Il
Matrimonio Degli Shamy
<<…
e per il potere conferitomi dalla Chiesa,
vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa >>
disse, per
concludere, il prete.
Sheldon
istintivamente prese Amy per i fianchi, la
tirò lentamente verso di sé, facendo aderire
appena i loro corpi e,
delicatamente, poggiò le labbra sulle sue, le quali si
unirono perfettamente
dando luogo ad un semplice ma intenso bacio.
Amy ancora
non riusciva a credere di essere diventata la moglie di Sheldon Cooper.
Lo era
stata soltanto nei suoi sogni più intensi e più
intimi e mai avrebbe creduto
che un giorno si sarebbero potuti tramutare in realtà.
Ripensò
al giorno in cui, quello che adesso era
diventato suo marito, le fece la proposta, il giorno di San Valentino.
<< Sheldon,
tutto bene? >>
Fin
da quando mise piede nell’appartamento del suo ragazzo, Amy
notò subito che era
abbastanza agitato e non le servì vedere neanche il suo tic
nervoso all’occhio,
che lo accompagnava in situazioni del genere.
<<
Amy, che domande sono, non vedi che sto benissimo?
>>
<<
E allora mi dici perché sei tutto sudato?
>>
<<
E’ tutta colpa di Leonard. Sa benissimo che,
secondo il contratto tra
coinquilini, in inverno il termostato deve stare a 22 gradi, ma per lui
oggi
faceva troppo freddo, così ha alzato la temperatura a 25
gradi quando io non
ero in casa, ti rendi conto? Sembra di stare in Amazzonia!
>>
Amy
alzò gli occhi al cielo, esasperata.
<<
Sheldon, stai divagando, e lo fai sempre quando qualcosa non va, ti
conosco
troppo bene. Ti prego dimmi cosa ti preoccupa, così, forse,
posso aiutarti in
qualche modo >>, disse Amy, ammorbidendo un po’
la voce, non nascondendo,
tuttavia, un filo di preoccupazione in essa.
Alla
fine Sheldon si arrese.
<<
E va bene. Amy, c’è una cosa che volevo
chiederti, lo avrei fatto volentieri in
un altro modo, ma Penny mi ha ricattato dicendomi che se non te
l’avessi
domandato come in quei stupidi film strappalacrime avrebbe incenerito
tutti i
miei preziosi fumetti, quindi… >>
Lentamente,
si inginocchiò ed estrasse dalla tasca dei pantaloni un
anello che mostrò ad
Amy.
<<
…Amy Farrah Fowler, vuoi sposarmi? >>
La
ragazza assistette a tutta la scena a bocca aperta. Voleva dire
qualcosa,
qualunque cosa, ma non riusciva ad emettere alcun suono. Lo
guardò mentre era
ancora in ginocchio, specchiandosi nei suoi dolci e ingenui occhi
azzurri, che
aspettava una risposta. Doveva aver fatto uno sforzo sovraumano per
chiederglielo in quel modo che per lei era il più
bello e romantico che ci sia. Tutta colpa
di Penny e dei suoi ricatti.
<<
Ho
capito, forse non ti piace l’anello. Me lo diede la mia
nonnina il giorno prima
che mi trasferì a Pasadena ma se vuoi posso prendertene un
altro… oppure se non
vuoi sposarmi non fa niente, rispetterò la tua
decisione… >> provò a
giustificare uno Sheldon
ancora più
agitato di prima, non avendo ancora ricevuto alcun responso.
Solo
adesso la neurobiologa capì di aver fatto passare troppo
tempo dalla fatidica
domanda.
<<
No…
cioè… si, l’anello è
stupendo e si, certo che ti voglio sposare >> rispose,
mentre gli occhi iniziarono a farsi umidi.
Sheldon,
sentendo quelle parole, si sentì visibilmente più
rilassato. Accennò ad Amy un
timido sorriso, le prese la mano sinistra e le infilò
l’anello all’anulare. La
ragazza se la portò più vicina per
controllare se quello che era appena successo fosse tutto vero o
soltanto frutto
della sua immaginazione. No, era tutto reale ,non
un sogno, constatò. Fu sicuramente il
più bel
San Valentino di tutta la sua vita, insieme a quello in cui Sheldon
l’aveva
baciata sul treno, ovviamente.
Improvvisamente
,però, il respiro di Amy si fece irregolare e istintivamente
si portò
la mano al cuore.
