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Autore: AlexiaKH    24/02/2015    1 recensioni
Hai mai presente quella grande voglia di voler fare una cosa?
Tipo fare l’amore (o sesso, dipende dai punti di vista), aiutare le persone, realizzare un desiderio, ecc…
Bene, io avevo voglia di uccidere i miei genitori.
Non prendetemi per un'ingrata, avevo le mie buone ragioni.
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Bene Alexia, come promesso, eccoci qui.
Parlami di te, parlami di quello che è successo.
 
Hai mai presente quella grande voglia di voler fare una cosa?
Tipo fare l’amore (o sesso, dipende dai punti di vista), aiutare le persone, realizzare un desiderio, ecc…
Bene, perché era da ben sei anni che avevo un formicolio che mi percorreva tutto il corpo, assieme ad un semplice e primitivo desiderio: uccidere i miei genitori.
Spaventoso vero? E pensare che ho sentito parlare di persone che si vergognano di ciò al solo istantaneo pensiero, ma io non sono così. Ti pregherei di non darmi dell’ingrata, ho avuto delle ragioni più che valide. Sei veramente sicuro di voler ascoltare questa pazza?
 
 
Chi tace acconsente, ho capito.
Ho avuto un’infanzia problematica: per via dei continui trasferimenti di mio padre, io sono sempre stata da sola e non riuscivo a farmi degli amici. In breve ero una bambina solitaria, ma allora non me ne lamentavo… mi bastava avere la mia famiglia affianco per essere felice.
Però, come tutte le cose di questo mondo, quella felicità non durò. A quattordici anni mio padre, scoprendosi gay, abbandonò di punto in bianco me e mia madre, per di più per stare con uno che aveva solo 10 anni più di me, per poi lasciarci con un mantenimento da fame. Ciò portò mia madre a diventare mentalmente instabile e, per paura che la lasciassi anch’io, cominciò a rendermi la vita un vero inferno privandomi di qualsiasi iniziativa personale e, soprattutto, di qualsiasi forma di privacy.
Praticamente la mia famiglia è stata fatta a pezzi e, con essa, anche la mia vita e il mio futuro; non potevo fare niente allora, ero solo una ragazzina… una ragazzina intenta solo a crearsi una vita normale e serena come tutti i suoi coetanei. Ovviamente fui costretta a crescere e tenere nascosti segreti, erano così tanti che lentamente,nel mio cuore, nacque prima un profondo odio per mio padre e poi per mia madre.
Li odiai con tutta me stessa, per colpa di mio padre mi sono state tagliate le ali per il futuro che prima tanto sognavo, mentre per colpa di mia madre mi è stata portata via ogni possibilità di essere indipendente.
I figli non chiedono mai di venire al mondo, di conseguenza i genitori sono tenuti a dar loro, nelle loro possibilità, almeno una vita normale e serena.
NORMALE E SERENA! COSA CRISTO CI VOLEVA?

 
*sbatte il palmo della mano sul tavolo*
 
 
Calmati, non hai più motivo di essere arrabbiata ora.
Continua a raccontare.
 

 
Ero incatenata in quella situazione, in quei segreti e, alla fine, trovai una soluzione: ucciderli. Sarei andata in galera, o peggio, sarei stata mandata sulla sedia elettrica… ma non mi importava: volevo essere libera.
Tutto iniziato con la semplice fantasia, ogni volta che succedeva qualcosa di brutto mi immaginavo di togliere loro la vita per potermi calmare. Immaginavo di accoltellare mia madre al cuore e di legare e far morire mio padre dissanguato tra mille dolori, a partire da tagliargli via il cazzo. Non meritava di essere padre, ma meritava di essere ucciso dalla figlia e di essere colui che l’ha portata ad essere un assassina.
Poi la fantasia divenne realtà. Lo feci per davvero, non mi ricordo bene com’era andata la giornata, ma sentivo le mie mani fremere dalla voglia di prendere il coltello. Una voce mi diceva di farlo, sai?

 
Una voce?
 

Diceva che sarei stata felice, ed effettivamente ora lo sono.
Mi aveva in un certo senso ipnotizzato con la sua voce suadente, che mi sussurrava nell’orecchio come se fosse una delle poesie più sensuali del mondo.
Sai all’inizio ero diciamo in uno stato confusionale, come se fossi finita in un sogno, ma è stato quando mi sono accorta di lavarmi via il sangue di mia madre dalle mani che ho capito che l’avevo fatto veramente!

