Fanfic su attori > Cast Glee
Segui la storia  |       
Autore: IllySan    23/02/2015    2 recensioni
Questa FF è il SEQUEL di "I Dreamed A Dream", ed è scritta proprio come il suo prequel a 4 mani da me e da fedepiper91!!
la storia riprende mesi dopo dalla partenza delle vostre Fedila, mostrando che alcune cose sono cambiate...
Ma il Destino vorrà che Federica ed Ilaria faranno ritorno nella grande mela, dove nuovi e vecchi personaggi si scontreranno...
And so... Fedila is back, bitches!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Darren Criss, Dianna Agron, Lea Michele, Naya Rivera, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per tutta la durata del viaggio, Ilaria non mosse un dito, non aprì bocca e smise persino di respirare, o almeno così sembrò agli occhi degli altri.
La giovane restò a fissare dal vetro del suo finestrino, i paesaggi che le capitavano sotto tiro, senza rendersene conto,
perchè la sua mente era troppo impegnata in quel momento a rimuginare su quello che le era stato appena comunicato:
Cinzia, la mamma, era gravemente malata da tempo e a breve si sarebbe dovuta operare...
La donna che l’aveva portata in grembo per 8 mesi, (visto che la ragazza era nata prematura), che l’aveva cresciuta e supportata per 20 anni,
aveva un tumore.
Ilaria non lo credeva possibile, non a lei..
Si sarebbe aspettata qualunque cosa da quella vita, che con lei non era stata per niente clemente e le aveva riservato sempre e solo merda,
ma non un colpo così basso.
Domande su domande le si stavano affollando nel cervello, non dandole alcuna tregua:

“Perché avevano aspettato l’ultimo momento e non era stata avvisata prima?
Ed Antonio, il padre? Perché non aveva ricevuto quella chiamata da lui, invece che dalla zia?
E il tumore? Era benigno o maligno?...Sua madre ce l’avrebbe fatta oppure…?”


La cosa ‘strana’ era che per il carattere emotivo, sensibile e anche debole che aveva, non aveva ancora versato neanche una lacrima
da quando aveva saputo, anzi, era rimasta “impassibile”, ma dentro era, sicuramente, in atto un diluvio che non sarebbe cessato a breve.
Nessuno dei presenti si era permesso di avvicinarsi: né Dianna, Lea e Darren, né Federica e Davide, né Roberta e Giorgia e nemmeno Naya
e Carlotta… perché si, per l’ennesima volta i suoi amici famosi (e non), si erano dimostrati affidabili e presenti nei suoi confronti ed erano lì con lei
ad assisterla e aiutarla.
L’avevano da sempre sostenuta, fin dal primo momento che l’avevano conosciuta e non l’avrebbero mollata di certo in quell’occasione piuttosto grave.
Era caduta in quello stato catatonico, talmente potente, da renderla uno zombie.
Loro l’avevano paragonata ad un vulcano: da un momento all’altro sarebbe potuta esplodere e avrebbe potuto creare chissà quale danno.
Quella era la “quiete prima della tempesta”

Arrivati 17 ore dopo di volo, nel loro paese d’origine, il gruppetto si mise d’accordo su chi
doveva andare in macchina con Ila e chi con Federica, e naturalmente, i Learren andarono con l’Ippoliti, mentre il povero Davide decise di tornare
dai suoi cari e farsi accompagnare nella sua vecchia casa e le Rivergron più Carlotta andarono con la Gagliardi.
I ragazzi optarono di passare prima a casa di Federica e Ilaria, dove gli “americani” avrebbero alloggiato; evitando così di spendere per alberghi;
per posare i bagagli e probabilmente rinfrescarsi visto le varie ore di volo e poi si sarebbero diretti e ritrovati tutti all’ospedale dove era stata ricoverata Cinzia… qualche ora dopo.
 

-Casa Gagliardi-
Appena Ilaria mise piede dentro casa sua, rimase di sasso: era totalmente vuota.
Non c’era nessuno all’interno e  percepiva un’atmosfera diversa, la stava riconoscendo a stento; ed ecco che nella sua immaginazione fu come guadare un film: scene su scene già vissute, di lei con la sua famiglia, le si ripresentarono davanti facendole diventare improvvisamente gli occhi lucidi...
Sembrava una casa abbandonata, come se nessuno ci abitasse da tempo...come se quelle stanze negli ultimi tempi, avessero vissuto cose impensabili...
Ma che stava succedendo in quella famiglia?

<< Ehi, honey!? >>

<< Tesoro? >>
 
 La richiamarono una volta dopo l’altra, Dianna e Carlotta, posandole le mani su entrambe le spalle, preoccupandosi, sperando che si riprendesse
al più presto, visto che era rimasta praticamente pietrificata sulla soglia della porta, fissando i centimetri di quella che una volta era il luogo dove si riparava da tutto il dolore del mondo esterno,  anche se...in ogni famiglia c’era la “mela marcia” che cercava di contagiare ogni membro.

<< Tutto okay! >> Esclamò la Sceneggiatrice, mentendo palesemente ed evitando il contatto visivo per poi entrare diretta nell’abitazione,
seguita dalle altre tre che, nonostante non si sopportassero a vicenda, si scambiarono comunque uno sguardo allarmato...
Naya sospirò.
Era l’ultima persona che poteva dirle qualcosa per consolarla e lei ne era consapevole, ma la cosa era frustrante; avrebbe voluto/dovuto starle accanto più di chiunque altro..

Le Rivergron e Carlotta aiutarono la più piccola a sistemare casa, pulendola e preparandola per la notte. Fecero poi a turno in bagno.
 
 
-A casa Ippoliti invece….-
 
<<  Non pensavo di ritornare a casa in questo frangente…btw.. welcome into my home guys! >> Sospirò Fede, mentre metteva piede a casa
e poi diceva, come ogni volta che tornava, a gran voce:
<< Ciao famiglia! >>
 
Per poi sentire qualcuno rispondere << Ciao Figlia >> e vedere una donna sui 50 anni avanzare verso di loro uscendo dalla porta della camera da letto.
 
<< Siete arrivati! >>
 
<< Yep mother.. ti presento i Learren.. Lea e Darren! >>
 
<< Piacere…allora siete voi gli attori famosi di cui mi parla sempre mia figlia…?! >> Cominciò Giuliana, mamma di Fede, per poi aggiungere osservando il Criss:
 
<< Devo dire che avevi ragione Fè… è molto meglio dal vivo che in foto.  >>
 
<< Se Vabbè.. Mamy senti se ce fai qualcosa da mangià, intanto che noi ci sistemiamo e ci diamo una rinfrescata? >>
 
<< Ah ma….dimme che si sa di Cinzia? >>
 
<< Non sappiamo nulla per ora.. e Ilaria non ha parlato molto durante il viaggio, comunque da quello che ho capito la cosa è seria,
ma sono convinta che si sistemerà tutto. >>
 
<< Uhm.. bhè, poi mi terrai informata.. sta cosa non ci voleva! E che ve faccio, un po’ di pasta? >>
 
<<  Perfect >> << Great >>  << Awesome >> Ribatterono i Leicarren.
 
<< Grazie mamy! >> Esclamò allora Fede mentre si dirigeva nella sua vecchia camera, coadiuvata dai Learren.
 
Era surreale avere quei due in casa sua, in camera sua… È proprio vero che la vita ti sorprende no?
 
<< Posate la valigie qui..poi ci pensiamo quando torniamo! Prima avevo lo stomaco chiuso ma ora non ci vedo più dalla fame..
Oppure è fame nervosa ??!! I don’t know.. ma solo io me sento un po’ stanca? >> Fece la giovane , girandosi a guardare i due attori
 
<< No..trust me!! Ma dobbiamo essere attivi! Tua madre è adorabile btw! >> Commentò Lea mentre Dare annuiva con forza per confermare le parole della collega.
 
<< Ahahah perché non la conosci…fidati…fa questo effetto a tutti all’inizio, ma poi passa! Comunque lì c’è il bagno se vi serve...
Ditemi voi se e quando volete andare a rinfrescarvi e cambiarvi! >> Rispose,un po’ acida, ma sincera la più piccola.
 
<< Casa tua è molto carina..e anche la tua stanza! >> Fece poco dopo la Sarfati squadrando la camera della giovane,
sorridendo all’amica per poi sedersi su un letto.
 
<< Thanks honey >> Disse l’altra ricambiando il sorriso, sedendosi anche lei.
 
<< Hei quella è una foto di San Francisco? >> Chiese Darren avvicinandosi ad una parete con tutte le foto dei viaggi della ragazza!
 
<< Sì.. sai quanto amo quella città…mi sono stampata una foto come promemoria che un giorno ci sarei andata >> Rispose la Ippoliti,
pensando che finalmente poteva appendere una foto che aveva fatto lei in quella città.
 
<<  Sapete fa un po’ strano tornare qui dopo questi mesi che sono stata via..
Ogni ritorno è brusco, Dio mio! >>  Aggiunge poi la ragazza,semi seria.
 
<< Tu credi che la mamma di Ilà starà bene? >> Domandò un po’ preoccupato Darren affiancando, sul letto, le Leica .
 
<< Lo spero..sinceramente non ne ho idea… finchè non sapremo le sue condizioni chi può dirlo.. ma sono sicura che lei ne uscirà ,
è una donna forte. >> Commentò Federica,triste ma decisa.
 
