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Autore: AlexVause    24/02/2015    3 recensioni
A dare maggior profondità di pensiero non è tanto una grande intelligenza, quanto un profondo dolore.
Riuscirà ciò ad aprire occhi da lungo tempo rimasti chiusi?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2
 
In obitorio regnava il silenzio.
Susie Chang, aiutante della dottoressa Isles, effettuava analisi di laboratorio.
Il cadavere del parco era stato fatto sistemare su tavolo autoptico pronto per l'autopsia.
Il Medico Legale capo del Commonwealth Massachusetts era nel suo ufficio. Lo sguardo perso davanti a sé.
Rimuginava su quanto accaduto poche ore prima, quando un lieve bussare alla porta la fece sussultare.
- Avanti.
Il tono della dottoressa risultò spento.
La testa di Jane fece capolino nell’ufficio dell’amica che, vedendola, sorrise.
La detective andò a sedersi sul divano indicando a Maura di raggiungerla.
- Come stai Maur?
- Sto bene. Il dolore è quasi svanito totalmente. Lo sento solo se inspiro a fondo.
Jane fece una smorfia. Ciò che era accaduto all’amica l’aveva ferita. Non sopportava vedere Maura soffrire.
- Hai bisogno di qualcosa?
- Sto bene Jane…
Disse sorridendo dolcemente all'amica.
- ...tranquilla.
La dottoressa aveva capito che l’accaduto aveva profondamente segnato la Detective oltre che se stessa.
- Sono qui...
La mora prese la mano di Maura.
- ...ti resterò a fianco giorno e notte.
- So che lo farai.
Un sorriso malizioso si dipinse sul volto della bella Dottoressa.
Sorriso che fece arrossire la persona seduta accanto a lei.
- Che ti succede Jane? Solitamente risponderesti con una delle tue solite battu...
Non riuscì a terminare la frase che Jane la tirò a sé per abbracciarla.
La strinse forte. Aveva paura.
Poche furono le volte che fu colta da tale sentimento.
Hoyt, Frankie che stava per morire, l'incidente nel parcheggio sotterraneo...e ora...
- Jane...
- Scusami...ho solo bisogno...dammi un attimo.
Restarono legate in quell'abbraccio, in silenzio alcuni minuti, fino a che non fu rotto dalla Detective.
- Credevo di averti persa. Eri lì...a terra.
- Jane...tesoro...
A quelle parole il cuore di Jane iniziò a correre.
La mora si lasciò inebriare dal suo profumo.
Perché il cuore correva impazzito?
L'abbraccio si sciolse.
Per un istante gli sguardi delle due giovani si persero l'uno nell'altro.
- Devo...devo procedere con l'autopsia.
- Certo. Io vedo di scovare quel bastardo!
- Jane...
- Si?
- Stai attenta.
La mora Detective sorrise e si diresse verso l'ascensore per salire negli uffici.
 
