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Autore: Claudiac91    25/02/2015    3 recensioni
La storia narrata in prima persona da Jodelle.All'inizio è una ragazza ricca,ma solitaria.A causa della morte dei suoi genitori,la sua vita cambierà totalmente.Sta a voi scoprire come.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Ryo Ishizaki/Bruce Arper, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Diciamoci la verità!Ci ho messo pochissimo anche stavolta,vero?Sta per iniziare una nuova avventura per i cari personaggi,purtroppo non inventati da me,ma dal grande Takahashi!Spero vi piaccia!Un bacio a tutti!*


Al mio risveglio ero apparentemente tranquilla,ma dentro conservavo una quantità di rabbia che avrei riservato esclusivamente per lui.Se il giorno prima era preoccupata e in preda all’ansia per come avrebbe potuto reagire,quel giorno,invece,pensai che avrebbe fatto meglio a stare all’erta.Perchè stavolta quella che avrebbe reagito male sarei stata io.Avevo sperato invano che la questione di Tom poteva chiudersi definitivamente,ma non era andata così.Da un lato volevo comprenderlo,ma dall’altro volevo essere compresa.Non solo gli ero andata dietro per anni,mi aveva negato ogni possibilità di stare assieme, di fare un tentativo,ma si permetteva anche di accusarmi per avergli nascosto la cosa?Nascosto non lo definivo il termine adatto.Non capiva che avevo completamente archiviato la cosa.Se non fosse stato per l’incidente di Tom,probabilmente questa cosa non sarebbe mai saltata fuori.Nè da parte mia,né da parte di quell’altro che voleva i suoi spazi.E ne avrebbe avuti eccome.Era giunto il momento di finirla di essere la buona della situazione.E avrei cominciato con l’ignorare.Se avesse voluto,mi avrebbe cercata Benji.A dirla tuttaa,era l’ultima persona che poteva proferire parole sul mio comportamento.Lui se l’era spassata ad Amburgo quando non era impegnato e potevo avere benissimo i miei dubbi,piuttosto che fidarmi senza problemi.Decisi che sarei rimasta chiusa in casa a lavorare sulla formazione della nuova nazionale e dedicarmi a qualche video dell’Olanda,almeno per farmi un’idea di cosa si trattasse.Se avessimo battuto una squadra del genere,eravamo allora pronti per il fronte internazionale.Stavolta sarebbe stata tutta un’altra cosa,rispetto al campionato under sedici.Ma la maggior parte dei calciatori giapponesi erano esperti,e non più privi d’esperienza.Anche se gli olandesi potevano batterli in quanto forza fisica.Si trattavano di colossi veri e propri,a giudicare dalle foto,e alcuni dei calciatori giapponesi avrebbero dovuto impiegare il doppio delle proprie forze per marcarli o superarli.Il mio lavoro fu interrotto,quando improvvisamente bussarono alla porta della mia stanza.Noncurante dissi –“Avanti”- convinta che fosse mia zia o Bruce,che quel mattino non avevo visto,ritrovandomi da sola nel suo letto.La porta si aprì e mi voltai nella sua direzione,trovandomi Benji.Sbattei le palpebre perplessa come per assicurarmi che fosse realmente lui.Poi lo stupore diede spazio alla rabbia che fino a quel momento stavo reprimendo per non scoppiare da un momento all’altro.Lo guardai fredda,incrociando le braccia al petto e accavallando le gambe,rimanendo comodamente seduta sulla mia sedia alla scrivania.Si tolse il berretto e si passò una mano tra i neri capelli.Poi lo risistemò sul capo.
 
–“Bruce mi ha detto che ti avrei trovata qui”- disse d’un tratto.
 
Inarcai un sopracciglio –“Hai parlato con lui?”- chiesi,mantenendo un tono distaccato.
 
La cosa parve turbarlo.Annuì.Sospirai scuotendo il capo.Mio cugino…mai gli affari suoi.Non è mai riuscito in vita a sua a contenersi o tenere a freno la lingua.Come quella volta,non era stato capace di aspettare ed era corso da Benji a chiedere spiegazioni.Sotto sotto,però,credevo che aspettasse anche il momento giusto per affrontarlo,data la sua opinione sulla mia relazione e io gliel’avevo servito su un piatto d’argento.
 
–“Diciamo che non è stata una conversazione civile”- continuò,avanzando per avvicinarsi –“Ha detto che devo smetterla di fare lo stronzo”-
 
Feci spallucce –“Una richiesta impossibile”- commentai.
 
Sospirò –“Ok ragazzina,discutiamo di questa cosa e…”-
 
-“Ieri sera ti avevo dato la possibilità di discuterne”- lo interruppi –“Il solo fatto che ti presenti ora non cambia le cose.Come al solito poi devi essere spinto per fare un passo verso me”-
 
Spalancò gli occhi –“Ma che dici?”- chiese alzando il tono.
 
