Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: ladyme    22/02/2015    1 recensioni
Il ventotto era il loro numero da sempre.
Il ventotto era il giorno in cui Savannah era nata.
Il ventotto era il giorno in cui si erano incontrati.
Ventotto erano i mesi da cui stavano insieme.
Una volta Harry aveva fatto una ricerca, non si era spinto oltre Wikipedia a dir la verità, e aveva scoperto, senza capirne bene il processo, che il ventotto era sia un numero perfetto che un numero felice.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
 
 
A Sil perché è Sil 
e basta come motivazione
 
Il ventotto era  il loro numero da sempre.
Il ventotto era il giorno in cui Savannah era nata. 
Il ventotto era il giorno in cui si erano incontrati.
Ventotto erano i mesi da cui stavano insieme.
Una volta Harry aveva fatto una ricerca, non si era spinto oltre Wikipedia a dir la verità, e aveva scoperto, senza capirne bene il processo, che il ventotto era sia un numero perfetto che un numero felice. La cosa l'aveva reso così entusiasta da correre giù per le scale di casa sua con ancora il portatile in mano per dirlo a Savannah, che stava preparando dei sandwiches in cucina, peccato che ignorò il penultimo gradino e ventotto furono anche i giorni per cui ebbe mal di schiena.
Ora Harry è seduto sulla sedia della scrivania e la guarda dormire rannicchiata in mezzo al letto improvvisamente troppo piccolo per due persone. Abbraccia il cuscino. Non si muove, il respiro è lento, quasi impercettibile sotto il piumone. Harry si chiede se sta sognando e se sì cosa. Piega la testa leggermente a sinistra sorride fissandola. Lui non ci riesce più a sognare. Neanche a dormire, quelle poche volte che si addormenta ha gli incubi. Le lunghe dita di Harry si intrecciano tra di loro, le unghie penetrano il palmo della mano senza dolore, è una perenne anestesia, non sente neanche le piastrelle fredde sotto i piedi scalzi. Vorrebbe sdraiarsi al suo fianco, stringerla tra le sue braccia e scaldarla, ma non ci riesce. 
Sa che lei lo ama, ma sarà abbastanza? 
Si chiede se qualcuno si domanderà se l'abbia mai amata vedendolo partire di nuovo dopo un tour mondiale lungo un anno o al prossimo tabloid che lo assocerà a qualche altra bella ragazza che probabilmente ha solo incontrato per strada.
La risposta è sì, l'ha amata, la ama e con lei sogna un futuro, una vita insieme, il problema è che ora gli sembra tutto così complicato. Si chiede come la prenderà Savannah, se nel tempo si dimenticherà di lui o se capirà, se persino piangerà. Non vuole perderla. Si sente egoista perchè sa di esserlo, ma senza di lei sa di non poter stare anche se.. Scuote la testa e se la prende tra le mani.  Perchè deve essere tutto così complicato? Si chiede Harry a bassa voce, ma poi pensa a quei ventotto mesi e che ad ogni sua assenza in Inghilterra, lei diventava una presenza ovunque lui fosse nel mondo.
Alza appena il piumone e si infila nel letto, si sistema vicino a Savannah che sussulta.
«Hai i piedi freddi» borbotta la ragazza senza voltarsi, ma allo stesso tempo accocolandosi di più a lui.
«Scusa» sussura lui abbracciandola e lasciandole un casto bacio sui capelli. «Stavo pensando...». Savannah si volta verso di lui prendendogli il viso tra le mani.
«Harry non ti lascio nemmeno se fai outing per Louis». Il riccio alza gli occhi al soffitto buio.  «Quindi nessuna sega mentale da pre-tour».
«Non stavo pensando quello, cioè non solo». Savannah sposta le mani dal viso di Harry alle sue spalle.  «Vieni a vivere con me». Sorridono.  
«Lo sai che tu stai partendo per un tour vero?».  Harry annuisce.
«Certo che lo so, ma sono ventotto mesi che stiamo insieme e io quando torno a casa voglio trovare te che mi aspetti alla porta o farti una sopresa entrando di nascosto dalla porta sul retro». Si ferma e la guarda negli occhi.  «I minuti che aspetto seduto su quel divano mentre tu da casa tua vieni qui sono più lunghi dei mesi di lontananza». 
«Va bene».
«Va bene?». Savannah annuisce per poi baciarlo velocemente sulle labbra. «Semplicemente va bene?».
«Cosa dovrei dirti? Funziona così per queste cose: voi uomini fate i discorsi lunghi, sentimentali e noi rispondiamo con una parola o due».
«Queste cose?» chiede Harry confuso.
«Quando mi chiederai di sposarti farai un discorso lungo, commovente e poi io risponderò con un monosillabo». Savannah arrossisce, le sue gote diventano di una tonalità di fucsia poche volte raggiunto, fortunatamente il buio mimetizza il suo imbarazzo. 
«Accetterai?». Harry avvicina il suo viso a quello di Savannah.
«Prenderò in considerazione l'idea». Sorride. Sorridono. «Ma dovrai fare qualcosa di speciale».
«Ci penserò». La guarda negli occhi. «Non voglio partire». Savannah gli mostra due dita, lui a sue volta ne mostra otto. «Non potevamo sceglierci un numero più piccolo come il tre o il quattro. Questo ventotto sta diventando pesante. Ventotto giorni senza te, un mese».
«Ma pensa che poi quando sarai a casa staremo insieme ventiquattro ore al giorno». Harry si avvicina a Savannah. «Non dovrò mai tornare a casa, sarò qui ad aspettarti». 
«Ti amo piccola». 
«Anche io». Harry la bacia dolcemente prendendole il viso tra le mani. «Anche io». 
Io non scrivo shot fluff. Io non scrivo proprio fluff e poi mi ritrovo a farlo per la Sil.
Non so perchè lo sto facendo, so che l'ho iniziata una notte e scrivendola boh mi sono accorta che avevo bisogno di  farlo per dimostrarle quanto è importante per me. Lei fa così tanto per me che questo è così poco, ma so che lei apprezzerà quel piccolo 28 .
Spero che le sia piaciuta e che possa piacere anche a voi altri.
Grazie di aver letto.
Becky
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ladyme