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Autore: inu_ka    23/02/2015    3 recensioni
La scuola il luogo più detestato dalla maggior parte degli studenti eppure non tutti la pensano così. Questo accade in un piccolo gruppeto di amici loro sono Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango e proprio quest'ultima ama la scuola più di ogni altra cosa. Questo è il loro ultimo anno di superiori frequentano il liceo classico e loro malgrado dovranno affrontare gli esami di stato. Tra programmi di studi, amori intrighi e macchinazioni questi ragazzi dovranno affrontare il loro anno più buio ma come tutte le cose hanno un inizio e una fine ma raggiungere la fine sarà tutt'altro che facile.
Se volete sapere cosa riserverà quest'anno a questi poveri ragazzi non vi resta che provare a leggere. Vi avviso sin da adesso ch ela storia tratterà tematiche delicate come la violenza e che sarà tutt'altro che breve. Spero di avervi incuriosito almeno un pochino.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Sesshomaru cominciò a parlare raccontandole tutto quello che era successo prima, Kagome lo ascoltò senza interromperlo e parlò solo quando lui ebbe terminato il racconto.
K: Quindi ti ha dato il permesso di organizzare da solo il vostro matrimonio, e io cosa centro?
Se: Kagome tu conosci Rin meglio di chiunque altro anche meglio di me, so che vi confidate molte cose ed è ovvio che alcune non le dice a me.
K: Sesshomaru prima che me lo chiedi, ti avviso che se si tratta di qualcosa di intimo io non posso aiutarti.
Se: Ma cosa vai a pensare. Quello che intendevo chiederti è se mi aiuti ad organizzare il matrimonio insomma sono sicuro che almeno una volta lei ti abbia raccontato come sarebbe il suo matrimonio ideale, se me lo dirai almeno sono sicuro che le piacerà.
K: Bhe se devo essere sincera lei non ci sperava nemmeno che tu le chiedessi di sposarti.
Se: Ma come le è venuta in mente una cosa del genere.
K: Sesshomaru non dirle che ti ho detto questo quindi acqua in bocca. Per quanto riguarda la tua domanda Rin mi avrà raccontato un’infinità di volte di come sarebbe il suo matrimonio ideale e ogni volta che me lo ha descritto non ha mai cambiato versione, quindi puoi andare sul sicuro.
Se: Kagome però devi farmi una promessa. Promettimi che non parlerai di questa cosa con nessuno.
K: Promesso.
Quando smisero di parlare in casa era calato il silenzio e da lì si capì che la bambina si era addormentata, dopo un po’ si sentì la voce di Inuyasha che chiamava sua moglie per poi aprire la porta dove si trovava con suo fratello.
I: Kagome.
K: Che vuoi?
I: E’ ancora lunga la confessione? Sesshomaru che hai combinato.
K: Inuyasha quando imparerai a farti gli affari tuoi?
Se: Kagome fidati è una cosa impossibile.
K: Purtroppo lo so. Comunque Sesshomaru puoi stare tranquillo.
Disse facendogli l’occhiolino poi si rivolse nuovamente al marito.
K: Inuyasha puoi uscire un pochino così dico un’ultima cosa a tuo fratello e poi basta, promesso.
I: Va bene ma dopo facciamo i conti.
K: Spiacente Hitomi ha rotto la calcolatrice.
I: Che schifo di battuta.
Disse uscendo e chiudendo la porta per poi andarsi a sedere sul divano.
K: Allora Sesshomaru puoi stare tranquillo dalla mia bocca non uscirà una parola di quello che mi hai detto, però devi farmi una lista di quello che vuoi sapere altrimenti Inuyasha si insospettirà e hai visto quanto è impiccione, oppure puoi chiedermele quando lui è al lavoro anche se i tuoi turni non sempre te lo permetteranno.
Se: Non preoccuparti non voglio darti troppo disturbo in fondo hai una famiglia e una casa di cui occuparti.
K: Non ci pensare minimamente voglio che entrambi abbiate il matrimonio che avete sempre sognato quindi puoi chiedermi tutto anche le piccolezze, ci siamo intesi?
Se: Ok grazie mille.
Kagome sorrise e riaprì la porta cercando suo marito con lo sguardo poi vide che era in soggiorno con la televisione accesa ma la cosa che li fece ridere fu quello di constatare che era la televisione che guardava lui dato che si era addormentato e russava pure, suo fratello non resistette e gli diede uno schiaffo sulla testa facendolo sobbalzare, nello stesso tempo aveva fatto anche un video.
I: Stupido idiota mi hai fatto spaventare.
Se: Scusa ma è stato più forte di me dovevi vederti.
I: Grrrr….
Se: Ehi che fai ringhi come un cane?
K: Io l’ho sempre detto che lui è…
 I: Kagome non provare a nominare la tua stupida teoria del mezzodemone.
K: Però tuo fratello è del mio stesso parere.
I: Perché tra idioti vi capite.
Se: Ok se non vi dispiace tolgo il disturbo così potete litigare in pace. Kagome grazie.
K: Di niente. Ciao.
Se: Ciao, idiota datti una calmata e tratta bene questa povera donna.
Inuyasha girò la testa e sbuffò, sapeva che suo fratello scherzava perché senz’ombra di dubbio sapeva quanto lui tenesse a sua moglie e quindi non c’era bisogno che lui glielo ricordasse. Dopo ciò Sesshomaru tornò a casa sua, ora che aveva l’appoggio della cognata si sentiva più leggero perché era sicuro che così Rin avrebbe avuto il matrimonio dei suoi sogni.
Lui era tranquillo ma suo fratello no perché stava assillando Kagome con la sua curiosità.
I: Kagome dai dimmi cosa ti ha detto Sesshomaru.
Disse facendo gli occhi dolci ma Kagome non cedette, non questa volta. Lei aveva promesso a suo cognato di mantenere il segreto e siccome si trattava di una cosa seria non poteva tradire la fiducia che aveva riposto in lei.
K: No non ti dirò proprio niente e ora dormi.
Inuyasha si buttò addosso alla povera ragazza cercando in ogni modo di farsi dire qualcosa arrivò anche al punto di usare l’arma della seduzione ma niente anzi a breve gli si sarebbe voltata contro.
K: Inuyasha adesso basta dormi o sveglierai la bambina.
I: No io voglio sapere cosa ti ha detto quel ghiacciolo di mio fratello. Aspetta non è che per caso ha detto di essersi innamorato di te?
Kagome spalancò gli occhi e la bocca per l’enorme fesseria che aveva detto.
K: Inuyasha ma ti sei bevuto quel poco di cervello che avevi?
I: Niente affatto. Però se non è questo, di cosa si tratta?
Kagome era esasperata, Inuyasha quando ci si metteva era peggio di lei così per farlo smettere ribaltò la posizione, ora era lei che si trovava su di lui  si era sdraiata completamente e cominciò a baciarlo e ad accarezzarlo. Inuyasha ripresosi dallo stupore iniziale, continuò quello che lei aveva iniziato ribaltando nuovamente la posizione trovandosi su di lei che ora aveva le mani tra i suoi capelli cosa che lo faceva andare completamente in estasi, infatti in quel momento per l’espressione che aveva assunto sembrava davvero un cane che gode delle carezze del padrone. Quando le sue mani scesero sulla sua schiena fu davvero in paradiso, a lui non sempre serviva il rapporto completo per sentirsi appagato, le semplici carezze di lei erano più che sufficienti.
Ora non gli interessava più sapere cosa suo fratello avesse detto a sua moglie ma pensava solo a godersi quelle mani che per lui erano tutto come anche i suoi baci. A lei lui faceva lo stesso effetto, nonostante fosse un uomo Inuyasha aveva il tocco delicato come quello di un bambino e lui sapeva come usare al meglio questa sua qualità. Senza che se ne rendessero conto ben presto entrambi sentirono il calore del proprio corpo su quello dell’altro. Ogni volta era così, iniziavano perdendosi con il tocco delle loro mani e poi il resto veniva da sé solo a rapporto concluso se ne rendevano conto. Loro dicevano che ciò era possibile solo perché entrambi erano fatti l’uno per l’altra infatti per loro quello non era “fare sesso” ma era “fare l’amore”.
Inuyasha ormai aveva perso ogni interesse nel sapere quello che Sesshomaru aveva detto a Kagome anche perché se lei non aveva voluto dirglielo significava che si trattava di qualcosa di piuttosto riservato inoltre poteva essere stato Sesshomaru a chiederle di non dire niente a nessuno. Il fatto di aver detto la cretinata che suo fratello si era innamorata di sua moglie era solo per scherzare perché lui non avrebbe mai messo in dubbio la fedeltà di sua moglie, lei non lo avrebbe mai tradito e il fatto di farlo proprio con suo fratello era impensabile. Kagome aveva capito perfettamente che Inuyasha scherzava anche perché se così non fosse stato non sarebbero finiti nudi nel letto perché quando lei si arrabbiava non lo degnava nemmeno di una parola figuriamoci se doveva degnarlo di tutte quelle dolci effusioni. Dopo un po’ i due, stanchi ma appagati, si addormentarono.
