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Autore: RedDisposition    22/02/2015    2 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 22

-che ci fate voi due qui?- Santana sorrise e corse a stringere il ragazzo –siamo venute a trovarti- Rachel salutò con un segno della mano il ragazzo –andremo in un albergo ad alloggiare per qualche giorno- Puck scosse la testa –non se ne parla neanche, verrete a stare da me- Rachel gli sorrise riconoscente –però domani sera devo imbarcarmi, sapete l’esercito- Santana annuì –certo come vuoi, non ti distruggeremo la casa- Puck scoppiò a ridere-prego, entrate- Rachel si portò la sua valigia dietro e spalancò la bocca appena arrivò nel soggiorno del ragazzo, si vedeva che non c’era quasi mai, regnava l’ordine e il silenzio, cose che non si addicevano a Puck, quello che la colpì fu la mensola sopra al camino piena zeppa di foto di lui e Finn, sorrise e si avvicinò guardando le foto –starete nella stanza degli ospiti, spero non sia un problema dato che c’è un letto matrimoniale- Rachel si girò di scatto guardando Santana che deglutì rumorosamente –no, non preoccuparti- Rachel riuscì a mormorare e accompagnate da Noah salirono in stanza. Appena entrati Santana si catapultò sul letto e sospirò –io odio volare- borbottò sentendo Rachel ridere –Snixx ha paura di volare- Rachel annuì –anche delle altezze, sul ponte di Brooklyn tremava- Santana la guardò con sguardo assassino –che ci facevate sul ponte?- Rachel boccheggiò un paio di volte –niente, ora vorrei riposarmi- Puck annuì –vado a preparare le valige- Rachel lo salutò con il cenno della mano –va bene Berry, io dormo al piano di sotto, sulla poltrona- Santana si alzò e corse via.
 
-allora Santana, che mi racconti?- Puck si aprì una birra e le si sedette accanto –niente- si infilò una patatina in bocca e fissò l’amico –ne sei sicura?- Puck prese un sorso e la guardò sorridendo come chi sapeva troppo –va bene Puckerman, dove vuoi arrivare?- il ragazzo fece spallucce e accese la tv. Dopo una mezz’oretta si sentì la porta chiudersi alle loro spalle –c’è un sole perfetto la fuori- Rachel si tolse gli occhiali da sole avvicinandosi al tavolo della cucina e scosse i capelli ancora umidi, Santana rimase a fissarla con una patatina fra i denti, fece scorrere il suo sguardo sulle gambe olivastre e leggermente abbronzate della ragazza, arrivò al perimetro del suo pantaloncino e passò a fissarle il viso, mentre cercava di aggiustarsi i capelli ancora umidi e salati –Santana?- Puck le passò una mano sul viso facendola sussultare –ti senti bene?- la ragazza annuì osservando ancora Rachel, che in quel momento alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Santana –si sto bene- si limitò a dire tornando a guardare la tv –io vado a lavarmi i capelli- Rachel sorrise falsamente e corse verso sopra, il ragazzo guardò Santana con sguardo confuso –cosa ti prende?- Puck spense la tv e aspettò una spiegazione –cosa?- il ragazzo indicò il piano di sopra –ho visto come la guardi- Santana abbassò lo sguardo –state insieme e non me l’hai detto?- Santana boccheggiò un paio di volte –in realtà ci siamo lasciate- il ragazzo scoppiò a ridere –ma hai visto come vi guardate? Voi due non vi siete lasciate, non è finita San- la latina lo guardò un attimo prima di guardare altrove –quand’è che parti?- Puck alzò gli occhi al cielo e sbuffò –domani sera, sul tardi- si limitò a rispondere sapendo che quel discorso non l’avrebbero più continuato.
 
