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Autore: Ghillyam    22/02/2015    5 recensioni
Regina era al settimo anno e quello, per lei, sarebbe stato l'ultimo; quei sette anni erano stati i migliori della sua vita, a Hogwarts si sentiva davvero a casa e avrebbe voluto restarvi ancora a lungo. […]
«Pensierosa?» chiese la Corvonero
«Sto solo pensando a quanto siano passati in fretta questi anni… e a quante cose siano successe.» aggiunse Regina con un tono malinconico.
[Principalmente Outlaw Queen]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Elsa, Regina Mills, Robin Hood, Will Scarlett
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La Sala Grande si stava svuotando. La cena era finita, il preside aveva augurato la buonanotte a tutti e gli studenti si stavano dirigendo alle rispettive Sale Comuni. Elsa e Malefica, che avevano iniziato ad andare più d'accordo, stavano ascoltando Regina, mentre le metteva al corrente di ciò che aveva detto a Will e di come aveva reagito il ragazzo. Le due erano rimaste stupite alla notizia che il ragazzo avesse reagito cosí bene, ma erano felici per Regina.
«Mah, non so. Non mi convince. Sei sicura che non abbia mostrato segni di rabbia o gelosia? So che ti ho detto di non prenderlo in giro, ma non é detto che lui non possa prendere in giro te.» disse Malefica.
«In effetti anche io, inizialmente, sono rimasta perplessa, ma l'ho guardato bene e diceva la verità» ribatté la mora.
«Secondo me é stato sincero, anche io conosco bene Will e non é uno che lascia perdere facilmente, soprattutto se si tratta di qualcosa o qualcuno a cui tiene e a Regina tiene molto. Per me ha capito davvero la situazione» aggiunse Elsa.
«Io non sono ancora convinta. Chissà, magari anche lui ha trovato qualcun altro a cui interessarsi e ha approfittato dell'occasione» continuò la bionda Serpeverde.
«Se fosse cosí gli avrei fatto un favore» commentò Regina.
«Direi proprio di si» rise Malefica, mentre Elsa, invece, alle parole della bionda aveva cambiato improvvisamente espressione: sembrava infastidita.
Regina sembrò accorgersene e le chiese se andsse tutto bene.
«Ma certo che va tutto bene» rispose, forse troppo sbrigativamente, la Corvonero.
«Ne sei sicura?» replicò Regina.
«Assolutamente.»
Le due furono distratte da quella conversazione dall'urlo di Malefica, che stava inveendo contro dei ragazzini del primo anno che le erano appena venuti addosso ed erano caduti sul pavimento della Sala d'Ingresso portando con loro la bionda. Le ragazze non poterono non ridere alla vista della loro amica sovrastata da tre maghi undicenni che stavano cercando di liberarsi da quella posizione, mentre Malefica urlava insulti di ogni tipo. Con compostezza la strega si alzò, spingendo malamente i ragazzini e disse «Imparate a guardare dove andate, Mezzosangue»
Elsa, che odiava le distinzioni di sangue, essendo figlia di babbani ed avendo una sorella minore, Anna, che si era trovata spesso nella situazione di essere insultata per le sue origini, cosí come lei, la riprese aspramente e aiutò i tre ad alzarsi.
«Tutto a posto?» domandò.
«Si, grazie» rispose Nicholas Zimmer.
«Scusaci tanto» disse, invece, una ragazzina bionda dallo sguardo gentile rivolgendosi a Malefica, la quale la ignorò. Il terzo ragazzino stava guardando con sguardo truce la Serpeverde, a causa dell'insulto appena ricevuto, ma i suoi occhi si illuminarono quando riconobbe Regina, accanto alla ragazza che li aveva appena aiutati ad alzarsi. La salutò allegramente «Ciao, Regina»
«Ciao, Henry. Non ti sei fatto male, vero?» disse lei.
«Tutto okay, grazie.»
«Perfetto»
«Bene, io andrei. Ava, Nicholas ci vediamo domani. Ciao, Regina»
I due giovani Grifondoro salutarono l'amico che se ne andò correndo e poi si diressero verso la loro Sala Comune.
«Da quando intrattieni conversazioni con Tassorosso undicenni?» chiese Malefica.
«L'ho conosciuto in biblioteca, diciamo che mi ha aiutata» replicò Regina, non bruscamente, ma lasciando intendere che voleva chiudere lí quella conversazione.
«Se lo dici tu»
«Non é un crimine parlare con persone più piccole e, come le chiami tu, Mezzosangue» ribatté Elsa.
«Se provieni da una famiglia come la mia o quella di Regina lo é» disse senza scomporsi la Serpeverde: nonostante fosse passato quasi un secolo dalla Seconda Guerra Magica certi principi, seppur indebolitosi per un certo periodo di tempo, esistevano ancora e, in alcune famiglie Purosangue, vi si credeva ancora fermamente.
«Lasciamo perdere la mia famiglia, va bene?» esclamò Regina.
«Si, scusa. Ma sai anche tu che non dovresti, te l'ho detto quando hai iniziato a frequentare lei e Locksley e te lo ripeto adesso» replicò Malefica.
«Scusami, fammi capire bene: io non ho mai potuto passare l'estate da te per il semplice fatto che la tua famiglia non vuole che frequenti Mezzosangue?»
