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Autore: sofiaa    24/02/2015    1 recensioni
Sophie, una sedicenne inglese arrabbiata con il mondo e con un fratello molto inusuale, è una giovane punk. Suo fratello tenterà di tenerla alla larga dalla scena musicale e sociale che lui ha stesso ha contribuito a creare, ma non ce la farà per molto...Ma soprattutto non riuscirà a tenerla lontana dai suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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"Mick, ma quello è Bernie Rhodes! Sta venendo da noi!"
"Lo vedo Topper. Chissà cosa vuole da noi, non mi piace molto quel tizio."
Intanto sentì Joe irrigidirsi, sicuramente doveva essere agitato. Appena Bernie, questo signore non altissimo e con un naso molto pronunciato, fu arrivato al nostro tavolo, iniziò a parlare con i ragazzi.
"Buonasera, signori."
"Buonasera a lei", disse Joe.
"Tutto a posto?"
"Non c'è male, lei?"
"Tutto bene. Sono venuto qui da voi a chiedervi se suonate ancora."
"Certo che suoniamo ancora."
"Proprio la risposta che volevo sentire. Bene, signori miei, sono qui per chiedervi se volete iniziare una collaborazione con me. Vi ho sentiti suonare qualche tempo fa e mi siete piaciuti, siete innovativi, quindi vorrei farvi da manager. Che ne dite?"
Vidi un lampo di gioia correre negli occhi di tutti i ragazzi: Bernie non era un tipo molto raccomandabile, ma alla fine era un personaggio famoso e si intendeva di queste cose, quindi con molta probabilità i Clash avrebbero inciso un album seduta stante, magari di successo. Era un'offerta molto allettante.
"Possiamo discuterne insieme prima di darle una risposta?", esordì Joe.
"Vi dò tempo fino a lunedì pomeriggio. Lunedì pomeriggio, alle cinque venite nel mio studio e ditemi quello che avete deciso."
"Perfetto, ci saremo."
"Ci conto. A lunedì."
Detto questo, se ne andò a parlare con il barista e ci lasciò con gli occhi sgranati.
"Ragazzi, ce l'abbiamo fatta. Ce l'abbiamo fatta. Dopo due anni di sacrifici. Non ci posso credere."
"Basta che non scoppi a piangere Paul!"
"Oh ma stai zitto, stai sempre a rompere le palle Strummer!"
"Calmi! Adesso che abbiamo trovato una persona disposta a farci da manager, cerchiamo di non ammazzarci tra noi, magari!"
"Va bene, Topper, stiamo calmi. Che ne pensate?"
Iniziò mio fratello:"Bhe, è fantastico. Finalmente possiamo dimostrare chi siamo. Un miracolo."
Io scoppiai a ridere:"Paul, sei troppo comico quando ti commuovi, davvero, non ce la faccio a restare seria!"
"Ma io, Sophie, ti spacco quel bel visino che ti ritrovi, che casualmente è uguale al mio!"
"Oh ma se siamo fratelli qualcosa in comune ce lo dovremo pur avere! Comunque non provarci, sennò chiamo Bernie Rhodes e gli dico che tu hai mollato la band!"
"Non oseresti!"
"Oh, vogliamo proprio scommettere?"
Mi alzai dalle gambe di Joe, che se la rideva come un deficiente, ed andai al bancone, verso Bernie.
"Sophieee stai ferma, ritiro tutto,stavo scherzando!"
"Sei proprio sicuro, Paul?"
"Sicurissimo! Ora torna pure a sederti sulle gambe del tuo ragazzo."
"Wow, ma allora questo sistema funziona! Non hai neanche chiamato Joe per cognome, ma addirittura gli hai dato il titolo di 'ragazzo di mia sorella'! Capito amore? Paul ti approva!"
"Sei malvagia ma geniale, blondie, devo ammetterlo, una ragazza a dir poco brillante ma bastarda."
"Eh, mi devi accettare così, Joe."
"Per me sei più che perfetta."
"Aw, che dolce."
Tornai a sedermi su di lui e gli diedi un bacio molto innocente, altrimenti mio fratello iniziava a farci una paternale che non finiva più.
"Dai, andando avanti...Topper, che ne pensi?"
"Come hai detto tu, Paul, è fantastico, finalmente il nostro sogno può diventare realtà. Tu, Mick, che ne pensi?"
"Bhe, non mi piace molto Bernie come tipo, però non c'è niente da dire, è un pezzo grosso e se ha messo gli occhi su di noi ci converrebbe prendere la palla al balzo. Tu, Joe?"
"Mitico. Nient'altro da dire."
"Quindi, in definitiva, cosa gli diciamo lunedì?"
"Che vogliamo iniziare questa collaborazione, Paul!"
"Tutti d'accordo?"
Ci fu un 'sì' generale e scoppiarono tutti in una fragorosa risata mentre si battevano cinque e si davano pacche sulle spalle. Ordinarono delle altre birre, per far baldoria. Restammo lì per altre due ore, a fantasticare su cosa sarebbe potuto accadere dopo aver firmato il contratto, ma nessuno si sarebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco. Verso mezzanotte, decidemmo di sloggiare. Raccattate le nostre cose, uscimmo dal locale e iniziammo a camminare per una Brixton addormentata. Dopo qualche minuto arrivammo davanti a casa di Joe e lui chiese a mio fratello e a Topper, gli esperti dell'elettronica, se potevano salire un attimo in casa sua per controllare se i cavi che aveva trovato in un vecchio magazzino potevano tornare utili. I due acconsentirono e, accompagnati da Strummer, si diressero verso la porta di casa Mellor. Rimanemmo soltanto io, Mick e sua sorella Julie. Mi chiesi perchè non notai subito che non era una sua amica stretta ma sua sorella, erano due fotocopie. Ma la gelosia è una brutta bestia, accecca le persone. Perchè era così: era gelosa. Non so perchè lo ero, ma sentivo Mick di mia proprietà, anche dopo tutte le cose brutte che gli avevo fatto. C'era un legame speciale tra noi, che va oltre l'essere fidanzati, era qualcosa di più profondo. Julie capì che era di troppo e, dicendo al fratello che tornava a casa da sola, se ne andò lasciandoci soli.