Dopo aver mangiato, chiacchierato del più e del meno, soprattutto di Glee, anche con Giuliana,
per raccontarle un po’ del set e mentre Fede era al cell con Davide discutendo dell’orario di visita dell’ospedale , la signora Ippoliti ,
molto schietta e sincera com’era (pregi che la figlia aveva sicuramente preso da lei) prese la palla al balzo, approcciandosi al moro dicendo :
 
<< Tu me sembri un bravo ragazzo…devo ancora capire che è successo tra te e Fede,
ma forse non sono affari miei! Lei non ne parla mai, si è chiusa in se stessa da quando è tornata a febbraio…fortuna che poi ha rincontrato Davide… Che caro ragazzo, mi è sempre piaciuto! La fa ridere e la fa stare bene e ne sono contenta per quanto sia un po’ restia sulla convivenza,
ma sono convinta che lei provi ancora qualcosa per te , tu che dici Lè? >> Partì in quinta Giuliana, desiderosa di venire a casa delle preoccupazioni
per sua figlia.
 
<< Io concordo su tutto! >> Confermò Lea,annuendo convinta.
 
<< Bene..allora non è una mia impressione! Da quando è tornata a New York mi ha cominciato a riparlare di te, forse anche senza accorgersene…
Non come faceva prima fortunatamente .. A me piace moltissimo Davide, ma so e si vede che prova ancora qualcosa per te quindi è bene che chiariate la vostra situazione. Ti dico una cosa però.. Falla soffrire ancora e ti faccio male ,Okay? A costo di seguirti in capo al mondo ma te prendo
a calci n’culo, understand? >> Disse poi la donna, seria e curiosa, cercando con il suo linguaggio spicciolo di farsi comprendere dai due ragazzi americani.
 
Federica, terminata la telefonata in quel momento, ignara della discussione, tornò a sedersi vicino al riccio e a bere tranquillamente la sua acqua..
Non accorgendosi dei vari sguardi tra gli altri 3.
 


-Ore 14: 00   28 febbraio.-
 
Finalmente era arrivata l’ora di andare in ospedale da Cinzia.

“Che cosa le dirò appena la rivedrò dopo tutto questo tempo ed in questa...circostanza?”
“ Come dovrò comportarmi?”
Cominciò a pensare Ila , ansiosa e agitata.

Guidò Dianna, che aveva preso a noleggio una macchina per potersi muovere fino all’ospedale e anche quella volta, fu un viaggetto piuttosto silenzioso.
Quando arrivarono al parcheggio, poco dopo, videro arrivare anche Davide, Federica, Lea e Darren.

<< Facci strada! >> Disse il Criss alla Gagliardi, per poi iniziare a salire al piano che le aveva indicato Maria, Zia della ragazza.

La distanza si stava per annullare e a breve Ilaria avrebbe avuto tutte le risposte di cui aveva bisogno, risposte che aspettava e che si era tenuta per sé da giorni interi..

<< In che numero si trova? >> Chiese Naya, in generale, senza specificare a chi fosse riferita quella sua domanda.

<< Numero 7. >> Rispose Ila, guardando l’attrice, (che già la stava guardando), ma solo per qualche secondo, sentendosi subito dopo richiamare
da Lea:

<< Eccola lì...l’abbiamo trovata! >>
Ed infatti ecco che vi erano presenti alcuni parenti della donna ricoverata.

<< Ben arrivata! >> La salutò Angelo, il cugino di Ilaria.

<< Sei più bella di come mi ti ricordavo! >> Esclamò Claudio, lo zio, nonché Padrino di Cresima della ragazza in questione, che spontaneamente,
oltre a sfuggirle un sorriso tenero, ribattè gentilmente:

<< Sei sempre troppo dolce, zio! >>

<< Come sei scarna amore di nonna, ma ti fanno mangiare? >> Fece Teresa, la donna anziana, nonché nonna materna, che però venne evitata.

<< Allora come sta andando il soggiorno nella Grande Mela? >> Domandò invece Maria, sorridendo alla nipote ed avvicinandosi a braccia aperte, tentando di buttarla sulla leggera, non pressandola troppo fin da subito.
Purtroppo Ilaria, non era della sua stessa opinione e non ricambiò quell’abbraccio e non rispose neanche... rimase impassibile e fredda.

<< Posso vederla? >> Domandò di colpo quest’ultima, andando dritta al sodo, non credendo che quello fosse il momento adatto per le coccole
e per raccontare gli ultimi aneddoti.

<< Ora no, la stanno controllando... E’ l’ora dei vari test giornalieri! >> Rispose Maria, (sorella della madre), con tono serioso.

<< Perché diavolo non mi avete avvisata prima? Da quanto sta così? >> Esordì di nuovo Ilaria, cominciando ad alterarsi e ad innervosirsi,
mentre i suoi amici erano rimasti tutti dietro le sue spalle, in silenzio, osservando quelle nuove persone e quello scambio di notizie.

<< Pensavamo che per te fosse meglio non sapere...non ne eravamo sicuri inizialmente e non volevamo scomodarti e farti agitare troppo
se magari non fosse stato questo. >> Spiegò ancora la donna adulta, mantenendo sempre un’aria composta ed adeguata.
Sapeva che se fosse successo qualcosa, si sarebbe dovuta prendere cura di sua nipote, a cui aveva fatto da Madrina al Battesimo.
 
<< Lui...dov’è? >> Chiese a quel punto l’adolescente, guardandosi intorno spazientita, vedendo che era proprio “LUI” a non esserci.
I familiari si guardarono tra di loro con sguardi interrogativi ed angustiati, capendo a chi si tesse riferendo Ilaria, cosa che quest’ultima captò al volo
e la fece spazientire del tutto...

<< Bene! Deduco che non è mai venuto... >> Soffiò la Gagliardi, abbozzando un sorriso di chi se lo aspettava.

<< Tesoro...lui se n’è andato di casa tempo fa... >> Se ne uscì incerta, la nonna, dispiaciuta.

<< Ci dispiace piccola. >> Proferì di rimando Claudio, allungandole una mano sulla spalla, per farle sentire la vicinanza; a volte contava di più un semplice gesto fatto col cuore, che milioni di belle parole dette però a vanvera.

Un altro colpo basso...
Ilaria annuì e sibilò un flebile e forzato “grazie”, ripensando a quanto quell’uomo era importante per lei: non era stato un semplice zio,
ma fin dai tempi dell’infanzia era stato molto di più...
Era stato come un padre...si era sempre comportato come tale.
 
 
Tutti si sedettero, solo Ilaria decise di rimanere in piedi e di camminare un poco, facendo avanti e indietro talmente tante volte che Lea commentò:

<< ...Se continua così, creerà un solco nel pavimento! >>

<< Questa è vecchia, Michele! >> Esordì Naya, con tono scocciato a causa dell’ansia del momento.

<< Io vado a prendermi un caffè, chi ne vuole uno? >> Chiese improvvisamente Ilaria, spuntando davanti a loro, che però negarono l’offerta.

<< Ti servirebbe una camomilla, altro chè caffè! >> Fece Carlotta, ma Ilaria non la calcolò di striscio e andò a prenderselo alla macchinetta lì vicino.

Proprio in quella mezz’oretta di buco, mentre ancora i medici erano dentro con la donna, inaspettatamente fece la sua entrata Antonio.
Sorrideva e salutava gli infermieri e le infermiere di turno, come se fossero tutti suoi grandi ammiratori e lui fosse il DIVO che sfilava in passerella; questo non poteva permetterselo...
Ilaria non ci vide più!!

<< Oh oh! >> Esclamò impensierita Federica, scattando in piedi, avendo prevenuto le prossime azioni della Soulmate,
che puntualmente partì spedita verso il Padre.

<< Dobbiamo fermarla! >> Aggiunse appunto l’Ippoliti, facendo scattare così automaticamente gli unici due maschi, Davide e Dare;
peccato che non fecero in tempo per bloccarla e... SBAM!

La figlia colpì con uno schiaffo piuttosto violento, quell’essere che una volta chiamava “papà”.

Aveva un odio nei suoi confronti che non credeva possibile, ma in tutti quegli anni di tribolazioni, era come se, ogni volta che veniva picchiata,
che veniva insultata, trattata con indifferenza, usata e subiva ogni tipo di trattamento inimmaginabile, lo avesse messo da parte,
sapendo che prima o poi sarebbe arrivato il momento adatto per scagliarglielo contro, e pure con gli interessi.

<< VATTENE! >> Urlò spintonandolo ancora, diventando tutta rossa come un peperone, ma fortunatamente i due ragazzi la presero di peso e la allontanarono dall’uomo.

<< CHE CI FAI QUI? CON CHE CORAGGIO TI PRESENTI ADESSO? DOVE SEI STATO FIN’ORA? MAMMA AVEVA BISOGNO DI TE, DELL’UOMO CHE AMA E TU LE HAI VOLTATO LE SPALLE PERCHE’ ERI TROPPO OCCUPATO A SCOPARTI QUELLE 4 TROIE DELLE TUE COLLEGHE. >> Continuò a gridare Ilaria a squarcia gola, rischiando quasi l’infarto per la troppa adrenalina sprigionata.

<< Booyha! >> Soffiò la latina, ricevendo occhiatacce dalle altre.

