Serie TV > Braccialetti rossi
Segui la storia  |       
Autore: JarOfHearts_World    23/02/2015    1 recensioni
Questa ff è incentrata soprattutto sulla vita della dottoressa Lisandri.
Ho inserito elementi di fantasia, ho modificato la trama reale del telefilm, aggiungendo personaggi non esistenti e ho provato a mischiare vicende inventate da me con le storie dei fantastici protagonisti che amiamo! Buona lettura :)
Per quanto riguarda il titolo...Avete presente la canzone di Christina Perri che dice "I'm Only Human"?
Perché Maria Pia Lisandri, come tutti gli altri protagonisti, è un essere umano con i suoi limiti e le sue virtù.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Leo era tornato nella sua camera, un poco indebolito ma con la stessa irriverenza di sempre e aveva iniziato a far battutine a Vale che preoccupato gli chiedeva cosa fosse accaduto.
I risultati delle analisi sarebbero arrivate l'indomani ma Maria sospettava già si trattasse di una semplice acidosi, un problema di stomaco dovuto alla sbagliata alimentazione durante la chemioterapia.
Capitava infatti che Leo si intrufolasse in mensa a cercare cibo migliore di quello che gli veniva servito, ma se la sua dieta era questa un motivo c'era.
Doveva evitare parecchi alimenti, primi tra tutti i latticini e Maria ingaggiò la psicologa nutrizionista per parlargliene perché sicuramente sarebbe stata più ascoltata di lei.
La giornata proseguì tranquilla, era ormai sera e Maria attendeva segnali dalla figlia ma lei non si faceva sentire e ad un tratto il solo mese che doveva attendere per rivederla le era sembrato il più lungo del mondo.
Stava per tornare tra le sue scartoffie quando lo schermo del pc si illuminò, una chiamata su skype dai "genitori" americani di Agnese.
Avvisarono che la giovane era scappata di casa, loro avevano già mobilitato l'FBI ma non avevano nessuna intenzione di dove potesse essere.
La sera precedente aveva detto di esser rimasta a dormire da un'amica, ma ora l'amica diceva che non ne sapeva assolutamente nulla.
Mancavano un po' di suoi vestiti dall'armadio e una valigia.
Inizialmente temevano fosse scappata con Jackson, il fidanzatino, ma lui era a casa e ignaro di tutto.
Agnese era dispersa da quasi 48 ore, era appena uscita la notizia e nessuno ne sapeva niente.
E la cosa peggiore, la madre di Agnese dall'altra parte del mondo era al momento la più impotente di tutti...
A completare il tutto ci furono una serie di sms di Marco che da quella famosa notte non l'aveva lasciata un attimo stare.
Ogni giorno erano almeno dieci sms alcuni dei quali sdolcinati, altri disperati.
Lei li ignorava, in questo momento voleva solo mettersi a piangere e andare a cercare sua figlia.

-Basta, ora mi preonoto un volo e parto-

Maria se ne andò a casa a fine turno, si preparo la valigia e cominciò a contattare l'aereoporto, il volo partiva martedì.

[...]


Tutti i ragazzi si erano dati appuntamento nella stanza di Rocco, non c'era un motivo speciale ma volevano passare un po' di tempo insieme tutti quanti.
Avevano succo di frutta e merendine, Leo si era attenuto alla sua dieta e tra una chiacchiera e l'altra anche Cris sgranocchiò qualcosa.

-Oggi però era proprio una bella giornata...Peccato che la Lisandri non abbia fatto uscire nessuno!-

Rocco scuoteva la testa amareggiato, avrebbe voluto fare una partita a basket con i suoi amici.

-Ma valla a capire quella!Mi ha fatto stare a letto tutto il giorno perché avevo un po' di male al braccio boh!Mi son rotto le palle in una maniera assurda mi annoiavo pure ad ascoltare la musica!-

Ora era Davide quello ad essere innervosito, ecco che anche Leo imperversò nella conversazione.