Dalla settimana successiva Sesshomaru si mise all’opera in quanto erano iniziate le sue ferie anche se aveva deciso di dividerle visto che avrebbe dovuto chiedere i giorni per quando si sarebbe sposato e ovviamente per quando sarebbe andato in viaggio di nozze. Iniziò con il decidere almeno il mese delle nozze, si fece due conti in fondo doveva dare a Rin il tempo di scegliere il vestito per lei e le damigelle che sarebbero state le stesse dei due matrimoni precedenti, ormai erano un’unica e grande famiglie e quindi l’affiatamento tra di loro era molto forte, anche i testimoni sarebbero stati gli stessi: Inuyasha e Kagome per lui, e Sango e Miroku per lei. Questa volta gli accompagnatori sarebbero stati davvero i propri genitori visto che nei matrimoni precedenti erano stati chiesti in prestito perché le gemelle Higurashi non ne avevano nemmeno uno infatti Sesshomaru stesso accompagnò sua cognata all’altare, ma lo fece più che volentieri inoltre adesso sarebbe stata proprio lei ad aiutarlo con i preparativi del suo matrimonio. Con il consiglio di Kagome decise che il mese delle nozze sarebbe stato dicembre, cinque mesi per Rin sarebbero stati più che sufficienti in fondo a lei restava da scegliere solo i vestiti e dare il suo ok a quello che aveva organizzato lui. Il giorno lo avrebbe deciso in seguito ma era più propenso a sposarsi nella prima metà del mese così sarebbero stati liberi di festeggiare tranquillamente il natale anche se probabilmente in quei giorni sarebbero stati in viaggio di nozze. Dopo aver deciso il mese si dedicò alla scelta del posto dove si sarebbe svolto il ricevimento e alle decorazioni sia della cerimonia e sia del locale. Aveva scelto una location molto raffinata con uno stile molto delicato e soprattutto al coperto, dato che si trattava del mese di dicembre non poteva scegliere posti con sala all’aperto anche perché al loro matrimonio ci sarebbero stati molti bambini e si sa che non stanno mai fermi e quindi sicuramente avrebbero insistito per rimanere all’aperto invece scegliendo un posto al chiuso non ci sarebbero stati questi problemi. Il locale offriva un panorama mozzafiato visto che da una parte si vedeva il mare mentre dall’altra le montagne. Sesshomaru si assicurò anche che il posto fosse sufficientemente riscaldato inoltre d’inverno quel posto era interamente al chiuso, compreso il giardino dove al centro vi era una splendida fontana in stile greco. Era fornito di tre sale e in ognuna si sarebbe svolta una parte del pranzo: nella prima si sarebbe svolto il buffet, nella seconda il pranzo dal primo fino al secondo mentre nella terza sala ci sarebbe stato un buffet di dolci e frutta invece il taglio della torta sarebbe stato all’esterno anche se intorno sarebbe stato tutto chiuso però lasciando invariato il panorama. Inoltre il locale stesso si sarebbe occupato della torta e della musica, sempre che gli sposi fossero d’accordo altrimenti avrebbero dovuto provvedere loro. A Sesshomaru piacque molto quel posto e decise che il ricevimento si sarebbe svolto in quella location. Dopo aver scelto la sala del ricevimento si dedicò agli addobbi floreali, per quanto riguardava i fiori aveva chiesto consiglio a Kagome in fondo quelle erano cose più da donne che da uomo e lei avrebbe potuto consigliare meglio in base ai gusti di Rin. A Rin piacevano molto i tulipani e le margherite  ma per quanto riguardava queste ultime sarebbe stato difficile trovarle a dicembre perciò la scelta ricadde sui tulipani. Una volta scelti i fiori restavano solo gli inviti e il vestito per lui ma questo poteva sceglierlo per ultimo in fondo non ci avrebbe messo molto a sceglierlo. Per quanto riguardava gli inviti Kagome propose di farli stampare su carta di riso e sulla busta di farci stampare dei tulipani, visto che come fiori avevano scelto quelli, però raccomandò di non farli stampare troppo grandi, il disegno doveva essere giusto un accenno altrimenti l’invito avrebbe perso la delicatezza che gli conferiva la carta di riso, Sesshomaru accettò di buon grado l’idea e procedette con l’ordinazione degli inviti. L’organizzazione stava procedendo alla grande e senza rendersene conto erano arrivati a luglio e a breve Rin avrebbe discusso la sua tesi di laurea. Sesshomaru era soddisfatto di sé perché era riuscito ad organizzare il tutto arrivando anche in anticipo sulla tabella di marcia, il giorno che Rin avrebbe festeggiato la sua laurea le avrebbe detto la data delle nozze, come giorno aveva deciso il 3 dicembre così considerando i giorni del viaggio di nozze il giorno di natale sarebbero stati a casa, Sesshomaru aveva fatto questo programma perché sapeva quanto Rin ci tenesse a festeggiare il natale con i suoi parenti e quest’anno sarebbe stato il loro primo natale da sposati. Il giorno della laurea arrivò e la sicurezza che Sesshomaru aveva avuto nei giorni precedenti andava via via affievolendosi perché temeva che potesse non piacerle ma poi se pensava che Kagome lo aveva aiutato proprio per evitare questo, un minimo di sicurezza gli tornava.
Kagome era riuscita ad aiutare suo cognato senza trascurare la famiglia però la stanchezza cominciava a farsi sentire e questo non sfuggì agli occhi del marito.
I: Kagome sei sicura di stare bene?
K: Certo perché me lo chiedi?
I: Non so è un po’ di tempo che ti vedo stanca anche se ti comporti come sempre il tuo viso dice che c’è qualcosa che non va.
K: Ma no dai è solo una tua impressione, forse è il caldo che gioca brutti scherzi.
I: Kagome non mi inganni, dimmi cos’hai.
Kagome alzò gli occhi al cielo ma era sicura che suo marito si sarebbe accorto che lei aveva qualcosa che non andava così decise di raccontargli cosa stava succedendo in fondo poteva dirgli quello che Sesshomaru le aveva chiesto quella volta che aveva voluto parlare da sola con lei, tanto la sera stessa lui stesso avrebbe messo al corrente gli altri di quello che aveva fatto.
K: E va bene. Inuyasha ricordi quella sera che tuo fratello ha voluto parlare da solo con me?
I: Certo e non mi hai mai voluto dire cosa voleva.
K: Bhe ha chiesto a Rin di poter organizzare il matrimonio da solo così che potesse dedicarsi solo alla sua tesi, però siccome voleva essere sicuro di organizzare il tutto anche secondo i gusti di Rin, lui ha chiesto a me di aiutarlo perché Rin si confida spesso con me. Io ho accettato di aiutarlo ma ovviamente non potevo trascurare né la casa e né la famiglia e inoltre non potevo dirti niente, diciamo che sono solo un po’ stanca in fondo il lavoro che c’è qui non è poco ma come ti ho sempre detto, non mi pesa per niente.
I: Accidenti a quel deficiente di mio fratello come gli è saltata in mente una cosa del genere, se lo prendo.
K: Non farai proprio niente, io l’ho aiutato più che volentieri in fondo lui mi ha aiutata con cose ben più complicate di questa. O te ne sei dimenticato? Comunque adesso è tutto finito da domani Rin si occuperà del resto.
I: E tu da domani rimani a riposo, che non ti salti in mente di andare in giro con Rin per cercare il vestito per lei.
K: Se me lo chiede è ovvio che ci vado. Dai non preoccuparti sto bene.
I: Ok però promettimi che se ti sentirai stanca rimarrai a casa.
K: Va bene, adesso conviene andarci a preparare o faremo tardi alla laurea di Rin. Comincia tu, io sistemo prima la bambina e poi mi preparo io.
I: E no mia cara oggi ci penso io alla bambina, dimmi solo quali vestiti devo metterle. Per oggi hai fatto abbastanza.
K: Ma…
I: Niente “ma” o non andiamo da nessuna parte.
K: Certe volte sei così testardo.
Kagome prese la roba per tutti mettendola sul letto e andò a prepararsi. Dopo essersi lavata mentre si asciugava notò che la pancia si era lievemente gonfiata colpa di tutti i gelati che la bambina si faceva comprare ma che poi puntualmente non mangiava lasciandoglieli alla mamma poi quando si mise i pantaloni vide che il bottone si chiudeva appena così si disse che era il momento di smetterla con i gelati e che doveva cominciare a muoversi di più, quando uscì dal bagno decise di chiedere a suo marito.
K: Inuyasha a che punto sei?
I: Noi due siamo pronti.
K: Avete fatto presto.
H: No sei tu che stai molto in bagno.
I: Ahahah anche Hitomi ha capito come sei.
K: Inuyasha promettimi di dire la verità.
I: E su cosa?
K: Inuyasha mi vedi ingrassata?
Inuyasha la osservò ma non notò niente di diverso dal solito per lui era sempre la stessa.
I: Io non vedo niente di diverso non sei ingrassata, come ti è venuta in testa questa cosa?
K: Il pantalone si chiude appena e sembra che la pancia si sia gonfiata.
I: E’ una tua impressione, forse il pantalone si chiude così perché si è ristretto, ricordi la prima lavatrice che abbiamo fatto quando ci siamo sposati?
K: Sì abbiamo ristretto tutta la roba.
I: Forse questa volta è successo lo stesso. Ora su non pensarci più e andiamo o altrimenti si fa tardi.