A Carlotta, Dianna, Federica, Lea e Naya non restò che raggiungerla e le si misero intorno per cercare di farla tranquillizzare, ma era inutile...
Ila respirava a fatica, i battiti andavano ad una velocità impressionante ed il petto si alzava ed abbassava ad un ritmo incalcolabile...
Spaventoso.
Tempestivamente invece, i due mori e ricci si occuparono di Antonio, spingendolo via, che nel frattempo, istintivamente si era fatto avanti
per picchiare la figlia, non fregandosene né delle persone né di dove si trovasse e del perché.

<< Cosa ti hanno raccontato, eh? Credi a tutto e a tutti. Ti lasci fare il lavaggio del cervello e basta poco per fotterti!
Sei debole, sei un aborto vivente! Sei tu la causa di ogni nostro male!
Se tornassi indietro, quando tua madre era incinta di te, le darei un calcio in pancia per farti schiattare! E’ inutile che ora cerchi di fare chissà cosa,
ma dove vuoi andare? Non vali nulla! Ridicola! Sei una chiavica! Lesbica di merda, fai schifo! >> Quelle solite e “dolci” parole uscirono dalla bocca “delicata” del padre...
Oramai le conosceva a memoria come il ritornello di una canzone che aveva sentito e risentito in quei anni...


Tutti rimasero esterrefatti dalla cattiveria, dall’aggressività e volgarità con cui le si rivolse l’uomo; l’uomo che doveva essere il ‘principe azzurro’
per la propria bambina...
Potevano davvero esistere persone del genere?

<< IO HO SEMPRE SAPUTO QUELLO CHE FACEVI, FIN DAI MIEI 17 ANNI, PADRE! ERO GIA’ ABBASTANZA SVEGLIA PER CAPIRE IL TIPO CHE ERI, MA RIMANEVO IN SILENZIO PER IL BENE DI MAMMA. ED E’ INUTILE CHE FAI IL COATTO, NON MI FAI PAURA, NON PIU’! ARRENDITI! SONO CRESCIUTA ORAMAI E I TUOI INSULTI MI SCIVOLANO ADDOSSO!  NON HAI PIU’ IL POTERE DI FERIRMI!
QUELLO CHE SONO DIVENTATA NON E’ MERITO TUO, MA DI MIA MADRE, DEI VERI AMICI CHE MI SONO RIMASTI ACCANTO E DELLA MIA FORZA!  ORA, FALLO TU UN FAVORE A TUTTI NOI: SPARISCI DALLA NOSTRA VITA, UNA VOLTA PER TUTTE!
VAI A FOTTERTI QUELLE PUTTANE DELLE TUE ASSISTENTI, TANTO E’ L’UNICA COSA CHE SEI CAPACE DI FARE, NO?!
NON CI SERVE UNA BESTIA COME TE DENTRO CASA. IN REALTA’ NON C’E’ MAI SERVITA!
MAMMA AVREBBE DOVUTO MANDARTI AFFANCULO ANNI FA’, E SE FOSSE STATO PER ME, SARESTI STATO SBATTUTO FUORI
A CALCI IN CULO GIA’ DA TEMPO. DOVRESTI SOLO RINGRAZIARLA A QUELLA DONNA, INVECE DI TRATTARLA DI MERDA,
ED ALZARLE LE MANI! >>

<< What? Really? >> Domandò Lea, pietrificata e sconvolta da quelle rivelazioni che aveva appena ascoltato.

<< Proprio così...e questo non è niente! >> Rispose Federica, sospirando dispiaciuta, sapendo già quelle cose, non potendo fare altrimenti.

<< ...Che animale... >> Commentò ancora a bassa voce la Sarfati, spaventata dall’idea di cosa potesse esserci di più.

<< Amore calmati! ... >> Fece Carlotta, premurosamente, accarezzandole la schiena, delicatamente, mentre Naya stava per essere soprafatta da senso di vomito, dovuto a quelle parole, che erano divenute “fumetti” nella propria testa.
Immaginarsi Ilaria inerme sotto le mani di quell’essere cavernicolo la faceva rabbrividire.
Per non parlare del Bigfoot... la fulminò con un’occhiata.

<< Non ne vale la pena, Soulmate. >> Disse poi Federica, essendo già a conoscenza di quei fatti ,passati.
 
<< NO, DEVO DIRGLI QUELLO CHE PENSO. >> Gridò di nuovo, Ila, rivolgendo l’attenzione alle amiche, per poi tornare a guardare verso il padre, che però la interruppe, ribattendo:

<< SFIDANDOMI HAI PERSO ANCHE LA POSSIBILITA’ DI ENTRARE DENTRO CASA. FUORI DA CASA MIA! >>
Ma Ilaria non si lasciò intimorire, e controbatté:

<< TI SBAGLI VECCHIO! QUELLA NON E’ CASA TUA, E SEI TU QUELLO CHE NON DEVE PIU METTERCI PIEDI, HAI CAPITO?
QUELLA E’ CASA DI MIA MADRE, NOSTRA, E LEI NON LASCEREBBE MAI UNO DEI SUOI DUE FIGLI IN MEZZO ALLA STRADA PREFERENDO TE. FORSE UNA VOLTA SI, MA SOLO PERCHE’ L’AVEVI SOGGIOGATA, MA FINALMENTE HA APERTO GLI OCCHI.
TU NON HAI MAI FATTO NIENTE PER NOI...
TI SEI SEMPRE E SOLO LAMENTATO CHE LA VITA IN FAMIGLIA TI PROIBISSE DI VIVERE, MA NON E’ VERO:
HAI SEMPRE E SOLO FATTO COME CAZZO TI PAREVA, TOGLIENDO A ME, A MAMMA E A MIO FRATELLO, OGNI SPICCIO CHE GUADAGNAVI... Forse ad Andrea qualcosa hai sempre dato, almeno a lui, MA NON ERA COMUNQUE GIUSTO! HAI INIZIATO A MENTIRE A MAMMA ED HAI POI CONTINUATO ACCUMULANDO MENZOGNE SU MENZOGNE!
TU LAVORAVI SI, E SONO D’ACCORDO, MA TI SEI MANGIATO TUTTO, LASCIANDO ADDIRITTURA NOI SENZA CIBO DENTRO CASA.
PER UNA MALEDETTA VOLTA CHE IO AVEVO TROVATO UN LAVORETTO PART-TIME, HAI ADDIRITTURA AVUTO LA FACCIA COME IL CULO DI TOGLIERMI TUTTO.
IO SONO SEMPRE STATA L’UNICA CHE PER LE TUE CAZZATE HA SEMPRE RINUNCIATO A QUALSIASI COSA, E VOI LO SAPETE BENE.
DOVRESTI SOLO VERGOGNATI E PENTIRTI DEL MALE CHE CI HAI FATTO PER ANNI, INVECE NON TE NE FOTTE NIENTE.
HAI SEMPRE VOLUTO MOSTRARE ALLE ALTRE PERSONE, PUTTANE COMPRESE, QUELLO CHE NON ERI...
NON VALI NULLA: NE’ COME PADRE, NE’ COME MARITO E TANTO MENO COME UOMO. >> Ilaria stava buttando fuori tutto il veleno
che aveva subito, si era liberata, ma se si fosse alterata un altro poco, l’avrebbero persa: tremava, sudava, respirava con difficoltà e nonostante stesse in piedi, barcollava.
Per quanto era rabbiosa, aveva stretto con troppa veemenza i pugni, da conficcarsi le poche unghie che si ritrovava, nella carne,
iniziando a sanguinare.

<< Oh Gosh... Fate qualcosa, intervenite! Please! >> Disse Lea, rivolgendosi agli zii che, anche loro sconvolti, stavano osservando la scena,
portandosi le mani davanti alle labbra, avendo terrore per la ragazza.

<< NON VI INTROMETTETE. E’ UNA QUESTIONE TRA PADRE E FIGLIA. >> Ribadì determinata Ilaria, fulminando tutti con uno sguardo
da pazza.
Sembrava indemoniata.

<< ...Tesoro ti sentirai male se continui così... >> Sottolineò Dianna, anch’essa molto preoccupata per la salute dell’amica.

<< Portiamola via! >> Esordì a quel punto Naya, afferrandola per un braccio, guardando risoluta, Federica, che per una volta, e forse anche la prima, l’assecondò e afferrò l’altro braccio della Gagliardi, aggiungendo:

<< Now! >>  ma non fù così facile; non era ancora finita.

<< DA OGGI PER NOI SEI MORTO! >>
Con quella frase, Ilaria mise in silenzio tutto l’ospedale, Padre compreso, che la guardò con gli occhi fuori dalle orbite.

<< Via! >>  << ...O te le diamo di santa ragione e ti facciamo pentire di essere nato! >> Esclamarono prima Davide e poi Darren, minacciosi,
in difesa della Gagliardi.

Antonio se li squadrò da capo a piedi, deridendoli per l’altezza, per la poca massa muscolare che avevano e per l’inesistente mascolinità;
li avrebbe potuto mettere a K.O. con poco, ma...non sarebbe stato divertente e poi, per cosa? L’avrebbe soltanto data vinta alla figlia e lui era “superiore” a lei, quindi girò i tacchi e se ne andò.

Da quel giorno entrambi, compresi tutti i presenti, seppero che non si sarebbero mai più rivisti.

<< Come stà? >> Chiesero all’unisono i Davirren, raggiungendola preoccupati.

<< Lasciatemi sola! >> Rispose prontamente Ilaria, dimenandosi in modo di liberarsi dalle varie prese.

<< Hell To The No! >> Esclamò severa Federica, incrociando le braccia sotto al seno.