-hei sei sveglio?- Rachel scrisse velocemente sulla sua tastiera e inviò il messaggio al suo migliore amico, stava sdraiata in posizione fetale, dove Santana si era sdraiata diverse ore prima, non riusciva a dormire, ormai si era abituata ad avere la presenza della latina alle sue spalle che la stringeva e la coccolava finché non si addormentava, era rimasta a fissare lo sfondo del suo cellulare, ritraeva lei e Santana in un adorabile foto dove Santana la stringeva da dietro e la fissava con sguardo amorevole. Dopo qualche minuto iniziò a credere che anche Kurt stesse dormendo -ora non più, dai chiamami- sentì il suo cellulare vibrare e sospirò avviando la chiamata -hei Rach- la voce impastata dal sonno di Kurt le arrivò dopo due squilli -scusa non volevo svegliarti- si passò una mano fra i capelli -non preoccuparti, perché non riesci a dormire?- Rachel deglutì fissando la valigia di Santana -non riesco a smettere di pensare a lei- sussurrò come se non volesse che se stessa la sentisse -ho un vuoto che fa male Kurt- sentì il ragazzo rigirarsi fra le coperte -lo so tesoro, dovete solo chiarirvi e parlare, lei dov’è?- Rachel sbuffo -sta sul divano di Puck, c’è un letto matrimoniale e non era una buona idea dormire insieme, e comunque non vuole ascoltarmi- Kurt sospirò amaramente -punta i tuoi occhi nei suoi e ti ascolterà- Rachel alzò un sopracciglio -cosa?- sentì il ragazzo sorridere -Santana si perde nei tuoi occhi, credi che non me ne accorga? Ti guarda come se nei tuoi occhi ci fosse l’oceano, un mare tutto da scoprire- Rachel sorrise -cos’altro noti?- si stiracchio nella sua felpa rendendosi conto che era la stessa che Santana le aveva prestato tempo prima -che ti ama Rachel, più di ogni altra cosa, quindi ora alza il culo e cammina fino da lei, cioè no, magari fallo domani. Ma parla con quella ragazza, non credo che resisterà per ancora molto senza di te- Rachel sorrise di nuovo e sentì qualche lacrima scenderle su una guancia, si strinse la felpa al petto come fosse stata quella ragazza -ora cerca di dormire- Rachel annuì -credo che andrò a bere una tisana e mi addormenterò, buona notte- Kurt la salutò e chiuse la fa chiamata tornando sotto le coperte.
 
Santana si rigirò per la millesima volta, aveva sbuffato cento volte, non voleva dormire, o almeno il suo cervello non riusciva a spegnersi, sentì dei passi su per le scale e chiuse subito gli occhi, sentì il passo lento e stanco di Rachel oltrepassarla, la ragazza si guardò intorno cercando una tisana, sbuffò prima di rendersi conto che Santana stava, all’apparenza, dormendo, ebbe la tentazione di avvicinarsi e di lasciarle un bacio, ma scosse la testa e tornò alla sua tisana -ti sei persa Berry?- Santana la fece sussultare, la latina non riusciva a non parlarle -cercavo una tisana, non riesco a dormire- Santana la guardò da lontano, ebbe la tentazione di spalancare le braccia e di farla catapultare con lei su quelle due poltrone attaccate che potevano sembrare un divano -non credo che Noah abbia delle tisane- Rachel annui e tornò in dietro verso le scale, ma prima si bloccò e si girò di nuovo verso Santana, non riusciva a guardarla negli occhi, ma riusciva ugualmente a vedere la sua testa spuntare dal bracciolo -perché non riesci a dormire?- Santana guardò il soffitto e ci pensò un attimo, non riusciva a dormire perché la aveva tolto il sonno forse? Oppure perché aveva una voce nella testa che non stava zitta? In qualsiasi modo la cosa era certa, non riusciva a dormire perché le mancava da morire quella ragazza -ho bevuto troppi caffe- la sua risposta fu falsa quanto la sua voce che le uscì in quel momento, Rachel abbassò lo sguardo -se stai scomoda potresti ven… No forse non è una buona idea- Santana strinse gli occhi -già non è una buona idea- guardò Rachel da lontano e riuscì a vedere come si stava martoriando le mani e il labbro -vuoi stare lì per il resto della notte?- la voce non le uscì acida come credeva, sembrava più una richiesta di farla correre da lei -io..no- si limitò ad accennare, salì velocemente le scale e affondando la testa nel cuscino, si sfogò con un pianto silenzioso.
 