I due avevano deciso di raggiungerli direttamente alla festa perché non volevano rischiare di farle fare qualche brutta figura se la bambina avesse combinato una delle sue. Furono i primi ad arrivare e ovviamente la bambina cominciò già a scatenarsi prendendo di mira il primo arrivato. Il malcapitato fu Jakotsu.
H: Jako come sei bello.
Hitomi non riusciva a pronunciare ancora tutti i nomi anche perché alcuni erano molto lunghi infatti non pronunciava bene né il nome di suo padre e né quello di suo zio che era ancora più complicato di quello di suo padre infatti spesso lo chiamava solo zio. Il nome di Jakotsu non fu esente da modifiche infatti lo chiamava Jako. Jakotsu quando sentì il complimento della bambina arrossì.
J: Grazie piccola, anche tu sei stupenda certo che la mamma ti sa proprio vestire e con questi capelli sei magnifica.
La bambina mentre sentiva tutti questi complimenti dondolava mentre i genitori vedendola sorridevano. Poi la bambina si decise a dire la verità.
H: Mamma ha solo scelto i vestiti però è stato papà a vestirmi e a farmi la treccia.
J: Eh bravo Inuyasha ho sempre detto che hai buon gusto.
Disse avvicinandosi a lui e pizzicandoli la guancia però a quel gesto Hitomi cercò di attirare l’attenzione di Jakotsu.
H: No Jako papà si arrabbia quando gli stringono le guancie.
J: A davvero?
H: Sì con zio Somaru lo fa sempre.
J: Eh! Scusate chi è questo zio Somaru?
K: Ahahahaahha è Sesshomaru.
J: Aahhahahah bel modo di chiamarlo, quando arriverà lo chiamerò così.
I: Sì provaci e vedi dove ti fa arrivare, con lei ci passa su perché è solo una bambina ma con te non penso proprio.
J: Correrò il rischio. Scusate sapete quando saranno le nozze di Rin e Sesshomaru?
Kagome non rispose perché lei già sapeva quando sarebbero state, perciò fece rispondere Inuyasha perché non sapendolo sarebbe stato più credibile.
I: No, non ci hanno detto niente. Perché, non vorrai fare uno dei tuoi scherzi?
J: Ma no cosa vai a pensare.
Disse ghignando, sicuramente aveva già in mente qualcosa.
Dopo circa un’ora erano tutti arrivati adesso Hitomi stava giocando con Akyra e i gemelli ma dopo un po’ la sentirono piangere e ogni volta che ciò succedeva Inuyasha era il primo a correre. Quando vide la scena non sapeva se ridere o sgridare i bambini. Inuyasha si fece spiegare da Akyra come erano andate le cose, anche Akyra stava piangendo.
I: Allora Akyra tu sei il più grande, mi dici cos’è successo?
Ak: Zio io non ho fatto niente.
Disse singhiozzando. Akyra chiamava tutti zio e zia ormai per lui quella era la sua famiglia. Inuyasha cercò di calmarlo in fondo lui voleva solo sapere cos’era successo non aveva di certo intenzione prendersela con lui anche perché sapeva che sia i gemelli che sua figlia non erano tipi tranquilli.
I: Calmati voglio solo sapere cos’è successo.
Nel frattempo Hitomi era corsa in braccio a suo padre allontanandosi dai gemelli che adesso erano in braccio a Miroku mentre dietro ad Akyra c’era sua madre.
Ak: Allora Hitomi voleva giocare a nascondino ma Kaoru no, voleva giocare con le bambole siccome nessuna delle due voleva giocare al gioco dell’altra, Hitomi si è arrabbiata e ha preso la bambola di Kaoru e l’ha lanciata vicino la fontana mentre io e Ichiro stavamo giocando con i soldatini, Kaoru ha cominciato a piangere e lui per difendere la sorella si è tolto lo zoccolo e lo stava lanciando contro Hitomi, io mi sono messo in mezzo per non farla colpire e lo zoccolo mi è arrivato in testa. Zio io non ho fatto niente.
Disse riprendendo a piangere. Ora che sapevano come erano andate le cose ogni genitore guardava male il proprio figlio infatti subito dopo si sentì Inuyasha che diceva ad Hitomi di chiedere scusa a Kaoru e di dire grazie ad Akyra, mentre Miroku diceva a Ichiro di chiedere scusa ad Akyra.
I: Akyra non ti preoccupare lo sai che noi non ci arrabbiamo con voi quando succedono queste cose anche perché se ci dovessimo arrabbiare per ogni minima cosa che combinate allora saremmo perennemente in guerra.
M: Inuyasha non lamentarti per lo meno tu hai solo una figlia a cui badare, io cosa devo dire che ne ho due che sono una peggio dell’altro.
I: Eri così felice di avere avuto due gemelli tanto che ne volevi altri.
M: Non pensavo che sarebbe stato così. Se me lo chiedi adesso, ti dirò che loro mi bastano perché valgono per cento.
All’improvviso arrivò Sango alle sue spalle e lui sobbalzò per lo spavento.
S: Evvaiiiiiiii! Finalmente ti sei arreso.
M: Ehm arreso a cosa?
S: Hai detto che loro ti bastano così non mi stresserai dicendo che ti piacciono le famiglie numerose.
M: Ma no io….
S: Quel che è detto è detto.
Nel frattempo anche Kagome aveva raggiunto suo marito e gli disse nell’orecchio.
K: Io non cambio idea.
Inuyasha sorrise e strinse sua moglie con il braccio libero.
I: E io non ti dirò di no.
Mentre loro erano intenti a sistemare la questione dei bambini, i festeggiamenti erano già iniziati e appena arrivarono al buffet i bambini erano spariti di nuovo ma i genitori li trovarono subito perché già litigavano, questa volta litigavano perché uno aveva preso più patatine degli altri, i genitori non li diedero molta retta perché sapevano che a breve avrebbero smesso, infatti poco dopo erano lì che giocavano e si abbracciavano.
Mentre tutti erano intenti a fare qualcosa, chi a ballare chi a discutere di politica e chi semplicemente parlava, Sesshomaru prese Rin e andò nel retro della villa dove erano sicuri che nessuno li avrebbe disturbati.
Se: Rin mi congratulo con te adesso saremo dei colleghi a tutti gli effetti.
R: Già.
Disse sorridendo.
Se: Ti avevo promesso che oggi ti avrei detto la data del nostro matrimonio.
R: Sì infatti era quello che ti stavo per chiedere.
Disse gettandosi al collo del suo ragazzo.
Se: Bhe eccola.
Disse dandole una lettera, Rin sul momento non capì cos’era ma quando la aprì le vennero le lacrime agli occhi. Quello era l’invito delle loro nozze.
R: Se…Sesshomaru ma è bellissimo, quindi a dicembre ci sposeremo. Che bello è il mese che mi piace di più. E’ perfetta come data, il 3 dicembre saremo marito e moglie.
Tanta era l’emozione che Rin non sapeva più quello che diceva infatti balbettava ed era anche ripetitiva però dopo un bacio del suo amato si riprese.
R: E’ bellissimo l’invito, ho detto che hai buon gusto.
Se: Rin devo confessarti una cosa, Kagome mi è stata di grande aiuto è lei che mi ha consigliato alcune cose affinché tutto fosse perfetto e da quel che vedo direi che con gli inviti ha indovinato. Spero solo che anche le altre cose ti piacciano però ti avviso che non mi sono fatto aiutare in tutto, alcune cose le ho decise da solo.
R: Sono sicura che mi piacerà.
Disse dandole un bacio carico di felicità.
Quando i festeggiamenti terminarono decisero che insieme alla bomboniera della laurea avrebbero consegnato anche l’invito del loro matrimonio. Ora che tutti sapevano la data delle nozze la laurea era passata in secondo piano, tutti si congratularono con loro dando immediatamente la conferma della loro presenza. Dopo ognuno tornò a casa propria. Quella notte Rin non riuscì a dormire per la felicità infatti nel letto continuava a fissare quel pezzo di carta che per lei era tutto, quello era l’invito del suo matrimonio era così felice di ciò che si dimenticò completamente di essere diventata finalmente una dottoressa, al contrario suo Sesshomaru dormiva profondamente, finalmente gliel’aveva detto e lei era stata contenta di quello che aveva fatto. A tener compagnia a Rin c’era qualcun altro che non riusciva a dormire e quelli erano i coniugi No Taisho. Kagome sin da quando erano ritornati dalla festa non si sentiva bene infatti aveva una nausea pazzesca e dopo le era venuto anche un gran mal di testa, sul momento pensò che fosse per la stanchezza accumulata in quel periodo e il fatto di essersene finalmente liberata le aveva fatto questo effetto, ma quando vide che anche suo marito aveva più o meno i suoi stessi disturbi allora imputò la colpa a qualcosa che avevano mangiato.
K: Inuyasha dove stai andando?
I: In bagno e mi sa che faccio prima a rimanerci. Cosa diavolo abbiamo mangiato che ci ha fatto male.
K: Non lo so secondo me può essere stato il sushi fortuna che Hitomi non lo mangia, infatti è l’unica che sta bene.
I: Meno male. Tu come ti senti? Sei pallidissima.
K: Sto bene ho solo la testa e lo stomaco sottosopra, vedrai che domani non avrò più niente come anche tu.
