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Autore: MissDeppDixon    24/02/2015    3 recensioni
Liverpool 1957
John Lennon, un ragazzo di 17 anni e Paul McCartney di 15 si incontrano per caso durante una calda serata, John con il suo fare da "falso galante" ha fatto sorridere per la prima volta dopo tanto tempo Paul, e quel giorno non sarà dimenticato da nessuno dei due
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two of us
Capitolo 9


9 ottobre 1957...

John si alzò di buon'ora e come prima cosa si guardò allo specchio. Che viso orribile aveva, quella notte non era riuscito a dormire e adesso la sua faccia sembrava quella di uno zombie ubriaco.

Scese in cucina e guardò il tavolo apparecchiato come se fosse domenica, pieno di dolcetti e thè, cercò di prendere qualcosa ma la zia glielo proibì.

-John vai su a prepararti, veloce-ubbidì e corse in camera a cercare di farsi bello, ma la verità era che quella mattina non aveva voglia nemmeno di sorridere. Perchè lo aveva fatto?

Si vestì e si improfumò come un fiore, forse agli occhi degli altri poteva sembrare carino, ma nessuno sapeva com'era dentro. Altro che felice...si era cacciato in un guaio da cui no poteva più uscire. Tutta colpa sua, solo e soltanto sua.

Bussarono alla porta, "sono già arrivati?" pensò John in preda al panico, qualcuno salì le scale

-Ciao Johnny-alzò lo sguardo e sorrise.

-Siete già qui?-

-Volevamo soltanto vedere se eri ancora vivo-disse Ringo abbracciandolo-come ti senti?-

-Come dovrei sentirmi? Vorrei scappare da questa città, vorrei andarmene dal mondo-

-John, da questo tipo di cose non si riesce a scappare-sospirò George abbracciandolo a sua volta

-Ho paura-i due si guardarono negli occhi.

-Noi dobbiamo andare, però sappi una cosa-George gli prese le spalle-quando sarai lì, ascolta il cuore. Ricordati che avrai il nostro sostegno, anche se non potremo intrommeterci-John sorrise e abbracciò entrambi. I due ragazzi speravano che qualcosa accadesse quando il momento sarebbe arrivato. Uscirono con ancora un po' di speranza dentro di loro.

 

Alle otto in punto zia Mimi salì in camera di John.

-Allora...sei pronto?-

-Guardami-disse lui

-Sei bellissimo-era la prima volta che gli faceva un complimento del genere. John la abbracciò

-Basta o ti rovinerai il vestito-risero entrambi-andiamo?-il ragazzo annuì e insieme uscirono di casa.

 

Alle otto e trenta era davanti all'entrata della chiesa, tutti i parenti erano arrivati ma lui non voleva ancora entrare.

Le gambe gli tremavano e non riusciva a respirare. Penasava a Paul...chissà dov'era e cosa stava facendo, chissà che faccia avrebbe fatto quando sarebbe venuto a scoprire che lui si era sposato. Perchè aveva accettato? Perchè invece non era scappato? Rivoleva la sua vita, rivoleva il suo Paul...quanto vorrebbe vederlo arrivare da lontano, correndo e magari vestito bene per l'occasione; ma non per il matrimonio, nono, solo per lui. Avrebbe mollato tutto e sarebbe scappato via con lui se fosse stato necessario. Al diavolo Heather, sua zia, i suoi amici e la sua città. Sapeva di aver bisogno solo di Paul, anche in quel momento. Ci pensò sù, averlo qui al suo matrimonio forse non era la cosa giusta, avrebbe sofferto nel vederlo promettere amore eterno ad un'altra persona che non fosse lui. Forse era meglio se era andato via...ma cosa stava pensando? Se Paul non se ne andava lui non sposava Heather e sarebbe rimasto con lui per sempre. Dannazione come gli mancava quel ragazzo. Non lo avrebbe mai dimenticato, ne era sicuro. Magari il bambino che stava per nascere lo avrebbe chiamato "Paul, Paul Lennon" che nome carino e...se fosse stata femmina? Beh...forse l'avrebbe chiamata MaryJulia, si...un nome speciale che solo lui poteva capire. Ma cosa pensava...non poteva vivere senza Paul, in quei giorni non ce l'aveva fatta e dovrebbe farlo per tutta la vita? No...meglio andarsene, forse durante la luna di miele a Parigi poteva scappare. Si! Sarebbe scappato via da quella brutta vita, avrebbe vissuto in strada, girando il mondo...da solo. No, nemmeno quell'idea era poi così geniale. Cosa poteva fare? Si ricordò le parole di George "ascolta il cuore" forse lui aveva ragione, doveva ascoltare l'unica cosa che non gli mentiva mai.