<< Dai, andiamo a casa che forse è meglio. >> Tentò di trovare una soluzione Carlotta, che non si aspettava poi, una risposta esplosiva.

<< Ho detto che ho bisogno di stare da sola! >> Proferì di nuovo la Sceneggiatrice, istericamente, alzando anche il tono di voce.

<< D’accordo, non ti tratteniamo, ma... >> Provò Lea, più dolcemente, venendo però interrotta da Carlotta, che parlò con tono risoluto:

<< Ma certo che la tratteniamo! >>

<< No! >> Esordì improvvisamente, Naya, di colpo, trovandosi addosso tutti gli occhi e gli sguardi inceneritori degli altri.

<< WHAT?! >> Fecero in contemporanea Lea e Federica, allibite da quell’uscita senza senso e totalmente inappropriata.

 << Questa non è più casa mia! >> Disse nuovamente ma più duramente anche se con tono basso e calmo, Ilaria, ricevendo occhi spalancati
che la fissavano.

<< Va bene... lasciatela andare. >> Commentò Dianna, sospirando rassegnata, rompendo il ghiaccio che si era creato in quei pochi minuti a seguire.

<< Grazie. >> Sibilò Ila, guardando di rimando solo la latina, per poi allontanarsi e sparire da lì a passo svelto.
Aveva bisogno di aria pulita, di rimanere sola con i suoi sentimenti, le sue emozioni e i suoi pensieri.
Doveva ritrovare il controllo e la lucidità che aveva perduto poco prima; non poteva di certo incontrare dopo tutto quel tempo la madre
e farsi vedere in quelle condizioni pietose.

<< Tu non la comandi! >> Se ne uscì Carlotta, infuriata, avanzando pericolosamente verso l’attrice.

<< Carlotta smettila! Non è né il posto né il momento adatto per fare una scenata di gelosia! Ed io non voglio dover fermare un’altra rissa! >> Proferì Davide, mettendosi in mezzo e reggendo la cugina.

<< Se è per questo neanche tu, Bigfoot. Se la conoscessi abbastanza, sapresti che lei lo farà comunque se vuole...
Che tu lo voglia o no! >> Rispose a tono la più grande, con indifferenza e superiorità, non degnandola neanche di uno sguardo,
incrociando le braccia sotto al seno.

<< Esatto... >> Azzardò l’Ippoliti, cantilenando, seguita da una Lea, elettrizzata:

<< Uno a zero per la Rivera. >>

Darren e Dianna si spostarono da quel circolo vizioso e contemporaneamente si coprirono il volto, stanchi di quei litigi frequenti,
che di volta in volta si combinavano in modi differenti.
Pochi secondi dopo però, non resistettero più, e si dovettero afferrare l’uno all’altra e a tutta la forza e il contegno possibile per non scoppiare a ridere di fronte agli altri..

<< Dovreste prendere le MIE di difese se proprio, non le sue! Ma da che parte stai? >>  Fece esterrefatta Carlotta, scansandosi dal ragazzo, guardandolo da cima a fondo, con ribrezzo, mentre lui invece, assunse un volto da cucciolo bastonato.
Alla fine ne era dispiaciuto...e quando cercò di rispondere venne interrotto dall’attrice bionda che disse:

<<  Mi dispiace Carlottina, ma sarai sempre un passo indietro a lei! >>
E con questa frase pronunciata da Dianna, Carlotta ringhiando e sbraitando, decise di andarsene momentaneamente da quel corridoio e da quei dementi che da subito non gli erano piaciuti.
Ancora una volta, Darren insieme alla Agron, finsero di non accorgersi di niente e si guardarono trattenendo una risata,
cosa che gli amici però notarono e la cosa li fece scoppiare in una risatina coinvolgente.

<< Siamo i peggio! >> Esclamò poi divertita, Dianna scuotendo la testa.

<< Mi dispiace solo che il moicano e il biondino non siano dei nostri... >> Iniziò Naya, seria, ma si vedeva che sotto i baffi si stava trattenendo dal mostrare un sorriso.

<< Uh... con loro presenti si sarebbero presi a botte sicuramente. >> Finì Lea, convinta.

<< Però dai, avete esagerato stavolta! Non credete? >> Fece Darren, interdetto.

<< Hanno fatto bene invece! Mia cugina alza troppo la cresta e quando se le cerca, se le cerca! >> Rispose severo e sincero, Davide.

<< Mmh, i like it... Il tuo sosia Hobbit, non è male: non fa due pesi e due misure! >> Commentò la Rivera, parlando al Criss,
riferendosi a Davide dando poi uno sguardo divertito alla Ippoliti.
Darren sbuffò e roteò gli occhi, cosa che fece esattamente anche l’altro nello stesso momento, scena che portò ad una risata di gruppo liberatoria. Dopo tutto quello che era appena successo, un attimo di ilarità non poteva far altro che bene.

Intanto...

Ilaria era finita in un’altra sala d’aspetto dell’ospedale, poco più distante di dov’erano tutti prima, ed una volta entrata,
dopo essere guardata attorno con fare spaesato, calciò il secchio della spazzatura, facendolo rotolare a terra...

<< Ti odio, odio tutti! Perché tutte a me? Perché devo continuare a tribolare? Non ti è bastato farmi passare tutte quelle cose fin da quando sono nata? FANCULO! Non ti ho crocefisso io! Non sono l’unico essere umano su questo pianeta a cui fargliela pagare. Ti diverti così tanto con me?
Sono la tua preda preferita, eh!? Voglio sapere il perché! Perché sono lesbica? >> Ilaria cominciò a parlare da sola, dando vita ad un monologo fatto di parole e lacrime piene di nervoso e di rabbia.

<< Voglio ricordarti che sei stato tu a farmi così! Quindi non prendertela con mia madre, lasciala stare! NON E’ COLPA SUA!
CHE DIAVOLO TI HO FATTO PER MERITARMI TUTTO QUESTO? VOGLIO DELLE RISPOSTE, CAZZO! >> Urlò decisa, gesticolando come se stesse per scontrarsi con una persona reale davanti a lei, ma non era così...
Ilaria stava cercando un “confronto” interiore, o meglio, con il “Dio” a cui era stata abituata a credere e pregare.

<< PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO? >> Terminò lasciandosi andare stanca, senza più forze, in ginocchio, fissando il soffitto.
<< SE PROPRIO DEVI, PRENDI ME, NON LEI. METTI FINE A TUTTO QUESTO! >> Era distratta, e come avevano detto i suoi amici,
era scoppiata.
Aveva resistito fin troppo...ed ora stava dando di matto, ma fortuna che era riuscita ad allontanarsi e restare sola, altrimenti...però quelle cose le pensava realmente; avrebbe davvero dato la sua vita in cambio di quella della madre.
Cinzia aveva lottato e rischiato per avere suo fratello Andrea, aveva combattuto contro la violenza del marito per anni,
aveva combattuto anche per lei e non si meritava di morire così giovane, così...aveva ancora molto amore da dare.
Doveva portare Andrea all’età matura, doveva farlo diventare un ometto forte e vigoroso... ed Ilaria sapeva che se fosse accaduto qualcosa alla madre, non ce l’avrebbe fatta da sola.
Era stato già complicato a sopravvivere a tutti quei problemi e solo il pensiero di dover crescere suo fratello...sapeva di non esserne all’altezza.
Proprio in quell’istante, con un tempismo eccezionale, nella sua testa le rimbombarono le note melodiche di una canzone a lei ben nota ed adeguatissima a quella situazione: “Losing My Religion”.
Bingo: rispecchiava alla perfezione tutto quello che sentiva dentro di sé...
 
Oh Life, is bigger
It's bigger than you and you are not me
The lengths that I will go to the distance in your eyes
I've said enough
That's me in the corner
That's me in the spotlight
Losing my religion
Trying to keep up with you
And I don't know if I can do it
Oh no, I've said too much I
 haven't said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think, I thought, I saw you try

Si alzò in piedi e dopo aver dato un ultimo sguardo alla stanza in cui si trovava, si voltò e cominciò a camminare nella direzione da cui era venuta...
Stava tornando dalla mamma!

Every whisper Of every waking hour
I'm choosing my confessions
Trying to keep an eye on you
Like a hurt lost and blinded fool, fool
Oh no, I've said too much
I've said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think, I thought, I saw you try
That was just a dream
That was just a dream
That's me in the corner
 That's me in the spotlight
Losing my religion
Trying to keep up with you and I don't know if I can do it
Oh no, I've said too much
I haven't said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think, I thought, I saw you try
But that was just a dream
Try Cry Why Try
That was just a dream
Just a dream ...
Just a dream...dream

Fù di nuovo davanti alla porta della stanza; gli amici si alzarono appena la videro, i parenti fecero la stessa cosa, però nessuno aprì bocca,
ma pochi secondi dopo, ecco che i medici uscirono avendo terminato i controlli ed Ilaria si catapultò a chiedere se poteva vederla.
Tutti trattennero il respiro...

<< Lei chi è? >> Domandò di rimando il Medico, squadrandola.

<< Sono sua figlia! >> Rispose decisa la Gagliardi.