Dopo quasi una notte insonne riuscirono a prendere sonno. Nei giorni seguenti i preparativi continuarono e Rin cominciò la ricerca del suo vestito insieme a Sango, Kykio e Kagome che ogni tanto accusava ancora un po’ di nausea, ma comunque non volle dire niente ad Inuyasha per non farlo allarmare inutilmente infatti chiese a suo cognato che cosa poteva prendere, gli prescrisse delle compresse contro la nausea ma le disse comunque di fare un test per la gravidanza, al suono di quelle parole sbiancò, non c’era niente di male ma comunque quella frase faceva sempre uno strano effetto. Usciti dal quarto negozio di vestiti da sposa, le ragazze andarono in farmacia ad acquistare il test, decisero che sarebbero andate a farlo a casa di Sango perché se fosse stato positivo Kagome non sapeva se lo avrebbe detto subito a suo marito per il semplice motivo che lui non le avrebbe permesso più di fare niente se non quello di riposarsi. Una volta arrivati a casa di Sango, Kagome procedette con il test e attesero trepidanti l’esito che si rivelò essere positivo.
K: Ti pareva non c’era momento migliore per uscire incinta.
S: Dai è una cosa bella.
K: Non ho detto che non sono contenta è solo che potevo aspettare un po’. E va bene Rin devo rassegnarmi all’idea di arrivare al tuo matrimonio grossa come una balena.
R: Qual è il problema se sarai grossa è perché dentro quella pancia c’è qualcosa di bello. Lì dentro ci sarà la vita.
Ky: Di quante settimane sei incinta?
K: Non ho visto, aspetta un attimo.
Kagome osservò il test e il display diceva che era incinta di due settimane.
R: Mmmm due settimane? Quindi al mio matrimonio sarai incinta di cinque mesi, dai non dovresti essere molto grossa. Comunque quando pensi di dirglielo?
K: Credo che lo dirò subito perché se vede che non sto bene si allarmerà e sapete come diventa quando è preoccupato.
S: Sì purtroppo lo sappiamo, sorellina siamo tutti con te.
Dopo un’intera mattinata passata in giro alla ricerca del vestito fu il momento di tornare soprattutto perché presto sarebbero rientrati tutti a casa. Kagome era un po’ nervosa ma alla fine Inuyasha stesso aveva detto di essere pronto e lei aveva detto che quando il bambino sarebbe arrivato sarebbe stata felice di accoglierlo in grembo. Mentre era in cucina sentì la porta che si apriva e con essa sentì la voce squillante di sua figlia.
H: Mamma mamma, papà mi ha fatto vedere una cosa bella.
K: Ah sì, e cos’è questa cosa bella?
H: Un bimbo piccolissimo che dormiva.
Inuyasha nel frattempo era giunto alle spalle della moglie e come sempre le aveva dato il bacio del ritorno, era così che lo aveva soprannominato così come quello di quando usciva lo chiamava il bacio dell’andata.
K: Ti piacerebbe averne uno tutto tuo?
H: Mamma prometti di non arrabbiarti?
K: Promesso, spero che non ne hai combinata una delle tue.
H: No, però io una volta ho chiesto a papà di comprarmelo ma lui ha detto che da solo non può.
Kagome pensò che quello sarebbe stato il momento giusto per dare la bella notizia.
K: Hitomi e se ti dicessi che adesso papà può perché la mamma lo aiuta?
H: Davvero mi comprerete una sorellina?
K: Sì.
H: E quando?
K: Allora vediamo…..
Kagome stava contando con le dita indicando un mese con ognuna di esse e quando arrivò al nono dito indicò il mese di aprile. Inuyasha la guardava interrogativo, non riusciva a capire se dicesse sul serio o lo dicesse solo per accontentare la bambina. Poi dopo un po’ si decise a chiederglielo.
I: Kagome ma dici seriamente o è uno scherzo?
Hitomi guardava speranzosa la mamma sperando che non le avesse raccontato una bugia ma ciò che disse la mandò al settimo cielo. Kagome per dare la notizia aveva preso in braccio la bambina e si era lanciata tra le braccia del marito.
K: No non scherzo cucciolotto, ad aprile avremo davvero un altro figlio.
I: Kagome ma è magnifico.
Disse dando un bacio a lei e alla sua principessa.
K: Inuyasha ricorda la promessa.
I: Quale?
K: Quella di non stare perennemente preoccupato e di non allarmarti per ogni minima cosa strana che farò. Ricordati che la nausea è garantita.
I: Kagome io come promessa ricordo solo quella di non andare da nessuna parte per tutti i mesi della gravidanza.
Kagome lo guardò torvo e Inuyasha capì che non era in vena di scherzi.
I: E va bene, ma anche tu ricordati quella che mi hai fatto. E ora forza dobbiamo festeggiare, cucino io.
H: Sììììì, papà cucina bene, bravo.
K: Perché la mamma non cucina bene?
H: Sì ma quello che cucina papà è più buono.
K: Certo che sei proprio persa per tuo padre, spero che il prossimo sia un maschietto.
H: No io voglio la sorellina.
K: E se sarà un fratellino cosa facciamo?
H: Lo regaliamo a zia Rin e zio Somaru, però poi devi comprarne un’altra.
K: Sì come no e per farti contenta mamma e papà non dovranno riposare mai?
I: A me sta bene.
Disse con tono malizioso.
K: Inuyashaaaa! Ho detto che sei come tuo cognato.
I: Quale?
K: Inuyasha ne hai solo uno e soprattutto quello è l’unico maniaco, e ovvio che mi riferisco a Miroku.
H: Sìììì zio Miroku maniaco.
K: Hitomi non si dicono queste cose.
H: Lo hai detto tu e quando andiamo lo chiamo così.
I: Ops Kagome l’hai combinata grossa, per fortuna non lo ha sentito da me altrimenti non oso immaginare cosa mi avresti combinato.
Dopo un po’ mangiarono e decisero che il giorno dopo sarebbero andati a fare l’ecografia per confermare la gravidanza senza sapere che avrebbero avuto una bella sorpresa.
Kagome non stava più nella pelle infatti fu la prima ad alzarsi e a prepararsi dopo vestì la bambina mentre suo marito si preparava. Arrivarono in anticipo all’appuntamento con il ginecologo, nemmeno di Hitomi era stata così euforica infatti Inuyasha faceva fatica a farla stare calma, mentre faceva l’ecografia Hitomi osservava il monitor dove le avevano detto che si sarebbe visto il fratellino o la sorellina ma quando la vide rimase delusa.
H: Papà ma non è come quello che mi hai fatto vedere, e poi perché è nella pancia di mamma.
I: Hitomi ad aprile uscirà dalla pancia e sarà uguale al bimbo che ti ho fatto vedere ieri anzi sarà ancora più bello.
H: Papà però ci sono due puntini.
Tutti rimasero stupiti Hitomi aveva visto che nella pancia della mamma c’erano due gemelli ancor prima che lo vedesse il ginecologo.
Doc: Ottimo signor No Taisho sua moglie è in attesa di ben due gemelli. Congratulazioni.
I: Whuau, Kagome ne volevi uno ma te ne sono arrivati due.
K: Però non potevano capitare come primi figli? Comunque sono felicissima, Hitomi hai sentito? Qui dentro ci sono due bimbi, possono bastarti?
Disse toccandosi il ventre.
H: Sììììì alla faccia di zia Sango e zio maniaco.
Doc: Eeeeh!
I, K: No niente.
I: Hitomi ti ho detto che non devi chiamare così zio Miroku.
Poi il dottore si rivolse ai coniugi No Taisho per avere un’informazione.
Doc: Scusate ma nelle vostre famiglie ci sono già casi di gemelli.
K: Sì io ho una sorella gemella e lei ha avuto come primi figli due gemelli.
Doc: Lo immaginavo. Bene signori No Taisho ci vediamo alla prossima visita, se ci sono problemi o anche solo dei dubbi non esitate a chiamarmi.
K: Va bene. La ringrazio ci vediamo alla prossima. Buongiorno.
La famiglia uscì dallo studio e tutti erano al settimo cielo ora dovevano dirlo solo a tutto il resto della loro famiglia così decisero di invitarli a casa loro, quando lo fecero tutti accettarono. Così tornarono a casa per preparare il pranzo.
K: Allora Inuyasha tu occupati della tavola io intanto decido cosa cucinare.
I: Ehi non ti stancare troppo anzi adesso io e Hitomi ti diamo una mano. E’ vero principessa?
H: Sìììì, papà ma vengono tutti, anche il mio nonnino?
I: Sì il tuo nonnino è stato il primo a dire sì.
H: Papà posso chiederti una cosa?
Disse chinando il capo. Inuyasha non si spiegava perché avesse abbassato la testa, lei lo faceva solo quando doveva dire qualcosa di brutto come del resto anche lui. Così la prese in braccio e le diede un bacio sulla fronte.
I: Ma certo.
H: Papà ma quando nasceranno i bimbi il nonno mi vorrà ancora bene?
I: Certo che ti vorrà ancora bene, non ti metterà di certo da parte perché nascono altri bimbi tu per lui sei e sarai per sempre la sua principessa. Nemmeno io e la mamma ti metteremo da parte anzi tu ci dovrai aiutare a crescerli. Ci siamo intesi?
H: Che bello anche io farò la mamma.
Così scese dalle braccia del padre e corse dalla mamma.
H: Mamma, papà ha detto che quando i bimbi usciranno dalla tua pancia anche io farò la mamma.
K: Certo, perché avevi qualche dubbio? Non posso mica farcela da sola.
Quando ebbero finito di preparare arrivarono tutti gli invitati che immediatamente presero posto ma quando arrivarono Sango e Miroku, Hitomi fece fare ai suoi genitori la più brutta figura della loro vita. Erano ancora davanti alla porta quando Hitomi si buttò addosso alla zia per salutarla.
H: Ciao zia Sango, ciao zio maniaco.
Miroku guardò sbalordito la bambina poi dopo averla salutata corse dai suoi cognati.
M: Bene bene bene allora chi sarebbe lo zio maniaco?
K: Mi..Miroku non dirmi che Hitomi te lo ha detto?
M: Sì e ne era piuttosto convinta.