Presi una ciocca dei miei capelli arrotolandola attorno l’indice destro senza smettere di osservalo.
 
 –“Per stare con me hai ascoltato tuo padre.Per parlare con me hai ascoltato Bruce.Ci sarà mai un’azione spontanea nei miei riguardi da parte tua?”- chiesi poi accennai un sorriso ironico –“Ah si.L’hai avuta.Ieri sera.Hai sbagliato motivazione però.Ritenta,sarai più fortunato”-
 
 Detto ciò,distolsi lo sguardo,cominciando a battere sulla tastiera per tornare al lavoro che stavo elaborando.Si avvicinò con passo felino e mi chiuse il portatile.Dovetti avere i riflessi pronti per evitare che mi chiudesse le dita nel computer.Tornai a guardarlo allibita
 
–“Sei impazzito?”- gli chiesi
 
–“No,tu lo sei”- ribattè –“Ma ti senti quando parli?Pensi che anche la richiesta di venire ad Amburgo sia stata di qualcun altro?”-
 
Mi alzai dalla sedia scostandolo,ma mi bloccò per le braccia,costringendomi a stargli vicina e guardarlo in faccia
 
–“Ragazzina”- disse –“Se ieri ho reagito in quel modo è perché sono stato un illuso”-
 
Spalancai gli occhi per lo stupore,non capendo.
 
Leggendo tra le righe la mia espressione comprese e continuò –“Ero così illuso di averti in pugno che il pensiero di te con qualcun altro mi ha fatto saltare i nervi.Per di più con Tom.Lui è un nostro compagno di squadra.Mi sono sentito come tradito”-
 
Risi sarcastica e mi liberai dalla sua presa.Poggiai le mani sui fianchi,battendo il piede destro sul pavimento
 
–“E adesso?”- chiesi –“Ti è passata?”-
 
Annuì. –“In verità già da stamattina e stavo per venire,finchè non si è piombato Bruce a casa mia”-
 
Alzai le spalle –“Te lo meritavi.E comunque ciò non vuol dire che è passata la mia di rabbia.Ora come ora ti spaccherei volentieri la faccia”- dissi.
 
Sorrise malizioso –“Dubito che ci riusciresti ragazzina”-
 
Lo guardai con aria di sfida –“Non mi sfidare”-
 
Scoppiò a ridere divertito.Mi sarei lasciata andare anch’io,se non fosse che ero veramente arrabbiata.Quando smise si accomodò sulla sedia da me occupata fino a qualche momento prima riaprendo il portatile.Poi tornò a guardarmi
 
–“Che hai intenzione di fare con Tom?”- mi chiese.
 
Scossi il capo –“Nulla.Non gli devo spiegazioni o altro.A me interessa stare con  la persona che amo”- affermai.
 
Solo dopo qualche attimo mi resi conto di ciò che avevo appena affermato.Anche se indirettamente,gli avevo detto di amarlo.Inizialmente mi guardò stupito,poi il suo volto si distese dando spazio ad un’espressione dolce
 
–“Lo stesso vale per me”- disse sorridendo.
 
Gli regalai un piccolo sorriso.Indirettamente mi stava dicendo “Anch’io ti amo”.Si alzò,avvicinandosi.Quando fummo uno di fronte all’altro,aprì le braccia.Rimasi per un attimo nella mia posizione ferma,poi con un sospiro gli circondai il largo busto con le mie braccia delicate,mentre lui mi circondava la vita con le sue possenti.
 
–“Abbiamo fatto pace ragazzina?”- mi chiese con un filo di voce nell’orecchio sinistro.
 
Feci segno di no con la testa.Rise.Alzai il capo per guardarlo negli occhi
 
–“Sono sempre arrabbiata”- dissi.
 
Ricambiò lo sguardo,sorridendo –“Sono sicuro che ti passerà”- E mi rubò un bacio stampato in pieno sulla bocca.
 