<<
Sheldon,
c…credo di avere un attacco di panico >>
riuscì solo a dire, prima di
correre verso la camera del suo fidanzato, per sdraiarsi con le gambe
leggermente sollevate, come consigliava SoccerMom09 su un forum on-line.
<<
Ehi, ehi, eh, ehi, aspetta! >>
gridò Sheldon, facendola fermare davanti
alla porta.
<<
Solo
perché adesso siamo fidanzati ufficialmente, non significa
che una ragazza
possa entrare nella mia camera >>
Amy
,allora, ancora sconvolta, si precipitò nella camera di
Leonard, chiedendosi
perché mai gli attacchi di panico le venissero sempre nei
momenti meno
opportuni.
Fortunatamente,
a nessuno dei due venne un attacco
di panico quel giorno.
Uscirono
dalla Chiesa pronti ad andare a festeggiare
a Holiday Inn Resort: Galveston-On The Beach.
Stavano
per arrivare alla loro macchina, quando
Sheldon prese Amy per il polso, facendola fermare. Lo guardò
con occhi
interrogativi, non comprendendo il suo gesto.
<<
Ti va di sederci un po’ su quella
panchina prima di andare al Resort? Vorrei
stare un po’da solo con te, non credo che dopo
sarà possibile >>
Amy
rimase sorpresa da quella domanda. Non avrebbe
mai immaginato che le avrebbe potuto fare una proposta del genere.
Difficilmente
loro due rimanevano insieme da soli e se succedeva era
perché lo prevedeva un
contratto, sapeva benissimo che Sheldon mal sopportava la sua presenza.
<<
D-davvero? Certo >> riuscì solo a
dire, ancora incredula.
Una
volta seduti sulla panchina, rimasero per un po’
in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri.
Fu
Sheldon a romperlo.
<<
Ho davvero pensato che fossi molto carina
con quel vestito >>
Come
poteva non essere carina. Indossava un abito da
sposa bianco con la scollatura a cuore, come affermato da Raj poco
prima, che
aderiva perfettamente ai suoi fianchi per poi scendere largo fino ai
suoi
piedi. Il trucco era appena evidente ma era della giusta
quantità per esaltare
i lineamenti del suo viso e soprattutto dei sui occhi, coperti da un
sottile
strato di ombretto verde. I suoi capelli lisci che scendevano lungo le
sue
spalle nude erano mantenuti dal diadema che le aveva regalato nei primi
tempi
in cui stavano insieme, per farsi perdonare dopo un litigio.
Amy
lo guardò stupefatta. Non avrebbe mai creduto
che Sheldon glielo avrebbe detto di nuovo. La prima volta che
sentì uscire
questa frase dalla sua bocca fu quando organizzò sul suo
terrazzo una sorta di
ballo di fine anno, insieme a Penny e Bernadette. La volta in cui
Sheldon le
disse che l’amava.
<<
Grazie >>riuscì solo a dire, la voce
appena udibile.
Improvvisamente,
sentì le braccia di suo marito avvolgerle le
spalle, ritrovandosi, così,
avvolta in un abbraccio. Appoggiò la testa sul suo petto che
odorava di talco, potendo
udire il battito del cuore andare ad un ritmo sempre più
crescente. Sorrise.
<<
Ti amo, Amy >>
La
ragazza lo guardò con la coda dell’occhio.
<<
Lo so >>
Sheldon
rise, divertito.
<<
A quanto pare ho preso la decisione giusta
facendoti attraversare la navata sulle note della colonna sonora di
Star Wars.
>>
Amy
ricordò la volta in cui glielo aveva proposto.
All’inizio si oppose categoricamente all’idea, ma
ogni volta che glielo domandava
la guardava con quegli occhi così blu, che le facevano
perdere la ragione, e
finì con l’accontentarlo.
<<
Colpa tua e del tuo sguardo
magnetico >>
<<
Grazie. E’ tutto merito della mia
mamma >>
<<
Dovrò ringraziarla, allora. Vieni, è meglio
andare
ora, ci staranno aspettando >> conclese Amy, alzandosi.
Sheldon
annuì facendo lo stesso. Mentre si
incamminavano verso la macchina, Amy sentì
all’improvviso una mano che cercava
impacciatamente di intrecciarsi alla sua. La aiutò a
completare il gesto. Si
guardarono ancora una volta negli occhi e sorrisero.
Entrambi
capirono che per loro stava iniziando un
nuovo capitolo della loro vita che avrebbe totalmente cambiato le loro
esistenze.