I: Dai non prendertela, la bambina ci ha solo sentito pronunciare il tuo nome accompagnato dall’aggettivo maniaco.
M: E voi davanti alla bambina dite queste cose?
Alle sue spalle arrivò sua moglie con i gemelli al seguito.
S: Miroku davanti ai nostri figli tu dici peggio.
Dopo questo bel siparietto cominciarono a mangiare e quando ebbero finito Kagome decise che era il momento di dare la bella notizia, così fece alzare suo marito e si rivolse solo a Sesshomaru perché Rin già ne era a conoscenza.
K: Sesshomaru al tuo matrimonio per quanto riguarda la famiglia No Taisho dovrai aggiungere due menù in più.
Se: Eh! E perché chi sarebbero gli altri due?
I: La mia cara mogliettina mangerà per tre.
Inu scattò dalla sedia e con un sorriso a trentadue denti si rivolse a Kagome.
In: Whuau altri due nipotini in arrivo.
Tutti lo guardarono interrogativi, loro non avevano ancora capito cosa avevano detto però dopo un po’ capirono la situazione e non fecero altro che congratularsi. Anche Sesshomaru era felice per questa bella notizia però in cuor suo sperava che questa gravidanza fosse migliore della precedente anche perché questa volta sarebbero stati due e non una.
In: Quanti mesi?
K: Solo due settimane.
S: Kagome ne volevi solo uno, giusto? Bhe ti sei beccata la fregatura dei gemelli, vedrai come sarà divertente.
Disse ironica. Verso il tardo pomeriggio ognuno tornò a casa propria. Dopo quel giorno Kagome cercava di non uscire molto soprattutto nei giorni in cui le temperature erano a dir poco equatoriali, sembrava che l’estate ce l’avesse con lei perché era più calda di quelle precedenti infatti a mare andavano la mattina presto perché il pomeriggio faceva davvero troppo caldo. Le altre ragazze spesso rimanevano con lei anche perché Inuyasha aveva chiesto a loro questo favore ma lo avrebbero  anche se lui non glielo avesse chiesto. Nei giorni più freschi, quando anche Kagome usciva, quasi tutte riuscirono a trovare il vestito per il matrimonio mentre lei decise di cercarne uno verso il mese di novembre giusto per vedere con quanti chili in più sarebbe arrivata al matrimonio di Rin anche se per essere incinta di due gemelli la pancia non era esageratamente grande. Quando finalmente l’estate finì lasciando il posto ad un fresco autunno, Kagome riusciva ad uscire più spesso però cercava sempre di non strafare per non sentirsi le prediche di suo marito. Questa volta non c’era stato nessun problema infatti la gravidanza procedeva senza intoppi e questo rese entrambi più tranquilli, l’unico inconveniente che ebbero fu quello di non riuscire a sapere il sesso di uno dei gemelli ad ogni ecografia si nascondeva quasi sempre però questo non era importante, l’importante era che stesse bene e su questo non ci furono problemi. Tra i vari preparativi, le scelte dei vestiti, la conferma del locale e delle decorazioni erano arrivati già a metà novembre ora l’unica cosa che restava da preparare erano le feste che i futuri sposi temevano più dello stesso matrimonio, si trattava di organizzare l’addio al celibato e al nubilato. Ricordavano alla perfezione quello che era successo nelle due feste precedenti ma soprattutto ricordavano quella di Sango e Miroku per questo Sesshomaru decise che non avrebbe lasciato a nessuno l’organizzazione della festa accettò solo la proposta di fare un’unica festa ovviamente con il consenso di Rin ma per il resto avrebbe provveduto lui. Avevano deciso di festeggiare nella loro baita, dato che erano a novembre non era il caso di festeggiare nella villa al mare e dunque optarono per la montagna lì si sarebbero potuti divertire andando a sciare, cosa ovviamente vietata a Kagome. Il giorno della festa era arrivato e anche lì c’erano tutte le bevande e le pietanze possibili e immaginabili. Gli invitati comunque riuscirono lo stesso ad organizzare qualche scherzo forse anche ripetitivo ma comunque con qualche variante, in fondo i precedenti erano stati organizzati in piena estate mentre ora erano in pieno autunno ma con temperature decisamente invernali. Sesshomaru e Rin furono i primi ad arrivare e prima che li altri arrivassero, ispezionarono a fondo la baita constatando che niente era fuoriposto. I ragazzi avevano previsto questa cosa perciò decisero di mettere in pratica gli scherzi durante i festeggiamenti, uno di questi sarebbe stato messo in atto da delle piccole persone di cui nessuno avrebbe sospettato. I festeggiamenti iniziarono sul tardi e visto che faceva molto freddo optarono per una cena a base di piatti caldi, dopo la cena spostarono i tavoli per poter dare inizio alla vera festa. Iniziarono a scatenarsi a suon di musica ma questa all’improvviso si arrestò, tutti si voltarono verso la console del dj e videro che l’artefice di quella interruzione era Jakotsu, ora che era lì tutti pensarono che per la coppia stavano arrivando i guai, ma tra i due quello che era più spaventato era Sesshomaru, ormai sapeva che Jakotsu aveva sempre avuto un debole per lui e suo fratello e non aveva di certo dimenticato quando all’addio al celibato di Inuyasha si era travestito da coniglietta, ora però si chiedeva cosa avrebbe fatto, sperava solo che non fosse peggiore di quello che aveva riservato ad Inuyasha però il fatto che fosse vestito in modo normale lo rassicurò in parte ma come si dice “mai dire mai”, infatti non appena aprì bocca Sesshomaru desiderò di essere a chilometri di distanza da quella baita.
J: Sesshomaru oggi ho la conferma che stai per sparire dal mercato.
Jakotsu fece una breve pausa e poi riprese a parlare assumendo un’espressione afflitta e sconsolata.
J: E così anche tu, come tuo fratello, mi hai tradito ma mi arrenderò solo quando vedrò l’anello al tuo dito.
Sesshomaru lo interruppe mostrandogli l’anulare sinistro dove già vi era l’anello di fidanzamento.
J: No Sesshomaru quello non vale perché è solo un anello di fidanzamento e questo significa che posso ancora impedirti di sposarti.
Rin lo guardò stupita ma non disse niente perché sapeva che il loro amico scherzava adesso però era curiosa di sapere quello che avrebbe fatto.
Se: E come intendi fare?
Sesshomaru prima porse la domanda e poi si pentì. Tutti i parenti e gli amici avevano le telecamere puntate sul malcapitato, di certo non si sarebbero persi l’ultima trovata di Jakotsu.
Jakotsu sorrise e mandò un bacio volante al futuro sposo annunciando quello che stava per fare.
J: Sesshomaru questo è il mio ultimo tentativo per conquistarti. Ho composto personalmente questa poesia e te la dedico con tutto il cuore.
Appena sentirono ciò che Jakotsu aveva detto, per tutta la stanza risuonarono urla e fischi. Nel frattempo i bambini si erano addormentate e quindi le rispettive madri decisero di metterli a letto anche perché lì a breve non si sarebbe capito più niente. Quando le mamme se ne andarono, Hitomi e Akyra si alzarono con l’intenzione di fare il loro scherzetto. Andarono nella stanza dove avrebbero dormito i futuri sposi e accesero il climatizzatore mettendo la temperatura a 13 gradi portandosi il telecomando affinché non potessero spegnerlo, dopo il misfatto tornarono nella loro stanza e si addormentarono.
Al piano di sotto Jakotsu si stava schiarendo la voce per poter cominciare la sua recita.
J: Allora la poesia si intitola: A SESSHOMARU
oh mio piccolo Sesshomarino
sei lontano ma ti sento vicino
abbi pietà di me che sono un povero ragazzino
se mi inviti nel tuo lettino
ti prometto che non farò il solito cretino.
a te mi stenderò vicino
come un tenero cagnolino.
La mia spada il corpo fenderà
di chi da me portarti via vorrà.
Ma una donzella dal raggiante sorriso
 È riuscita ad illuminare il tuo glaciale viso,
Scacciandomi dal tuo core
Ottenendo così un posto d’onore.
Ma lunedì purtroppo ti sposerai
Ma per sempre nel mio cuoricino resterai.
Oh mio tenero cuccioletto,
Quando vado a letto
Una tua foto stringo forte sul mio petto
Oh mio tenero e platonico amore
Una stanza tengo in tuo onore
Con foto che esprimono ogni tua gioia e dolore.
E a quella che ti sto per fare
Dedicherò un intero altare.
Sesshomaru mentre Jakotsu continuava con la sua poesia aveva una vena pulsante sulla tempia mentre gli altri ridevano a crepa pelle infatti per la sala si sentivano solo fischi e risate, Rin era la prima e adesso stava prendendo in giro il povero Sesshomaru. Jakotsu aveva terminato la sua recita e adesso   tutti stavano applaudendo la creatività del ragazzo, ora aveva intenzione di dedicargli anche una canzone che era a dir poco sconcertante infatti si trattava di: Animals dei maroon 5.
La canzone la cantò lui personalmente e su alcune strofe calcò particolarmente le parole. Jakotsu fece avviare la base e iniziò a cantare:
J: Baby, I’m preying on you tonight
Hunt you down eat you alive
Just like animals
Animals
Like animals
 
