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Autore: Carola Sleepwalker    24/02/2015    1 recensioni
La storia strana di una ragazza.
Perché è tutto così strano?
Perché se sembra che Luke la stia prendendo in giro?
Genere: Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Figurati se mi metto una cosa del genere-

Noelle sbuffò per la migliardesima volta in qualche ora.

-Ma se stai benissimo! Perché non vuoi metterlo?- la indicò.

-È che non mi sento a mio agio...e poi mica dobbiamo andare a fare una sfilata di moda, no?-

-Ma potresti essere carina, tu che dici?- 

La indicò.

-Ah beh, tante grazie- Edith si lasciò cadere sul letto, e si mise sotto le coperte.

-Adoro questo letto, è troppo morbido- disse parlando a nessuno in particolare.

Noelle ricominciò a cercare qualcosa di decente che sarebbe potuto piacere ad Edith.

-Hey bionda- la chiamò -puoi uscire da quel stramaledetto letto e venire a darmi una mano?- Edith si mise a sedere.

-O sei daltonica o sei daltonica, le risposte possono essere soltanto due- la guardò seria prima di ridere.

-Io sto benissimo, è soltanto che 'mora con qualche punta azzurro schiarito che oramai assomiglia al verde acqua' mi sembrava un po' troppo lungo...e poi mi piace chiamarti bionda- smise di cercare nell'armadio e con calma si avvicinò al letto sedendoci sopra.

-Allora, non sei perdutamente innamorata di mister occhi verdi?- Noelle enfatizzò le parole "perdutamente innamorata" chiaro segno di ironia.

Edith strabuzzò gli occhi ed emise una leggera risata.

-Assolutamente no- negò con la testa.

-Oh maddai, come hai fatto a non innamorartene?- la rossa fece, ironicamente, una faccia sorpresa e perplessa.

Edith si lasciò distendere sul letto e sbuffò.

-Beh...ci ho parlato- la rossa per un attimo non capì la battuta di Edith, ma passato qualche secondo tutte e due stavano ridendo.

La loro amicizia si stava consolidando,

Stava dimenticando Andrea, stava dimenticando il suo passato.

A risate concluse Noelle si distese vicino ad Edith ad ammirare il soffitto.

Blu, come il resto della stanza.

Blu come le sue punte.

Blu come gli oc

-MI STAI ASCOLTANDO?!?- Noelle la strattonò per farla ritornare alla realtà.

-Se magari la pianti ti ascolto-

Edith si mise seduta sulle ginocchia, abbandonando il calduccio formatosi nel letto.

-Allora come pensi di vestirti?-

-Oddio, siamo ancora a questo punto?-

-Ovvio che si ma cherie, le ragazze devono essere belle per ogni occasione, perfino quella di oggi- Noelle mise un ciuffo ribelle dietro all'orecchio della mora.

-Si ma sembra piuttosto esagerato mettere un vestito per fare un trasloco, mi metterò una salopette di jeans- disse roteando gli occhi.

-Si e magari ti metti pure una bandana tra i capelli come le pin up- alzò gli occhio al cielo, detestava le pin up.

-Guarda che sono molto sexy!- la spintonò Edith.

-Peccato che tu non sia ne una pin up ne sexy- disse in tono scherzando.

Edith la guardò sconvolta.

Noelle inziò a ridere.

Edith accentuò la smorfia di puro istinto omicidio.

Noelle rise talmente forte che perse l'equilibrio, tirò un calcio ad Edith tentando di aggrapparsi al comodino ma sbagliò presa e si appigliò alla lampada che, quando Noelle cadde, la seguì.

Il tutto successe in pochi secondi.

Edith scoppiò in una risata fragorosa, una di quelle risate sincere, vere, che anche se non hai più fiato e ti fa male alla pancia non riesci a smettere di ridere.

Peccato che Noelle la trascinò giù con lei.

Le due ragazze si ritrovarono per terra a ridere come pazze.

Si sentì qualcuno inciampare sulle scale e poi aprire la porta di Edith velocemente.

-È successo qualcosa?- Ash era tutto trafelato, probabilmente aveva fatto tutte le scale di corsa.

Alla vista delle ragazze per terra con tutta la confusione attorno a loro non riuscì a trattenere una risata.

Piccola, a confronto di quella di Noelle ed Edith, ma era comunque una bella risata.

-Si può sapere che fate per terra aggrovigliate alle coperte?- chiese Ash avvicinandosi al letto e sedendocisi sopra.

-Si può sapere perché tu indossi gli occhiali?- gli fece il verso Edith sfilandoglieli dal naso.

-Vabbè, lo so che non sono sexy come sei abituata a vedermi, però a volte li devo tenere- scrollò le spalle ed Edith provò gli occhiali dalla montatura nera.

-Naah, mi piacciono- disse facendo smorfie perché vedeva tutto sfuocato -e mi piace come ti stanno, ti danno un'aria...dolce-

Ash le sfilò gli occhiali e sbuffò.

-Prendiamolo come un complimento..-

Eidth fece la finta offesa e gli tirò un cuscino addosso.

