.
Il veleno nei miei occhi scioglieva tutto.

Quando il mio viso fu pulito mi feci una doccia e mi precipitai giu per le scale.
Il volto di mia amdre era afflitto dalla stanchezza.

_Buon giorno Jake...Non mangi ?_ mi guardo con l'aria piu stanca che conoscevo nel suo volto.
_No mamma...esco a fare delle ricerche in bibblioteca, non vado a scuola_dissi afferrando e indossando l'impermeabile davanti la porta e mettendomi un cappellino con visiera.
_Come al solito.Stai attento, copriti fa freddo_ si voltò e prese ul quitidiano che giaceva sul tavolo.
_Non preoccuparti mamma_
Uscì nel freddo di novembre senza sentire neanche un brivido.
Mi mancavano un pò le sensazioni umane.










Coperto com'ero...nessuno si accorse della luce irradiata dalla mia pelle.

Ancora qualche altra via e sarei stato alla bibblioteca.
Passai davanti la scuola. Incurante dei ragazzi alle finestre e di quelli invece nulla facenti che stavano sulle panchine del cortile.

La bibblioteca pullulava di gente.
Erano appena le 8 del mattino e già era colma.


Mi feci spazio tra la folla e mi diressi al bancone dell'entrata.
La signora anziana che si occupava del posto era libera che sistemava scartoffie.
La gente era seduta ai tavoli a sfogliare volumi grandi come mattoni.

Mi sporsi dal bancone e suonai il campanello per richiamare l'attenzione dell'anziana.
_Buon giorno sognora...dovrei fare una ricerca approfondita_dissi  guardandola sistemare foglie su cassetti a destra e a sinistra.
Non mi aveva neanche guardato.
_Che libri cerca?_Si alzò e si sedette davanti a me, in quello che doveva essere il suo posto.
_Bhe non c'e niente di preciso che cerco...libri che narrano fatti strani, creature leggendarie e cosi via._ abozzai un sorriso...
Stranamente sentì una strana sensazione di calore nel corpo...soprattutto nella zona del collo....
Sentivo come il mio cuore voler battere e scalpitare.
Mi accorsi che la signora mi guardava intensamente negli occhi.
Io vedevo il mio riflesso nelle sue pupille marroni.
Sentivo come se stessi provando una strana emozione.
Qualcosa mi disse che non era la mia.

Saltai con lo sguardo al cartellino della nonnina e lessi il suo nome.
Hambrit.



_Signora Hambrit...in che zona devo andare per trovare quello che cerco?_ dissi continuando a fissarla e a provare quella stessa sensazione.
_Al terzo piano signorino..._
_Mars!_provai stavolta una sensazione di sdegno...ma non era come sempre qualcosa di mio.
_Si! Signorino Mars. Vada al terzo piano e chieda li_si dileguò nascondendosi nuovamente in file di fogli e archivi.
_Gentilissima...arrivederci!_











La bibblotecaria del terzo piano era leggermente piu giovane.
Sulla cinquantina rispetto a quella del piano terreno.
Mi direzionò verso l'ultimo corridoio.
Settore della magia, mitologia, misteri e leggende.




Cercare tra i libri non mi portò da nessuna parte.
Quello che avevo trovato sul web non era da meno.

Sui vampiri c'era ben poco.
Solo una cosa mi affasscinò.


Un libro di leggende che narrava del primo vampiro sulla terra, raccontava una teoria.
"Il veleno dei vampiri non sempre permette di trasformare solamente. Si dice che queste creature fantastiche,  tenebrose allo stesso tempo, possedessero dei poteri impareggiabili tra di loro.
Molti avevano la capacità di diventari animali. Altri di leggere nel pensiero, altri ancora addirittura di volare.
Ma quello che veramente affascina l'uomo è l'immortalità di questa creatura temuta da tutti. Circolano leggende che insinuano che alcuni di essi trasmettano anche parte dei loro poteri con un morso.
Molti di loro non trovano la forza di trasforamare, altri lo fanno senza volerlo. Altri ancora trasmettono il potere volontariamente e non volontariamente. Altri Trasformano la vittima per poi afferrarne il potere. Cicola inoltre un'altra leggenda. Si dice che oltre ai famelici licantropi, presunti amici dell'uomo, ci siano altri essere in grado di sconfiggere l'immortalità dei Vampiri.
Si dice siano umani dotati di poteri speciali...ma di loro si sa ben poco".


Questo fu quello che mi interessò di piu.

La mia testa buttata fra i libri mi fece perdere la cognizione del tempo.








Era già l'ora di pranzo quando passai davanti scuola.
Vidi Sasha che rideva fuori dalla scuola mentre tornava a casa.
La madre l'aspettava e lei era fuori dalla macchina con dei libri in mano.
Chiacchierava serena con un'amica.
Una ragazza che non conscevo.
Capelli sciolti sulla schiena...

Al sole era ancora piu meravigliosa.

Rallentai involontariamente.


L'unica cosa che ki venne in mente guardandola ridere fu che dovevo lascairla in pace per sempre.
Sparire.
Non potevo rovinarle la vita.
Con me si sarebbe messa senz'altro in pericolo.
Io stesso ero una minaccia.
Dovevo allontanarmi.




Il mio passo, che per la prima volta da vampiro mi parve lento, mi fece fare quel tratto di strada in 5 minuti.
Il tempo necessario perche Sasha mi vedesse entrando in macchina.
Mi guardò.
Anche sua madre mi aveva notato.

Feci finta di nulla.

Affrettai di nuovo il passo riprendendo il ritmo di prima.


Aguzzai l'udito e mi concentrai sulle ruote della Seat Leon.
Proseguirono nella direzione opposta alla mia per una quindicina di metri circa.
Poi svoltarono facendo una curva a U.
Stavolta provai a concentrarmi sulla voce di Sasha che discuteva animatamente con sua madre.
Non riuscì a capire bene cosa si dissero.
Apparte la fine della conversazione.
La madre di Sasha disse: " shh non varrai che ci senta?" "taci mamma...accostati, davo parlargli".
La madre si limitò ad annuiore e lo sportello si apr' al mio fianco.

Fermai il mio passo e mi voltai leggermente.

Incrocia gli occhi di Sasha...
Piu viola che mai.

Anche i suoi capelli rilucevano di una luce dello stesso colore degli occhi.
"Sarà per via del sole" pensai.



Non dissi nulla....
Aspettavo parlasse.



Un'attimo dopo le ruote della Seat si mossero e seguì con lo sguardo l'auto che si allontanava.


Io e Sasha restammo da soli.











































Ehi, scusate per qst capitolo atteso da settimane...Recensite grazie ^^ by Ranky.












   
 
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