<< Va bene può entrare ma non fatela sforzare troppo, mi raccomando! >> Sottolineò l’uomo, guardando anche tutti gli altri nel corridoio.
Ilaria si voltò e si soffermò ad osservare Naya; neanche lei sapeva spiegarsi del perché di quel gesto, ma fu una cosa automatica...cercò gli occhi di chi poteva leggerla dentro, darle coraggio anche senza parlare...
Naya percepì i suoi stessi pensieri e abbozzò un sorriso debole e annuì col capo, come ulteriore invito.
Fu un momento imbarazzante, poiché se ne accorsero anche gli altri presenti, fortunatamente Carlotta era ancora fuori chissà dove.
A quel punto, la Sceneggiatrice si fece forza ed entrò, richiudendosi la porta alle spalle, nel mentre al di fuori i ragazzi erano agitati e :

<< Abbiamo fatto bene a mandarla da sola? >> Chiese Lea guardando gli altri, preoccupata.

<< Sì...credo…è giusto così! >> Rispose Fede , seria e decisa, guardando l’amica di fianco a lei, rassicurandola.
 


In sala rianimazione...

<< Mamma!? >> La richiamò la giovane, mentre si immergeva nella stanza, molto lentamente.
Sentì la testa piena di parole, di pensieri, rumori ovattati, come se lei si trovasse improvvisamente in una bolla di sapone,
ma tutto si annullò quando vide la madre di spalle, che si reggeva difficoltosamente in piedi; la donna di voltò con fatica e trovandosi la figlia davanti,
le sorrise immensamente:

<< Piccola mia! >> Esclamò Cinzia ,tentando di muoversi con troppa veemenza verso Ilaria, ma tentennò, cosa che fece scattare in avanti l’adolescente, reggendola tempestivamente.

<< Attenta, non dovresti fare troppi sforzi! Dai, ti aiuto a distenderti! >> Disse la Gagliardi, con la voce già iniziava che a tremare e a spezzarsi...
Aiutò la mamma e lei di rimando le sorrise ancora, allungando una mano ed accarezzandole il viso ed i capelli.
Quelle carezze affettuose le erano mancate da morire, ma in quel momento quel contatto la fece rabbrividire dalla paura di non poterne più sentire
il calore...

<< Che ci fai qui? >> Domandò ingenuamente Cinzia.

<< Sono tornata per te... >> Rispose Ilaria in un soffio, mordendosi il labbro inferiore con forza, quasi a sangue.
Trattenersi sembrava essere diventato incredibilmente impossibile.
Vedere sua madre talmente magra, debole, con quella camicia da notte bianca e tutti quei tubi ed aghi attaccati addosso, l’aveva spiazzata,
l’aveva sconvolta, anche se non glielo avrebbe fatto notare e pesare.

<< Non dovevi, sto bene. Devi pensare alla tua vita, al tuo lavoro, alle tue amicizie e alla tua... >> Iniziò l’adulta, che però venne interrotta dalla figlia, che scosse la testa, tirando su col naso.

<< No, mamma! Per favore, non mentirmi più: so di papà, della malattia... So tutto! Non trattarmi come una...bambina,
sto crescendo oramai e la mia vita non scappa; quando tornerò fra una o due settimane a NY, troverò tutto al posto suo.
Anzi, pensa che Federica ,Lea , Dianna, Darren e Naya mi hanno voluta addirittura accompagnare. Sono qui fuori! >> Spiegò Ilaria,
cercando di mantenere più calma possibile.

<< ... Davide e Carlotta? >> Chiese curiosa ed insospettita, Cinzia.

<< Ehm, si, anche loro... >> Precisò la figlia, sentendosi a disagio per essersi dimenticata della sua ragazza.
La donna assottigliò gli occhi..

<< Va tutto bene lì? >> Domandò ancora poi, Cinzia, prendendola alla larga, evitando l’incontro diretto, notando che la figlia era arrossita e si era imbarazzata nell’udire quel nome (Carlotta).
Dopo quegli atteggiamenti non poteva essere che altrimenti: tra le due non era stato tutto rose e fiori, e chissà perché,
si era immaginata quale potesse esserne la causa...

<< Si, va alla grande anche se nell’ultimo periodo abbiamo avuto...delle divergenze che c’hanno distratto... >> Rispose la giovane,
abbozzando un sorrisetto forzato, voltandosi alla ricerca di “qualcosa” con cui distrarsi; quando vide la sedia che c’era all’angolo della stanza,
la prese e posizionandola accanto al letto della madre, ci si sedette...aveva acquistato tempo.

<< Lo ammetto! in casa si sentiva troppo la tua mancanza, i primi giorni mi svegliavo e come tutte le mattine, in automatico ti preparavo la colazione, ma solo quando ti venivo a chiamare in camera, metabolizzavo che non c’eri, che il letto era rifatto e vuoto e tornavo alla realtà.
La casa era sempre così vuota, non ero abituata a tutto quel silenzio, e tuo fratello chiedeva in continuazione di te e di tuo padre, ed io non...sapevo che dirgli, era complicato da spiegare ad un bambino di 5 anni, però non potevo e non dovevo lasciarmi andare, anzi...
Così ho cominciato a vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto e finalmente ero riuscita a concentrarmi su quanto io fossi fiera
di quel tuo traguardo...Ne sono felicissima! >> La donna si fermò un attimo per prendere fiato, visto che se ne sentì all’improvviso priva;
con un gesto chiese alla figlia di passarle il suo bicchiere d’acqua che si trovava sul comodino al lato, ed Ilaria capendolo velocemente,
glielo passò e la osservò mentre bevve.
Faceva fatica anche a sorseggiare l’acqua; stentava a riconoscerla.

Appena Cinzia si ricompose, continuò:

<< Non credo di essermi mai vista una Serie Americana che parlasse di problematiche adolescenziali! Tra l’altro ho sempre detestato le troppe puntate, perché se poi te ne perdevi anche solo una, non ci capivi più nulla, ma non potevo perdermi il duro lavoro della mia piccola Sceneggiatrice. >>

<< Davvero? Quindi mi hai seguita? E hai visto anche... >> Ilaria era rimasta colpita, commossa da quel discorso.

La mamma aveva sofferto tanto e se ne sentì anche in colpa in quel momento, visto che in parte ne era la causa,
ma inaspettatamente si ricordò di un “dettaglio”.

<< Esatto, ho visto anche le puntate in cui hai partecipato come Guest e le tue labbra e quella della Rivera si sono inaspettatamente scontrate! >> Fece la donna, con il tono che improvvisamente si trasformò malizioso ed uno sguardo eloquente, di chi la sapeva lunga.

<< Oh... >> Sibilò la ragazza, sentendosi arrossire più di prima.

<< Devo dire che siete state convincenti, sai!?! Se non sapessi che si tratta di un bacio scenico, scommetterei che fra voi due
sia riscattata la scintilla! >> Naturalmente Ilaria, in passato aveva raccontato di lei e Naya, del “rapporto” che era sbocciato all’epoca,
ma quando tornò in Italia, non rivelò palesemente il motivo, ma Cinzia ci arrivò senza spiegazioni.
Ecco perché la madre disse quella frase, osservandola attentamente; non se n’era uscita per sbaglio; aveva intuito già tutto,
ed era per quel motivo che aveva appena tentato di provocare la figlia.

<< Dai, mamma! >> Esordì intimidita Ilaria.

<< Ti stai imbarazzando con tua madre? Da quando? >> Fece la donna adulta, divertita, ma stavolta l’altra non rispose.

<< Non è una novità per me vederti baciare delle ragazze, e poi sono tua madre, ti conosco meglio di chiunque altro,
anche meglio di te stessa...quindi sinceramente... Che c’è fra te e la latina? >> Cinzia arrivò dritta al sodo, facendo sobbalzare di rimando la giovane, che sgranò gli occhi sbalordita.

<< COSA!? >> Ilaria non poteva credere alle sue orecchie: era così...evidente?!

<< Federica mi ha mandato qualche scena e delle foto durante le prove...So che tornerai come guest star in qualche episodio e devo dirti
che potete essere due attrici talentuosissime, ci mancherebbe, ma...due che stanno SOLO recitando una parte...non si baciano in quel determinato modo, poi gli sguardi tra voi..
So che siete state insieme, non te l’ho mai detto ,non ti ho mai chiesto nulla e posso dedurre che non sia finita tanto bene
visto il tuo ritorno imprevisto ma, adesso? >> Continuò determinata la mamma.

<< Mamma ma ti sembra il momento adatto per parlarne? >> Ilaria perse il controllo scattando in piedi con un balzo felino, iniziando a tremare.

<< Hai un tumore, cazzo... Non è un gioco e tu vuoi parlare della mia vita amorosa? Ma chissene frega! Io ancora non capisco il perchè me lo hai tenuto nascosto per tutto questo tempo. Mi faccio schifo perché non ti sono stata accanto nel periodo in cui ne avevi bisogno.
Io non sono come papà. Ci sarei stata se tu lo avessi voluto. Non ti avrei mai abbandonata per nessuna cosa al mondo,
ma non ero a conoscenza di nulla e se non fosse stato per zia, probabilmente non mi avresti neanche avvisata dell’operazione... >>

<< Ila, non volevo... >> La donna tentò di parlare, ma la Gagliardi continuò il suo monologo, non dandole l’opportunità:

<< E se fosse andata male? Ti rendi conto che avrei dovuto convivere con i rimorsi? Io non so come andrà a finire questa storia,
ma so che non potrò andare avanti da sola se ti succedesse qualcosa... Non posso senza di te... >> La Sceneggiatrice tirò fuori tutto il dolore
che fino ad ora aveva deciso di trattenere; stava esplodendo e non si era nemmeno accorta di aver alzato la voce e di aver iniziato a piangere come una fontana, ininterrottamente.