-Lei non capisce che siamo ragazzi, abbiamo i nostri bisogni anche se stiamo in un ospedale!Non possiamo stare in clausura!-
-Eh si è brava eh, ma a volte un po'....Stronza!-
-Toni ma che stronza!Quella è proprio bastarda, io sto bene e voglio andarmene da qui!Sono svenuto e ora mi sta facendo fare mille analisi senza ottenere un cazzo!-
-Io penso che sia brava...Insomma lo fa per il nostro bene-
-Ma non dire cazzate Vale, lei è peggio di Hitler, comanda e basta!-
-Davide però..-
-Ho ragione-

Una ragazzina con i capelli castani legati in una coda di cavallo e due occhi verdi luminosissimi messi in risalto da un filo leggero di matita nera ormai "sciupata" entrò senza far rumore nella stanza con appresso un trolley e l'aria di chi vuole solo riposare.

-E vi dirò di più, se la si fa arrabbiare di brutto si offende e sta anche giorni interi senza parlare!-

Tutti e cinque i braccialetti, tranne ovviamente Rocco che dormiva, si girarono insieme verso quella ragazzina poco più bassa di Cris e magra quasi quanto lei.
Non sembrava però denutrita, anzi il suo viso tendeva come a rigonfiarsi.
Indossava dei jeans e una t-shirt a righe e tra una maniglia e l'altra della borsa che aveva oltre al trolley pendeva una felpa grigia stropicciata.

-E tu chi saresti?-

Leo fu il primo a parlare, con scioltezza e quasi irritazione.
Era infastidito perché quella ragazza aveva origliato la loro conversazione e si era addirittura intromessa senza presentarsi o chiedere il permesso.

-Agnese Sofia Lisandri, ma Agnese basta e si...La nazista stronza e bastarda è mia madre-

Si era presentata con voce sicura e un poco sfacciata, le braccia a mezz'aria e un sorrisetto sarcastico.
Vale si coprì il volto con le mani e in seguito a lui tutti gli altri

-Che figura di merda...Vabbè ma tu a tua madre mica ce lo vai a dire no?-

Agnese osservava divertita, sicuramente non avrebbe fatto la spia, anzi.

-Non sapevo avesse una figlia, non ha mai parlato di te e io son qui da parecchio tempo ormai!-
-Leo!- Cris aveva dato una pacca a Leo per zittirlo, Agnese ridacchiando aveva replicato

-Tranquilli, mia madre è molto riservata sulla sua vita privata, so poche su di lei pure io...Comunque vivo in America da parecchi anni e torno per le vacanze, anzi se mi dite gentilmente dove si trova il suo ufficio...Ho fatto parecchi casini ultimamente e ci manca solo che stia in pensiero-

-Il suo ufficio è in fondo al corridoio ma lei ora non è qui, comunque piacere io sono Vale-

Agnese non prestò molta attenzione alla presentazione del ragazzo, che da quando era entrata nella stanza aveva preso a guardarla inebetito.

-Cavolo...Avete un  cellulare da prestarmi?Io non ho più credito...-

Cris le passò il suo cellulare, Agnese tentò di chiamare la madre e dopo un paio di tentativi azzeccò il numero giusto.

"Pronto?"

......

La ragazzina si bloccò, la voce della madre per lei tanto rassicurante ora che era a pochissimi chilometri da lei la agitava, non sapeva se era pronta a rivederla dopo che era rimasta incinta e scappata senza dire una parola, scappata dall'America.
Era riuscita a falsificarsi dei documenti che la autorizzavano a partire da sola, aveva avuto un bisogno di vedere sua madre enorme e aveva approfittato del fatto che ormai fosse a posto con i voti a scuola, ma ora che la aveva vicina voleva essere a New York di nuovo, lontana dalla dura e faticosa realtà.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Braccialetti rossi / Vai alla pagina dell'autore: JarOfHearts_World