Arrivata al piano vide i suoi colleghi, Korsak e Frost, all'opera nella ricerca del cecchino.
Occhi puntati sugli schermi dei computer.
- Jane!
Passi veloci dietro di lei la fecero voltare.
- Ehi Frankie!
- Come sta Maura?
- Dice bene.
Il fratello le porse un giornale.
- Maura aveva ragione Jane. La nostra vittima: Arnold Reinz, anni 41...
- 42 ad ottobre.
Sottolineò la mora ricordando le parole dell’amica.
- Esatto. Scriveva per il Boston Globe.
- Ecco qui...
L’interruppe Frost, attuale partner di Jane nella omicidi, continuando a fissare il monitor del suo pc.
- L'articolo letto dalla Dottoressa, accennatoci stamane, risale a ieri. Ha fatto parecchi nomi fra: esponenti politici, capi di stato e imponenti aziende che si occupano di costruzioni varie ed eventuali.
Korsak s’intromise
- L'articolo riguardava il disboscamento di una vasta area verde, adiacente ad una zona rurale e al porto, per lasciar spazio ad un enorme centro commerciale.
Continuò Frost.
- Ciò frutterebbe guadagni anche al porto e alle fabbriche adiacenti.
Ne dedusse Jane.
- Sì ma perché colpire Maura?
Chiese il fratello della detective.
- La soluzione a questo enigma, Frankie, ho idea che ci sarà data con l'autopsia.
- Janieee ho portato i caffè.
L'arrivo di Angela con un vassoio di caffè, fu come una benedizione.
- Mà!
Esclamò la Detective spazientita. Odiava le intromissioni.
- Grazie Mà!
- Fortuna che su tre, ho almeno un figlio riconoscente.
Gettò un'occhiataccia da madre alla Detective che fece spallucce.
- Grazie Mà...
Jane fece eco a Frankie, prendendosi il caffè e porgendo i rimanenti ai colleghi.
- La ringrazio Signora Rizzoli.
- Per favore Frost...solo Angela.
- Mille grazie Angela, ne avevamo bisogno.
Ringraziò Korsak come se in mano avesse oro.
- Uno è per Maura. Come sta?
- Bene Mà...a detta sua.
Rispose Jane poco convinta.
- Dille che mi chiami per qualsiasi cosa le serva.
- Ora scendo e le inoltro il messaggio, così vedo se ha scoperto qualcosa con l'autopsia.
- Hey Janie...
Angela aveva preso in mano il giornale, prima esaminato dai Detective e poi poggiato sulla scrivania.
Lo guardava con attento interesse.
- ...non è Pike questo?
- Pike?
Domandò la Detective incuriosita, imitata dagli altri colleghi.
- Sì il Dottore strano che ha lavorato qui sostituendo Maura.
Angela porse il Boston Globe alla figlia.
I Detective contemporaneamente, avvicinarono le teste per vedere meglio l'articolo.
- Eh sì...sentite qui.
- Sembra un'intervista.
Dedusse il fratello sbirciando l’articolo nelle mani della sorella.
- Lo è Frankie...che pezzo di...
- Jane Clementine...
- Mà! Non ci provare!
Jane ammonì la madre, per poi riprendere a leggere.
- Sentite cosa risponde alla domanda "Abbiamo da poco superato il grande afflusso di Medical Examiner o Medici Legali, avvenuto lo scorso mese, in seguito al convegno organizzato dall'associazione Medici nel Mondo. Ci dica Professore, in linea di successione, sarebbe pronto a prendere il posto della Rinomata esperta Dottoressa Maura Isles, come Medico Legale Capo per la omicidi?" Certo che sì. La mia esperienza è sottovalutata e sono convinto che gioverebbe non poco a quel reparto.
- Figlio di ...
- Mà!
Esordì Frankie ammonendo la madre.
- Frankie, quando ci vuole...
- Scoperto qualcosa sul caso immagino.
Cavanaugh era silenziosamente arrivato alle spalle dei Detective.
- Sì, Signore. Korsak, per favore spiega cos'abbiamo trovato, io vado da Maura per vedere se ci sono progressi.
Informò Jane lasciando i colleghi e dirigendosi verso l’ascensore.
 
La Dottoressa era in piedi vicino al cadavere.
Esaminava un oggetto di piccole dimensioni. Non parve nemmeno essersi accorta che l’amica l’aveva raggiunta.
Jane porse la domanda esitante.
- Maur?
- Ehi...Jane...guarda.
- Cos'è?
Chiese prendendo in mano l'oggetto che le porse Maura.
- Micro SD.
Rispose la Dottoressa.
Mentre la esaminava Jane ebbe un dubbio, sulla provenienza di quella scheda, che la fece inorridire.
- Ewwww Maur non dirmi che l'aveva ingoiata! L'hai lavata spero o disinfettata o...ewwww!
- Ci ho sputato. E' risaputo che la saliva emessa dall'uomo ha proprietà disinfettanti. In mancanza d'altro al momento...
Rispose Maura molto seria e professionale.
Jane era shockata, non avrebbe mai pensato che l'amica avrebbe fatto una cosa simile.
- Davvero?
- No. Cioè Sì. Ma no. Scherzavo Jane.
La Dottoressa sorrise.
- Comunque sì, l’aveva ingoiata, ma c’è dell’altro.
- M’illumini dottoressa.
Disse Jane fingendo un’aria saccente e posando la SD in un contenitore trasparente. La Detective si guardò la mano un po’ schifata.
- Guarda questo.
Il Medico Legale scostò un lembo del lenzuolo che copriva il cadavere, facendo notare alla Detective un tatuaggio di piccole dimensioni. Sembrava un quadrato confuso.
- QR Code, anzi, meglio dire EZ Code.
- Come quello che si usa per linkare siti o codici?
Domandò Jane incuriosita.
- Esatto. Inventato in America il Quick Response Code è un codice a barre bidimensionale…2D Jane…composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata.
- Ma pensa. Non quadratini messi a caso in un quadrato?
Ironizzò Jane sorridendo imitata dall’amica.
- Viene impiegato per memorizzare informazioni generalmente destinate a essere lette tramite smartphone. In un solo crittogramma sono contenuti 7.089 caratteri numerici o 4.296 alfanumerici.
- Non voglio sapere quante cose possono essere contenute nella tua testa. Ma come fai a ricordare tutto?
- Elasticità mentale?
Ipotizzò il Medico sorridendo.
- In questo caso, la nostra vittima, ha sfruttato il QR Code per immagazzinare informazioni celandole in un tatoo?
- EZ Code. Probabile. Non mi sbilancio se prima non l’abbiamo verificato.
- Sia mai.
Rise la mora facendo l’occhiolino alla Dottoressa.
- Perché lo chiami EZ Code se mi hai spiegato il QR Code?
Chiese perplessa Jane.
- Sfruttando la capacità di rilevazione e correzione d’errore Reed-Solomon, un tipo di codice lineare ciclico non binario…
- Maur, Maur…stai parlando con una persona normale e non con un robot. Spiega le cose in base alle mie possibilità di apprendimento.
- …ok…la faccio semplice. Sfruttando questo codice di rilevazione e correzione d’errore dei codici QR, li si possono modificare entro il limite della leggibilità, incorporando immagini, foto e dati senza perdere alcuna informazione utile alla lettura del codice. Il QR Code tatuato però è un brevetto francese, leggibile tramite ScanLife per Ios e Android. Indi per cui non è più QR ma diventa EZ Code sviluppato da Scanbuy Inc.
- Meglio se chiamo Frost. Mi è già venuto il mal di testa. Oh...tieni...
Jane porse all'amica il caffè.
- Perdonami, sarà freddo.
- Non importa.
Il Medico Legale sorrise alla Detective.
Lieve fu il contatto fra le loro mani, quando le dita s’incontrarono per prendere e cedere il bicchiere.
Una sottile carezza.
Il tempo sembrava essersi fermato, quando gli sguardi delle due si persero l'uno nell'altra, per poi riprendere a scorrere alla normale velocità.
- Devo...andare.
- Oh Jane...stasera metterete una pattuglia davanti casa mia?
Chiese la Dottoressa presa coscienza della realtà in cui si trovava.
- Se vuoi vengo a dormire da te.
Disse Jane con un timido sorriso.
Maura sorrise di rimando, ma i suoi occhi erano pieni di timore.
- Pranza con me Dottoressa?
- Sicuro Detective!
Risero all'unisono, dimenticandosi per un attimo di tutto ciò che le circonda.
- A dopo Jane.
- A dopo Maur.
 