-OVVIO che è un complimento!-

-Se lo dici tu- ash rise, si riprese gli occhiali e si avviò verso la porta.

Proprio mentre stava per uscire dalla porta Edith lo fermò.

-Non hai per caso una bandana da prestarmi?- 

-E me lo chiedi pure? Di che colore la vuoi?- finì la frase che già era in camera a cercare le sue adorate bandane.

-Una classica nera andrà benissimo- gli urlò di rimando.

Ash ritornò in camera, le diede la bandana e ritornò a ciò che stava facendo prima.

Le ragazze parlarono per qualche altra oretta finché luke, con una camicia un po' smessa e sbottonata, non la venne a chiamare.

I due uscirono di casa e si avviarono verso un ripostiglio sul retro.

Il biondo aprì la porta ad Edith.

-Non mi hai mica fatta venire qui per poi uccidermi, vero?- luke chiuse la porta dietro le sue spalle.

-Oh no, mi hai scoperto, ora mi tocca ucciderti- luke si avvicinò con fare "minaccioso".

-Aspetta, ma uccidermi non era nel tuo piano iniziale? Così non ha senso, avresti dovuto dire "ora ti legherò e ti caverò gli occhi dalle orbite"- luke smise di aprire gli scatoloni e la fissò.

-Ma é una cosa orribile, chi mai farebbe una cosa del genere?- Edith iniziò a passargli la roba da mettere via.

-Beh, qua l'assassino maniaco sei te, mica io- lo spintonò.

-Potresti benissimo esserlo pure tu, di solito le ragazzine innocenti passano inosservate- chiuse il primo scatolone.

-Ah, così è questo quello che pensi di me?- Edith infilò le dita nel barattolo di pittura vicino a lei e lo schizzò di rosso.

-Come hai osa- luke aveva già le dita piene di pittura e stava per schizzarla ma lei subito gli prese le mani e lo fermò.

-Sta buono, siamo venuti qui per fare un trasloco, non per giocare a paintball-

-Va bene, va bene, sto buono...- la ragazza gli mollò le mani, e lui prontamente le avvicinò alla sua fronte facendo un segno in mezzo alle sopracciglia.

-...Simba- la ragazza chiuse gli occhi e represse un grande sorriso.

-Okay, questa me la sono meritata- i due risero.

I ragazzi misero nelle scatole qualsiasi oggetto di michael e calum.

Luke le spiegò che avevano trovato casa non tanto distante.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Erano assieme in macchina.

Il sole in controluce creava ombre agli oggetti di fronte a loro.

Una vecchia canzone suonava alla radio e i due erano assorti nei loro pensieri.

Nessuno parlava.

-Mi piace la tua bandana, ti sta bene- luke sorrise rompendo il silenzio creatosi.

Eidth istintivamente la toccò.

-In realtà è di ash, e secondo Noelle sembro una barbona.

Finalmente qualcuno che apprezza- roteò gli occhi.

-Una barbona? Ma se staresti bene pure con un sacco della spazzatura- Eidth arrossì, non era abituata ai complimenti.

-Beh...grazie- luke si girò un attimo per sorriderle.

Il ciuffo blu era disordinato, e qualche ciuffo ribelle le ricadeva incorniciandole il viso.

Era proprio una scena da film.

Lui guardava lei, 

Lei guardava lui,

I due si guardavano finché non si bac

-LUKE ATTENTO ALLA STRADA- Edith lo risvegliò dai suoi pensieri.

La macchina frenò di colpo e si spense.

Luke cercò di riavviarla.

-Parti. Eddai, parti- girò la chiave più e più volte ma niente, la macchina non partiva.

Luke si arrese sbattendo testa e mani sul volante.

-Non è possibile! Dannato pick up- disse sbattendo per l'ennesima volta le mani sul volante.

-Beh guarda il lato positivo, la roba l'abbiamo consegnata a michael e cal, pensa se andava in panne all'andata-

Luke si girò e la fissò.

-Che c'è? Sto solo cercando il lato positivo delle cose- i due si abbandonarono allo schienale della macchina.

-Prova a chiamare qualcuno, non so, ash- suggerì Edith.

-Ed, sei un genio, ti adoro- luke prese il cellulare e chiamò l'amico.

Al terzo squillo rispose.

-Ash, siamo fermi. Il pick non parte. Di nuovo-

Eidth si girò per guardare luke.

Un piccolo cipiglio gli si era formato sulla fronte.

-Cosa significa che puoi venire a prenderci solo tra due ore? Noi dobbiamo restare qui a non fare niente?- ash gli rispose qualcosa al telefono.

Una leggera barba non tagliata stava perfettamente sul suo viso.

Le ciglia scure facevano contrasto con gli occhi azzurri.

-No, certo che no! Ma non poss..Si vabbe ciao ash, grazie- chiuse il telefono.

-Ha detto che può venire soltanto fra una o due orette. Prima deve finire un ...lavoro- indugiò un po' sulla parola "lavoro".

-Quindi che pensi di fare?- gli chiese Edith.

Le labbra piene e rosee si tirarono in un sorriso.

-Parliamo- una sola parola.