Maybe you think that you can hide
I can smell your scent from miles
Just like animals
Animals
Like animals
Baby, I’m
 
So what you trying to do to me
It’s like we can’t stop we’re enemies
But we get along when I’m inside you
You’re like a drug that’s killing me
I cut you out entirely
But I get so high when I’m inside you
 
Baby, ti sto dando la caccia stanotte
ti bracco, Baby, ti sto dando la caccia stanotte
ti bracco, ti mangio vivo
Proprio come animali
animali
come animali
 
Forse pensi di poterti nascondere
Ma posso sentire il tuo odore a distanza di chilometri
proprio come animali
animali
come animali
 
Allora, cosa stai cercando di farmi?
È come se non potessimo fermarci, siamo nemici
Ma andiamo d’accordo quando sono dentro di te
sei come una droga che mi sta uccidendo
ti ferisco completamente
ma vado in estasi quando sono dentro di te
 
Sesshomaru non sapeva più dove mettere la faccia quella canzone era davvero orrenda, non gli era bastata la poesia no, doveva aggiungerci anche quella, e la cosa peggiore era che li altri lo applaudivano e lo incitavano a continuare. Urlò affinché il suo amico smettesse ma a quanto pareva non ne aveva alcuna intenzione infatti si limitò a fargli l’occhiolino e a mandargli un bacio volante ma senza mollare il microfono.
J: Yeah you can start over you can run free
You can find other fish in the sea
You can pretend it’s meant to be
But you can’t stay away from me
I can still hear you making that sound
Taking me down rolling on the ground
You can pretend that it was me



 
Sì, puoi ricominciare
Puoi correre libero
Puoi trovare altri pesci nel mare
Puoi fingere che doveva andare così
Ma non puoi stare lontano da me
Posso ancora sentirti fare quel suono
e sbattermi giù, oh, giù per terra
Puoi fingere che sotto di te ci sia io
E ancora e ancora e ancora. Quella canzone sembrava non voler più terminare però mancavano ancora poche strofe e quella tortura per il povero Sesshomaru sarebbe finita.
 