"Non l'accompagni a casa?"
"Sophie, te l'ho detto, è mia sorella e ha diciotto anni, è sana e vaccinata, può riuscire a fare duecento metri da sola."
"Perchè ci hai detto che era una tua amica intima?"
"Per farti ingelosire, scema. E ha pure funzionato."
"Ma va là!"
"Guarda che ho visto come la guardavi eh! Sembrava stessi guardando una lebbrosa."
"E con questo?"
"Sei gelosa di me."
"Quindi...?"
"Quindi ti piaccio ancora e non vuoi che nessuna si avvicini a me, perchè io sono tuo."
"E se anche fosse? Io sto con Joe."
"Togli quel 'fosse', sò perfettamente che è vero. Comunque, semplice, molli Strummer e ti rimetti con me."
"Ma mi piace Joe!"
"Ma ti piaccio anche io. Siamo al punto di partenza."
"Esatto. Ma tipo, non possiamo fare una relazione a tre consapevole? Ti faccio un esempio: una settimana tu fai il fidanzato e Joe l'amante, la settimana dopo viceversa e così via."
"Una delle idee più dementi che abbia mai sentito, ma apprezzo l'impegno."
"Oh, io c'ho provato!"
"Devi scegliere Sophie, non puoi rimanere sull'incrocio per sempre, devi scegliere una strada!"
"Lo so, Mick, lo so. Dovete darmi del tempo."
"Quanto ne vuoi, ma se devi trascorrerlo nelle braccia di Strummer pensando a me, anche no!"
"Non lo so Mick, preferisci che lo trascorra nelle tue braccia pensando a lui?"
"No, Sophie, devi decidere."
"Ma io non ci riesco!"
"Prova a lanciare una moneta: non perchè farà la scelta per te, ma perchè quando sarà in aria, saprai improvvisamente in quale dei due stai sperando di più."
"Lo farò."
"Mi devo fidare?"
"Certo."
"Sarà meglio, bellissima."
"Mi mancava sentirmi chiamare così da te."
"Un altro indizio che sono io quello giusto."
"Dai, Mick, non farmici pensare, sono già abbastanza inquieta io, ci manca solo che ti ci metti anche tu!"
"Va bene, sto zitto."
"Buona scelta."
Ebbi un brivido. Iniziava a fare davvero freddo. Mick mi vide e mi chiese:"Hai freddo?"
"No, sto bene."
"Bugiarda, hai la voce che trema e stai tremando tutta."
"Hai bevuto troppa birra, Jones."
"Non credo, Simonon. Smettila di fare la bulla e tieni."
Mi porse la sua giacca.
"Ma che cacchio fai? Rimettitela!"
"Non c'è dubbio, dopo mi becchi una brancopolmonite, piccola come sei."
"Ancora con 'sta storia. Non sono piccola, sei tu che sei alto!"
"Sì e io sono Babbo Natale. Dai, poche storie, mettiti la mia giacca."
"Se devi rompere così tanto..."
Mi misi la sua giacca: dire che mi stava enorme era riduttivo. Mi arrivava a metà coscia e le maniche mi sorpassavano le mani di ben dieci centimetri. Sembravo un sacco di patate.
"Ma guardami! Sembro un sacco di patate! Che tagli porti?!"
"Magari tutti i sacchi di patate fossero come te. Portò una L, perchè?"
"Come mio fratello. Come perchè?! Io porto una S da donna, figurati come mi sta la L da uomo!"
"Divinamente, da quanto mi stai mostrando."
"Ma stai zitto, Jonesy, come minimo sei brillo."
"Sono più che sobrio."
"E io sono la Befana, allora!"
"Allora la Befana è maledettamente bella."
"L'ho detto che sei brillo."
"E io ti ho detto di no!"
Senza aspettare oltre, mi baciò. Un bacio dolce, niente a che vedere con i baci di Strummer. Ricambiai, in fondo lui mi piaceva.
"Vedo che non mi hai rifiutato."
"No, infatti."
"E Strummer, dove lo mettiamo?"
"Mick, mi sento già abbastanza in colpa, non ricordarmelo anche tu. Deciderò, te l'ho già detto, deciderò."
"Va bene."
Mi strinse a lui, non so se per scaldarmi o solo perchè aveva voglia di avermi vicina. Dopo un po'apparvero le teste degli altri ragazzi. Io e Mick ci staccammo subito.
"Allora rega ci salutiamo, ci si vede...domani pomeriggio?"
"Si, va bene Joe. Buonanotte."
"Notte a tutti! Hey bionda mia, vieni qua!"
Andai dai lui e ci baciammo. Dopo di che, ci separammo ed ognuno andò per la propria strada. Arrivati a casa, io e Paul ci fiondammo subito al piano di sopra. Mi struccai e mi svestì, poi mi misi subito il piagiama ed andai sotto le coperte, con una confusione indescrivibile nella testa.
   
 
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