<< Che succede? >> Puntualmente, avendo sentito le “urla” della ragazza, nella stanza entrarono insieme, Federica, Lea e Dianna,
che contemplarono la scena e si accorsero che la loro amica era parecchio scossa.
 
<< Niente, niente di niente... >> Soffiò Ila, tirando su col naso ed asciugandosi velocemente il viso, non degnando le ragazze di uno sguardo,
sapendo già chi ci fosse dietro di lei.
Dianna si avvicinò all’amica italiana e le posò una mano sulla spalla, per sostenerla.

<< Piacere Signora, io sono Lea Michele e lei è Dianna Agron! >> Si presentò amichevolmente la Sarfati, allungando la mano,
gesto che la donna ricambiò gentilmente, rispondendo educatamente:

<< Piacere mio ragazze! Io sono Cinzia e datemi del tu! >>

<< D’accordo! >> Soffiò Lea, annuendo e sorridendole.

<< Ciao Fede! >> Aggiunse la donna adulta, concentrandosi poi, sulla migliore amica della figlia.

<< Ehi, sei sempre in forma eh!? >> Fece Federica, gentilmente, avvicinandosi a Cinzia e abbracciandola.

<< Troppo buona... >> Ribeccò quest’ultima.

<< Io?  Sì arrosto con le patate! >>  Commentò sdrammatizzando Fede, sorridendo amichevolmente, lasciando la stretta per poi aggiungere:
 << Mamma ti saluta >>

<< Allora voi sareste le famose Faberry, giusto? Mia figlia vi ha sempre shippate! Ricordo che mi faceva una testa tanta! >> Disse Cinzia,
facendo scoppiare una risatina tra le Achele e l’Ippoliti che annuì ed alzò le spalle, sapendo quanto l’amica le amasse insieme.

<< Direi, più che Faberry, siamo le Achele! >> Precisò la bionda che lanciò un’occhiata dolce alla sua amata,
per poi sorridere a 32 denti alla donna sul lettino, che captò al volo quell’informazione.

<< Oddio che carine! E’ stata Ilaria a farvi mettere insieme? Vi ha stressate a tal punto da costringervi e avete ceduto?
No perché, ne sarebbe capace! >> Fece scherzosamente la donna.

<< Si! >> << No! >> Risposero contemporaneamente Fede e Lea, per poi guardarsi e ridacchiare ancora.

<< Diciamo che...c’ha messo anche lei il suo zampino! >> Proferì Dianna, contenta.

<< Immaginavo! >> Ribadì Cinzia, avendo la conferma che sua figlia era finita in ottime mani, ma l’ambiente rilassante  che si era venuto a creare,
si oscurò quando Ilaria non resse più, ed esplose di nuovo:

<< Ma vi rendete conto di come vi state comportando? >>

Le quattro donne si guardarono tra di loro, tristemente e non ribatterono; avevano capito cosa intendesse la Gagliardi.

<< Sembra una rimpatriata di famiglia, dove tutti festeggiano chissà quale bell’evento, ma qui non c’è nulla da festeggiare.
Io potrei perdere mia madre e voi fate come se niente fosse? >> Singhiozzò a quel punto Ila, mentre le Leicachel le si posizionarono dietro, abbracciandola tutte e tre.

<< Big Girl Don’t Cry... >> Sussurrò Federica all’orecchio della Soulmate, non sapendo che subito dopo la Sarfati avrebbe cominciato ad intonare il testo della canzone.

“Da Da Da Da
The smell of your skin lingers on me now
You're probably on your flight back to your home town
I need some shelter of my own protection baby
To be with myself and center, clarity
Peace, Serenity”


Tutte:

“I hope you know, I hope you know
That this has nothing to do with you
It's personal, myself and I
We've got some straightenin' out to do
And I'm gonna miss you like a child misses their blanket
But I've got to get a move on with my life
It's time to be a big girl now
And big girls don't cry
Don't cry
Don't cry
Don't cry...”


Dianna:

“The path that I'm walking
I must go alone
I must take the baby steps 'til I'm full grown, full grown...”


Fede:

“Fairytales don't always have a happy ending, do they?
And I foresee the dark ahead if I stay…
I hope you know, I hope you know
That this has nothing to do with you
It's personal, myself and I
We've got some straightenin' out to do…”



Tutte:

“And I'm gonna miss you like a child misses their blanket
But I've got to get a move on with my life
It's time to be a big girl now
And big girls don't cry…”


Lea:

“Like the little school mate in the school yard
We'll play jacks and uno cards
I'll be your best friend and you'll be my Valentine”


Cantarono tutte prendendosi per mano:
:
“Yes ,you can hold my hand if you want to” 

Dianna:

“Cause I want to hold yours too
We'll be playmates and lovers and share our secret worlds
But it's time for me to go home
It's getting late, dark outside
I need to be with myself and center, clarity
Peace, Serenity...”


Tutte:

“I hope you know, I hope you know
That this has nothing to do with you
It's personal, myself and I
We've got some straightenin' out to do…”


Leica:

“And I'm gonna miss you like a child misses their blanket
But I've got to get a move on with my life
It's time to be a big girl now …


Tutte:

“And big girls don't cry…”
 
Le ragazze chiusero la performance in un abbraccio di gruppo, mentre Cinzia le guardava con ammirazione e affetto.
Era sicura che comunque sarebbe andata, le sue amiche ci sarebbero state per Ilaria e non sarebbe rimasta da sola.
Ilaria piangeva, ma strinse i denti comunque; non voleva lasciarsi andare, non ora.
Annuì appena riprese un po’ di autocontrollo e sussurrò un “grazie” flebile, quasi impercettibile all’orecchio umano, ma tutte le donne lì accanto a lei,
la sentirono e sorrisero dolci.
La capivano.

<< Adesso usciamo e ti lasciamo riposare un poco. A dopo mamma! >> Fece Ila, avvicinandosi alla madre abbracciandola di sfuggita,
imbarazzata leggermente ed impaurita, ma fù proprio Cinzia, che captando la “freddezza”, approfondì quel gesto stringendola forte,
più che poteva.

<< Ti voglio bene, ricordatelo! >> Sussurrò emozionata e preoccupata la donna, ricevendo una risposta piuttosto tremolante:

<< Anch’io te ne voglio. >> Ilaria aveva la voce spezzata.

Le Achele e le Fedila uscirono dalla stanza, rimanendo inizialmente, immobili nel corridoio,
per alcuni minuti; Naya nell’angolo lì vicino le osservò con sguardo impassibile,
ma dentro di lei era agitatissima, aveva notato il cambiamento d’umore sul volto di Ilaria:
era scossa e aveva due occhi rossi e gonfi come quelli di chi aveva appena pianto...
Un magone le si strinse nel petto ed un senso di impotenza la sovrastò, innervosendola;
ciò nonostante, cercò di non dare nell’occhio, doveva essere lucida e non lasciarsi trasportare dai sentimenti, e all’improvviso quel silenzio fù rotto dall’Ippoliti, che avendo avuto un lampo di genio, propose di andare a cena tutti insieme al locale preferito delle Fedila: “Il Cooper”,
dove c’era persino il Karaoke, sottolineando che ad Ila soprattutto, avrebbe fatto bene distrarsi
e liberare momentaneamente la testa, ma quest’ultima rifiutò decisa, preferendo rimanere in ospedale con la madre.
Nessuno ribatté, anche se tutti si erano ripromessi di non lasciare sola la Sceneggiatrice e sicuramente, avrebbero fatto a turno per farle “compagnia”.



...Ore 7 e 45:
 
<< Guys, dite che abbiamo fatto bene a lasciarla sola??? >> Borbottò nervosamente Dianna, girandosi a guardare prima Lea e poi Federica,
in cerca di una risposta, mentre saliva in macchina.

<< Penso di sì…e poi non è da sola: sta arrivando la zia.. fra poco andrà anche Carlotta , o almeno spero, altrimenti le faccio un caziatone
che se lo ricorda a vita e suppongo che noi e Davide la raggiungeremo più tardi per vedere se ha bisogno di un cambio o anche solo di compagnia...Comunque non ti fanno rimanere in ospedale di sera, soprattutto se non sei della famiglia.
Tra l'altro non potevamo fare altrimenti.. ci hanno cacciati! Per non parlare del fatto che stare lì senza fare niente mi irrita e mi fa sentire impotente. Vorrei davvero poter fare qualcosa per aiutare Cinzia >> Commentò la più giovane, mentre Lea le prese la mano per darle supporto,
ma anche per farle capire in qualche modo che si sentiva come lei.

<< Fede ha ragione... Stare tutti lì non serve.. Ilaria sa che se ha bisogno ci siamo e poi siamo a pochi minuti dall’ospedale se c’è qualche problema. Basta che non resta da sola..giusto? >> Esordì Darren, seduto al sedile dietro, dando manforte alla sua ex, che ricambiò con un sorriso.

<< Domani mattina presto andremo a controllarle. >> Fece Fede, decisa, vedendo poi le Achele annuire convinte, in segno di approvazione.

<< Of course! Spero non decida di passare la notte lì. >> Se ne uscì allora Dianna, preoccupata, strofina dosi le mani, in segno di disagio.

