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Autore: anqis    22/02/2015    2 recensioni
«Nialler, hai mai considerato la possibilità che fosse una bugia? Una scusa?»
«Perché avrebbe dovuto mentirmi?» indaga ancora confuso.
Louis si alza dal sedile e scompare in direzione del bagno, premurandosi di ridere abbastanza forte fino a quando le porte non si chiudono alle sue spalle. Zayn tace, ma Niall sa che sta sorridendo mentre Liam scuote la testa, celando a malapena un sorriso. Harry, con i gomiti piantati sul tavolino estraibile, socchiude gli occhi divertiti.
«È chiaro» dice, «Per poter stare da sola con te.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unclear

I am trying to learn and I’m dying to know
When to move on and when to let it go
A curious feeling no one can explain
I just don’t know if I’ll risk it again



02



«So a cosa che stai pensando.»
«Ed è giusto?» domanda allora ad alta voce incitandolo a uscire da quel nascondiglio di dita e guardarla. «Quello che sto pensando è giusto?» continua spiegandosi meglio.
Niall si umetta le labbra sottili, lasciandosi poi sfuggire un sospiro frustrato. «Che io sia un coglione che è corso fino a qui per farsi sfruttare da una donna che lo considera soltanto ed unicamente l’amico sfigato del fratello?» risponde marcando ogni singola parola con una nota di triste ironia. «Beh, in quel caso, sì, hai azzeccato. Cento gettoni d’oro per te.»
Non si offende nel vederla ridacchiare nuovamente, un sorriso addirittura gli solleva l’angolo della bocca. Ne approfitta per osservarla e realizza che è davvero bella. La pelle è di un caldo caffè, quel tipo di colore che per le strade londinesi non può fare a meno di attirare l’attenzione, soprattutto se messo in contrasto con gli occhi verdi che ora ricambiano lo sguardo, vispi e divertiti.
«Non immaginavo che pure i cantati delle boyband di fama mondiale avessero problemi di cuore. Non siete voi quelli che spezzano e frantumato sogni di letto in letto, stato in stato ?» ribatte lei aggrottando le sopracciglia folti in un cipiglio fintamente confuso.
Niall scoppia a ridere, preso in contropiede da quella che pare una strana accusa. «Nah» risponde, «è solo una copertura. Noi siamo quelli che si deprimono su un divano perché l’amore vero non riusciamo a trovarlo in quelle folle desiderose di sesso e solo sesso.»
La ragazza inarca le sopracciglia, mentre pone il libro da parte – è riuscito ad attirare la sua attenzione? «Una vita difficile la vostra» commenta.
«Non immagini quanto.»
La conversazione viene sospesa dai passi di un cliente. La ragazza lo accoglie con un sorriso gentile e con gesti abituali prepara un caffè che serve in una tazza colorata. Niall nel frattempo finge di prestare attenzione alla televisione posizionata all’angolo, mentre ogni tanto sbircia nella direzione del bancone. Incrocia ogni tanto il suo sguardo e si scopre a dirigerlo altrove. 
Quando l’uomo varca l'uscita, prende in considerazione l’opzione di andarsene. Sposta la sedia provocando un lieve stridio, che lei parla.
«Quindi lei sarebbe la sorella di..» azzarda, la voce sovrastata dal getto dell’acqua e dal tintinnare dei cucchiai.
«Harry» completa lui aiutandola.
«Quello riccio, giusto?»
«Sì.»
«E tu saresti invece quello irlandese..»
Niall sorride a denti scoperti. «È un tentativo di scoprire come mi chiamo?» domanda sfacciato,  godendosi la smorfia che compare sul volto dell’altra. «Niall. Il tuo nome?»
«Josè» risponde lei senza curarsi di sollevare lo sguardo dallo straccio con cui cattura delle briciole. 
«Josè?» era chiaro non fosse inglese, ma per quei pochi anni di spagnolo che aveva studiato “Josè” si ricordava fosse un nome maschile.
Josè si stringe nelle spalle. «È un diminutivo» spiega, «E comunque preferisco quello mulatto con i tatuaggi» aggiunge.
Uno a zero per Josè.
«Sei tipa da tatuaggi?» chiede, realizzando solo un secondo dopo quanto può essere strano ricevere domande del genere da uno sconosciuto.
Nega con la testa. «No» risponde. «Mi piacciono quelli di una bellezza non convenzionale» spiega e Niall può sentire la sua autostima già intaccata incrinarsi. 
Due a zero.
Sospira. «Non sei l’unica» mormora pensieroso.
La mora alza il viso e lo scruta, interrogativa.
Niall si affretta a spiegare. «A preferire Zayn. È anche il mio favorito» scherza. 
«Puoi sempre rimediare su di lui» suggerisce «Se quella proprio non la riesci a conquistare.»
Niall si morde le labbra, sono tornati sull’argomento Gemma, ancora. Manda giù il groppo che gli si è fermato in gola. «Non ho molta fortuna con le ragazze» mormora grattandosi la guancia destra con aria assente.
Josè annuisce senza dire una parola. 
«Secondo te qual è il motivo?» le chiede dopo qualche istante di riflessione. «So di non essere male come ragazzo, sono il cantante di una boyband di fama mondiale – come hai detto tu – è scontato che io abbia stuoli di ragazze pazze per me, ed è così. Allora perché le poche relazioni che ho avuto sono finite – alcune anche nei modi peggiori. Ogni mio tentativo di avvicinare una ragazza? Prima o dopo, fallisco sempre miseramente. Non riesco a spiegarmelo.»
È perfettamente consapevole di aver appena confessato ad una sconosciuta i suoi dubbi esistenziali e mostrato una veloce panoramica della sua triste vita sentimentale, ma poco gli importa: pochi minuti prima ha assistito ad una vera dimostrazione, quindi non pensa faccia molto la differenza. 
«Credo sia il modo in cui ti poni.»
«Come?» una risata, una battuta derisoria, ma non si aspettava che gli rispondesse seriamente.  
Josè lo sta guardando dritto negli occhi senza il minimo disagio, mostrando una particolare sicurezza che gli fa intendere abbia una certa consapevolezza di se stessa per poterla padroneggiare in questo modo, plasmandola in fascino. Gli ricorda terribilmente Harry e il modo in cui cattura l’attenzione delle telecamere nelle interviste con un solo gesto o parola. 
«Sei, come dire, troppo disponibile. E troppo disponibile non significa gentile, ma zerbino, e così amico-su-cui-contare. Devi capire che noi donne non siamo come gli uomini, no, noi siamo subdole, complicate e quando notiamo questo lato del tuo carattere è facile che ce ne approfittiamo e difficilmente riusciremo a vederti in un'altra ottica. Siamo delle bugiarde perché affermiamo di farci bastare un uomo buono, gentile e fedele, quando poi finiamo per sbavare dietro ai più grandi stronzi che esistono.»
Niall ha la bocca asciutta e la mente vuota. «Perché voi donne fate così? Perché dite di volere una cosa e poi desiderate l’esatto opposto? Perché non dite cosa volete e la fate finita?»
Josè sorride con una guancia poggiata al palmo della mano. «Te l’ho detto: siamo delle bugiarde, subdole e complicate creature» gli risponde stringendosi nelle spalle.
«E quindi cosa dovrei fare?» si ritrova a chiedere. 
Josè si lecca le labbra. «Tira su quelle spalle e sii deciso, ma soprattutto impara a dire di no. Nel caso di prima, confonderai la tipa che si inventerà una scusa come “oh, è cresciuto” il che non è vero: stai facendo lo stronzo e basta.»
«E poi?»
«Sii uomo, Niall.» 