J: Baby, I’m preying on you tonight
Hunt you down eat you alive
Just like animals
Animals
Like animals
 
Maybe you think that you can hide
I can smell your scent from miles
Just like animals
Animals
Like animals
Baby, I’m
 
Don’t tell no lie, lie lie lie
You can’t deny, ny ny ny
That beast inside, side side side
Yeah yeah yeah
 
No boy don’t lie, lie lie lie
You can’t deny, ny ny ny
That beast inside, side side side
Yeah yeah yeah
 
Baby, ti sto dando la caccia stanotte
ti bracco, ti mangio vivo
Proprio come animali, animali, come animali
Forse pensi di poterti nascondere
Ma posso sentire il tuo odore a distanza di chilometri
proprio come animali, animali, come animali
 
Non dirmi bugie, bugie bugie bugie
non puoi negare
l’animale che senti dentro
Yeah yeah yeah
 
Già, non puoi mentire,
non puoi negare
l’animale che senti dentro
Yeah yeah yeah
 
La canzone era terminata e così il povero Sesshomaru potè tirare un sospiro di sollievo. Non si era mai sentito così in imbarazzo in vita sua ma purtroppo se la sarebbe dovuta aspettare una cosa del genere, in fondo alla festa di suo fratello non si era risparmiato dunque perché avrebbe dovuto farlo alla sua. Quando terminò, Sesshomaru talmente era preso dai suoi pensieri che non si accorse che Jakotsu si stava rivolgendo a lui.
J: Sesshy allora ti è piaciuta la mia sorpresa? Sono riuscito a convincerti a lasciare Rin e a passare il resto della tua vita con me?
Se: Io ti ammazzo.
J: Oh sì che bello sarò ucciso dal mio amore.
Jakotsu continuava a recitare la sua commedia mentre Sesshomaru afferrò la prima cosa che gli capitò a tiro ma fu proprio suo fratello a passargliela, però quando si accorse di cosa aveva tirato all’amico maledisse il fatto di non aver visto di cosa si trattava. Sesshomaru aveva lanciato contro Jakotsu una banana e quel gesto non fece altro che dare nuovi spunti alla commedia infatti non appena l’amico si accorse di cos’era, esultò.
J: Siiiiiii ragazzi ci sono riuscito guardate cosa mi ha tirato.
Disse saltellando e mostrando al contempo la banana, Inuyasha approfittò immediatamente per prendere in giro suo fratello anche se in un certo senso era stato lui a dare inizio alla commedia.
I: Oh oh Rin il tuo futuro sposo ha appena ammesso di essere omosessuale e cosa peggiore si è dichiarato con il nostro amico Jakotsu.
R: Ahahahahah fortuna che è successo prima del matrimonio.
Disse continuando a ridere a crepapelle mentre Sesshomaru stava progettando un fratricidio.
Se: Razza di idiota è colpa tua e adesso se non stai zitto uccido anche te insieme a quel deficiente di Jakotsu. Comunque lui è innamorato anche di te, chi mi dice che non sei stato tu il primo a spassartela con lui e che adesso per consolarsi del fatto che tu lo abbia lasciato ci prova con me?
I: Allora vediamo….. Forse perché sono sposato, ho una figlia e altri due in arrivo?
Se: Chi mi dice che non è una copertura.
I: Questo.
Inuyasha tirò a sé sua moglie e le diede un lungo bacio non senza l’imbarazzo di quest’ultima.
Se: Tzè.
K: Eddai Sesshomaru pensa a divertirti.
M: Infatti, io e Sango cosa dovremo dire se pensiamo a tutto quello che avete combinato alla nostra festa, te compreso.
I: Comunque volevo ricordarti che anche a me Jakotsu ha fatto la sua commedia e ti ricordo anche che mi ha baciato lasciando le sue tracce.
K: Ahahahahh è vero e io che pensavo che te ne fossi andato con un’altra donna.
I: Forse sarebbe stato meglio di ricevere un suo bacio anche perché non ci sarei andato visto che lì avrei potuto scegliere.
Miroku all’improvviso si allontanò e raggiunse il suo amico alla console.
R: Oh oh cosa vuole fare mio fratello?
Se: Jakotsu ha fatto una commedia da gay invece tuo fratello ne farà una da maniaco.
Miroku fece cenno all’amico che andò sul retro per prendere ciò che gli aveva indicato l’amico che nel frattempo intratteneva gli invitati.
M: Allora futuri sposi Jakotsu ha fatto il suo regalo ora è il turno mio e dei miei cognati. Rin, Sesshomaru questo è il nostro regalo per noi.
Rin quando sentì quello che aveva detto il fratello si mise le mani in faccia perché temeva il contenuto di quel pacco soprattutto dopo averne viste le dimensioni che erano pari a quelle di un umano.
M: Allora ragazzi come vi ho detto questo è il vostro regalo dunque ci fareste l’onore di salire sul palco?
La coppia si avviò verso il palco con il cuore in gola ma quando aprirono il pacco rimasero senza parole.
All’interno di quell’enorme pacco vi erano due statue che raffiguravano la coppia. Rin era raffigurata con il suo solito sorriso mentre Sesshomaru con la sua solita espressione glaciale e in mano aveva un piccola scultura di ghiaccio a forma di cuore, sotto le due statue vi era un interruttore i due lo azionarono così la statua di Rin si mosse in direzione di quella di Sesshomaru. una volta arrivate abbastanza vicine l’uno all’altra, si vide che la statua di Rin protendeva le mani al cuore di ghiaccio che al contatto si sciolse e una volta che fu del tutto sciolto uscì una scritta: “ HAI SCIOLTO IL MIO CUORE DI GHIACCIO”. Dopo di ciò le due statue si avvicinarono ulteriormente fino ad incontrare l’uno le labbra dell’altra.
Tutti applaudirono per la bella trovata mentre Rin si era commossa e adesso stava piangendo, invece Sesshomaru guardò in malo modo gli artefici di quell’assurdo regalo, però doveva ammettere che Rin aveva davvero sciolto il suo cuore di ghiaccio.
Quando la coppia scese dal palco, Inu si avvicinò al figlio in modo da parlargli senza che gli altri se ne accorgessero.
In: Sesshomaru devi ammettere che hanno saputo davvero inscenare bene la realtà.
Se: Papà sarà pure così, ma non era il caso di spifferare tutto ai quattro venti.
In: Dai non essere così orgoglioso prendi esempio da Rin come vedi non nasconde di essersi commossa.
Se: Scusa non pretenderai che mi metta a piangere come una femminuccia?
In: No ma per lo meno puoi smettere di guardare i tuoi amici con quello sguardo omicida.
Se: Va bene ma non chiedermi di essere felice per la poesia di Jakotsu.
In: Ehm è stata una bella poesia molto spontanea, e ricordati che veniva dal cuore.
Orochi aveva sentito quello che aveva detto Inu e rispose lui al posto di Sesshomaru.
O: No Inu, quella poesia veniva dalla testa malata di mio figlio.
Poi sospirò rumorosamente.
O: E anche a questa festa è riuscito a farsi riconoscere.
Alla conversazione si aggiunse anche Taiga.
Ta: Eddai Orochi in fondo è stato divertente.
O: Se lo dici tu.
Nel frattempo i genitori dei bambini erano andati a controllarli per vedere se era tutto apposto. I bambini dormivano profondamente, e sembravano tanti angioletti.
Ky: Sono bellissimi, sono così tranquilli e spensierati.
K: Sì hai ragione, magari lo fossero anche da svegli.
S: Ragazze parlate per voi, guardate i miei figli.
Tutti si voltarono per vedere i gemelli e videro che nemmeno nel sonno smettevano di muoversi. Inuyasha sorrise per poi rivolgersi alla cognata.
I: Sango i bambini sono iperattivi proprio come te e da quello che vedo la femminuccia è peggio del maschietto, chissà lui forse prenderà il carattere del padre.
S: No no ti prego non dirlo nemmeno per scherzo, non posso avere due maniaci in famiglia.
I: Bhe mai dire mai in fondo è toccato anche a tua suocera di avere due maniaci in casa.
M: Ehi siamo dei seduttori non dei maniaci.
K: Sì sì mettila come vuoi, anche tua nipote ti ha chiamato zio maniaco.
M: Solo perché lo ha sentito da voi due.
Tutti scoppiarono a ridere e dopo aver chiuso la porta della cameretta tornarono al piano di sotto. Dopo un po’ la festa terminò e alcuni andarono via mentre altri rimasero lì a dormire. Quando Rin e Sesshomaru entrarono nella loro stanza, congelarono all’istante.