<< Io spero che finisca tutto bene! Ilaria non merita questo.. > Esordì Lea, a voce bassa, venendo però interrotta da Fede che aggiunse seria:

<< Neanche Andrea e Cinzia se è per questo! >>

<< Btw , ora che si fa? >> Chiese Darren, guardando le ragazze, soffermandosi poi su Federica che rispose:

<< È quasi ora di cena..quindi andiamo a mangiare.. andiamo, come avevo proposto prima, al “Cooper”.. Vi piacerà!  >>

<< Già dal nome mi intriga >> Commentò subito Lea, dando uno sguardo misto a un sorriso, d’approvazione alla sua amica, che disse:

<< Vero? Mi ha colpito per quello all’inizio!! È un pub molto carino e tranquillo; a metà tra il nostro paese e l’ospedale ora che ci penso;
e fa il karaoke... Penso che cantare ci aiuterà un po’… Abbiamo bisogno di rilassarci e non pensare a questa brutta giornata e il canto è un’ottima valvola di sfogo, no? >>

<< Già >> << Vero >> Risposero allo stesso tempo i Learren, mentre Dianna guardava fuori dal finestrino, pensando alla sua amica... senza pensare che Naya, taciturna e quasi assente, accanto a lei, stava facendo la stessa cosa.
Dopo essersi andati a cambiare per la serata i ragazzi raggiunsero il pub verso le 9 di sera.
Quando Federica entrò dalla porta le vennero in mente le prime 2 volte che era stata lì.
La prima era stato dopo il ritorno in Italia quando le Fedila erano riuscite, una volta tornate in patria, ad uscire di casa e si stavano riprendendo;
quella sera passarono il tempo a bere e a cantare al karaoke.
La seconda volta le ragazze erano uscite con Carlotta e delle amiche e Davide le aveva raggiunte.
Il Cooper divenne, quella sera, teatro della reunion dei Davica.
Dopo aver mangiato patatine , insalate , hamburger e piadine, il gruppo si buttò nella mischia.
Non c’erano molte persone visto che era un giorno lavorativo.
Le prime a salire sul palco per riscaldare l’atmosfera furono ovviamente le Leica e a seguire le Rivergron. Durante il turno delle Achele,
che si stavano scatenando, Darren si avvicinò a Federica, che si stava alzando...
Era rimasta sola al tavolo,visto che Naya era andata alla toilette.

<< Allora… ti stai rilassando un po’? Ti vedo pensierosa! Cosa c’è che non va?  >> Fece Darren, facendo girare la giovane di scatto,
avvicinandosi, scrutando con lo sguardo la giovane di fronte a lui.

<< Mah..insomma…. di sicuro meglio stare qui con voi che a casa..o all’ospedale! E’ solo che..non riesco a credere che sia successo..e tutto all’improvviso...cose del genere mi fanno pensare a quanto la vita sia troppo breve per combattere, per essere tristi e arrabbiati.
Penso che sprechiamo tante parole e tanti momenti e non sfruttiamo il tempo per dire le cose che abbiamo nel cuore quando ne abbiamo l’occasione e sono sempre più convinta che a volte le cose non funzionano nel modo in cui pensavi che avrebbero fatto..  >> Rispose tutto d’un fiato lei, nervosa e agitata, ma soprattutto stanca.

<< Già..lo penso anche io..ma non vuol dire che non possano andare meglio! Bisogna solo avere un po’ di fede..e di fiducia >> La interruppe il riccio, avvicinandosi alla sua ex sempre di più, guardandola nel suo solito modo.

<<  Ah... Fede... Io non sono praticante seppur cattolica e non mi fido di nessuno.. Dovresti saperlo >>  Se ne uscì allora la Ippoliti ,
ironica e scettica, cercando di evitare il contatto con il giovane, soprattutto visivo , allontanandosi.

<<  I know, ma non è del tutto vero... Ad esempio è già un passo avanti che noi due adesso stiamo parlando tranquillamente
invece di urlarci a vicenda o saltarci addosso! E’ un progresso... Sono fiducioso che tornerà tutto come prima col tempo. >> Rispose il riccio,
spostando una ciocca di capelli dal viso della ragazza, soffermandosi con le dita sulla guancia di lei.
“Erano troppo vicini..  ma il Criss sapeva cosa fosse lo spazio personale? “
A questo stava pensando la giovane per poi fermarsi a riflettere dopo l’ultima frase del moro che la fece rinsavire.

<< Aspetta, sei serio? Spero che tu sia ubriaco perché è impossibile che tutto torni come prima fra noi.. come puoi anche solo pensarlo? >>  Iniziò la ragazza, seria, guardando di traverso il ragazzo davanti a lei.

<< Perchè ho fede .. in noi e comunque lo sai come si dice Never say never! >> Commentò Darren, sorridendo sornione,
ricevendo però un’occhiataccia dalla Ippoliti.

<< No.. guardami bene.. e stammi a sentire perché non lo ripeterò più! Noi non torneremo mai più insieme.. non dopo ciò che è successo.
Vorrei essere in grado di guardarti e non sentirmi così ferita da te…davvero... Credimi!
Vorrei poter cancellare ciò che è successo e ricominciare da capo ma non si può e forse è giusto e meglio così >> Continuò la giovane,
dura e decisa.

Nel frattempo Naya sul palco stava cantando con molto pathos “It must been love”.
Mai canzone fu più adatta.
 
“Dev'essere stato amore
Ma è finito ora
era tutto cio che volevo
ora vivo senza
dev'essere stato amore
ma è finito ora”

 
<< Te l’ho già detto! Io non mi arrendo. >> Fece serio il moro, afferrandole un braccio, mentre Fede lo interruppe,
strattonandosi e prendendolo poi per mano, dicendo dolcemente:

<< Ascoltami! … Lasciarti andare è stata la cosa più difficile e la più dolorosa che io abbia mai fatto , ma sono riuscita a superarlo e almeno io adesso ho qualcuno che mi ama al mio fianco... Anche tu dovresti trovare qualcuno che ti ami. >>

<< Ce l'ho. È proprio qui davanti a me. >> Rispose sincero e in modo dolce il moro, guardandola molto intensamente.

<< Dare..ti prego >> Lo supplicò allora lei, sottraendosi alla carezza del ragazzo.

<<  NO! Ti ho lasciata andare già una volta, non farò lo stesso errore di nuovo . Io ti amo e tu ami me.. Noi siamo destinati a stare insieme,
ora lo so e tu puoi dire tutto quello che vuoi ma non cambierò idea. >>

<< Nemmeno io… A volte l’amore non basta! Non mi fido più di te e non so se potrò mai farlo di nuovo.
Accetta che non possiamo stare insieme e vai avanti...con l’uomo con cui  credevi di voler stare o chiunque altro e volta pagina..
Io c’ho messo tanto tempo e molto coraggio, ma ci sono riuscita e adesso  tra noi è finita!  >>

<< Ma  non voglio stare con nessun altra,   non voglio amare nessun altra ,lo capisci questo? >> Fece Darren,  guardandola con i suoi occhi da cucciolo, quasi mettendosi a piangere.
“più di quanto credi” pensò la giovane mentre con la mente ritornò ad un ricordo agrodolce..
 

-Flashback-
 
20 marzo 2014
 
<< È lui che ci ha perso Fè.. che non ha capito quanto tu sia straordinaria. Non permettergli di buttarti giù. Tu non sei così.
Non ti fai mettere all’angolo da nessuno, tanto meno da un ragazzo che si comporta male con te, per quanto meraviglioso possa essere!
Devi iniziare a dimenticarlo, ok? Và avanti... Esci con qualcun altro... Sono sicura che c'e' un'altra persona al mondo che capisca e apprezzi la fantastica persona che sei. >> Parlò Giorgia, seria, abbracciando l’amica vedendola devastata.
Non le piaceva vedere una delle sue più care amiche in quelle condizioni. Non era giusto.

<< E se non ci fosse? Non lo so Giò... ma non è solo questo il problema. Ho paura che, se inizio ad uscire con un altro,
o anche solo ad andare ad un appuntamento, poi ammetterei a me stessa che e' finita..sul serio!
E io non voglio farlo...non sono ancora pronta a lasciarlo andare. Io spero ancora in un lieto fine per noi...capisci?
Spero ancora che potremmo tornare insieme. È sempre stato il mio sogno e credo che sempre lo sarà. >> Rispose Federica,
con la voce rotta dal pianto, tirando sul il naso.

<< E’tempo di voltare pagina.. così ti fai solo del male, credimi.. lo so! Ci sono passata! >> Continuò l’amica mentre Roberta diceva,
in un raro momento di “saggezza” :

<< Devi trovare qualcun altro per cui impazzire e di cui innamorarti >>

<<  Io non voglio amare nessun altro >> Fu l’unica risposta dell’Ippoliti che riprese a piangere, sdraiata sul letto, con in sottofondo
”I don’t wanna love somebody else” degli “A great big world”.