 

Buonasera a tutte,
sì, sono ancora qui, sopportatemi. Nonostante il poco interesse destato, ho promesso puntualità e conto di rispettarla, oggi soprattutto perchè sabato prossimo sarò in partenza per Siviglia, al fine dello stage che la mia scuola organizza ogni anno - sono veramente emozionata a riguardo, non vedo l'ora. Quindi, l'intenzione è quella di pubblicare prima della partenza, ma temo di non riuscirci per via degli impegni che mi occuperanno i giorni prima della partenza, tra cui verifiche e verifiche, quindi rimando il terzo capitolo a quando torno, quindi dopo il quattordici. Spero che per allora, avrò un incentivo in più per continuare: spero in qualche recensione, le vostre opinioni sono importanti per me, in particolare in questo determinato periodo. 
Riguardo al capitolo, non ho molto da dire come al solito: si presenta finalmente Josè, la mia amata brasiliana poco opportuna e piuttosto spigliata. Spero vi piaccia, io posso concedermi di dire che siano bellissimi insieme, poi starà a voi giudicare più avanti. 
Grazie mille della vostra attenzione, spero abbiate trascorso delle tranquille e buone vacanze di Carnevale. Grazie a chiunque abbia letto e chi abbia aggiunto la storia tra le seguite, ricordate e preferite. 
A presto (non proprio),

Anqi.



 
 
   
 
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