 
*Sottile, debole e malsana risata*
 
 
Non mi sono mai sentita meglio in vita mia!

 
*Fragorosa risata.*
 
 
Alexia ora concentrati sul racconto.
Che cosa hai fatto quando te ne sei resa conto?
 

Che cosa ho fatto? Semplice!
Dopo aver visto il cadavere fresco di mia madre, ho preso la macchina e ho raggiunto la casa di mio padre armata di coltelli. La fortuna era dalla mia parte, sai?
Ho trovato in casa solo il suo compagno e ho pensato di fare fuori anche lui, tanto uno più uno meno non avrebbe fatto la differenza.
Ci volli poco a stordirlo, e ancora meno a legarlo nella loro camera da letto. Mio padre, quando tornò, non mi trovò subito… era troppo impegnato a guardare il mio regalo per lui: il suo compagno agonizzante, senza il suo membro, in un lago di sangue legato al loro letto.
Era così sotto shock che non si accorse nemmeno che lo avevo colpito dietro la nuca e, quando si svegliò fu solo capace di dirmi parole di odio. Ovviamente lo uccisi nel peggiore dei modi.
… … … … …
 
 
Calmati, ora lui non può dirti più niente di male.
 
 
COME DIAVOLO POSSO CALMARMI? EH?
COME? COME? COME?

 
*Suono di una sedia che cade sul pavimento.*
 
 
HA OSATO DIRE QUELLE COSE PROPRIO A ME?
A ME CHE SONO LA FIGLIA CHE LUI HA GETTATO VIA?

 
*Rumore di una porta che si apre seguito da dei passi.*
 
 
NO… NONONONONONONONONONO! LASCIATEMI!
 
Aspettate a sedarla, devo ancora farle una domanda.
 
 
*Respiro affannato della ragazza.*
 
Sei pentita di quello che fai fatto?
Provi rimorso?
 

Dottor Marlaw mandami pure alla sedia elettrica, sappi che lo rifarei ancora e ancora se avessi la possibilità. Uccidere i miei genitori è stata la miglior cosa che abbia mai fatto in tutta la mia vita, e sono fiera di quello che ho fatto. Mi mandi pure all’Inferno, tanto è lì che lui mi sta aspettando. E non vedo l’ora d’incontrarlo e ringraziarlo per avermi aiutata a prendere in mano la situazione e di smettere di subire. Gliene sono grata e lo amo per questo.

 
 ... ... …
La seduta è finita.
Portatela via.
 
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La paziente Alexia Steel venne ritrovata il 24 ottobre 1967 nella casa della madre, situata nella contea di Portage, ricoperta di sangue in stato confusionale. Successivamente vennero ritrovati i cadevi di Mary Yung nella medesima casa, Richard Steel e Malcom Fray nel loro appartamento privi degli arti superiori e dei loro membri genitali.
La ragazza venne accusata di triplice omicidio volontario dopo la sua stessa confessione e il ritrovamento dell’arma del delitto, ricoperto ancora del sangue delle vittime. Si dichiarò colpevole senza mostrare alcun segno di anomalia psichica nel giorno dell’udienza, portando la decisione della giuria di essere sottoposta ad un controllo psichiatrico per verificare lo status mentale della ragazza.
Dichiaro che la ragazza, in preda alle allucinazioni dovute al suo squilibrio mentale, abbia volontariamente ucciso le tre vittime senza alcun segnale di rimorso; pertanto la paziente è pericolosa sia per sé stessa che per chi le starebbe intorno e non c’è alcun modo, dopo diversi tentativi con medicinali e elettroshock, di curarla e rilascio il permesso di essere giudicata dalla corte per la sua eventuale condanna.
 



Angolo dell'autrice:
Perdonate questa mia follia, ma era una vecchissima storia che ho ritrovato nei neandri del mio conputer quando ero in fissa di storie come il "diavolo", "assassini" e "manicomi" e mi sembrava giusto darle un po' di luce. Io rileggendola l'ho trovvata... strana, non saprei che cosa ho provato leggendola ma di certo ero un po' tesa, nonstante la brevità del testo.
Spero che vi piaccia e di sapere i vostri pareri, nella speranza che non ci siano troppi errori.
  
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