«Mezzosangue e Nati Babbani» specificò la bionda Serpeverde, ricevendo un'occhiataccia sia da parte di Elsa che di Regina, la quale era arrossita violentemente.
«In effetti, sì, ma io non la penso come mia mad...come loro».
La discussione delle ragazze fu interrotta dall'arrivo del professor Pan, l'insegnante di volo «Detesto intrrompere discussioni del genere, ma ho bisogno di parlare con la signorina Mills»
«Mi dica professore» disse Regina, ricomponendosi.
«Volevo informarla di aver organizzato un'amichevole partita a Quidditch domani pomeriggio alle due tra la sua squadra e quella di Grifondoro»
La mora rimase stupita a quella notizia e replicò «Ma, professore, ci sono appena state le selezioni e non abbiamo avuto modo di allenarci. E poi abbiamo lezione a quell'ora»
«Lo so benissimo, Mills. Sarete esonerati dalle lezioni e riguardo all'allenarvi ho deciso di organizzare questa partita per vedere di cosa siete capaci, non ho dubbi che saranno queste due squadre ad arrivare alla finale, ma voglio vedervi improvvisare. Lo dica lei a Locksley» detto questo il professore se ne andò, non lasciando il tempo a Regina di replicare. La ragazza guardò le sue amiche, che sembravano più tranquille rispetto a qualche minuto prima, e disse «Bhe, sarà meglio che vada dirlo a Robin prima che si faccia troppo tardi»
«Non puoi madargli un messaggio via gufo?»
«Avrei dovuto parlargli comunque, tanto vale approfittare dell'occasione. Mal, puoi dirlo tu agli altri? Se vedo Killian potrei ucciderlo.»
«Certo, a dopo» la bionda si congedò con queste parole e se ne andò, lasciando sole Elsa e Regina.
La Corvonero guardò l'amica e le disse «Vai e fammi sapere tutto quello che vi direte o farete, ma questo discorso lo continueremo.»
«Okay e okay, a domani»
Le due amiche si separarono e Regina, per la seconda volta in un giorno, salí le scale che portavano alla torre dei Grifondoro. Arrivata davanti al ritratto della Signora Grassa, che come al solito dormiva, si ricordò di non poter entrare quindi decise di aspettare qualcuno a cui potesse chiedere di dire a Robin che gli doveva parlare. Per sua fortuna dopo pochi minuti arrivò la sorella di Elsa, più piccola di loro di tre anni, insieme al fidanzato, Kristoff Swelt, e le chiese, sbrigativa, di informare Robin che era lí e che doveva parlargli. Anna annuí, con fare pimpante, ed entrò nel passaggio. Poco dopo vide Robin uscire e gli fece un cenno con la mano, per tutta risposta il ragazzo le rivolse uno dei suoi sorrisi smaglianti e pieni di calore che riuscivano a far sciogliere il cuore a Regina.
«Ehi»
«Ehi. Come mai sei qui? Non che non mi faccia piacere» chiese lui.
«Pan mi ha detto di dirti che domani alle due ci sarà un'amichevole di Quidditch tra Serpeverde e Grifondoro e che saremo esonarati dalle lezioni da quell'ora»
«Ma... non abbiamo potuto allenarci»
«Anche io gliel'ho detto, ma vuole vederci "improvvisare"» disse la mora mimando con le dita le virgolette sulla parola improvvisare.
«Bhe, va bene. Lo dico agli altri – rispose lui, prima di aggiungere – Sei sicura di essere venuta solo per questo?»
Regina esitò un attimo prima di rispondere «In realtà... no. Volevo dirti che io e Will ci siamo lasciati e che io, insomma, ti amo ancora» pronunciò quella frase tutta d'un fiato e senza che se ne rendesse conto si trovò con le sue labbra su quelle di Robin e le loro lingue che si intrecciavano in una danza sfrenata, come se non avessero aspettato altro che quello e, in effetti, era cosí.
Quando si separarono lo fecero solo per riprendere fiato, le fronti che si toccavano e i loro nasi che si sfioravano apppena; avevano entrambi il respiro pesante, ma sorridevano felici.
«Sai, quell'idiota di Scarlett mi ha fatto prendere un accidente: credevo fosse infuriato e mi ha quasi rotto il naso prima di dirmi che sapeva che saremmo tornati insieme prima o poi e che voleva fossimo felici.»
Regina rise e disse «In fondo te lo sei meritato»
«Ti prego, non farmi soffrire più» aggiunse lei, poi.
«Te lo prometto» bisbigliò lui al suo orecchio prima di coinvolgerla in un altro bacio passionale.
«Mi ami?» chiese la ragazza, ancora non del tutto sicura di star facendo la cosa giusta.
«Non ho mai smesso» replicò Robin.
«Continuerai a farlo?» chiese ancora lei.
«Sempre»


NdA: ecco un nuovo capitolo, scusate so di averci messo un po' a pubblicarlo, ma volevo scriverlo bene e in più mi serviva della sana e buona ispirazione. Spero vi piaccia e, come sempre, ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite, le preferite o le ricordate. Grazie infinite a coloro che recensiscono (sono contentissima, siete sempre di più), mi siete molto d'aiuto. Alla prossima!

   
 
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