-Santana dobbiamo parlare- Rachel si chiuse la porta alle spalle intrappolando Santana fra quelle mura -io non voglio parlare- Santana fece per allungarsi alla porta ma Rachel la bloccò -rimani solo ferma ad ascoltarmi allora- la latina la guardò sbuffando -cosa vuoi?- le disse nervosa - hai difeso il mio onore con Brody, mi hai accompagnata dal medico quando credevo di essere incinta, mi hai detto quanto ero perfetta e quanto ero al mio posto mentre io non ci credevo, mi hai dato la tua benedizione per un matrimonio che non avresti approvato mai e hai accettato di farmi da damigella d’onore anche se ti avrebbe ucciso- Santana alzò un sopracciglio -la so la mia storia Berry- Rachel abbassò lo sguardo -mi hai protetta, aiutata e fatta sentire a casa, mi hai detto che mi avresti aspettata, hai capito le mie insicurezze, mi ha cullato e abbracciato durante il funerale di Finn- Santana vide le guance rigate di Rachel e sentì i suoi occhi inumidirsi -Rachel..- provò a parlare ma la ragazza la bloccò -no Santana, fammi parlare- Rachel deglutì avvicinandosi alla ragazza -e io invece di ringraziarti ti ho delusa, ti ho ferita e scommetto che ti fa ancora male, perché lo so, quella specie di corazza che hai, pian piano hai cercato di toglierla con me, e appena è successo io ti ho infilato un coltello in pieno petto- la latina abbassò lo sguardo non sapendo cosa dire -un mi dispiace non basterà, lo so, e magari una volta tornate a casa faremo finta che tutto questo non sia successo, saremo di nuovo l’ex cheerleader latina che odia la ragazza ebrea insicura e logorroica- Santana alzò lo sguardo sentendo una fitta di dolore invaderle il petto -potremo anche smettere di parlarci, ma sappi che io non smetterò di amarti mai, puoi non crederci e magari fingere che tutto questo non ti abbia fatto sentire speciale, perché sì, tu mi fai sentire speciale, tu mi rendi come un diamante allo stato grezzo, e non smetterò mai di chiedermi come sia possibile- Rachel smise un attino di parlare, fissò Santana che aveva lasciato le sue lacrime a segnarle il viso con strisce salate, Rachel fece un paio di passi in avanti ritrovandosi attaccata alla ragazza -voglio che tu mi faccia un favore-e allungò una mano sul viso e le asciugò una lacrima -ti prego, non sorridere come facevi con me a nessuno Santana - la latina sentì un labbro tremare, era stanca, pronta a sbandierare un reggiseno bianco, voleva di nuovo quelle labbra, voleva di nuovo bearsi dell’odore dolce di Rachel, voleva la sua ragazza in dietro. Le lacrime continuavano a scenderle e Rachel continuava ad asciugargliele, ne approfittava per accarezzare il viso ambrato di Santana, quando, quasi per errore incontrò i suoi occhi rimase così ferma per un attimo, con le dita appoggiate sulle gote di Santana e il respiro mozzato dal suo sguardo nero -se vuoi allora scomparirò per sempre dalla tua vita, sarò una coinquilina silenziosa e invisibile, non ti starò fra i piedi, dimmi solo quello che ti renderà felice, voglio vedere di nuovo quel sorriso incurvarsi sulle tue labbra, quel sorriso che mi uccide e che mi fa avere una forza tale da rompere un muro, sorriderai a qualcun altro, inutile ignorare questa cosa,  andremo avanti ognuna per la sua strada se lo vuoi, o almeno tu andrai avanti, io mi limiterò a guardarti da lontano e ad consumarmi lentamente, perché ho perso la cosa che mi aveva salvato dalle tenebre, la cosa più importante solo per una cazzata, tutto questo me lo merito, sto parlando davvero troppo, ma devo dirti queste cose, altrimenti rischio di morire- Santana era rimasta stupita dal tono di Rachel, sembrava una ragazza distrutta senza più forze -Rachel io..- la ragazza scosse la testa -prima o poi lo accetterò se vuoi dirmi addio, a me importa solo che tu stia bene, perché sei cosa bella e non meriti del male- le accarezzò le labbra prima di allontanarsi definitivamente e asciugarsi le lacrime, diede le spalle a Santana e aprì la porta per andarsene -dove credi di andare?- Santana la bloccò per un polso tirandola verso di sé e facendola bloccare ad un centimetro di distanza, i loro nasi si sfioravano e Rachel riusciva a vedere la differenza fra la pupilla e l’iride carbone di Santana -tu sei cosa mia e non meriti di andare- disse imitando il tono dell’altra, stava ad un centimetro dalle sue labbra prima di stringerle le guance ed annullare le distanze, Rachel strinse gli occhi e lasciò che altre lacrime cadessero e si unissero con quelle di Santana . La porta era socchiusa e Puck era corso nella sua stanza per prendere le sue valige quando si bloccò a guardare la scena nella stanza degli ospiti, Rachel e Santana si tenevano strette l’una all’altra, Rachel le teneva le mani fra i capelli e Santana la stringeva per i fianchi, sorrise prima di chiudere la porta lasciandole la loro intimità -sei felice per lei ora?- pronunciò guardando il soffitto e sorridendo amaramente.                                                              
  
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