Poco dopo che la Detective ebbe lasciato l’obitorio, Maura sentì un rumore alle sue spalle che la fece voltare.
Un uomo dall’aspetto atletico sulla trentina entrò nella sala autopsie.
Cappellino nero sul capo e abito nero, avanzò verso la Dottoressa con in mano alcuni fogli.
- Salve. La Dottoressa Isles, presumo.
Salutò l’uomo leggendo il badge sulla tasca del Medico Legale.
- Buongiorno. Sì. Posso fare qualcosa per aiutarla?
- Sì. Mi scusi se non ho bussato o altro. Sono nuovo qui e credevo d’essermi perso.
La Dottoressa sorrise.
- Non si preoccupi.
- Dovrebbe firmarmi il documento prestampato per la consegna del cadavere di stamattina. Come ho detto precedentemente, sono nuovo in questo mestiere e me ne sono dimenticato. Voglio dire…mi sono dimenticato di farle firmare il documento.
Vedendolo impacciato la Dottoressa lo fermò.
- Sono cose che accadono. Prego, appoggi pure il documento sulla scrivania.
Maura raggiunse il giovane con una penna e iniziò a compilare il foglio.
- Avete già scoperto qualcosa?
Chiese l’uomo curioso.
- È un caso aperto. Non posso parlarne.
- Capisco. Scusi la mia curiosità.
Il Medico fece un sorriso sincero per poi tornare alla compilazione del modulo prestampato.
- Una firma lì e tolgo il disturbo.
Rise l’uomo indicando con l’indice la riga dove il Medico Legale doveva porre la sua firma.
- Allergia al lattice.
- Cosa?
Chiese il giovane colto alla sprovvista.
- La sua, sulla mano, allergia al lattice. Non si è fatto dare in dotazione dei guanti sostitutivi?
- La Dottoressa è famosa per il suo spirito d’osservazione.
Sorrise Susie Chang entrando nella sala autopsie.
- Ah…ehm…come ho detto prima sono nuovo e non…
- Mi scusi non volevo metterla a disagio. Il primo giorno di lavoro mette agitazione a chiunque. Ecco fatto.
Si scusò la Dottoressa notando la crescente agitazione nel giovane.
- Grazie e mi scusi ancora per l’inconveniente. Buona giornata.
Ringraziò scusandosi l’uomo, ancora una volta, per poi congedarsi in tutta fretta.




Note di Alex: Ed eccoci con il secondo capitolo...la rete di misteri è appena iniziata :D
Grazie a tutti per le recensioni. Mi spiace se non sono riuscita a rispondere ad alcuni ma ultimamente ho pochissimo tempo per tutto.
Sono felice che nonostante le FF su R&I siano poche sono molto seguite. Grazie di cuore :)
  
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