-Fine Flashback-
 

Fede rimasta immobile con lo sguardo perso presa dal ricordo, non si era accorta del Criss che dopo aver raggiunto il pianoforte sul palco,
stava iniziando a cantare una canzone, che lei amava molto..e che tra l altro stava ascoltando proprio la sera che stava rimembrando.

https://www.youtube.com/watch?v=ZXe5Xj91J4Q

“Oh, ho costruito un mondo attorno a te
Oh, mi hai fatto vivere in un sogno,
Ho vissuto in ogni parola che dicevi
Le stelle erano allineate
Ho pensato di averti trovato
E non voglio amare nessun altro
Oh, l’abbiamo lasciato tutto inespresso
Oh, l’abbiamo sepolto vivo
e ora sta gridando nella mia testa“


Non seppe cosa la stava spingendo ad avvicinarsi sempre di più e non fece in tempo a domandarsi il perché di ciò che stava facendo,
forse era a causa della canzone che associava sempre alla sua situazione e a Darren, o era la voce emozionata, bellissima e calda del ragazzo
ad attirarla, fatto sta che la giovane si ritrovò sul palco a cantare l’ultima strofa della canzone, non prima che Darren, confuso, guardandola intensamente cantò:

 “Oh, non avrei dovuto continuare a sperare
Oh, che avresti cambiato idea “


La ragazza prese il microfono e terminò la canzone cantando:

“ e un giorno avremmo potuto ricominciare
Bene non mi importa se la solitudine mi uccide
Non voglio amare nessun altro

Oh, ho pensato di poterti cambiare
Oh, ho pensato che saremmo stati la più grande storia da raccontare
So che è tempo di dirti che è finita...“


I due si guardarono emozionati.. intensamente terminando la canzone insieme:

“...Ma non voglio amare nessun altro...“

Federica si sentì bagnata..una lacrima infatti stava scendendo lentamente sul suo viso,
ma venne prontamente scacciata via da Darren, che si era alzato e avvicinato e le aveva accarezzato la guancia con la mano.
In quel momento i due si sentivano come in una bolla.
Si erano aggrappati con tutte le loro forze e per tanto tempo, anche se in momenti diversi,
alla loro bellissima ma breve storia e Darren non poteva credere che fosse davvero tutto finito.
Come si dice?
“ The hardest thing to say is GOODBYE ”, era proprio così.
Davvero un unico errore aveva portato alla rovina di tutto? Ovviamente il giovane non poteva forzare troppo la ragazza..
A tempo debito, se avesse voluto un giorno perdonarlo, magari avrebbero avuto un’altra occasione.
Lui doveva solo tenere duro e sperare, non demordere.
Come diceva il proverbio? “Chi la dura la vince!”

Nel momento in cui lei stava per dire qualcosa, dopo aver guardato Dare nel modo in cui solo lei lo guardava, il cellulare della ragazza squillò,rovinando il momento Farren.

<< Scusa! Ehm! Pronto? >> Disse Federica, schiarendosi la voce, rispondendo al cellulare, scendendo dal palco.

<< Dove sei? >> Fece impaziente Davide, dall’altro capo del telefono

<< Al Cooper! Ho portato i ragazzi a svagarsi un po’! Perchè? Tutto apposto? >> Domandò la giovane, ad un tratto ansiosa.

<< Sì certo.. volevo sapere dove eravate così vi raggiungo e poi andiamo da Ilaria all’ospedale >> Rispose tranquillo il giovane.

<<  Carlotta viene con te? >> Chiese allora Federica, seria, ma ancora un po’ scossa.

<< Non è già con Ila? >> Domandò poi il moro, preoccupato

<< Non credo… Ha la macchina a Roma lo sai, e noi stiamo tutti insieme. Credevo andaste voi 2 più tardi!
A proposito anche Dianna vorrebbe venire! >> Spiegò la giovane, velocemente.

<< Ehm.. Ok .. Vi raggiungo e ci organizziamo. A fra poco! I love you! >> Concluse così dicendo la chiamata il giovane mentre:

<< I love you too... >> Rispondeva automaticamente Federica, evitando però, di guardare di fronte a lei Darren, che in quel preciso momento sbuffò.

<< Bella perfomance Guys! >> Commentò ad alta voce per farsi sentire Lea, guardando i Farren avvicinarsi al tavolo,
seguita da Naya che disse divertita:

<< Ippoliti ti sei commossa? Ogni volta che canti con l’hobbit piangi.. Mica è così male, dai! >> 

<< Ahaha divertente Rivera… Non è per lui che piango ma per le canzoni, non ci hai mai pensato?
Quella in particolare poi mi fa sempre piangere, la ascoltavo in un certo periodo..è molto triste  >> Rispose la più piccola, all’inizio quasi gelida,
ed in tono serioso ma più dolce dopo.
Tra le due continuava a non scorrere buon sangue.

<< Anche io >>  Esclamò Darren a bassa voce, non tanto da non farsi sentire dalla ragazza.

<< Btw… Era Davide al telefono, tra poco ci raggiunge e poi possiamo vedere come andare da Ilaria e Cinzia. >> Spiegò la giovane,
ignorando il commento del Criss, e attirando l’attenzione di tutti, specie delle Rivergron.


10 minuti dopo il moro arrivò al pub; li raggiunse velocemente al tavolo, dopo aver dato uno sguardo al locale.

<< Eccomi amore! >> Disse Davide , dando poi un bacio a stampo alla sua ragazza.

<< Hei..ti stavamo aspettando! >> Commentò poi Fede, stringendo forte il moro a sè.

<< Vado in bagno scusate >> Se ne uscì Darren, che era un po’ infastidito dalla scena davanti a lui.
Non riusciva proprio a sopportare di vedere quei 2 insieme, tutti teneri e coccolosi, che si sbaciucchiavano.

<< Allora? Chi deve venire con me ? >> Fece subito Davide, guardando le ragazze.

<< Io e Didì.. ! >>  Esclamò convinta la latina.

<< Ma come... vai anche tu? E con Carlotta come la metti? >> Fecero in contemporanea le Leica, guardando l’attrice un po’ preoccupate.

<< Non me ne importa niente di lei, per me non esiste nemmeno; io vado a vedere Ilaria e basta. Voglio assicurarmi che stia bene.. bhè, più o meno... Voglio esserci, per lei e ovviamente per mia su...ehm, Cinzia... Voglio fare il possibile, per quanto sia in mio potere. >> Fu la risposta sicura,
 leggermente istintiva ed impacciata, ma dolce, della Rivera.

Le ragazze presenti si accorsero del momento di  Défaillance inaspettato ed improvviso di Naya.
Sorrisero scambiandosi sguardi eloquenti e maliziosi, seppur divertite, ma il tutto fù interrotto da Davide, che se ne uscì dando voce al  pensiero, rassicurando così le ragazze... non tutte però

 
<< Non so neanche se viene Carlotta, non la sento da... >>

<< Probabilmente è rimasta a casa..a guardare Andrea. Dubito che hanno portato il ragazzino all’ospedale! No?  >>  Fece Fede,
cercando quasi di giustificare l’assenza della ragazza.
Naya sgrullò le spalle in risposta; di dove fosse, con chi, come e perché non erano affari suoi, e neanche voleva saperlo.

<< Hai ragione. Sicuramente domani mattina sarà la prima ad andare! >> Disse poi Davide, cercando di sembrare convinto.

La latina storse il naso e face una smorfia sentendo la frase del ragazzo, meno la vedeva e meglio era, soprattutto, meno stava con la SUA Sceneggiatrice e più opportunità aveva lei per...avvicinarsi alla giovane
Davide in quel periodo non riconosceva più sua cugina ed era convinto che presto le Carlaria si sarebbero lasciate definitivamente.

<< Ora la chiamo! Voglio sapere dov’è, non  si sa mai! >> Esclamò Federica, preoccupata e curiosa di scoprire dove si fosse cacciata l’amica.

<< Puoi tranquillizzarti baby, non se la ruba nessuno... non sono mica ciechi! >> Esordì crudelmente Naya, di nuovo,
venendo ammonita dall’Agron, con un occhiataccia che non prometteva repliche, e poi un’altra della Ippoliti che ce l’aveva ancora con lei,
ed infatti alla mora non rimase che roteare gli occhi al cielo, come suo solito, ed incrociare scocciata, le braccia sotto al seno.

<< Bhè...io direi di muoverci... Voi che fate? >> Chiese poi spazientito il moro al quale Lea rispose:

<< Hai ragione, si sta pure facendo tardi.. ma non credo sia necessario andare tutti , giusto?  >>

<< Secondo me invece di portarla a casa, a Ilaria farebbe bene svagarsi un po’, quindi potremmo tornare qui...
Almeno per un altro paio d’ore e poi tornare a casa... Deve pur staccarsi da Cinzia, che ne dite?  >> Continuò poi Dianna,
quasi come se avesse intercettato il pensiero della sua ragazza, che annuì contenta e soddisfatta.

<< Noi vi aspettiamo al tavolo! >> Se ne uscì poco dopo la Michele, mentre il Criss tornava dal bagno.

<< Niente, comunque non risponde! Btw… sono d’accordo con le Achele, c’ho pensato anche io per tutta la sera ,
ma riuscire a convincerla sarà un impresa, lo sapete.  >> Esclamò Federica , guardando seria le altre, mentre tamburellava con le dita sul tavolo, tentando di farsi venire un’idea brillante delle sue..

<< Dì pure una “Mission impossible” >> Fece allora la bionda, sorridendo alla Ippoliti ,mentre Naya commentò:

<< Ma non c’è nulla che le Rivergron non possano fare! >>

Ed anche se quell’esclamazione della latina, risuonò perversa, perfino in quel momento, dopo aver trattenuto un sorriso compiaciuto,
neanche a farlo apposta, tutti quanti pensarono la stessa cosa:

 ” Speriamo! “

<< Ok.. D’accordo, allora tra mezz’ora siamo qui.. Non scappate mi raccomando!  >> Esclamò Davide, alzandosi dalla sedia
per baciare la fronte della sua amata e salutare con un cenno  i Learren, mentre prendeva la giacca.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: IllySan