Otto semplici lettere che messe assieme formavano una cosa abbastanza complicata per Edith.

Non che lei non sapesse parlare o provasse imbarazzo a parlare... okay si, si imbarazzava un po' ma non era quello il problema.

Non voleva parlare di un argomento banale con luke.

Voleva risultare una ragazza intelligente, e non fare brutta figura con lui.

Oltretutto era stato proprio lui a salvarla.

-E di cosa?- il biondo scrollò le spalle.

-Di qualunque cosa tu abbia voglia, mi va bene tutto-

Edith ci pensò su. Se non le veniva in mente niente.

-Supercalifragilistichespiralidoso- Edith non disse nient'altro. Lasciò la frase, o meglio parola, da sola, senza aggiungere niente.

Era la parola da dire quando non si sapeva come iniziare un argomento, no?

Luke sorrise.

-Argomento vecchiotto per la tua età, non trovi?-

-I cartoni animati non sono mai vecchi, vanno sempre bene- il biondo spostò lo sguardo dalla ragazza alla strada.

-Certo, però i significati mantengono sempre le loro date.

Sai cosa vuole significare in realtà quella parola?-

Edith scrollò le spalle.

-Niente, è una parola che i fratelli sherman hanno completamente inventato per il film-

-Vero...- Edith, orgogliosa qual era fece un verso di approvazione sentendo che ciò che aveva detto era vero.

-...ma non del tutto- finì la frase il biondo girandosi verso il sedile della ragazza.

-La parola è stata inventata dagli Sherman, come hai detto tu, che si basarono su modi di dire e parole inventate che erano in circolazione da tempo- luke fece un sorriso prima di riprendere.

-Deriva dalla parola "Supercalifragilisticexpialidocious", in inglese, che era composta da:

Super, sopra;

cali,bellezza;

fragilistic, delicato;

expiali, fare ammenda e 

docious, istruibile- gesticolò per tutta la frase, inventando gesti per le parole che pronunciava.

-Quindi il significato delle sue parti sarebbe "fare ammenda per la possibilità di insegnare attraverso la delicata bellezza"- finendo il discorso anche le sue mani ritornarono sui fianchi.

-Veramente colpita, come facevi a sapere tutte queste cose?- lo sguardo di luke si scurì, gli occhi divennero profondi, ma l'espressione rimase la tessa.

Era abbastanza in difficoltà.

-Diciamo che la mia ragazza amava molto questo film.

Mi piaceva avere ragione su tutto e farle vedere che ero sempre preparato ed intelligente- gli occhi gli si fecero lucidi, e una piccola lacrima gli scese dal l'occhio sinistro, che però Edith non notò.

Attimi pieni di silenzio governavano in quella macchina con fin troppi ricordi per essere cambiata, ma con un motore ormai andato.

-Vuoi parlarne? Non sembra che tu la abbia dimenticata...- cercò di iniziare un discorso con tatto.

-Infatti non l'ho dimenticata- un sorriso si spalancò sulle labbra e una risata gli si formò sul viso.

-E chi la dimentica quella? Come fai a dimenticare la persona con cui hai passato momenti perfetti? Quella con cui hai condiviso tutto? Quella con cui mi svegliavo al mattino? Quella con cui scherzavo? Quella con cui mangiavo davanti alla tv guardando un film orribile? Quella che mi faceva sempre ridere? Quella che non riusciva mai ad essere seria? Quella che faceva la finta tonta ma alla fine era una ragazza con un'intelligenza da far invidia?-

Edith lo ascoltava attenta, voleva capire ogni singola parte di quel ragazzo.

-Te lo dico io, non puoi.

O meglio, puoi- si fermò ed Edith ebbe il cuore in gola.

Attesa.

Parole non ancora pronunciate, ma che volevi fossero pronunciate.

Frasi non scritte nel grande libro dell'avvenire.

-Ma io non voglio- parole amare con un significato molto dolce.

Nero che significava bianco.

Luce che simboleggiava ombra.

Maggiore che sta a significare minore.

Due grandi controsensi.

Yin e Yang uniti in un solo ciondolo, che formano una frase.

Tristezza che non vuole essere dimenticata, ma continua a graffiare e far soffrire.

-A volte è meglio ricordare e stare male, che ignorare e fare finta di stare bene.

Ricordalo sempre ed- un'altra lacrima gli rigò il viso.

-Scusa, io ...devo prendere aria- aprì la portiera e uscì. 

Edith rimase seduta al suo posto guardando la figura del ragazzo stagliasti contro il tramonto rosso sullo sfondo.

Lanciò una pietra, per sfogo.

Si prese la testa fra le mani e chiuse gli occhi.

Edith non riusciva a vederlo così, la distruggeva.

Pensando a qualche modo per tirargli su il morale non si accorse di essere uscita dalla macchia di corsa e di aver abbracciato -e di stare abbracciata- a luke.

Lui ricambiò subito l'abbraccio.

Rimasero così a lungo.

Non c'era bisogno di parole, tutto si trasmetteva a gesti.

L'ombra di due ragazzi abbracciati si stagliava contro il rosso fiammante del tramonto.

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