Mezz'ora dopo furono i clacson, che avvertivano l'arrivo della sposa , a far entrare di corsa John.

Guardò il "pubblico" in cerca di sostegno, ma tutti erano voltati verso l'ingresso della chiesa, aspettando la ragazza. Il prete dovette farlo girare, dando le spalle a tutti e tutto.

Qualcuno cominciò a suonare la marcia nuziale, John capì che era entrata e adesso stava attraversando la navata. Sentiva le esclamazioni dei parenti, i commenti sulla bellezza della sposa.

John non farti fregare...ascolta il tuo cuore pensò prima di girarsi e ammirare la sua futura moglie: era bellissima in quell'abito da sposa che le ricadeva perfettamente sul fisico da ragazzina. Heather si affiancò a lui e si girarono tutti verso il prete:

-Bene, siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di questi due fratelli Heather Thompson e John Wiston Lennon-

Durante la celebrazione della messa John pensava, come al solito, ad altro. Doveva seguire il cuore, ma con tutta l'agitazione che aveva non riusciva a sentire cosa diceva. Si concentrò a tal punto da non sentire più nessuno, nemmeno la voce del prete..adesso cosa diceva il suo cuore? Cosa doveva fare?

Che sciocco che era, il cuore non parlava di certo ad una persona, lui doveva capire cosa fare...ma non ci riusciva.; la testa era piena di ricordi che non voleva rivivere, almeno non lì...forse quando tutto sarebbe finito avrebbe rivelato chi amava veramente. Ma no...così avrebbe preso in giro tutti. Doveva farlo, non c'era nulla che poteva bloccarlo ormai. Era pronto.

La voce del sacerdote lo riportò alla realtà:

-Tutto bene figliolo?-

-Emh...si-Heather gli posò una mano sulla spalla.

-Sei sicuro che va tutto bene?-

-Sisi, tutto per il verso giusto-lei sorrise e si voltò verso il prete, che ripetè la domanda.

-Allora..vuoi tu John Wiston Lennon prendere come tua sposa-il momento era arrivato, doveva solamente dire due lettere, una parola di una sillaba, nulla di difficile-la qui presente Heather Thompson per amarla e onorarla finchè morte non vi separi?-

Tutti gli sguardi erano rivolti a lui, sembrava quasi che nessuno respirasse, tutti aspettavano la fatidica risposta, che non tardò ad arrivare.

John si girò verso Heather e le sorrise, prese un bel respiro e poi rispose:

-Io...-ma non riuscì a finire la frase, qualcuno entrò di corsa in chiesa.

-Fermi! Lei ha mentito!-

Spazio autrice____
Prima cosa: scusate il ritardo ma aspettavo almeno una recensione ahaha
seconda cosa: scusate il capitolo corto
terza cosa: non ve la dico, la capirete da soli con il prossimo capitolo
Allora...la fine è vicina muahahahha
E cosa succede? John si sposa? Wow ahahhahah
Passando ai ringraziamenti: cominciamo da colei che mi recensisce tutti i capitoli (tranne l'ottavo, a quanto pare non le è piaciuto ahahaha) sono felice che almeno lei mi dica cosa pensa della storia e sono felice di averla quasi finita, manca poco :D
Ringrazio anche i lettori silenziosi (anche se vorrei sapere da tutti cosa pensano della storia :D ma fa nulla)
Detto questo, mi dileguo ahaha
A presto
Cristina


  
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