 
Nei giorni seguenti riuscii a concludere parte degli esami del mio master e potermi dedicare completamente alla nuova nazionale.Feci la conoscenza del nuovo mister,Gamo,durante la prima conferenza.Un uomo non molto alto,i cui capelli erano già di colore grigio e occhiali spessi.Caratterialmente parlando era molto severo e puntiglioso,ma preferii non darmi ai commenti,temendo di giudicarlo ancora prima di riuscire a conoscerlo.Proprio come avevo fatto con Marshall.Quest’ultimo,inoltre,era assiduamente presente nella vita di Benji,ma doveva tenersi a debita distanza per quanto riguardava la nuova nazionale,dato che non aveva voce in capitolo.Ma avrebbe assistito all’amichevole come chiunque altro.Qualche giorno dopo la prima conferenza, andammo in ritiro,nei pressi della prefettura di Fukushima,precisamente nel “J village”,noto per i ritiri sportivi.Essendo paese ospitante,non avrebbe dovuto partecipare alle qualificazioni,ma affrontato ottime formazioni più forti sul panorama internazionale che avrebbero superato i turni delle preliminari.L’Olanda era chiamata la regina senza corona.Si trattava di un’ottima avversaria per mettere alle prove le qualità dei calciatori giapponesi.Tuttavia aveva mandato un reclamo alla Federazione Calcio Giapponese.Non avrebbero inviato i giocatori titolari per l’amichevole,credendo che i nostri fossero troppo e scarsi riguardo l’esperienza sportiva,sottovalutandoli senza repliche.Parson,preso dall’ira,si recò in Olanda,prima del ritiro,ma non sapemmo se il suo incontro con la Federazione Calcio Olandese aveva dato i suoi frutti.La notizia arrivò alle orecchie dei ragazzi che,titubanti,discutevano della cosa.A mettere in mezzo l’argomento fu uno dei gemelli.Bene o male la formazione della squadra rispecchiava quella del mondiale under sedici.
 
–“Chi diavolo si credono di essere?”- esclamò Clifford
 
–“Come gli italiani”- commentai,seduta sulla panchina senza distogliere lo sguardo dai miei appunti
 
–“Pensano che non siamo abbastanza forti per giocare contro di loro”- aggiunse Bruce,seduto al mio fianco mentre si allacciava gli scarpini.
 
 –“Forse non hanno tutti i torti”- intervenne Julian.
 
Aveva finalmente e definitivamente risolto i suoi problemi di cuore,così che fu convocato in nazionale come giocatore a tutti gli effetti.Lo guardammo tutti stupiti
 
–“Siamo privi d’esperienza,e a parte il mondiale under sedici non abbiamo mai vinto niente.Ci ritroveremo degli adulti sul campo calcistico,noi in confronto siamo dei ragazzini”- continuò.
 
Mark calciò un pallone furioso –“Chiudi la bocca Julian!”- esclamò –“Non saranno delle riserve a bloccarci!Faremo vedere loro chi siamo”-
 
Scossi il capo alzando gli occhi al cielo per il suo solito comportamento guerresco.
 
–“Mark ha ragione”- intervenne Holly.
 
Fu la volta poi di Benji di intervenire,sostenendo sia Mark che Holly e cercando di risollevare il morale della squadra.Dopo il litigio non affrontammo più il discorso di Tom.Non avevo poi molta voglia,aggiungendo il fatto che non c’era altro da dire.Parson mi aveva chiesto tempo prima di cercare di non distrarlo dal suo percorso calcistico ed io avrei mantenuto fede alla mia promessa.D’altronde anch’io non potevo permettermi distrazioni.Ero la manager della nazionale.Finita la loro discussione,ripresero ad allenarsi ed io mi concentrai nuovamente sui miei schemi,mentre Mister Gamo,rientrato dopo una breve pausa,dava le sue indicazioni a squarciagola.Gli mancava solo una frusta.Gli allenamenti furono interrotti dall’entrata in campo di Parson affiancato da un ragazzo.Alzai lo sguardo e sorrisi compiaciuta.Si trattava di Rob Denton.Il Mister richiamò l’attenzione di tutti e questi si avvicinarono al nuovo arrivato.Mi alzai dalla panchina mettendo da parte gli appunti,raggiungendo il gruppo.
 
–“Vi presento il vostro nuovo compagno di squadra.Gioca nel campionato italiano nelle giovanili dell’Inter”- disse Parson.
 
–“Tu lo conosci?”- chiese mio cugino poco distante da me,rivolgendosi a Clifford,che scosse il capo stupito.
 
-“E’ stato accuratamente scelto dalla vostra manager,quindi se la cosa va male prendetevela con lei”- scherzò Parson e quasi tutti risero.
 
Per un momento incrociai lo sguardo di Benji,che mi aveva fissato in un modo che non saprei definire.
 
Il nuovo arrivato si presentò
 
–“Salve,io sono Rob Denton.Ammetto di non essere famosissimo,ma sono fiero di essere entrato a far parte della nazionale”-
 
Non era particolarmente alto,motivo per cui riusciva ad essere veloce nelle azioni.Aveva una folta chioma castana e la pelle olivastra.Sorrise a tutti contento
 
–“Vedrete,sarò la luce delle vostre speranze,perché io sono imbattibile”-
 
Constatando le nostre espressioni perplesse,rise di gusto aggiungendo che stava scherzando.
 
–“Che tipo strano”- commentò Bruce.
 