Erano passate ben quattro ore da quando i bambini avevano acceso il climatizzatore perciò la stanza era un vero e proprio congelatore. Rin rimase fuori dalla stanza mentre Sesshomaru entrò per poter spegnere quella macchina infernale ma purtroppo del telecomando non c’era traccia, così uscì come una furia per andare nelle camere dove dormivano gli altri, la prima stanza fu quella di Inuyasha e Kagome. Entrò senza bussare e senza premurarsi di chiamarli, urlò.
Se: Deficienti che non siete altro, dove avete messo quel dannato telecomando?
Kagome sobbalzò per lo spavento e quando Inuyasha la chiamò lei non rispose. La chiamò più volte e ogni volta che la chiamava e lei non rispondeva aveva sempre più paura, però alla quarta volta rispose voltandosi verso di lui. Una volta assicuratosi che stesse bene, Inuyasha si alzò e si lanciò contro suo fratello.
I: L’idiota sarai tu, come ti salta in mente di entrare qui come un pazzo, l’hai fatta spaventare, ti rendi conto che nel suo stato è pericoloso?
Se: Hai ragione, lo ammetto ho sbagliato.
Poi si rivolse a Kagome.
Se: Scusami non era mia intenzione.
K: Fa niente non è successo nulla, però la prossima volta pensaci due volte prima di entrare e urlare così nel cuore della notte.
Se: Se non aveste fatto uno scherzo così stupido non sarei mai venuto.
I: A quale scherzo ti riferisci? Noi non abbiamo fatto niente.
Se: Sì come no adesso fate uscire fuori quel dannato telecomando.
I: Il telecomando? Sesshomaru sei venuto qui urlando per uno stupido telecomando?
K: Scusa a quest’ora ti è venuta voglia di guardare la televisione?
Kagome si alzò per andare in bagno ma come al solito Inuyasha pensava che stesse per sentirsi male per lo spavento che aveva avuto prima.
I: Kagome dove vai? Stai bene?
Anche Sesshomaru la guardò in attesa della risposta.
K: Inuyasha sto bene devo solo andare in bagno, non preoccuparti. Ci siamo intesi?
Disse con tono e sguardo dolce. Quando uscì, Inuyasha si rivolse di nuovo al fratello.
I: Allora aspetto ancora una spiegazione.
Se: Non fare il finto tonto, voglio il telecomando del climatizzatore che avete gentilmente acceso.
I: Ma cosa stai blaterando noi non abbiamo acceso un bel niente.
Se: Se non siete stati voi, allora chi è stato?
I: Non lo so ma di certo non siamo stati noi. Perché non vai a chiedere a Sango e Miroku? Senza spaventarli come hai fatto con noi.
Sesshomaru uscì dalla stanza mentre Kagome stava rientrando.
K: Inuyasha ha trovato quello che cercava?
I: No, ha detto che qualcuno ha acceso il climatizzatore nella sua stanza e voleva il telecomando da noi.
K: Per una volta che non siamo stati noi. Inuyasha mi dispiace averti fatto spaventare.
I: Non ci pensare, comunque anche se non fossi stata incinta e non avessi mai avuto attacchi di panico, mi sarei preoccupato. Gli spaventi nel sonno sono pericolosissimi.
Disse sorridendo e scompigliandole i capelli già fuoriposto, dopo si rimisero a letto e si riaddormentarono.
Intanto Sesshomaru era andato nella stanza di Sango e Miroku, però questa volta bussò ma non attese comunque la risposta. Quando entrò la coppia era già sveglia anche se ancora assonnata.
M: Sesshomaru cosa vuoi a quest’ora?
Se: Il telecomando.
M: Ehi non si vedono certi film a quest’ora, domani farò una bella lavata di capo alla mia cara sorellina.
Se: Razza di depravato anche da assonnato dici le tue assurdità da maniaco.
S: Scusa allora il telecomando di cosa, vuoi?
Se: Del climatizzatore.
M: Sesshomaru siamo in montagna con temperatura sotto lo zero e tu vuoi accendere il climatizzatore? L’ho sempre detto che tu sei un ghiacciolo.
Se: Idiota non fare finta di non saperlo. Ora, o mi dai il telecomando con le buone o me lo prendo con le cattive.
S: Sesshomaru davvero a cosa ti serve?
Se: Qualche intelligentone ha acceso il climatizzatore nella nostra stanza, e ora lì si gela.
M: E non sei contento? Hai il tuo habitat naturale.
Se: Smettila e dammelo.
S: Sesshomaru ti giuro che noi questa volta non c’entriamo.
M: Infatti perché non vai da tuo fratello?
Se: Non ce l’hanno.
S: Bhe noi non sappiamo come aiutarti.
Sesshomaru uscì dalla camera senza nemmeno scusarsi per il disturbo.
Nel frattempo Rin si era stancata di aspettare ed era andata a dormire sul divano, poco dopo anche Sesshomaru la raggiunse.
L’ora di alzarsi arrivò più veloce di quanto si aspettassero, anche perché quando i bambini si svegliarono fecero un gran baccano, svegliando tutti. Akyra e Hitomi quando videro Rin e Sesshomaru sul divano li saltarono addosso.
H: Zio Somaru, perché tu e zia Rin avete dormito qui?
R: Perché in camera faceva troppo freddo.
Disse Rin sorridendo alla sua nipotina.
H: Noi siamo stati al calduccio.
Hitomi guardò Akyra e scoppiò a ridere. Nessuno sapeva il motivo finchè Akyra non tirò fuori dal pigiama il telecomando del climatizzatore. Gli altri osservavano quella scena divertiti, solo Kykio si mise una mano davanti al viso pensando a quello che aveva fatto suo figlio. Dopo aver visto la faccia stupita dei futuri sposi, tutti scoppiarono a ridere, dunque gli artefici dello scherzo erano stati due bambini.
R: Piccoli birbanti quindi siete stati voi?
H: Sì tutti vi avevano fatto degli scherzi e volevamo farne uno anche noi.
Se: Chi vi ha detto di fare così?
Disse guardando torvo ogni singola persona presente in quella stanza.
Ak: Hitomi ha visto il climatizzatore nella vostra stanza e si è ricordata che a casa sua ce n’è uno identico e che lo accendono quando fa caldo perché rinfresca, allora ha pensato che siccome fa freddo sarebbe stato un bello scherzo se nella vostra avesse fatto ancora più freddo.
Se: Scommetto che tu l’hai aiutata ad accenderlo perché lei non sa come si fa.
Sesshomaru lo aveva guardato con il suo solito sguardo gelido, alchè il bambino si spaventò e si nascose dietro Inuyasha.
I: Eddai Sesshomaru sono solo dei bambini.
Desse ghignando.
I: Però devi ammettere che sono stati ingegnosi.
Disse prendendo in braccio la sua bambina che si rivolse al padre.
H: Papà però voi dite sempre che zio Somaru è un ghiacciolo, allora perché sente freddo?
Tutti, ad eccezione di Sesshomaru, scoppiarono a ridere.
Se: Si vede che è tua figlia, ha il tuo stesso cervello.
I: Ehi non offendere la mia bambina.
Se: Io non ho detto niente di offensivo al tuo cervello, però se te la prendi tanto ammetterai che hai il cervello di un idiota.
I: Grrrrr!
Dopo il bel buongiorno fecero colazione per poi sistemare la casa e tornare così nelle proprie.
Tutti furono soddisfatti della festa compresi Rin e Sesshomaru che nonostante tutto si erano divertiti. Ora restava da attendere altre quarantotto ore e sarebbero stati una coppia a tutti gli effetti. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene l'addio al celibato/nubilato di Sesshomaru e Rin. Come avete visto anche qui il nostro caro Jakotsu ha dato il meglio/peggio di sè componendo lui stesso (Per la precisione io) la poesia e non contento gli ha dedicato anche una bella canzone. La prossima volta ci sarà il tanto atteso matrimonio.
Ok ora la smetto, spero solo che vi sia piaciuto come capitolo e vi chiedo perdono se vi ho turbato con la mia composizione poetica ma sappiate che non pago lo psichiatra di nessuno perchè come avrete notato, prima  ne serve uno a me. XD

RINGRAZIAMENTI:
 Ringrazio chi leggerà e recensirà questo capitolo e soprattutto chi lo ha fatto con il precedente capitolo, a tutti voi un grazie di cuore.
  
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