–Già”- annuì Philip –“Ma mai quanto te”-
 
Risi per quella battuta mentre mio cugino mi diede un’occhiataccia.Holly si avvicinò al ragazzo presentandosi e stringendogli la mano,osservato dal nuovo arrivato con aria sognante.Anche il resto si avvicinò seguendo l’esempio del capitano.Quando quasi tutti si presentarono,feci qualche passo per avvicinarmi di conseguenza.Rob spostò il suo sguardo su di me e mi venne incontro sorridendomi ed allungando una mano.
 
–“Tu devi essere la manager”- affermò.
 
Annuii ricambiando il sorriso e la stretta
 
–“Jodelle?”- chiese per conferma.
 
–“Si”- risposi –“ma chiamami Jody”-
 
-“E’ un nome stupendo”- disse –“E sei uno schianto!”-
 
Imbarazzata lo ringraziai
 
–“Arrivi tardi Denton”- intervenne Bruce affiancandomi –“E’ già impegnata”-
 
Rob lo guardò sorpreso –“Scusa tanto amico!”- disse sorridendogli –“Non sapevo che fosse già tua”-
 
Alcuni,assistendo alla scena,scoppiarono in una fragorosa risata.Persino Parson e Mister Gamo sembrarono divertiti.Mio cugino alzò una mano
 
–“No che hai capito”- disse. –“Siamo cugini”- intervenni con calma,mentre il mio sguardo andò a posarsi su Benji che poco distante assisteva.
 
Quando di nuovo incrociò i miei occhi sospirò e alzò gli occhi al cielo.
 
–“Ah”- Rob si grattò il capo confuso –“E con chi sei impegnata allora?”-
 
Con un piccolo gesto della mano gli indicai il portiere,che cercando di fare l’indifferente stava indossando di nuovo i guanti per ricominciare ad allenarsi.
 
–“Ma dai!”- esclamò il ragazzo –“Te la fai col portiere?”-
 
A quell’esclamazione risero tutti,fatta eccezione di Benji.
 
 
Conclusi gli allenamenti,mi avvicinai euforica al portiere,prendendolo sottobraccio,mentre il campo si stata svuotando.Tutti,infatti,erano diretti alle docce.
 
–“Che ne pensi?”- gli chiesi,sapendo che andavo così a stuzzicarlo.
 
Inarcò un sopracciglio mentre s’incamminava verso gli spogliatoi con me incollata al suo braccio
 
–“Di cosa?”- mi chiese facendo finta di nulla
 
–“Di Denton ovvio”- risposi sarcastica,sorridendo maliziosa.
 
Si fermò ed io allentai la presa –“Espansivo”- disse –“Forse troppo”-
 
Risi –“Non tutti sono tenebrosi come il Super Great Goal Kipper”- affermai.
 
Mi guardò torvo –“Mi prendi in giro?”- chiese leggermente infastidito.
 
Ciò non fece che alimentare il mio divertimento.Scossi il capo
 
–“Apprezza il carattere solare delle persone,amore”- dissi marcando bene l’ultima parola.
 
Accennò un sorriso –“L’unico apprezzamento della giornata che ho visto è stato verso la mia ragazzina…e non da parte mia”-
 
Sospirai,riafferrandolo per il braccio e poggiando il capo sulla sua spalla,alzandomi di poco sulle punte
 
–“Tanto me la faccio col portiere”- dissi.
 
Rise,stampandomi un bacio sul capo.Poi mi staccai
 
–“Non voglio trattenerti ancora.Corri a fare la doccia”-
 
Mi guardò malizioso –“Se ci tieni possiamo farla assieme”- affermò.
 
Le mie guance si colorarono. –“Chi è l’espansivo adesso?”- chiesi con finto rimprovero,trattenendomi dal ridere per l’imbarazzo.
 
Fece spallucce –“Io posso”- Detto ciò mi fece l’occhiolino per poi darmi le spalle e dirigersi negli spogliatoi.Sospirai beata e tornai in campo.Presi l’occorrente che avevo lasciato sulla panchina per poter raggiungere Benji e mi diressi nella stanza della direzione dove Mister Gamo era solito passare il tempo fuori dal campo,utilizzandola come una sorta di ufficio.Alla fine di ogni giornata mi aveva cordialmente chiesto di dargli gli appunti e le note che prendevo durante il giorno,sia degli allenamenti,sia di quello che riuscivo a sapere sull’Olanda.Arrivata dinanzi alla porta,bussai e quando sentii da dentro “avanti”,l’aprii.
 
–“Mister”- chiamai la sua attenzione sorridente –“ho portato i…”-
 
M’interruppi perché oltre a Parson,nella stanza c’era un’altra persona.Questa stava davanti alla scrivania dove il mister era seduto e mi dava le spalle.Vestito elegantemente,alto,capelli castani e lineamenti delicati.Si voltò e strabuzzai gli occhi per lo stupore
 
–“Tom”- dissi con un filo di voce.
 
 
   
 
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